Fanfic su artisti musicali > Bruno Mars
Segui la storia  |       
Autore: aury gene mars    11/09/2014    0 recensioni
"La vita è tutta fatta di momenti di impatto e di come cambiano la nostra vita per sempre. Ma cosa accade se un giorno non potessi più ricordarli?"
-cit. La memoria del cuore
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
5. The sound of your eyes
“Racchiude il silenzio quel senso d'infinito che cerca l'anima,
che delizia la mente.” 

-Melina Licita

Capitolo 5


Prima di andare a casa andai da Urbana e Phil per riprendermi il cane.
Quando Geronimo mi vide iniziò ad abbaiare e saltare. Mi sedetti per terra. E il cane mi corse adosso.

Poi tornai a casa, era silenziosa. Uno di quei silenzi strani. Che vorresti fossero riempiti da una voce amata. Era come se l'appartamento sapesse quello che è sucesso ed esprime il suo stato d'animo con il silenzio. Uno strano silenzio.
È difficile definire “strano” il silenzio. Ma questo non era il solito niente.
Non era quel rumore che c'era quando abitavo qui da solo, o quello che ti stringe quando sei giù.
Questo era cupo, come se avesse subito anche lui l'incidente. Un silenzio triste. Un assenza di rumori difficile da riempire. Assomigliava alla calma prima della tempesta.
Mi buttai nella poltrona del soggiorno. Soggiorno per modo di dire, era solo una stanza centrale attacata alla cucina che portava a altre due stanze. Una sorta di entrata-corridoio-cucina ampliata.
Accesi la televisione, ma solo dopo mi riccordai che non avevamo la corrente. Se doveva tornare Sophia era meglio che l'andavo a pagare.
Ma non sapevo con che soldi. Così presi quelli che risparmiavamo per pagarci un matrimonio per bene.
Non era la prima volta che ho preso soldi da quel barattolo, ma sono stati entrambi casi estremi.

Alla sera andai in ospedale per trovare Sophia. Bussai la porta della stanza, poi l'aprì lentamente.
Non c'era nessuno, solo lei. Sdraiata di lato in quel letto, un gran silenzio.
Stava dormendo.
Così mi sedetti su una sedia e aspettai che si svegliasse.


Era sucesso di nuovo.
Era di nuovo seduta sotto quel albero, con lo sguardo rivolto al cielo.
Aveva di nuovo litigato con un amica.
Ne aveva persa un'altra.
Aveva di nuovo litigato con i suoi.
Mi sedetti vicino a lei.
Nessuno parlava.
La luce del sole sbucava dalle foglie, ancora verdi, di quella vecchio sequoia.
Sophia sospirò, la fissai per lunghi secondi.
Passai un braccio intorno alle sue spalle. Così lei appoggiò la sua testa nella mia spalla, e io gli diedi un piccolo bacio nei capelli.
Alzò gli occhi verso di me, erano lucidi, gonfi e rossi.
Passai l'altro braccio sul suo fianco e la strinsi a me.
Lei appoggiò la fontre vicino il mio collo e iniziò a singhiozzare. La strinsi ancora più forte.

Ti prego, almeno tu resta.” Disse tra le lacrime.
Ti giurò che io per te ci sarò sempre, finchè non morirò. Te lo giuro.” Gli sussurrai vicino al orecchio.

Senti qualcosa muoversi, Sophia si era girata. Ora aveva il volto rivolto verso la mia parte.
Mi avicinai cercando di non fare rumore. Mi sedetti nel letto, spostai una ciocca dei suoi capelli morbidi dietro l'orecchio. Gli diedi un leggero bacio sulla guancia.
Non ci credevo neancora. Sophia era li, distesa in quel semplice letto. Sembrava lei, ma non lo era.
Non avrei potuto stringere la sua anima nera mentre era sola.
Non potevo salvarla dalla sua guerra. Un soldato che lotta contro se stesso, troppo preso per essere fermato.
Non sarebbe più venuta da me quando non vede altro che nubi scure.
Dei piccoli gemiti vennero da Sophia, si stava svegliando. Corsi verso le sedie, presi un giornale a caso e lo apri.
“Buongiorno.” Dissi verso Sophia che si stava stiracchiando. Sorrise grattandosi la testa.
“Leggi sempre riviste per donne?” Mi disse indicando il giornale tra le mie mani.
Io guardai l'articolo che mostrava la pagina, in grande e giallo.
“Non sempre” dissi ridendo “Sto solo leggendo questo articolo su 'addio cellulite in cinque mosse'.” Dissi leggendo il titolo rosso. Entrambi ci misimo a ridere.
Mi alzai e ritornai a sedermi su quel letto, Sophia era seduta.
“Come ti senti?” Le chiesi con calma.
“Bene.” Disse sottovoce, guardando in basso. Accennò a un sorriso, ma io la conscevo troppo bene per credere a quella curva che sembrava una smorfia ai miei occhi.
Allungai una mano per accarezzarle il viso. Lei la notò e la fissò con lo stesso sguardo sconosciuto di prima.
Così la mano rimase nel vuoto, ad accarezzare l'aria che fuoriusciva dai condizionatori.
Il palmo rimase sospeso, a pochi centimetri dal viso di quella donna con un'anima diversa.
La mano cadde, mentre sguardi sconosciuti nascevano nei nostri occhi. Si studiavano a vicenda.
“Allora.” Disse cercando di rompere lo specchio di imbarazzo che ci separava. “Non mi ha detto come mai ti chiamano Bruno.”
Risi. “Ecco, ero un bambino un po in carne e mio papà diceva che assomigliavo al pugile Bruno Sammartino. E da così è nato questo soprannome che è rimasto con il tempo.” Lei sorrideva, ed aveva un luccichio famigliare negli occhi.
Se rimanevo a fissare solo i suoi dolci occhi verdi, in quel momento, potevo dimenticare tutto. Avevo la tentazzione di avvicinarmi e baciarla, perchè i suoi occhi erano gli stessi, uguali a prima.

Spero che questo capitolo vi piaccia c: Continuo a una recensione (:

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bruno Mars / Vai alla pagina dell'autore: aury gene mars