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Autore: Rock_N_Roll_Boy    10/09/2014    1 recensioni
Scossi la testa ed i capelli corvini si arruffarono, no non ero una copia venuta male del fantomatico Harry Potter, ne avrei mai voluto diventarlo
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La verità, nessuno poteva cogliere quella delicata sfumatura che scorre esattamente fra la parola ed il pensiero, non sarebbe mai stato un problema ed io lo sapevo bene. Mai nessuno si era interessato seriamente alla mia vita, a nessuno interessava conoscere quello che si nascondeva veramente nella mia mente. No, non era un soliloquio, non avevo bisogno di pensarle queste cose erano vere e basta e mi basta ripetere la frase per accorgermi della contraddizione contenuta in essa. Scossi la testa ed i capelli corvini si arruffarono, no non ero una copia venuta male del fantomatico Harry Potter, ne avrei mai voluto diventarlo. Il fatto che avessi gli occhi di un verde inteso,quasi color smeraldo,era una semplice coincidenza. I miei erano vivi, vegeti e odiavano tutto ciò che di babbano potesse comparire nel mondo. Ah, una cosa non vi ho detto, il mio nome e se lo volete tanto sapere dovete continuare a leggere, sopportando il flusso di coscienza di un quindicenne, venuto al mondo nel posto più magico ed avventuroso della terra, ma che di magico non possiede nulla.
Ok, ora mi conoscete abbastanza per sapere come mi chiamo, vi accontenterò subito e lo farò con una grazia che non riuscirete mai ad eguagliare. Avete presente l'autunno? I colori nell'aria diventano caldi e le foglie cadono a terra,danzando come forsennate. Avete in mente la sensazione che provate guardando la natura morire? Quella tristezza profonda ,radicata ed  indelebile? Ecco, penso che mia madre pensasse a ciò quando mi mise il nome Deject. Chi lo avrebbe mai pensato, esistono esseri umani talmente retrocessi intellettualmente da chiamare un figlio "sconsolato". Non li perdonerò mai e non perdonerò mai i miei numerosi fratelli, loro non perdono mai l'occasione d'inventare curiose filastrocche riguardanti il mio nome e la, lasciatemi passare il termine, sfiga di essere il primogenito. L'unico che non andrà ad Hogwarts, l'unico che non ci metterà mai piede e non verrà mai accettato per quello che è, nemmeno dalla cerchia più stretta dei suoi famigliari. Ora vi chiederete giustamente quale possa essere lo scopo della mia esistenza, dell'ammasso di giorni che mi tocca vivere senza lamentarmi. Semplice, il mio scopo è quello di rendere perfetta la vita del prossimo.
"Dej svutami il baule! "Dej prendimi la scopa!" "Dej controlla che Terji abbia mangiato!" Per dovere di cronaca Terji è il gatto di una delle mie tre sorelline.
Abbiamo iniziato il capitolo con la parola verità, giustamente vi chiederete che filo logico io stia seguendo, volevo raccontare la mia vita, una breve autobiografia e mi ritrovo a parlare di verità. Si, esattamente, avete capito bene, è questa la cosa più difficile da raccontare se si tratta di me. È questo che vorrete far finta di non sapere e lo farete per non compatirmi, senza nemmeno accorgervene vi verrà naturale e quando l'avrete fatto una volta, la seconda volta non vi sembrerà nemmeno triste il mio destino. Il destino di un Magonò. Non vi sembrerà nemmeno triste la mia vita, che, seppur priva di molti divertimenti nasconde qualche piccola gioia. Una delle quali si chiama Violet, non vi sto prendendo in giro, la ragazza che segretamente amo e che ho avuto la fortuna di conoscere si chiama così. A questo punto si alzerà un coro di risate, fra le più stridule del pianeta terra. Che voi crediate al destino o meno, è questo il nome di colei alla quale ho regalato il mio amore e con la quale spero un giorno di coronare il sogno di avere una famiglia. Che lei non lo sappia e che le sue cotte precedenti siano tutti giocatori di Quidditch biondi e ipermuscolosi è un infimo dettaglio, io non mi arrenderò mai a questo tipo di evidenze. Un Magonò non dovrebbe avere mire fra i purosangue, per la mia sfortuna e quella dell'equilibrio universale le mie conoscenze si trovavano esclusivamente fra persone che avrebbero potuto sigillare una loro flebo e venderla come sporca d'oro massiccio.
  
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