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Autore: dramy96123    10/09/2014    15 recensioni
Questa storia è una raccolta dei giochi da tavolo e Non, tra cui quelli su richiesta dell’ipotetico recensore, e i protagonisti assoluti saranno i…Malandrini!!!
1 #Dama
2 #Scacchi
3 #Monopoli
4 #Gioco dell'oca
5 #Tombola
6 #Memory
7 #Cluedo
8 #Twister
9 #Mimo
10#Taboo
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ciao a tutti

Ciao a tutti!

E’ passato tanto tempo. Lo so.

Mi odiate. Lo so.

Per farmi perdonare ecco a voi Taboo!

E la promessa che non farò passare SECOLI.

Giuro solennemente e blablabla!

Un bacio

Dram

 

#Taboo

 

Regole di Taboo:

 

Lo scopo del gioco è far indovinare al tuo compagno di squadra una determinata parola. Hai però delle parole taboo, che non puoi usare per fare indovinare la parola misteriosa al tuo compagno. Per esempio, se devo far indovinare la parola McGranitt, non potrò usare: Trasfigurazione, Insegnante, Gatto, Animagus, Grifondoro.

Hai un tot di tempo, di solito un minuto e mezzo, o due minuti, che corrisponde al tuo turno. Nel tuo turno devi fare in modo di far indovinare più parole possibili al tuo compagno, il che vuol dire che il numero di carte che puoi prendere è illimitato.

Esiste poi il Buzz. Il Buzz è un bottone rosso che una persona fa squillare quando pronunci una parola Taboo. In quel caso la carta viene eliminata e bisogna prenderne un’altra.

 

 

Era cominciato tutto con la convinzione di Remus secondo la quale Sirius e James sapessero leggersi nel pensiero a vicenda, senza l’ausilio del Legilimens.

Alla quarta volta, quella sera, in cui i due dicevano la stessa cosa con la stessa intonazione, il ragazzo non aveva resistito.

- Deve esserci un trucco. Deve! – aveva puntato il dito contro James, che si era limitato a sbattere gli occhi castani come un cerbiatto braccato.

- Un… trucco? – avevano esclamato Felpato e Ramoso insieme, guardandosi. Avevano fatto per aggiungere qualcosa, trattenendo il respiro, che si era poi trasformato in un fischio di virile apprezzamento al passaggio di una Corvonero del quinto anno.

Remus non sembrava poter sopportare tanta indifferenza davanti ad un dono di tale portata, e li aveva sfidati. Con una serietà in volto che Sirius avrebbe solo potuto sognare, aveva lanciato il guanto di sfida con una sola parola.

 - Taboo. -

 

 

Le coppie erano state decise quella stessa sera da Remus. Felpato si era sentito molto tradito da Lunastorta. Con un’occhiata supplice era caduto in ginocchio di fronte al ragazzo, che da parte sua rimase fermo e indifferente a ciò che gli si palesava davanti.

- Credevo… Moony. Mi avevi detto che non mi avresti mai abbandonato… -

- Non ti sto abbandonando. –

- … Lo stai facendo. Mi stai lasciando in balia delle corna di Ramoso! -

Un’esclamazione offesa partì da uno dei divanetti. I due non fecero fatica ad ignorarla con disinvoltura. Remus scosse la testa, esasperato.

- Questa è un’altra questione. Non si tratta di cose importanti. -

- No, RemmyRemmy! Questa è cultura generale, come con i compiti di Trasfigurazione! –

- … Un gioco da tavolo. Devi indovinare le parole.

Un lamento simile ad un guaito riuscì quasi a smuovere l’animo inflessibile di Remus. Per due secondi.

- Se mi ami come dici, Lunastorta… vinciamo questa sfida. Insieme. – la voce calda di Sirius e la mano tesa, accompagnata ad uno sguardo accattivante, avrebbero fatto arrossire più di una ragazza. Remus si limitò ad inarcare un sopracciglio.

- Come… dico? –

- Beh, tecnicamente non ti sei ancora dichiarato, ma tranquillo, è chiaro in ogni tuo gesto. E’ comprensibile un sentimento del genere. Non te ne faccio una colpa, ne sono lusingato. Ovviamente anche James mi ama, ma lui è timido. – fu la risposta convinta di Sirius.

Remus stava quasi per replicare. Stava sul serio cominciando a difendere i sentimenti inespressi e chiaramente immaginari che lui e James provavano per Felpato. Poi pensò alla reazione catastrofica che avrebbe potuto provocare – pianti, grida, urla, poltrone rovesciate e incantesimi che volavano per la Sala – e decise che in fondo poteva anche arrendersi per quella volta.

“Merlino, se ci crede magari sarà più sopportabile e gentile.

- JAMES, SE NON VINCIAMO TI TRASFIGURO IN MOCCIOSUS! –

“Esattamente.”

 

 

 

Una volta che i due spostati si furono messi d’accordo sulla dinamica del gioco e sulla tattica da seguire – consistente in “DEVI INDOVINARLO. DEVI. NEL DUBBIO LA PAROLA E’ LILY EVANS” -, Remus fece un respiro profondo, chiudendo gli occhi. Poi sorrise con fare incoraggiante a Peter, che faceva dondolare i piedi velocemente, seduto sulla poltroncina vicino al camino.

- Sei pronto, compagno di avventure? -  chiese. Certo, avrebbe dovuto dare sfogo a tutta la sua abilità, ma aveva già messo a punto alcune strategie di gioco create di proposito per la coppia Remus-Peter, così da battere quei due maledetti…

- Cosa? Scusa, Lunastorta, ma non posso giocare. Io uso il Buzz. – Peter inclinò il capo con fare dispiaciuto.

- Il… Buzz? - alla faccia perplessa dell’amico, Codaliscia alzò il bottone rosso, agitando un poco la mano. Remus tossì piano, adottando un tono di voce calmo, pacato.

 - Mi… abbandoni per il Buzz? Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme? – Un leggero tremolio nella alla fine della frase lo tradì. Peter sbatté le palpebre.

- Scusa, Rem, ma è così rosso! E suona! E Sirius me lo vuole portare via per giocarci lui! –

- Sì, beh, anche io vorrei essere lOminoBuzz. – intervenne Sirius scrollando le spalle. James si avvicinò a Lunastorta, dandogli un’amichevole pacca sulla spalla.

- Senza offesa, Remmy, ma Coda ha le sue valide ragioni. Io venderei anche Lily per il Buzz.

- JAMES POTTER. – esclamò una voce femminile giusto dietro James. Il povero, povero Ramoso sbiancò all’istante, deglutendo vistosamente.

- T-Tesoro! NON PARLAVO DI TE LO GIURO! – urlò, voltandosi di scatto. Ancora una volta l’abilita principale dei Malandrini, nonché prima regola assoluta, veniva fedelmente rispettata: Negare. Solo Negare.

James si ritrovò davanti a Sirius Black con la bacchetta ancora puntata alla propria gola e un sorriso birichino sul volto.

- Farò tutto quello che vuoi Lily, lo giuro!- esclamò Felpato con la voce dell’amico, stavolta.  Fu solo per pura fortuna che riuscì ad evitare uno Schiantesimo in piena faccia.

 

 

Xenophilius Lovegood sedeva placidamente di fronte a Remus Lupin, nella Sala Comune dei Grifondoro. I capelli scendevano disordinati sugli occhi chiari,lasciando però scoperto l’orecchino a forma di girasole.

Remus già lo sapeva come sarebbe andata a finire.

- Quindi… sai le regole, hai detto? – chiese esitante, domanda alla quale il ragazzo rispose con un sorriso sereno. James  guardava il ragazzo con interesse divertito, mentre Sirius cercava di toccare l’orecchino giallo sole senza farsi notare.

- Va bene, allora. Cominciamo. –

 

 

1° giro – James/Sirius – Parola: RUDOLPH

 

Peter rovesciò la clessidra. Un minuto a disposizione.

James prese con solennità la carta dal mazzo, schiarendosi la voce. Con estrema lentezza lesse le parole proibite e si prese anche qualche secondo per fissare il vuoto. Un ringhio lo distrasse, facendogli alzare lo sguardo.

- James? –

- Sì? –

- Datti una mossa, per Merlino! –

- Giusto. – rilesse la parola, poi si rivolse a Sirius.

- In inverno arrivo io! –

- Babbo Natale! –

- Un amico! –

- Uh! La renna simpatica! –

- Bravissimo! E come mi chiamo? –

- James. –

- No, intendevo…-

- Ramoso. –

- Nove… otto… sette… -

- No, ecco…-

- Potter! –

- NON IO, LA RENNA, IDIOTA! -

- BUZZ.

- AH! HAI DETTO LA PAROLA PROIBITA! -

- Non potevi dire idiota, vero? Le parolacce in questo gioco non si dicono. –

- No, Xeno, hai ragione. –

 

 

3° giro – Remus/Xenophilius – Parola: Arancia

 

- Ok, allora. E’ un…-

- Un Mirmiodono Sticchioso. Ne ero certo. – Annuì Lovegood facendogli un sorriso aperto.

- … No. Ehm… è colorata. Si mangia. –

- Un Mirmiodono Sticchioso bollito? –

- Vorrei dire quasi, ma… no. Si mangia… prima del dolce. –

- Credo che potrebbe essere ugualmente buono col cioccolato, ma io non rischierei, per via del sapore un po’ acidulo  -

- Sapore acid… scusa, di cosa stai parlando? –

- Del Mirmiodono, no? Mi raccomando, servilo in piccole porzioni. Non come mio zio che…-

Remus si avventò sul Buzz.

- FINITO IL TEMPO. –

- Lunastorta, tranquillo, non c’è fretta, mancano ancora venticinque sec…-

- Finito il tempo, ho detto. –

 

 

7°giro: James/Sirius

 

La partita volgeva inaspettatamente e – soprattutto – inspiegabilmente per la coppia Lovegood/Lupin, che aveva un vantaggio di tre carte. Sul volto di Remus si stava già disegnando un mezzo sorriso di stampo Malandrino – solo leggermente incredulo.

Guardando il punteggio tenuto da Peter, Ramoso arricciò il naso, pensieroso.

- Dai, Fuffy, possiamo ancora recuperare! –

Sirius ignorò di proposito il nomignolo, facendogli solo un innocente ringhio di avvertimento, mentre prendeva una carta. James si passò una mano tra i capelli, guardando Peter che rovesciava la clessidra.

- Via! –

- Ok, Ramoso, pensa! L’abbiamo messa nel profumo di Narcissa Black! –

- Puzzalinfa! –

- Giusto! Prossima: Mutande di Hagrid! –

- Rosse con le stelle gialle! –

- Stelle, giusto! –

- Che poesia… - borbottò Remus, con una smorfia. Sirius continuò, imperterrito.

- Materia brutta…-

- Tutte. Sii specifico, cagnaccio! –

- Materia brutta per Remus! –

- Divinazione! Oh, so a cosa vuoi arrivare! The alla menta!  -

- The, esatto! Prossima carta: Le hai contate alla Evans durante la lezione di Storia della magia di martedì! –

- Lentiggini! –

Cadde il silenzio. Peter mise di lato la clessidra per evitare che la sabbia scorresse, mentre l’intero gruppetto si voltava a guardare James, con l’eccezione di Felpato. Sì, anche Lovegood.

- Davvero, Ramoso? Sul serio? –

- Cinquantaquattro. Sul viso. Diciassette sul braccio destro. –

- James, sei l’essere più disgustosamente melenso di tutta Hogwarts. –

- Si, beh, amico – Si intromise Sirius con un sorrisetto ironico – Potevi anche evitare di farmi sapere del numero di lentiggini della Evans con l’espressione di Silente davanti ad una confezione di ghiaccioli. O evitare di dirmelo. O evitare di farlo. –

- Ma Lily Evans sta con te? – chiese Xenophilius, inclinando di lato il capo, con aria perplessa.

- Sì. –

- E lo sa che sei uno psicopatico? –

- Solo in parte. –

- Questo spiega quasi tutto. –

 

 

 

La squadra del Girasole subì una perdita  imbarazzante. Con un vantaggio di sette carte, James e Sirius improvvisavano una danza caraibica stesi sul tappeto. Il Buzz di Peter era andato perso al nono giro, quando Xenophilius, per far capire a Remus la parola “pulcino”, lo  aveva fatto levitare, per poi scagliarlo con violenza fuori dalla finestra della Sala Comune.

“Era una chiarissima metafora del magico momento in cui l’uccellino dispiega le ali e impara a volare!” aveva esclamato in risposta all’inconsolabile espressione di Codaliscia.

La clessidra era andata in mille pezzi per uno strano incidente accaduto al dodicesimo giro, riguardante James e la sua diffidenza nei confronti della forza di gravità. Diffidenza, peraltro, svanita quasi completamente.

Remus guardò il mazzo di carte abbandonato per terra.

Poi alzò lo sguardo sui Malandrini.

- Visto che a questo gioco non so evidentemente giocare e non posso vincere, Taboo è bandito. Ecco. Evanesco! –

E cominciò a salire le scale che portavano ai dormitori, a passo sostenuto.

Sirius sospirò.

- Spuntiamo anche questo dalla lista… a quanti abbiamo detto addio? –

Peter intinse la piuma nell’inchiostro, schioccando la lingua.

- Questo è il tredicesimo. –

- Sì, beh, il ragazzo è un po’ competitivo. –

- Giusto leggermente. –

- Tre… due… uno… -

La voce perfettamente udibile di Remus si unì alle voci di Sirius e Peter.

- TANTO ERA UN GIOCO BRUTTO! –

- Appunto. –

 

 

 

Ringrazio tutti per aver letto anche questo capitolo! Vi annuncio che il prossimo gioco sarà Risiko, per la gioia di tutti!

Baci, e a presto!

dram

   
 
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