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Autore: Fireflie    28/09/2008    7 recensioni
"Il mondo si fa nero per qualche ora, qualche città, un paio di stati, e quando ti risvegli è buio fuori. Siete ancora in auto e Dean sta guidando, ritrovi l’abitudine nei suoi gesti e sorridi di quella familiarità che ti sa risvegliare.!
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Beta: Eowie

Avvertenze: Relazione tra consanguinei.

Disclaimer: Personaggi tratti dalla serie tv, copyright dei legittimi proprietari, nessun riferimento a persone o fatti reali.

Note: Titolo liberamente preso dal testo di Acquiesce degli Oasis.



Things That Sleep Inside


Sei stanco. Sempre. E non sai se è per i continui spostamenti, per l’intera faccenda di Dean e dell’Inferno che lo sta aspettando, o perché, semplicemente, c’è qualcosa che continua a ronzarti nel fondo del cervello, qualcosa che non riesci ad identificare – o forse ci riesci, ma non vuoi dargli un nome, anche solo pensarci ti fa troppa paura – e che non ti lascia riposare.
Dormi, ma ti svegli ad ogni ora, per girare il capo verso Dean, immobile nel suo letto, perso in un sonno profondo.
E il giorno dopo ti alzi affaticato, nervoso, sull’orlo del limite – un solo passo, una parola, e l’Inferno ti sembra a due passi e pronto ad attendere anche te.

“Sam, stai bene?” ti chiede Dean, sinceramente preoccupato, e tu fai segno di sì con il capo, non pronunciando nemmeno una parola, lasciandolo volontariamente a preoccuparsi ulteriormente per te. Hai solo bisogno delle sue attenzioni, della pressione del suo corpo contro il tuo mentre ti abbraccia.

Il mondo si fa nero per qualche ora, qualche città, un paio di stati, e quando ti risvegli è buio fuori. Siete ancora in auto e Dean sta guidando, ritrovi l’abitudine nei suoi gesti e sorridi di quella familiarità che ti sa risvegliare.
Poi ti dice che siete arrivati nel Wyoming – di nuovo, quello stato che non ti sembra abbia portato nulla di buono dall’ultima volta che ci siete stati – e che sta cercando un motel, anche se sembrate persi nel nulla e non ci sono che boschi a perdita d’occhio, che seguono la strada, compatti e irremovibili, alberi simili a sentinelle in attesa, quasi pronti ad inghiottirvi.

“Maledizione, ci mancava solo la pioggia!” impreca Dean, quando le prime grosse gocce d’acqua iniziano a bagnare il parabrezza dell’Impala; poi, con un movimento stizzito, aziona i tergicristalli.
Però, in pochi minuti l’acquazzone diventa così violento che è costretto ad accostare nella prima stradina laterale che incontra un sentiero fangoso in mezzo alla foresta, largo appena da permettere all’auto di passare.
Puoi chiaramente vedere nell’oscurità la sua furia nel dover rimanere bloccato lì, col freddo che comincia a farsi spazio all’interno dell’abitacolo. Si gira e recupera una coperta dal sedile posteriore e te ne getta un lembo, facendosi più vicino a te, poi, non avvertendo alcuno spostamento da parte tua, ti guarda, e sai che sta per gridarti qualcosa quando ti avvicini anche tu, andando a toccare il suo braccio con il tuo, le ginocchia a scontrarsi sotto il plaid.
E Dean è caldo e solido e concreto, è tutto ciò di cui hai bisogno e che non sai – puoi – chiedere.
Lui sta scivolando nel sonno quando in un momento di follia decidi che sei stanco di sentirti squassato dentro da quella mancanza che ti si apre come un taglio nel profondo quando pensi a lui, come se il tuo corpo stesse cadendo a pezzi, come se non rispondesse più ai tuoi ordini, e lo baci.
Volti il capo e lo baci. Ti prendi ciò di cui hai bisogno.
Lui apre gli occhi, le tue labbra ancora posate sulle sue in una carezza leggera, e ti guarda.
È troppo buio per poter leggere qualcosa nei suoi occhi, per capire la sua reazione, così non puoi far altro che andare avanti, cercando spazio nella sua bocca, provando a ritagliarti un angolo di pace, e lui te lo lascia fare, posandoti una mano sul viso.
Approfondite il bacio, la sua mano è ora posata sulla tua nuca, in una presa leggera ma salda, e ti sembra lo stesso che il tuo corpo sia sempre troppo distante dal suo; poi Dean copre la lontananza tra di voi e ti è addosso, come se ti avesse letto nella mente, strattonando la coperta che si è messa tra di voi – il suo calore reso ormai inutile.

“Sammy,” ti dice, dopo, quasi cercando una conferma. E tu rispondi solo “anche io”.



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