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Autore: Ai_Sellie    12/09/2014    0 recensioni
« Ci sarai ancora al mio risveglio? »
« Certo, come sempre, lo sai ».
Sì, tu lo sai, è lui che non sa.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La seguente storia ha partecipato al Flesh Contest: solo un sogno indetto da nemi23 sul forum di EFP. :)
È stata betata dalla gentilissima Chu. :3

L'ultima frase è pronunciata dalla ragazza. °U°


 
I'd like to make myself believe
That planet Earth turns slowly
It's hard to say that I'd rather stay awake when I'm asleep
'Cause everything is never as it seems

(“Fireflies” – Owl City)
 



« Tu dormi sempre » ti riprende bonariamente il tuo migliore amico, neanche fosse tua madre.
Sbuffa e fa schioccare la lingua contro il palato, poi sorride – non puoi più vederlo ma sai che lo ha fatto, lo fa sempre.
Non un sorriso, quel sorriso, quello gentile e un po’ impacciato che ti piace tanto e che è anche un po’ il motivo per cui ti sei innamorata di lui.
Glielo hai visto fare tante di quelle volte, da quando lo conosci, che potresti riprodurlo identico su un foglio di carta ad occhi chiusi.
Qualche giorno fa ci hai provato: non hai avuto il coraggio di chiedere quale sia stato il risultato.
Il ticchettio dei tasti del portatile oggi è leggermente irregolare – dev’essercene uno malfunzionante – e, un secondo dopo che si è interrotto, la sua mano è già tra i tuoi capelli.
« Tu dormi sempre ».
« Stamattina mi hanno fatto fare tre volte il giro dell’isolato senza nemmeno un vero motivo, devo recuperare le energie » brontoli.
Lui ride e sbuffa, ma poi ti rimbocca le coperte e si china a sfiorarti una tempia con le labbra. Per un attimo hai sul serio l’impressione di riuscire a sentirlo sorridere attraverso la pelle.
Cerchi la sua mano ed intrecci le dita alle sue.
« Ti fermi a mangiare? Mamma prepara la pasta al forno, stasera. »
« Va bene. Però questa volta niente storie, giochi anche tu con noi, dopo cena ».
Sbuffi, ma poi sorridi e annuisci e lui ti stringe la mano per qualche secondo, prima di sciogliere la stretta.
Senti le vecchie rotelle della sedia della tua scrivania grattare sul pavimento, mentre ti volti su un fianco.
« Ci sarai ancora al mio risveglio? »
« Certo, come sempre, lo sai ».
Sì, tu lo sai, è lui che non sa.
Non sa quanto tu sia diventata una bugiarda, che non è vero che va tutto bene e che, anche se è passato più di un anno dall’incidente – ed hai ormai quasi del tutto accettato il fatto che il tuo mondo non sarà altro che un’infinita distesa di nero –, ci sono giorni che il suo viso ti manca così tanto da costringerti a nasconderti nel bagno della stanza degli ospiti e ficcarti in bocca un asciugamano per non metterti ad urlare.
Questa è l’unica soluzione per non impazzire a cui sei riuscita ad arrivare con le tue sole forze.
Sei sempre stata brava ad immaginare, ma nei sogni è tutto un’altra cosa.
Il calore della sue dita che ti sfiorano l’orecchio è identico a quello della mano che ti ha accarezzato la testa fino ad un attimo fa ed il suo viso pallido e un po’ paffutello sembra così vero, così reale.
Chiudi gli occhi.
« Ci vediamo dopo ».
  
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