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Autore: ChiaraLilianWinter    10/09/2014    0 recensioni
[Hamatora ]
Insieme di 10 (più 1) brevi drabble incentrate su Ratio e Birthday e sul loro rapporto.
Erano sempre le stesse cose: promesse. Da quelle stupide: 'prometti di comprarmi i pancakes?' a quelle più serie, che riempivano il cuore di malinconia ad entrambi: 'prometti di stare con me anche domani? Prometti di non andartene?'. Birthday prometteva sempre, ma non sapeva mai, mai, se sarebbe riuscito a mantenere la promessa o meno.
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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#01 - Scommessa
Era così che si erano conosciuti, lui e Birthday: con una scommessa. Ratio si ricordava ancora perfettamente il sorriso orgoglioso del biondo quando aveva vinto, così come era perfettamente stampato nella sua mente ciò che aveva detto dopo:'Il profeta bugiardo è morto!'
Ratio sorrise, a ricordare quell'episodio. Chissà se Birthday sapeva quanto gli fosse grato solo per quelle poche parole.

#02 - Silenzio
Nonostante la natura chiassosa di Birthday, talvolta anche il ragazzo riusciva a stare in silenzio - anche se, solitamente, non durava che per pochi minuti. Si accoccolava sul divano con Ratio, lo stringeva e rimanevano fermi, semplicemente. Senza parlare, o fare nulla.
Avevano entrambi l'impressione che stare anche solo così, abbracciati l'uno all'altro, fosse un miracolo per loro; in quei momenti, non c'era bisogno di parole.

#03 - Compiti
Quando ancora andavano al liceo, c'era una cosa, una in particolare, che Birthday detestava: i compiti a casa. Non c'era cosa che odiasse fare di più; Ratio era sempre esasperato quando cercava di convincerlo a fare i suoi esercizi. Poi, un giorno, aveva avuto un' illuminazione. Aveva messo Birthday seduto tra le proprie gambe, la sua schiena che aderiva al proprio petto, e gli aveva detto che sarebbero rimasti così soltanto se lui avesse fatto i compiti. Birthday li aveva finiti tutti, stretto nell'abbraccio dell'altro.

#04 - Nome
Nei primi tempi della loro amicizia, lui e Birthday si chiamavano semplicemente per nome, senza nessun onorifico a seguire. Ma poi, dopo poco, Birthday aveva ritenuto quel modo di chiamarsi 'troppo freddo', perciò aveva iniziato a chiamarlo 'Ratio - chan'. Nonostante Ratio avesse inizialmente cercato di farlo smettere, poi aveva lasciato perdere: il modo in cui lo chiamava, in fondo, non gli dispiaceva.
'Ratio, perché non cominci anche tu a chiamarmi 'Birthday - chan'...'
'Scordatelo.'
.

#05 - Treno
La prima volta che lui e Birthday avevano preso un treno, Ratio era estremamente agitato. Aveva fatto delle ricerche e aveva scoperto che su un treno ci sono moltissimi germi. Non voleva far salire Birthday là sopra ma, purtroppo, non avevano altra scelta. Aveva passato gran parte del viaggio a controllare l'altro, chiedendogli come si sentisse, se c'era troppa polvere o cose simili. Poi, però, avevano raggiunto un ponte che dava sul mare, e il paesaggio d'acqua cristallina era apparso fuori dal finestrino. Ratio si era illuminato e si era rilassato, mentre osservava quella scena meravigliosa e, distrattamente, stringeva la mano dell'altro.

#06 - Promesse
La sera, poco prima di andare a dormire, Ratio e Birthday parlavano. Erano quelle chiacchiere inutili e sconclusionate che si hanno quando si è un po' in dormiveglia, quelle che vengono cancellate dalla mente. Loro due, però, se le ricordavano. Erano sempre le stesse cose: promesse. Da quelle stupide: 'prometti di comprarmi i pancakes?' a quelle più serie, che riempivano il cuore di malinconia ad entrambi: 'prometti di stare con me anche domani? Prometti di non andartene?' Birthday prometteva sempre, ma non sapeva mai, mai, se sarebbe riuscito a mantenere la promessa o meno.

#07 - Sorriso
C'era una cosa che, più di tutte, Ratio amava: e quella era il sorriso di Birthday.
Sempre, non importava cosa fosse successo o quale fosse il suo umore, quando l'amico sorrideva Ratio si sentiva felice. Riusciva ad illuminare ogni cosa, a portare sollievo, a rassicurare. A farlo sentire fortunato, e amato.
E c'era anche una cosa che, più di tutte, Ratio temeva: non poter più riuscire a vedere quel sorriso.

#08 - Colazione
Birthday sapeva cucinare, e anche bene a dirla tutta, ma non aveva mai preparato la colazione. Non perché non volesse ma, semplicemente, Ratio si svegliava sempre prima di lui - Birthday cercava sempre di rimanere a letto il più possibile. A volte lo faceva anche apposta, a fingersi addormentato. Gli piaceva andare in cucina e trovare Ratio ai fornelli; lo coglieva di sorpresa e lo abbracciava da dietro, appoggiandogli il mento sulla spalla. E, immancabilmente, il dottore si dimenticava completamente delle uova sul fuoco - pur avendole davanti - e queste si bruciavano.

#09 - Bacio
Il loro primo bacio non era stato granché, in realtà. Era successo quando avevano 17 anni. Erano in ritardo per le lezioni, perciò stavano correndo per i corridoi della scuola. Ratio era già arrivato in cima alle scale e si era voltato verso l'amico, che stava salendo gli ultimi gradini. In quel momento Birthday era inciampato e sarebbe caduto se Ratio non lo avesse afferrato per il polso e tirato verso di se'. Nell'impatto, le loro labbra si erano toccate; erano rimasti immobili, imbarazzati e scioccati. Il primo a parlare era stato Birthday: 'Ma no!' Aveva esordito. 'Il nostro primo bacio sarebbe dovuto essere decisamente più romantico! E più lungo!' 'Il nostro primo bacio?' 'Sì! Sarebbe dovuto essere più... Così!' E poi l'aveva baciato di nuovo.

#10 - Respiro
Negli ultimi tempi, Ratio aveva preso l'abitudine di dormire insieme a Birthday. La notte lo aveva sempre spaventato, non perché credeva ci fossero mostri nel buio o cose simili, ma perché lo terrorizzava il pensiero che, la mattina dopo, Birthday avrebbe potuto non svegliarsi. Sarebbe potuto andarsene, così, senza salutarlo un ultima volta. Perciò Ratio aveva deciso di stare con lui. Ogni notte dormivano abbracciati, la testa del dottore sul petto dell'altro; si addormentava cullato dal suono del battito del suo cuore e accarezzato dal suo respiro, che gli sfiorava gentilmente i capelli.

#Bonus - Addio
'Sei un bugiardo, Birthday.'
Anche se non lo aveva mai dato a vedere, per non farlo pesare a Birthday, Ratio ci aveva sempre creduto, alle promesse che si erano fatti. Sapeva che era da stupidi - chi mai avrebbe creduto alle promesse di un ragazzo che sarebbe potuto morire da un giorno all'altro? - ma non era riuscito a farne a meno. Sembravano promesse così innocenti, così facili, così... Ovvie.
Ma non per noi, non è così?
E così alla fine Birthday non era riuscito a mantenere la sua promessa: non era rimasto, se n'era andato. Era stato così all'improvviso che non erano riusciti nemmeno a dirsi addio. Ratio si chiese se, pur avendo tempo, sarebbero riusciti effettivamente a salutarsi. Probabilmente no. Come si fa a dire addio? Come si fa ad accettare il fatto che non rivedrai quella persona mai più?
È facile: non lo si fa. Si ha sempre, in fondo al cuore, quell'assurda speranza che un giorno quella persona tornerà; che la rivedremo ancora.
È così, non è vero? Ti rivedrò un'altra volta, ti parlerò. E tu riderai e scherzerai come sempre, e sorriderai ancora.
Ratio accarezzò il marmo freddo della tomba davanti alla quale era inginocchiato. Il volto allegro di Birthday era incorniciato in una piccola foto, e lo guardava come a dire che sarebbe andato tutto bene. Che, sicuramente, avrebbe trovato un modo di tornare da lui.
Non posso dirti addio.
  
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