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Autore: Inathia Len    10/09/2014    4 recensioni
Città di Christmas, il processo di Rigenerazione è cominciato, il Dottore ha cominciato a cambiare.
Ma se le cose non fossero andate come ce le hanno raccontate? Se il Signore del Tempo avesse fatto un ultimo viaggio, senza Clara, senza la sua Ragazza Impossibile?
Dove sarebbe potuto andare? A chi avrebbe potuto pensare nei suoi ultimi istanti?
dalla storia....
"E ora che aveva detto addio a Clara, alla sua Ragazza Impossibile, c'era ancora un viaggio che il TARDIS doveva a quella versione di se stesso. Un ultimo viaggio per la sua coscienza. Perché non poteva finire così, questa era l'unica cosa a cui riusciva a pensare, i capelli ancora pieni di neve e le mani incerte sulla consolle. Ma le coordinate le conosceva bene, non c'era pericolo di sbagliare.
Atterrò silenziosamente, per una volta, disinserendo i freni quasi per rispetto al luogo in cui si trovava."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clara Oswin Oswald, Doctor - 11, Sorpresa
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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A Johnlock is the way,

che ha la (s)fortuna di avermi come beta e

spero, amica.

                                 

 

                                                    

 

 

                          The Time of the Echo

 

 

Il suo tempo stata finendo, ecco l'unica cosa a cui riusciva a pensare, le gambe traballanti e il passo reso incerto dall'incombente Rigenerazione. Il suo tempo stava finendo, ma non aveva ancora fatto tutto quello che doveva. Aveva salutato Clara, quello sì, anche se lei ancora non lo sapeva, il telefono penzolante fuori dal TARDIS era l'unica traccia che aveva lasciato dietro di sé. Sapeva che non era una cosa da fare, una cosa normale, telefonare nel futuro, ma quel processo di rigenerazione, così antico e così spaventoso, lo rendeva sempre un po' folle. Almeno, questa volta non era andato nel passato, rischiando chissà quale paradosso...

E ora che aveva detto addio a Clara, alla sua Ragazza Impossibile, nel modo più impossibile che esistesse, c'era ancora un viaggio che il TARDIS doveva a quella versione di se stesso. Un ultimo viaggio per la sua coscienza. Perché non poteva finire così, questa era l'unica cosa a cui riusciva a pensare, i capelli ancora pieni di neve e le mani incerte sulla consolle. Ma le coordinate le conosceva bene, non c'era pericolo di sbagliare.

Atterrò silenziosamente, per una volta, disinserendo i freni quasi per rispetto al luogo in cui si trovava. C'era già stato, ma allora, quasi più di mille anni prima, non sapeva nulla. Era giovane, troppo giovane per capire.

 

Lei lo aveva detto.

 

Uscì piano dalla sala comandi, sorridendo piano mentre le porte si aprivano al suo schiocco di dita.

 

Anche quello lei lo aveva saputo.

 

Tutto era come lo avevano lasciato, nessuno ci aveva ovviamente rimesso piede. CAL era rimasto un segreto, anche se La Biblioteca aveva riaperto i battenti. E lì, nel cuore del pianeta stesso, c'era l'unica cosa di cui gli importasse al momento.

Vi si avvicinò piano, la mente piena di ricordi. Per un attimo desiderò che Clara gli fosse accanto, ma poi scacciò quell'idea. Era una cosa che doveva fare da solo, aveva già coinvolto Clara abbastanza e, anche se forse avrebbe capito perché doveva farlo, avrebbe anche certamente cercato di fermarlo. Ma aveva avuto ragione, sulla torre dell'orologio di Christmas. Era tempo di essere un po' egoisti, di pensare anche un po a se stessi. Non troppo, quello non se l'era mai potuto permettere. Altrimenti se ne sarebbe andato via da Christmas il secondo dopo esserci atterrato, avrebbe portato Clara al sicuro e ora si starebbero godendo il tacchino di lei da qualche parte. In pace.

Ma non lo aveva fatto e ora stava per morire. Non tecnicamente, quello no, aveva un intero nuovo ciclo di rigenerazioni a sua disposizione e di vite davanti ne aveva parecchie, ma non con quel volto. Non sarebbe stato lo stesso uomo e questo era ciò che più di tutto lo spaventava. La Rigenerazione era una lotteria, tanto per citare se stesso...

Ma se c'era una cosa che la Rigenerazione faceva, pochi attimo prima di compiersi, era renderlo egoista. Clara avrebbe approvato, pensò, sorridendo.

E per quello adesso era lì, perché c'era un'ultima persona a cui doveva dire addio e quale miglior luogo se non dove tutto era cominciato, o finito, a seconda dei punti di vista?

Chiuse gli occhi pensando alla sua risata, al suo modo di flirtare con lui, alla sensazione che gli dava baciarla...

Inserì piano il cacciavite, ripetendo i movimenti di un'esistenza prima. All'epoca aveva salvato una vita, ora la cosa non era tanto diversa.

Entrò nel database con facilità e per un attimo, un glorioso attimo, lei comparve sullo schermo. Lui quasi allungò la mano per sfiorarla, poi scomparve di nuovo.

Allora seppe cosa doveva fare.

Attivò l'ultimo pulsante a sinistra del cacciavite, quello che non si era mai azzardato a toccare fino a quell'istante, e vi comparvero sopra delle tacche verdi. La sua coscienza, parte del suo io e del suo vissuto si riversarono in quell'oggetto così grande e così piccolo al tempo stesso.

Il processo fu istantaneo ma spossante e, per un attimo, temette di essere tornato vecchio. Non voleva caricare nel database un sé bacucco...

Sorrise di se stesso. Aveva ancora problemi di vanità, come il vecchio se stesso...

Rimaneva solo un'ultima cosa da fare, prima di tornare nel TARDIS, da Clara, a Christmas, ad affrontare il presente e tutto quello che avrebbe portato. Chiunque avrebbe portato.

Doveva premere la leva alla sua sinistra e poi il bottone alla sua destra.

Chiuse gli occhi e lo fece.

 

 

 

 

 

La prima cosa di cui si rese conto, con suo grande disappunto, era che non indossava un fez. Nemmeno uno piccolino.

-Posso sempre comprarlo...- si disse, controllando di avere tutti gli organi al loro posto e sistemandosi il cravattino. Era vestito come poco prima, ma gli abiti erano di un bianco accecante.

Intorno a lui, un immenso prato verde e, sullo sfondo, una bella villa. Si avviò con passo tranquillo e finalmente saldo, passandosi nervosamente una mano tra i capelli per allontanarli dagli occhi.

La porta era aperta e, in un salotto, stavano giocando per terra tre bambini. Una era Charlotte Abigail Lux, la bambina della biblioteca. Poi c'era un maschietto, con una nuvola di capelli biondi e gli occhi verdi, e una bimba, dai capelli castani e gli occhi azzurri.

E poi c'era lei.

Gloriosamente lei.

Magnificamente lei.

River.

Lei alzò lo sguardo dal suo diario blu e, anche se era commossa, non lo diede a vedere, mettendo su il solito sorriso accattivante, gli occhi che le brillavano.

-Ciao tesoro, sono a casa.-

-E il tempo in cui sei arrivato, come lo definiresti?-

 

 

                                                                                             

 

 

 

 

 

 

 

 

Inathia's nook:


salve :)

 se siete arrivate fin qua, lasciate che mi inchini al vostro buon cuore.

Sarò breve, perchè tra il computer, che oggi ha deciso di vivere di vita propria, aprendo pagine a casaccio, deciso ad aggionarsi quando meno serve,  il mal di testa e il Wi-Fi che è sempre poco collaborativo, ho davvero poca poca pazienza. Però a voi voglio bene, sia chiaro. Tanti cuori e tanta panna. 

MA non al mio computer.

Ora, questa OS nasce da un post che ho letto su facebbok che, appunto, descriveva una scena simile a quella che ho scritto io. Come Eleven saluta Clara (scusate lo spoiler se ancora non avete visto l'episodio, ma credo che ormai del cameo di Matt si sia saputo... io addirittura l'ho saputo che Deep Breath doveva ancora andare in onda... Amen) e anche Amy, ho ritenuto giusto salutasse River. In grande stile. 

Non so se questa cosa del caricare la propria coscienza lì nel database della Biblioteca sia possibile, River viene caricata da Ten che è morta... ma Eleven, il SUO Dottore, sta morendo, quindi sapero che la cosa abbia senso. Come Ten ci ha detto in The End of Time p.1, chi lui è muore completamente e al suo posto "nasce" una nuova persona. 

Deeeetto questo, dedico questa robaccia scritta letteralmente al'1.30 del mattino sul mio telefono a Johnlock is the way, una carissima ragazza che spero di avere l'onore di chiamare amica, non solo beta di fiducia. E' davvero una tipa tosta e in gamba, ama River e scrive da Dio. Vi ho convinti a fare un salto sulla sua pagina? Ve l'ho già detto che ha una beta niente male? ;P

Ora mi eclisso sul serio e vado a fracassare il computer contro un pino, riduco il computer in tante piccole microschegge e lo butto nel water... Non è vero. In realtà gli voglio bene.

Ogni tanto.

Quando non fa il posseduto...

Baci baci e scusate per queste note immense e senza senso. Spero la OS vi sia piaciuta e spero di leggere qualche vostro commento al più presto <3

  
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