Altalene e desideri inespressi, ma realizzati~

Dedicata a Lucy ed alla mia Nee_san.
Un modo "particolare" per dirvi: “Vi voglio bene, amiche mie”!
Nella speranza di aver fatto una cosa gradita...
Buona lettura!

Era il tardo pomeriggio di un'afosa giornata d'estate.
Il sole stava scomparendo fra le onde del mare, portando con sé i colori caldi del tramonto e trasformando il cielo in una distesa di varie sfumature di blu.
-Il gelato è stato proprio buono!- esclamò Shirai soddisfatto.
Lui ed Hanon erano andati a fare una passeggiata e, passando per i bar del lungomare, il ragazzo non aveva resistito alla tentazione di prendersi un bel gelato, imitato poi dalla bella Principessa.
Hanon, fissando il fidanzato, si lasciò scappare una risatina, poi lo guardò con cipiglio severo mettendosi le mani sui fianchi, avvolti in un leggero vestito bianco decorato da una stampa di fiori azzurri.
-Uh? Cosa c'è?
-C'è che sei proprio un moccioso! Come fai a sporcarti in questo modo?!- borbottò la ragazza prendendo un fazzoletto dalla sua borsa, iniziando a strofinarlo sul volto del fidanzato per pulirlo.
Il ragazzo arrossì imbarazzato, farfugliando un paio di scuse poco credibili.
Hanon sospirò, fingendosi esasperata, poi si voltò alla ricerca di un cestino per la spazzatura.
Ne trovò uno dalla parte opposta della strada, ma, dopo aver gettato il tovagliolo completamente sporco di cioccolato, la sua attenzione fu attratta da qualcosa...
Il suo volto parve illuminarsi mentre i suoi occhi iniziarono a brillare.
Shirai, le si avvicinò, incuriosito e, seguendo il suo sguardo, sgranò i suoi grandi e profondi occhi scuri quando capì che la reazione della compagna non era dovuta all'aver visto un bel ragazzo -e di questo ne fu davvero sollevato-, ma bensì...
-Un'altalena!- esclamò Hanon entusiasta, per poi trotterellare verso il parco giochi, deserto per via dell'orario.
-E poi sono sempre io il moccioso...- borbottò Shirai, seguendo la fidanzata, senza riuscire a nascondere un sorriso divertito.
Come poteva non amare quella ragazza?
Osservarla mentre si sedeva sull'altalena iniziando a piegare e flettere le gambe per darsi la spinta, proprio come una bimba, gli colmava il cuore di gioia.
La raggiunse, arrivando da dietro.
-Vuoi che ti spingo io, piccola bimba?- la prese in giro lui.
Hanon si voltò facendogli la linguaccia.
-Antipatico!- borbottò.
-Tu mi dai sempre del moccioso, ora non posso chiamarti io bimba?- ribatté lui, alzando un sopracciglio, scettico.
-No!- rispose risoluta lei, facendogli l'occhiolino -Siediti anche tu, così facciamo una gara!- disse battendo la mano sull'altra altalena -Vince chi arriva più in alto!
Shirai rise, quella ragazza riusciva sempre a stupirlo.
Si mostrava come una ragazza “grande”, ma in realtà era ancora una bimba.
Comunque accettò la sfida: alcune volte, tornare bambini faceva davvero bene.
Fu così che i due ragazzi si ritrovarono a dondolare, alti fino quasi a toccare le stelle che pian piano stavano illuminando quella immensa distesa blu, chiamata cielo.
-Guarda come sono alta!- urlava Hanon, alzando un braccio verso il cielo puntellato di quelle meravigliosi luci naturali.
-Io lo sono di più!- ribatteva invece Shirai.
I due continuarono ad andare avanti ed indietro per un bel po' di tempo, poi però Hanon iniziò a muoversi a destra e sinistra, fino a quando le catene delle loro altalene non si intrecciarono, bloccandoli in uno strano abbraccio.
I ragazzi si scambiarono un'occhiata divertita, poi scoppiarono a ridere, felici e spensierati come non mai.
Si scambiarono un dolce bacio, mentre, silenziosa, una stella cadente attraversava il cielo, proprio sopra le loro teste.
Se si fossero staccati, forse l'avrebbero vista e avrebbero potuto esprimere un desiderio...
Ma probabilmente, sarebbe stato inutile.
Cosa avrebbero potuto desiderare di più che stare insieme, felici e pazzamente innamorati l'uno dell'altro, proprio come erano ora?