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Autore: Juls18    12/09/2014    2 recensioni
"L’amicizia ti fa fare cose folli. Di questo Gouenji se n’era accorto già da molto tempo. Ma ancora doveva bene capire come Endou fosse riuscito ad incastrarlo così.
-Ti prego Gouenji! Sei il solo a cui lo posso chiedere-
E lui, come sempre, aveva ceduto. Amicizia, sentimento strano e contraddittorio"
Gouenji ed Endou alle prese con un problema che tutti, prima o poi, affronteranno. Come se la caveranno, senza ricorrere alle loro tecniche speciali?
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Axel/Shuuya, Mark/Mamoru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Certe cose si possono fare solo per amicizia

Certe cose si possono fare solo per amicizia

 

L’amicizia ti fa fare cose folli. Di questo Gouenji se n’era accorto già da molto tempo. Ma ancora doveva bene capire come Endou fosse riuscito ad incastrarlo così.

-Ti prego Gouenji! Sei il solo a cui lo posso chiedere-

E lui, come sempre, aveva ceduto. Amicizia, sentimento strano e contraddittorio. Erano seduti, seduti in un corridoio, ormai da venti minuti, in attesa. Non si erano detti gran che, anche perché Gouenji aveva capito che non c’era verso di far partecipare Endou a nessuna, semplice, conversazione. Gouenji non l’aveva mai visto così agitato prima. Il suo capitano, perché, per quante cose fossero successe, per lui era sempre il suo capitano, era seduto, come pietrificato ed immobile. L’unico gesto che indicava che ancora era vivo erano le mani. Endou le stava stringendo con tutte le sue forze, poi le rilassava, poi tornava a stringerle ancora. Ad un tratto, non potendone più di quel silenzio e di quella immobilità, Gouenji si decise a parlare.

-Non devi essere così preoccupato. Andrà tutto bene-

Endou lo guardò stupito, come se si fosse accorto solo ora che il ragazzo era seduto lì con lui, al suo fianco.

-E se invece succedesse qualcosa?-

-Andrà tutto bene-

-Ma se poi non ne sono capace?-

-Lo sei invece. Basta che segui l’istinto, andrà tutto bene-

-E se il mio istinto sbagliasse? E se da solo non ce la facessi?-

-Non sei solo Endou. Ci saremo sempre noi a darti una mano-

-Davvero?-

-Davvero!-

Endou guardò il suo amico, poi si aprì in uno dei suoi sorrisi.

-Grazie Gouenji. Sei un amico-

Il ragazzo rispose con un cenno del capo. Passarono altri venti minuti, venti lunghi minuti di silenzio, angoscia e aspettativa. Ad un tratto, da dietro una porta del corridoio, arrivò un suono inatteso, che colse tutti e due i calciatori di sorpresa.

-Quello è…-

-Un bambino che piange-

Rispose Gouenji. Endou lo fissò, poi, sul volto del portiere si aprì un enorme sorriso.

-Un bambino! E piange!-

In quel momento, la porta da cui proveniva il pianto si aprì, e ne uscì un’infermiera, tutta sorridente, che teneva in braccio un piccolo bambino appena nato, che, come si capiva dal rumore, piangeva.

-Endou-san?-

Endou si alzò di scatto dalla sedia, nervoso e impacciato, ma, allo stesso tempo, trepidante d’attesa.

-Vuole venire a conoscere suo figlio, Endou-san?-

-Bam… bambino?-

L’infermiera sorrise.

-Si, signore, un bambino. Lei è il padre di un bellissimo e sanissimo bambino. Allora, lo vuole conoscere?-

Senza nemmeno rispondere, Endou si precipitò dalla donna. L’infermiera mise tra le mani del neo-papà il suo bambino.

-Ecco, lo prenda. Così, perfetto-

Endou fissò per la prima volta suo figlio, suo figlio, il figlio suo e di Natsumi, il suo primo figlio, e per la prima volta nella sua vita, suo figlio lo fissò a sua volta. Il neonato, come percepita la presenza del suo papà, si calmò quasi subito. Una volta che il suo pianto si fu calmato, guardò il suo papà, e si aprì in un sorriso sdentato. A quella vista, Endou si ritrovò a versare calde lacrime di gioia. Gouenji, che era rimasto in disparte, si avvicinò piano al suo amico, e sbirciò da sopra le spalle di Endou il piccolo nato. Poi, gli diede una leggera pacca sulla spalla.

-Congratulazioni capitano-

Endou si voltò sorridente verso il suo amico

-Grazie Gouneji. Grazie per avermi fatto compagnia. Lascia che ti presenti Daisuke Endou, mio figlio-

C’erano tante cose che Endou l’aveva obbligato a fare nella vita, in nome della loro amicizia. Molte volte Gouenji si era chiesto cosa stesse facendo, e perché seguiva quel ragazzo così folle. Ma quella volta, mentre fissava quella piccola, nuova vita appena venuta al mondo, si rese conto che doveva ringraziare per avere incontrato un amico come Endou.

-Ciao Daisuke-

Disse al bambino. Endou, fissando suo figlio e poi il suo amico, disse

-Forza Daisuke! Saluta lo zio Gouenji-

Zio Gouenji. Si, gli piaceva come suonava. E ancora una volta, doveva dire grazie, grazie a quel folle ragazzo istintivo, che tanti anni prima lo aveva convinto a rigiocare a calcio, a quell’amicizia nata quasi per caso e che li aveva fatti diventare come fratelli, ormai. E, ovviamente, grazie anche al calcio. Senza quella passione non si sarebbero mai conosciuti.

-Allora capitano… in che ruolo lo farai giocare?-

Endou lo fissò, un sorriso ancora più grande sul volto

-Portiere, come me, e come il nonno di cui porta il nome. Ma se vorrà cambiare ruolo, lo potrà fare-

Gouenji sorrise.

-Ma Gouenji… non dirlo a Natsumi. Le ho promesso che non avrei mai influenzato il bambino a giocare a calcio…-

Goeunji si ritrovò a trattenere un sorriso, e poi a promettere. Ecco, un'altra follia fatta in nome dell’amicizia. Se Natsumi avesse scoperto di quella promessa, gli avrebbe dato una bella strigliata, a tutti e due. Poco importava che fossero due uomini di ventisette anni, Natsumi Raimon, se si arrabbiava, si trasformava nella creatura più spaventosa che Gouenji avesse mai visto. No, mai avrebbe permesso a Natsumi di scoprire della loro promessa

-Va da tua moglie, capitano. Sono certa che vorrà stare con te e con il vostro bambino-

Endou annuì, e si avviò verso la porta della stanza dove Natsumi aveva appena partorito. Prima di entrare, però, si fermò e si voltò

-Grazie Gouenji. Sei un vero amico-

Il ragazzo, semplicemente, annuì con la testa. Poi, si avviò verso l’uscita dell’ospedale. Il suo compito ormai era finito. Ad un tratto, fu fermato dalla voce del capitano

-Ah, Gouenji?-

Il ragazzo si fermò e si voltò sorpreso. Endou era ancora sulla porta della stanza.

-Si?-

-Sbrigati a fare un figlio anche tu. Così poi potremmo farli giocare insieme!-

Gouenji era arrossito di colpo, ma il capitano non aveva ancora finito

-Anzi, no, meglio una femmina. Così li facciamo mettere insieme e uniamo le famiglie. Che ne dici?-

Gouenji, sempre più rosso d’imbarazzo, gli rispose nel solo modo che gli venne in mente

-Non permetterò mai a tuo figlio di frequentare mia figlia! Figurati poi acconsentire a farli sposare!-

Endou lo fissò sorpreso, poi scoppiò a ridere.

-Staremo a vedere Gouenji!-

Detto questo, sparì nella stanza, per passare un po’ di tempo con sua moglie e con il loro bambino. Mentre vedeva Endou iniziare una nuova fase della sua vita, Gouenji provava emozioni diverse. Era felice per il suo amico e un po’ preoccupato. Diciamocelo, Endou avrebbe tormentato il figlio e l’avrebbe fatto allenare appena possibile. Ma era anche un po’… invidioso. Invidioso perché non gli sarebbe dispiaciuto anche a lui avere un bambino. Gouenji si trovò stupito di fare quei pensieri. Mai aveva seriamente pensato a fare un figlio. Non che non lo volesse, anzi, ma non avrebbe immaginato di volerlo adesso. Chissà, forse ne avrebbe parlato con sua moglie una volta tornato a casa. E poi, lo ammetteva, l’idea di avere una bambina, non faceva che farlo sorridere. Si, ne avrebbe sicuramente parlato con sua moglie.

 

 

 

 

 

-Non ci posso credere-

-Andiamo Gouenji! Non devi prenderla così-

-Non posso vivere questo giorno per davvero…-

-Su, su Gouenji. Perché non vedi la parte bella di questa storia? Dopotutto è una bella cosa…-

Gouenji guardò con uno sguardo omicida il suo, vecchio amico.

-Come puoi definirla una bella cosa?-

-Perché lo è. Guarda come sono felici…-

Gouenji si trattenne veramente dall’uccidere sul posto il suo amico.

-Endou, mia figlia si è appena sposata con tuo figlio. Cosa ci sarebbe di positivo in questo?-

Endou, cinquantadue anni di età, guardò sorridente il suo amico, pure lui di cinquantadue anni. Non se l’era presa per il commento, tutti sapevano che Gouenji aveva solo una persona nel suo cuore: la sua bellissima figlia. Quindi, semplicemente, mise una mano sulla spalla dell’uomo, e si mise a guardare la sua nuova splendida nuora, in abito bianco, che ballava con il suo ragazzo, nel loro primo ballo da marito e moglie.

-Vuoi sapere qual è il lato positivo di questa storia? Avremo dei nipoti meravigliosi-

Gouenji guardò sconvolto il suo amico

-Nipoti?-

strillò quasi il povero uomo, che una volta era noto come bomber di fuoco.

-Certo! Prima o poi avranno dei figli, e noi saremo dei nonni fantastici-

Per poco, a Gouenji non venne un infarto.

-Scordatelo! Tuo figlio non metterà mai in cinta la mia bambina! Gli ho concesso di sposarla, non di metterla incinta. Non può rimanere incinta!-

-Non è più una bambina! E fidati, credo possa rimanere incinta…-

-Lei è la mia bambina…-

Endou, in risposta, scoppiò a ridere sonoramente. Si sarebbe divertito molto negli anni a venire. E non vedeva l’ora di conoscere i suoi nipotini. Chissà, magari con i nipoti sarebbe riuscito a creare una tecnica che combinasse la mano di luce e il tornado di fuoco. Endou proprio non vedeva l’ora. E sapeva, anche se non l’avrebbe ammesso mai, che anche Gouenji non vedeva l’ora di conoscerli.

 

 

 

 

 

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Ciao a tutti!!

Da dove sia uscita questa storia? Non ne ho idea. Sono sana di mente? Ho i miei dubbi!! Però non ce l’ho fatta a trattenermi. Tutta la storia volevo che ruotasse attorno al tema dell’amicizia, vista in due momenti dove più se ne ha bisogno. La nascita di una nuova vita, e un supporto psicologico per i padri, perché, diciamocelo, per loro è sempre uno shock, e poi, nel momento inverso, “nell’abbandono” di un figlio, quando il figlio parte per formare una sua nuova vita e una sua nuova famiglia. Questa doveva essere l’idea di fondo, spero di esserci riuscita. Poi, il tutto con un pizzico di comicità, più nella seconda parte. Ok, lo ammetto, io mi sono divertita un sacco a scriverla, e spero di avere fatto un buon lavoro.

Ultima cosa, ho scelto di non fare entrare in scena nessun personaggio femminile. Natsumi c’è ma non si vede, nel senso, non interagisce direttamente con la storia. Volevo una storia tutta al maschile, per fare vedere meglio il rapporto tra i due ragazzi, e la loro amicizia doveva essere il filo conduttore della storia. Non ho nemmeno dato un volto o un nome alla moglie di Gouenji, scegliete voi chi volete. Spazio all’immaginazione.

 

Grazie a chi leggerà questa storia, e chi vuole, lasci pure una recensione, anche se è negativa.

Un bacio a tutti, a presto

Juls

  
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