Message
♥
“Ho
deciso,
oggi mi dichiaro! Vado da Donghae e gli dico chiaro e tondo quello che
provo
nei suoi confronti, senza nessuna esitazione!” Era con questi
pensieri che
Hyukjae, conosciuto da tutti come Eunhyuk, la dancing machine dei Super
Junior,
si era avviato verso la camera del suo compagno di gruppo, Lee Donghae.
Allora
perché si era bloccato come se fosse pietrificato, davanti
alla porta della sua
stanza? Aveva la mano appoggiata sul pomello della maniglia e una gamba
pronta
per l’azione, eppure era fermo, quasi senza vita, davanti a
quel pezzo di
legno.
Erano esattamente otto anni che aspettava quel momento, il momento
della
verità, il momento di dire le fatidiche parole. Fece un
respiro profondo e fece
per aprire, ma venne investito da quello che a lui pareva un tornado,
invece,
era semplicemente Donghae, la persona che più amava in
questo mondo.
-Hyukkie,-
lo chiamò lui, sorpreso. –Cosa ci fai
lì, immobile?- domandò perplesso, con
quella sua solita faccia da bambino di due anni. Era davvero tenero,
almeno
agli occhi di Eunhyuk.
-Ecco…
io…-
incominciò a mordersi il labbro nervosamente, torturandosi
le mani. Sentiva le
gambe farsi sempre più deboli e aveva il timore i cadere a
terra da un momento
all’altro. –Io… sono…-
Iniziò anche a balbettare e, a quel punto, Donghae
incominciò a preoccuparsi.
-Che
succede, Hyukkie? Stai male? Sei ferito?- Disse in preda al panico,
guardando
ogni parte del suo corpo per assicurarsi che tutto fosse a posto.
-Donghae,
va tutto bene, non preoccuparti- Sorrise imbarazzato, alzando lo
sguardo verso
il più piccolo. Si perse, come ogni volta che lo guardava,
in quei suoi occhi
color nocciola che brillavano di una luce che soltanto lui possedeva,
gli dava
gioia ed era anche per questo che era follemente ed inesorabilmente
innamorato
di lui.
-Allora
che
succede? Non farmi preoccupare!- La voce del moro era isterica, Hyukjae
sapeva
di dover dire la verità a Donghae, altrimenti si sarebbe
fatto prendere dal
panico.
-Ok,
Hae.
Entriamo in camera che ti spiego. Non è niente di grave,
dovrebbe essere una
cosa belle, in teoria. Comunque, sediamoci e poi parlerò.-
Hyukjae, senza
aspettare un accenno di approvazione da parte del più basso,
si avviò verso il
letto sedendosi sopra. Le gambe, ormai, non riuscivano più a
sostenerlo.
-Dimmi,
muoviti!- Donghae si accomodò affianco a lui e il panico si
rimpossessò di lui
da cima a fondo. Era davvero troppo vicino per quello che stava per
dirgli. E
se non avesse ricambiato? Avrebbe mandato all’aria dieci anni
di amici così, in
un secondo? Ora, non era più così sicuro di
volersi confessare, ma ormai era in
ballo e doveva ballare, a costo di rovinare tutto.
-Donghae,
io, davvero…- Incominciò a balbettare. Cosa
avrebbe dovuto dire? Ti amo, e
basta? Si, avrebbe detto solo quello, senza giri di parole.
-Tu
cosa?-
Lo incito a continuare, curioso.
-Ti
amo. Ti
ho sempre amato, dal primo momento in cui ti ho visto, e lo
farò per sempre.-
Hyukjae disse quella frase tutto d’un fiato, ad occhi chiusi.
Quando li riaprì
vide sul volto di Donghae confusione. Ok, era spacciato!
-Hyukkie,
io…- Si morse il labbro nervosamente. –Anche io,
cioè- Si bloccò senza sapere
come continuare. Ma poi aggiunse a fatica: -Anche io provo qualcosa per
te,
davvero. Quando stiamo insieme, il mio cuore impazzisce e se non ci sei
mi
manchi, ma non so se è amore. Sono confuso.- Hyukjae, forse
non doveva, ma
all’udire quella frase il suo volto venne illuminato da uno
splendido sorriso.
Anche Donghae provava qualcosa per lui, e questa era l’unico
dettaglio che
importava, a fargli chiarire le idee ci avrebbe pensato lui, in seguito.
-Quindi
possiamo stare insieme?- Domandò speranzoso Hyukjae. Prese,
poi, la mano destra
di Donghae e se la portò al petto per fargli sentire come il
suo cuore, pieno
di gioia per quel momento, avesse iniziato a battere
all’impazzata molto più di
prima, se era possibile.
-Hyukjae,
io… sono davvero confuso e non vorrei illuderti!- Il minore
tolse la mano e
guardò da tutt’altra parte puntando il suo sguardo
sul pavimento. Non voleva
far soffrire il suo migliore amico, ma illuderlo che tra loro potesse
nascere
qualcosa quando era così confuso, era ancora peggio. Se lo
avesse fatto, dopo
si sarebbe sentito un verme. –Magari sto soltanto confondendo
profondo affetto
per amore!-
Eunhyuk
sorrise guardandolo: -Questo lo scoprirai facciamo una prova, ok?-
Donghae lo
guardò spaesato. –Nel senso, stiamo insieme. Io ti
darò tutto il mio amore e
tu, riflettendo nel contempo, mi darai una risposta definitiva.- Era
un’idea
folle, Hyukjae lo sapeva bene, ma avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di
conquistare il cuore di Donghae, anche correre il rischio di umiliarsi.
-Hyukkie,
ma che stai dicendo? Sei per caso impazzito?- Il più piccolo
pronunciò quelle
parole con gli occhi sbarrati e parve anche che stesse trattenendo il
respiro.
-Hae,
sto
parlando sul serio! Proviamoci, proviamo a stare insieme.- Eunhyuk
riprese la
sua mano, facendo intrecciare lentamente le loro dita. Stava tremando,
e pregò
con tutto se stesso che Donghae non se ne accorgesse.
Donghae,
in
risposta, annuì semplicemente, appoggiando la testa sulla
spalla di Hyukjae e
beandosi del suo profumo, che aveva sempre amato.
-Ragazzi,
dove vi siete cacciati? Dobbiamo andare alle prove, muovetevi!- La voce
del
leader gli riportò alla realtà, facendoli
sobbalzare. Si allontanarono
velocemente e corsero in salotto, dove il resto del gruppo li attendeva.
Quando
le
prove finirono, Hyukjae fu il primo a lasciare la sede della SM
Entertainment,
dopo essersi fatto una doccia veloce. Aveva altri impegni per quel
giorno e
prima li iniziava prima sarebbe tornato al dormitorio dal suo Donghae.
Gli
altri,
un quarto d’ora più tardi, erano tutti puliti e
profumati e pronti per tornare
alla propria dimora. Donghae era triste, si sentiva solo. Era una cosa
stupida,
ma si sarebbe aspettato che almeno per quel giorno Eunhyuk fosse stato
con lui
sempre, ma sapeva che prima di tutto arrivava il lavoro,
così mise da parte i
capricci e salì sul van che gli avrebbe portati a
destinazione. Come suo
solito, prese il cellulare e controllò Instagram, ma quando
lo accese trovò un
messaggio su Kakao Talk da…Hyukjae!
“Piccolo
Hae, sei già al dormitorio?
Mi raccomando, riposati e non fare cose stancanti!
Non vedo l’ora di tornare e stringerti tra le mie braccia.
Ti amo.♥”
Leggendo
quel messaggio, sul suo
volto comparve un sorriso spontaneo e il suo cuore iniziò a
martellargli nel
petto. Cos’era tutta quella dolcezza da parte di Eunhyuk? Era
il suo modo per
conquistarlo? Be’, era davvero una tattica interessante!
La
strada per il dormitorio, forse
grazie a quel messaggio, sembrò meno pesante e lunga.
Donghae entrò
nell’appartamento e si avviò direttamente, e quasi
automaticamente, verso la
stanza di Hyukjae, sdraiandosi sul letto. Poco dopo, stremato dalla
stanchezza,
si addentrò nel mondo dei sogni.
Venne
svegliato solo più tardi,
quando sentì un calore famigliare affianco a lui.
Aprì gli occhi e lo vide, lì,
stanco ma comunque sorridente, e il suo cuore perse un battito. Hyukjae
era
semplicemente perfetto quando sorrideva, almeno agli occhi di Donghae.
-Ti
ho svegliato? Scusami!- Sussurrò
il più grande, sistemandosi meglio sotto le coperte e
avvolgendo, come gli
aveva detto nel messaggio, Donghae fra le sue braccia.
Come risposta, il più basso, scosse leggermente la testa e
nascose il viso
nella maglietta di Hyukjae, assaporando tutto il suo profumo. Eunhyuk,
per
fargli riprendere sonno, incominciò ad accarezzargli i
capelli, finché entrambi
non vennero avvolti dalle bracci di Morfeo.
Il
giorno dopo, quando Hyukjae aprì
gli occhi, sentì un vuoto accanto a se: Donghae non
c’era più. Si alzò
barcollando, i movimenti ancora lenti. Quel giorno, se ne
ricordò solo in
seguito, Donghae aveva un servizio fotografico e, se avesse rispettato
l’orario, sarebbe rientrato solo nel tardo pomeriggio.
Prese il cellulare e digitò:
“Piccolo
Hae, dormito bene?
Pensami oggi, io lo sto già facendo.”
Buttò
il cellulare sul letto, e si
diresse verso la cucina per un’abbondante colazione. Si
vergognava moltissimo a
mandare quei messaggini infantili, ma sapeva che Donghae apprezzava le
cose
romantiche e, malgrado lui le odiasse, per il ragazzo di cui era
perdutamente
innamorato avrebbe fatto qualsiasi cosa.
-Hyukjae,
cosa ci fai già sveglio?
Per questa mattina non hai niente in programma.- Gli chiese
meravigliato
Jungsoo, quando lo vide accomodarsi al suo solito posto.
-Mmh,
non so. Mi sono svegliato e sai
che non riesco a riprendere sonno facilmente, così ho deciso
di mettere
qualcosa sotto i denti e magari andare a provare un po’ da
solo. Tanto al
dormitorio mi annoierei!- Rispose con nonchalance.
-Okay,
capisco!- Fece per andarsene,
con una tazza di cereali in mano, quando sembrò ricordarsi
qualcosa, e allora
di fermò: -Ah, Hyukjae, Donghae mi ha lasciato questo per
te!- Gli porse un
foglietto di carta azzurro. –Per caso, è successo
qualcosa fra voi due?- A
quella domandò, Eunhyuk arrossì violentemente,
prendendo in fretta il
bigliettino e distogliendo lo sguardo.
-N-non
è s-successo n-niente,
p-perché?- Balbettò imbarazzato il più
piccolo.
-Niente,
è strano che Hae lasci
scritto qualcosa per qualcuno!- Leeteuk rise divertito, allontanandosi
dalla
stanza.
Hyukjae
si agitò ancora di più. Le
mani gli tremavano mentre apriva quel pezzo di carta e la gola era
secca. Aveva
il terrore che su quel foglietto ci fosse la fine della loro brevissima
relazione.
Quando vide il contenuto, il suo cuore batteva talmente forte che gli
faceva
male.
“Hyukkie,
quando leggerai questo biglietto io sarò già al
lavoro.
Dormi più che puoi, e riposati visto che ieri sei rientrato
tardi.
Non posso dirti ancora che ti amo, ma per me sei comunque
importante!”
Eunhyuk
rise, la preoccupazione che
lo abbandonava lentamente.
-Neanche un cuoricino! Pff, antipatico!- Ripiegò il
foglietto e se lo mise in
tasca, di sicuro lo avrebbe conservato per tanto tempo. Magari quando
poi
avrebbero fatto un anno di fidanzamento lo avrebbe fatto vedere a
Donghae, che
si sarebbe vergognato da morire. All’idea del viso del minore
invaso dall’imbarazzo,
Hyukjae sorrise nuovamente. Quella mattina lo aveva fatto
già troppe volte,
l’amore era qualcosa di straordinario.
La
giornata senza Donghae, per
Eunhyuk, passò davvero lenta; aspettava solo il momento
delle prove per poterlo
rivedere. Quando lo vide comparire davanti a lui, poco dopo che le
prove erano
iniziato, fermò la musica e gli andò incontro
abbracciandolo.
-Donghae,
mi sei davvero mancato!-
Gli sussurrò all’orecchio stringendolo forte a
sé. Gli altri membri risero
divertiti, ormai erano abituati ai loro comportamenti così
intimi davanti al
resto del gruppo.
Donghae era in imbarazzo; il suo volto si tinse di un leggero rossore,
ma
ricambiò ugualmente l’abbraccio. Anche se non
voleva ammetterlo, Hyukjae,
quello scalmanato, gli era mancato moltissimo.
-Bene,
capisco la vostra euforia, ma
adesso dobbiamo continuare a provare. Staccatevi!- Leeteuk intervenne,
rompendo
il legame che si era creato fra loro in quel momento. Si staccarono e
si
guardarono negli occhi, sorridendosi teneramente, poi riaccesero lo
stereo.
Come tutti i giorni, dopo due ore e mezzo in sala prove, uscirono e si
diressero direttamente alle docce per poi tornare al dormitorio,
mettere
qualcosa sotto i denti e riposare fino all’indomani.
-Wookie,
grazie per la fantastica
cena!- Disse Hyukjae energico, alzandosi da tavola e sparecchiando.
Dopodiché,
si diresse nella sua stanza, sdraiandosi nel letto. Quel giorno, i
ruoli si
erano invertiti, erano Donghae ad avere degli impegni fino a tardi.
Cosa
avrebbe fatto senza il suo amore da abbracciare durante la notte? Si
sedette,
appoggiando la schiena al muro, prese il cellulare e aprì la
chat con Donghae.
Cosa avrebbe potuto scrivergli quella sera? Di certo non la buonanotte,
visto
che aveva ancora da fare.
Ci pensò su, e poi decise ed iniziò a digitare:
“Piccolo
Hae, vuoi dormire? Io sono molto stanco,
ma starò alzato ad aspettarti. Non fare tardi.
Ti amo più di prima.♥”
Appoggiò
il cellulare sul comodino,
tanto sapeva che Donghae non gli avrebbe risposto. Chiuse gli occhi e
aspetto
con ansia il suo ritorno.
Dieci minuti dopo, il suo telefono squillò, avvisandolo di
un nuovo messaggio.
Si alzò lentamente, tremando, il cuore impazzito per quel
piccolo trillo. Fece
due respiri profondi, tentando di calmarsi.
Accese l’iPhone e lesse il mittente: Donghae. Il suo cuore,
se possibile, batté
ancora più forte quasi facendogli male.
“Ho
pensato molto a cosa scrivere, e sono agitato.
Sai, è la prima volta che ti rispondo.
Non aspettarmi, riposa. Farò tardi!
Non farmi preoccupare, mi raccomando!”
Rise,
quanto poteva essere stupido?
Eppure quel messaggio gli aveva fatto così piacere.
Finalmente gli aveva
risposto, e non per lasciarlo. Era davvero grato di essere riuscito a
confessare i suoi sentimenti. Ovviamente, però, non avrebbe
fatto come gli era
stato chiesto nel messaggio, lo avrebbe aspettato fino a tardi.
Quando rientrò, Hyukjae guardò l’ora:
erano le due di notte. Sobbalzò per la
porta che si aprì rumorosamente, non ricordava di essersi
addormentato.
-Hae,
come mai così tardi?- Chiese
con la voce ancora impastata dal sonno, strofinandosi gli occhi.
-C’è
stato un incidente sulla strada
e il tragitto è durato più di un’ora.-
Rispose buttandosi letteralmente sul
letto, affianco a lui, senza neanche mettersi il pigiama. Era proprio
sfinito,
Eunhyuk lo guardò sorridendo e lo strinse fra le sue braccia
accarezzandogli i
capelli.
-Piccolo
Hae, dormi e riposa. Domani mattina
sarà dura, dobbiamo provare ancora molto.- Gli
sussurrò all’orecchio. Donghae
affondò la testa nella maglia di Hyukjae, stringendo le
braccia intorno alla
sua vita. Facendosi cullare dal battito cardiaco del più
grande, si addormentò
velocemente. Eunhyuk lo guardò per un po’, poi
venne nuovamente invaso dalla
stanchezza e chiuse gli occhi lasciandosi cullare dalla notte.
Hyukjae,
per i giorni seguenti,
continuò a inviargli messaggini dolci, nella speranza di far
breccia nel suo
cuore. Era passata esattamente una settimana da quando stavano insieme
per
prova e con Donghae andava alla grande, ma non sembrava ricevere
accenni di
approvazione da parte sua. Come avrebbe dovuto interpretare quel suo
comportamento?
Eunhyuk si stava avviando da solo verso la sala prove, era mattina
presto, le
cinque circa. Voleva ballare per scacciare la tensione, i brutti
pensieri e il
pessimismo che da ieri gli avevano invaso la mente. Sapeva di dover
dare del
tempo a Donghae, ma stava davvero mettendo a dura prova la sua pazienza
e,
soprattutto, il suo cuore che si innamorava ogni giorno di
più di lui.
Si mise le cuffie nell’orecchio ed incominciò a
danzare spontaneamente, senza
neanche aver pensato ad una coreografia. Si lasciava semplicemente
trasportare
dalla musica e esprimeva il suo stato d’animo attraverso quei
passi. Era
davvero grato di aver potuto realizzare il suo sogno, il ballo, per
lui, era
qualcosa di indispensabile, vitale.
Quando
fu completamente senza forze,
si lasciò cadere sul pavimento, sdraiandosi sulla schiena.
Chiuse gli occhi e
inspirò ed espirò profondamente, stava
decisamente meglio. Guardò, per sfizio,
il cellulare e notò delle chiamate perse. Poi, aprendo Kakao
Talk, si ritrovò
un messaggio di Donghae.
“Lee
Hyukjae, dove diavolo sei finito? È da un’ora che
ti cerco.
Vieni al dormitorio, ti devo parlare urgentemente!”
Ingoiò
rumorosamente e, prendendo al
volo un asciugamano, corse verso il dormitorio.
-Donghae,
che succede?- Chiese quando
rientrò nella sua camera, Donghae ancora aggrovigliato fra
le coperte.
-Dove
ti eri cacciato? Ti sto
cercando da un’ora!- Sbraitò mettendosi a sedere.
-Ero
in sala prove, dovevo sfogarmi.
E poi, me l’hai già scritto nel messaggio!- Rise
nervosamente, avvicinando con
cautela. –Che succede?- Ripeté la domanda.
-Ci
ho pensando tutta la notte, e
avevo intenzione di dirtelo appena sveglio, ma non c’eri!
Aish!- Sbuffò
spostandosi una ciocca di capelli ribelle dal viso.
–Comunque,- riprese il
controllo di sé, -siediti, è una cosa importante
e mi ci vorrà tutto il
coraggio che ho in corpo per dirtelo.-
Hyukjae
si sedette affianco a lui,
come gli era stato chiesto. Aveva le gambe che gli tremavano, e
iniziò a sudare
freddo. Voleva lasciarlo? Cosa avrebbe fatto se lo avesse davvero
lasciato? Non
ci voleva pensare.
-Hyukjae…
Anzi, no. Hyukkie, i-io-
Donghae iniziò a balbettare torturandosi le labbra.
–Insomma, tu…- Fissò il
pavimento, diventando improvvisamente rosso. Prese un respiro e
intrecciò le
sue dita con quelle di Eunhyuk. –Ti amo,- disse ad occhi
chiusi. –l’ho sempre
fatto. Questa settimana me lo ha confermato, sei… sei
perfetto per me. Non
voglio lasciarti mai più e… e sei mio!-
Hyukjae
spalancò gli occhi. Aveva
sentito bene? O era solo frutto della sua immaginazione che si
rifiutava di
accettare la realtà? Ogni dubbio si dissolse quando
sentì il calore della
labbra di Donghae sulle sue. Restò immobile per un secondo,
assaporando quella
sensazione stupenda. Poi, spostò una mano sul viso del
minore attirandolo di
più a se. Con la lingua incominciò ad esplorare
la bocca di Donghae che
boccheggiava in cerca di aria. Sentiva i brividi percorrergli tutta la
schiena
dandogli una sensazione di beatitudine. Era davvero da troppo tempo che
aspettava questo momento.
Quando si staccarono, entrambi avevano il fiato corto ed un sorriso
stampato
sul volto.
Si amavano, e il battito accelerato dei loro cuori ne era la prova.
Eunhyuk
si trovava in sala prove con
il resto del gruppo, stavano ancora provando la loro coreografia per il
comeback imminente. Mancava solo una persona all’appello:
Donghae, che era
semplicemente andato via prima a causa di un altro impegno.
Mentre stavano facendo una pausa, riposandosi e discutendo sulle parti
da
modificare, il cellulare di Hyukjae squillò avvertendolo di
un nuovo messaggio.
Donghae, era certo che fosse lui.
Lo aprì con il cuore in gola e un sorriso genuino gli
comparve appena lesse il
contenuto:
“Hyukkie,
ti amo, ti amo, ti amo.
Sei la mia scimmia preferita.♥”
-
Hi!
Ebbene si, domani inizio la scuola e invece di riposarmi, mi metto a
scrivere Eunhae
fluffose, ma alla fine è il mio metodo per distrarmi.
Come ho detto per ‘Our Destiny’, sono in fissa con
la Eunhae ma come
lamentarsi?
…Cosa posso dirvi? Niente, perché SONO
AGITATAAAAA. (non ci fate caso-)
Alla prossima storia,
Ko.