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Autore: Aika Morgan    10/09/2014    8 recensioni
Il vuoto è Tokyo, è Makoto che alza la voce, Makoto che non sorride, Makoto e il suo sguardo ferito, Makoto e l'espressione incredula di quando gli ha detto di fare ciò che voleva.
Il vuoto sono le parole che non gli ha detto subito dopo, sono i passi che li separavano, il vuoto è il silenzio più pesante persino dei rumori dei fuochi di artificio, gli stessi che hanno sempre guardato insieme, da che lui ne ha memoria.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Haruka Nanase, Makoto Tachibana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Free!lings <3'
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Il vuoto della nostra distanza.

 

Vuoto.

Ad Haru non è mai dispiaciuta la sensazione provata quando si tuffa in piscina, quando non vede o sente nulla, solo il suo corpo che, bracciata dopo bracciata, si crea un suo spazio e si lascia avvolgere dall'acqua fino a diventare quasi parte di essa.

È questa la sensazione che assimila al vuoto, Haru, una sensazione alla quale aspirare, perché per lui nuotare vuol dire quello, dissolversi nell'acqua e svuotarsi di ogni altro pensiero inutile.

Non ha mai conosciuto nessun altro tipo di vuoto, fino a quel momento.

Ha rivissuto quella scena centinaia di volte: centinaia di volte ha visto le labbra di Makoto formare il nome di una città che li allontanerà per anni, se tutto va bene. Altrettante centinaia di volte si è rivisto gettargli addosso colpe che il suo amico di sempre non ha – sei un ficcanaso, pensa al tuo futuro! – perché sa benissimo che Makoto si preoccupa per lui perché è nella sua natura, non perché voglia imporgli qualcosa o farlo sentire in ansia.

Il vuoto adesso sono i suoi muscoli doloranti, la fitta allo stomaco, sul petto, ovunque, quella sensazione di strappo che gli trapassa la carne come centinaia di pezzetti di vetro.

Il vuoto è Tokyo, è Makoto che alza la voce, Makoto che non sorride, Makoto e il suo sguardo ferito, Makoto e l'espressione incredula di quando gli ha detto di fare ciò che voleva.

Il vuoto sono le parole che non gli ha detto subito dopo, sono i passi che li separavano, il vuoto è il silenzio più pesante persino dei rumori dei fuochi di artificio, gli stessi che hanno sempre guardato insieme, da che lui ne ha memoria.

Arrivato a casa si è gettato a letto, senza trovare alcun ristoro, girandosi e rigirandosi fra le coperte, alla ricerca di aria che potesse riempire il vuoto che gli era rimasto dentro.

Non ha dormito quasi per nulla e il suo sonno è stato agitato da frazioni di sogni sempre diversi, incastrati negli occhi come schegge di vetro, uno più angosciante dell'altro, uno più doloroso dell'altro.

L'ultimo – quello che riesce a ricordare quando il suono del campanello di casa lo riporta bruscamente alla realtà – è forse il più vuoto di tutti.

C'era la piscina, quella del vecchio club di nuoto, dove lui e Makoto avevano iniziato a nuotare insieme – Non ha senso se non ci sei tu, Haru-chan – e c'era lui, che nuotava e nuotava, senza mai sentirsi stanco, ma senza nemmeno mai vedere il traguardo. Però la gara, quella che nemmeno sapeva di stare disputando, alla fine l'aveva vinta lui, stabilendo persino un nuovo record, annunciato a gran voce da una voce anonima e metallica.

Il sapore della vittoria – che di solito gli era sempre stata indifferente – per una volta l'aveva quasi tranquillizzato, ma si era dissolto tutto alla scoperta che, stavolta, non c'era Makoto a porgergli una mano per uscire dall'acqua.

Il sogno era ritornato di nuovo buio e vuoto e non c'era alcuna luce che potesse illuminarlo di nuovo.

 

 

 

 

______

 

La fine dell'undicesimo episodio di Free! mi ha uccisa in millemila modi diversi, e questa fanfiction è il risultato del mio cuore setacciato dai feels.

Quando ho finito di vederla - seconda o terza volta, boh? - mi sono resa conto di voler scrivere qualcosa, ma tutto quello che avevo dentro era vuoto. E da quel vuoto è nata questa flashfiction, che non ha molto senso, solo parole angst messe un po' a caso e un po' no, confuse come lo sono i sentimenti di Mako ed Haru.

E nulla, io avevo iniziato Free! credendo di aver a che fare con un hentai (!) #einvece

Se sopravvivete, lasciatemi una recensione, mi fareste un sacco felice, visto che è la prima cosina che metto giù dopo mesi e mesi di blocco.

Un bacione,

Aika (cliccando sul link arriverete alla mia paginetta dove ciancio e fangirlo).

   
 
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