Chapter Eleven:
Fireproof



POV. DIANA

Era come se il mondo girasse intorno a me positivamente.

Ora sono seduta sul suo divano a guardare un film. Abbiamo deciso “Twilight”, uno dei nostri film preferiti. Ormai di lui conosco ogni cosa, è come un libro aperto.
Non sto nemmeno seguendo cosa sta succedendo in questo momento in tv, perchè i miei occhi sono incantati sul ragazzo che ho qui vicino a me.

Louis iniziò a baciarmi e sfiorarmi, quindi voleva significare che nemmeno lui era attento come me. Mi prese in braccio come se nulla fosse e mi portò in camera. Giunti nella stanza da letto mi fece sdraiare sul suo letto e lui sopra di me.
L'attrazione in quel momento era troppo forte per essere accantonata. I nostri cuori battevano come non mai, mentre le mani di lui passavano sotto la mia maglietta e mi provocavano brividi lungo tutta la schiena. «Sei così bella» mormorò scandendo perfettamente ogni parola, mentre le sue labbra scendevano sul mio collo. Piccoli gemiti uscirono dalla mia bocca. Ero pronta per quelle nuove sensazioni? Scossi la testa leggermente e lui si fermò, portando i suoi occhi nei miei.

«Tutto bene?» chiese portando una mano sulla mia guancia «posso fermarmi se vuoi». Lo volevo tanto quanto lui voleva me.

Mi feci audace, portando entrambe le mani sulla sua vita, cominciando a slacciargli i pantaloni. Infilai una mano nei suoi boxe, ascoltando i gemiti uscire dalla sua bocca per scontrarsi nel mio orecchio. Mi aiutò; chiuse la mia mano sulla sua lunghezza, intimandomi come fare.
Le sue mani viaggiavano sul mio petto, sfilandomi la maglietta. Le sue labbra scendevano sempre di più fino ad arrivare al mio seno. Lo tolse in modo delicato e iniziò a mordermi i l mio seno.
«Se non sei pronta...» cominciò, «Louis, ti voglio» mormorai guardandolo dritto negli occhi. Mi sorrise mordendosi il labbro per poi riprendere a baciarmi.
Fece scivolare verso il basso i miei pantaloni, che raggiunsero i suoi. Le sue dita esperte torturavano la mia intimità attraverso il tessuto delle mutandine, facendomi inarcare il corpo verso di lui. Lo volevo; «Sei perfetta» mormorò ancora contro la mia pelle, mentre lasciava dei baci sul mio ventre. Arrossii completamente; ogni suo complimento era una cicatrice del cuore che si rimarginava. Entrò in me con tutta la delicatezza possibile.
Teneva lo sguardo puntato nel mio e io non volevo far altro che baciare quelle labbra di cui ero completamente innamorata. Spostai le mani da sopra i suoi bicipiti a dietro i suoi collo, avvicinandolo a me e perdendomi in lui. Cominciò a muoversi lentamente e il dolore cominciava a diventare sopportabile. Ormai io e lui siamo una cosa sola. 
«Voglio perdermi in te» mormorò lui come se avesse potuto leggermi nel pensiero. Era quello che volevo; assuefatta dal suo profumo, accecata dalla brillantezza dei suoi occhi. «Sei mia» aggiunse spingendo lentamente, come se volesse vivermi.

«Ti amo» mormorai mordendomi il labbro inferiore. Il suo volto si aprì in uno dei sorrisi più belli che io avessi mai visto. Appoggiò la fronte contro la mia e strofinò i nostri nasi. «Ti amo anch'io» sussurrò continuando a spingere sempre più veloce.
Le gambe cominciarono a tremarmi leggermente. Louis mi lasciò un altro bacio sulle labbra, mentre il mio corpo veniva completamente avvolto dal fuoco puro.

«Vieni piccola» mormorò e il mio corpo ubbidì, lasciandomi svuotata di tutto. Venne anche lui, mormorando il mio nome.

Ci eravamo addormentati, uno accanto all'altro. Aveva tra le dita di una mano i miei capelli, me li stava sfiorando nel sonno, mentre l'altra mano mi cingeva un fianco. Ero sveglia e lo stavo osservando.

“Louis era una creatura meravigliosa, il suoi occhi cristallini, la sua voce, il suo respiro. Il suo look diverso da tutti. Tutte quelle maglietta a righe e i pantaloni abbinati, era una sua mania. La sua risata contagiosa, la quale non ti stancheresti mai di sentirla. Il suo sorriso, uno sincero. La mania per la musica, strimpella la chitarra quasi ogni sera e scrive piccoli testi di canzoni. Ecco perchè lo amo. Amo la sua voglia di vivere.”

Mentre penso a quello che avevamo fatto durante la notte sento sussurrarmi “buongiorno piccola”, appena sentì la sua voce gli sorrisi e gli diedi un leggero bacio.

«Buongiorno Lou Lou», mi stava continuando a guardare con i suoi occhi cristallini.

«Dormito bene?»

«Con te al mio fianco, benissimo.», mi prese e e mi diede dei leggeri baci. «Anche ho dormito bene con te» disse il ragazzo.

Starei ore a guardare il suo viso angelico! E' così perfetto.

«Amore lo sai che domani ho i provini?» mi fece ricordare lui.

«Oddio ma di già? Pensavo fossero a fine mese! Mi devo preparare psicologicamente che tu canterai sopra un palco e davanti avrai i giudici e una marea di gente che ti guarderà».
Era teso quando gli avevo detto quelle parole, così lo incoraggiai, «Sai che spaccherai i culi a tutti? Tu hai una voce magnifica, te l'ho sempre detto.» Mi sorrise e mi diede un bacio a fior di labbra. «Grazie Diana.»

Era ormai ora di pranzo, eravamo rimasti a coccolarci per tutta la mattinata. Ogni tanto un po' di tempo con il mio ragazzo me lo potevo permettere, dato che domani sarebbe andato ai provini!
Decisi di scendere in cucina e preparare il pranzo, mentre Louis era ancora di sopra. Gli preparai il suo piatto preferito, la carbonara, è un piatto italiano ma lui lo adora.

«Che buon odorino che c'è qui giù!», eccolo con quel suo bel sorriso, si avvicinò a me e iniziò ad assaggiare quello che avevo preparato. «Giù le mani, se no dopo non ce n'è più» gli dissi. Si mise a ridere e iniziò a preparare la tavola.
Eravamo come due sposini, ormai conoscevo a memoria la sua casa e potevo fare qualsiasi cosa senza il suo permesso. Da quando stavamo insieme erano passati ormai cinque mesi e tutto andava a gonfie vele.

«A cosa stai pensando?» mi chiese. «A noi due, a com'è cominciato tutto, ai nostri cinque mesi trascorsi insieme e a come ci amiamo» dissi imbarazzata.

«Amore, per domani hai avvisato Nate che non vai al lavoro?»

«Oddioo, grazie, grazie per avermelo ricordato. Adesso lo chiamo.» corsi in camera per prendere il mio telefono e così chiamai Nate.

Due squilli e ancora nulla, cinque squilli e finalmente rispose «Ehi Diana.»

«Ciao Nate, ascolta domani riusciresti a cavartela da solo in negozio? Dovrei accompagnare Louis ai provini! Mi sono scordata di chiedertelo prima così magari ti organizzavi.» incrociai le dita per una risposta positiva.

«Vai ad accompagnarlo, domani ci penso io. Mandagli buona fortuna da parte mia.»

«Graziee Nate. Sarà fatto, dopo glie lo dico.»

Scesi di corsa per avvisare Louis che domani sarei andata con lui ai provini.

«Amoree, domani ci sarò e Nate mi ha detto di dirti in bocca al lupo.»

Mi prese in braccio e iniziò a farmi girare come una trottola. «Fermatii Lou, non ce la faccio più», mi fece scendere e iniziò a ridere, feci lo stesso anche io.
Ad un tratto calò il silenzio nella stanza. Louis era nervoso e lo leggevo benissimo nei suoi occhi.

«Lou non essere nervoso, andrà bene domani.» le dissi con tutta tranquillità. Il ragazzo non rispose, aveva gli occhi puntati su un punto fisso della stanza. Lui lo fa sempre quando è nervoso, si blocca e non parla più.
Cercai di spronarlo un po «Sai che ce la puoi fare, hai tutte le capacità.» Dopo avergli detto quelle parole si calmò. Mi avvicinai a lui e incominciai ad abbracciarlo e a confortarlo.

«Grazie Diana di starmi accanto.» mi disse.

Sorrisi e gli sussurrai qualcosa all'orecchio per poi abbracciarlo di nuovo. Non mi stancherò mai dei suoi abbracci, di questo ne sono certa.
 

Buonasera a tutti!
Eccomi di nuovo qui! Dopo secoli che non continuavo il capitolo!
Spero vi piaccia!
Come avete notato Diana e Louis sono innamorati e hanno fatto l'amore.
Louis il giorno dopo dovrà andare ai provini. Chissà cosa succederà, se lo prenderanno...
Al prossimo capitolo.
E ringrazio tutte le lettrici di questa storia. 
Ele. xx