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Autore: Ottachan    13/09/2014    0 recensioni
Raccolta dei miei fill della quarta Notte Bianca organizzata dalla pagina 'No ma Free lo guardo per la trama, eh!'.
Il rating è vario, così come il genere (andrò più nel dettaglio per ogni one shot) e, salvo imprevisti, ogni capitolo uscirà ogni sabato.
Questa raccolta comprenderà:
1) Imprevedibili incidenti in cucina (verde, divertente, FutureFish!AU, Cuoco!Haru x Pompiere!Mako);
2) Il Cavaliere e il suo principe (arancione, angst-lime, Medieval!AU, Cavaliere!Rin x Principe!Mako);
3) A un palmo di distanza (verde/giallo, angst, MakoHaru);
4) The Final Cut (songfic, rosso, angst-lemon, MakoRin);
5) La filosofia delle lontre (verde, fluff, SouMomo);
6) Gli occhiali di Sousuke (la fantasia nel titolo...) (rosso, pwp, SouRin);
7) Titolo da definire, sorry (verde/giallo, divertente, shoujo-ai, Gou x MikoshibaSister).
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le prime Notti Bianche'
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Ultimo fill (in realtà penultimo: diciamo che è meglio concludere con questa fic visto che l'altra non solo mi avrebbe fatta bannare da efp, ma avrebbe anche portato la polizia ad arrestarmi quindi... yeeeee) della quarta Notte Bianca organizzata dalla pagina  No ma Free lo guardo per la trama, eh con prompt Mikoshiba!Sister x Gou (per farla breve xD) di Mikki Glass. Diciamo che nella mia mente doveva venire una cosa più yuri zozza, ma siccome la fic è iniziata con un tono più scanzonato e divertente, mi son dovuta trattenere ç.ç (magari in futuro potrei scrivere un seguito più 'interessante' (if you know what I mean èwé) della vicenda xD)
Cooomunque sia, copia-incollando il commento scritto sul Live Journal dell'evento: Ok, in chat mi dicono che la sorella di Mikoshiba sta tipo alle elementari ma non importa, in questa fic ha solo un anno di differenza con Momo, su, non siate pignoli please u.u Anche il nome di lei è random. Non c’è dubbio sul fatto che anche la sua caratterizzazione magari potrebbe cozzare su una sua futura apparizione nell’anime ma io mi sono divertita nel crearla così ‘Mikoshiba’ e le voglio bene così com’è <3
E chiedo venia per il papiro ma il prompt mi ha presa parecchio xD

Non ho altro da aggiungere se non che questa MikoSister la adoro (sarà perchè l'ho creata pirla e io non resisto alla gente pirlona xD).
Grazie in anticipo a chi leggerà/commenterà!

SenzaTitolo (no, non riesco a trovare un titolo, ci ho pensato seriamente, giuro o.O )

RATING: verde-giallo;
GENERE: divertente, slice of life;
PERSONAGGI: principali: Gou e Himeko Mikoshiba, secondari: Rei e Nagisa;
COPPIE: shojo-ai HimeGou (ma si, chiamiamola così xD);
AVVERTIMENTI: nessuno

Un altro anno era passato e la primavera era di nuovo sopraggiunta senza chiedere il permesso. Haruka e Makoto si erano appena diplomati, Rei, Nagisa e Gou avevano appena iniziato a frequentare il loro ultimo anno di liceo.
‘Un altro membro, ci serve almeno un altro membro per far partire il club o la scuola ci farà chiudere i battenti!’ Gou era incredibilmente seria. Non poteva rinunciare così facilmente alla sua dose giornaliera di bicipiti e addominali. ‘Lo scorso anno abbiamo avuto poca fortuna e ci siamo dati poco da fare; ora non abbiamo più scusanti!
La fanciulla aveva tirato fuori la manager che era in lei e si era prodigata nell’organizzare una introduzione perfetta da esporre durante la presentazione dei club che si sarebbe svolta la settimana successiva in palestra. Questa volta, purtroppo, niente muscoli al vento: il gruppo doveva far leva più sulla sostanza che sulla forma, era necessario sfoggiare con il massimo dell’orgoglio tutti i premi che il club era riuscito a conquistare l’anno precedente.
Il giorno delle presentazioni arrivò piuttosto rapidamente e i tre fanciulli del gruppo si impegnarono al massimo per essere il più convincenti possibile; Gou aveva anche scelto delle foto di allenamenti e gare da proiettare durante il discorso. Che colpo al cuore vedere i senpai Nanase e Tachibana su uno schermo e non in carne ed ossa (o meglio, muscoli e ossa!).
Mentre Nagisa, Rei e la loro manager lasciavano la palestra per dirigersi nella sede del club, con la speranza di essere raggiunti da tante nuove matricole, una ragazza alta, altissima, con le spalle larghe, i capelli rossi lunghi fin sotto al mento, con ciuffi disordinati e appuntiti che parevano disegnare sulla sua testa una corona ramata, gli occhi sottili e dorati e un sorriso allegro si approcciò a loro. Nagisa quasi si spaventò da quella figura così tanto imponente da essere capace di guardare dritto negli occhi il suo Rei-chan. La più intimidita, però, era Gou: vedendo quella ragazza avvicinarsi con passo spedito aveva temuto il peggio; quando l’espressione del donnone aveva assunto un’aria decisamente più cordiale, la manager si era ritrovata ad emettere un lieve sospiro di sollievo. La nuova arrivata iniziò subito a parlare con timbro allegro, le sue parole fuoriuscivano velocissime dalla sua bocca come se ella non avesse bisogno di respirare tanto i suoi polmoni erano capienti.
‘Tu sei Gou-chan vero?’
La manager sollevò un sopracciglio: ‘Kou!’ corresse rapidamente.
‘…Sei proprio carina come ti descrivevano i miei fratelloni!’ rispose la matricola cingendo con le sue braccia robuste il collo sottile di Gou per avvicinarla al proprio petto.
Quel gesto decisamente molto espansivo sorprese non solo i membri del club di nuoto ma anche i compagni di scuola presenti nel cortile, incuriositi più che altro dalla vista della fanciulla dalle notevoli dimensioni.
La matricola, ancora appolpata alla manager, si rivolse agli altri due senpai: ‘Sono Himeko Mikoshiba, primo anno, e vorrei iscrivermi al club di nuoto! Il club non è solo maschile, vero?’ aggiunse subito con fare preoccupato.
‘Bhè, le gare provinciali e quelle regionali prevedono anche competizioni per ragazze’ disse Ryugazaki sistemandosi gli occhiali come era solito fare. Himeko si sentì subito estremamente sollevata e ne approfittò per stringere un poco di più la propria senpai.
‘Meno male! Per un momento ho temuto il peggio!!!! Pensa te che figuraccia che stavo per fare!’ e rise sguaiatamente con la bocca aperta e il mento rivolto verso l’alto.
È proprio una Mikoshiba’ pensarono all’unisono Nagisa e Rei. In lei avevano subito riconosciuto l’irruenza di Seijuro e l’iperattività di Momotaro. Sarebbero stati in grado di gestire un tale mix esplosivo?
La manager si divincolò da quella stretta quasi mortale (stava rischiando di morire soffocata contro il petto abbondante della kohai): ‘Mikoshiba-san, in quale stile sei specializzata?’
‘Chiamami pure Himeko! O Hime-chan!’ rispose il donnone mettendo enfasi soprattutto sul secondo nomignolo. Certo, di principesco aveva poco e nulla, così Gou optò per un più diplomatico ‘Himeko-san’.
‘In realtà me la cavo bene con più o meno tutto… Ma sono sicuramente più veloce nello stile libero’
‘Noi ci alleniamo sempre dalle 16 fino alle 19’ si intromise Nagisa ‘Allora ci vediamo domani in pisc…’
‘Ma veramente in classe ho il borsone con costume e il resto. Cos’è, devo fare un provino per entrare?’ sugli occhi di Himeko si dipinse un’espressione di gioia e impazienza: non vedeva l’ora di mostrare al club, soprattutto alla senpai, di cosa era capace.
Vista l’insistenza, il gruppetto del terzo anno fece strada alla nuova arrivata (che andò prima di corsa in aula a prendere borsa e attrezzatura) fino alla porta dello spogliatoio, aspettò fuori che la fanciulla si cambiasse (ecco un problema da risolvere al più presto: la necessità di avere uno spogliatoio femminile).
Mentre toccava a Nagisa e Rei mettersi il costume, le due ragazze uscirono verso il lato della piscina. La Mikoshiba si fiondò, senza indugio, sul blocchetto di partenza e rimase un momento lì in piedi a sistemarsi cuffia e occhialini. Indossava un costume intero blu scuro con delle fasce gialle verticali lungo fianchi e giro vita, la schiena era totalmente scoperta e metteva in mostra spalle larghe e asciutte, leggermente muscolose. La forma del suo corpo ricadeva, senza ombra di dubbio, nella categoria ‘a clessidra’: il petto era abbondante ma non esagerato, la vita abbastanza stretta e i fianchi rotondi; le sue gambe chilometriche erano piuttosto tornite ma decisamente toniche, il sedere era alto, rotondo e ben sodo. Si capiva subito che Himeko era solita fare parecchio sport. Magari proprio insieme ai suoi fratelli. Gou si mise ad osservare la figura della kohai e non riuscì a fare a meno di constatare quanto, in fin dei conti, se stava zitta e ferma, fosse una bella ragazza. E subito pensò alla propria immagine, non piccola ma decisamente più minuta, quasi priva di curve femminili, che praticamente annegava nella magliettona gialla del club. Avvicinò le proprie mani a coppa al petto per verificare, con disappunto, quanto spazio libero ci fosse tra di esse e il suo piccolo seno; non l’avesse mai fatto! Si ritrovò, senza volerlo, a sospirare depressa.
‘Kou-senpai, Kou-senpai! Io sono pronta!’ gridò Himeko agitando un braccio per attirare l’attenzione della manager. Almeno era stata più reattiva rispetto ai fratelli, aveva capito subito, al primo colpo, come chiamare la Matsuoka.
‘Aspetta un attimo che vado a prendere il cronometro!’ la rossina aveva perso tempo a confrontare il proprio fisico con quello della nuova arrivata e non aveva ancora tirato fuori tutto l’occorrente per prendere i tempi. Nagisa e Rei arrivarono in piscina con la Mikoshiba ancora in attesa sul blocchetto di partenza.
‘Vogliamo iniziare con lo stile libero?’ disse Gou mentre faceva roteare il cronometro nella propria mano.
‘Yes sir!’ rispose allegramente Himeko.
‘Non avete ancora preso nessun tempo?’ disse Nagisa comunque sollevato perché era curioso di vedere la matricola in azione. La manager ignorò le parole del biondino e si concentrò sull’apparecchio elettronico che teneva nella destra.
‘Pronti… Via!’
Con uno ‘splash’ fragoroso la Mikoshiba si gettò in acqua dopo aver eseguito un tuffo dallo slancio alquanto scattante; quando riemerse in superficie iniziò a nuotare con bracciate potenti e vigorose, molto veloci. Il gruppo del terzo anno si sorprese nel vedere tutta quell’irruenza nel modo di nuotare della nuova arrivata: erano troppo abituati allo stile elegante e rapido di Haruka e non si aspettavano tutta quella forza nelle braccia di un’unica ragazza. Nagisa fissò Himeko con fare estremamente stupito, Rei iniziò a sudare freddo intimorito (‘Promemoria per il futuro: mai farla arrabbiare!!!’ pensò) e Gou rischiò quasi di non fermare il cronometro quando la ragazza toccò il muretto della piscina per quanto si era bloccata a fissarla. Il donnone si rialzò da bordo vasca senza necessitare aiuto di alcun tipo, facendo leva solo sui bicipiti.
‘Allora Kou-senpai, come sono andata?’ disse senza mostrare segni di stanchezza o mancanza di fiato.
La manager rimase in silenzio con la bocca spalancata e gli occhi fissi sulla kohai; fu Nagisa a leggere la cifra sull’apparecchio elettronico e a stupirsi più di tutti.
‘Ma è quasi il tempo di Haruka delle nazionali!’ gridò il ragazzo con tutto il fiato che aveva in corpo. In tutta risposta la Mikoshiba lanciò in aria cuffia e occhialini e abbracciò i suoi nuovi compagni di club.
‘Woooooooo, allora sarò di sicuro dei vostri!!!’
Gou per un momento si sentì come in paradiso: stretta tra i due corpi muscolosi dei suoi amici ma comunque un po’ a disagio a causa delle tettone umide della nuova arrivata contro la sua faccia. Si sarebbe dovuta abituare a tutte quelle dimostrazioni di affetto a dir poco violente.
Himeko venne messa alla prova anche con gli altri stili ottenendo, come era facile immaginare, ottimi tempi. Rei si rannicchiò da un lato depresso: era stato battuto su tutta la linea da una singola ragazza. Nagisa, invece, trottava intorno alla fanciulla con fare ammirato riempiendo la nuova arrivata di domande. Sembrava divertito dalla sua presenza. La Mikoshiba prese in simpatia il biondo; lo trovava simile a suo fratello Momotaro, solo che più sveglio e meno idiota. O almeno quella era stata la prima impressione che si era fatta. Quando il sole iniziò a calare dietro gli alberi del circondario, Rei e Nagisa furono i primi ad andare a cambiarsi, Gou rimase ad aspettare che Himeko decidesse di smettere di nuotare (era instancabile!) per non lasciarla da sola.
Una volta che lo spogliatoio si fu liberato, la manager si sedette con le ginocchia al petto sulla panchina di fronte agli armadietti mentre l’altra ragazza, nella stanza delle docce, si toglieva il cloro di dosso senza smettere di chiacchierare con la senpai; alzò addirittura la voce per farsi sentire nonostante lo scrosciare rumoroso dell’acqua. La compagna più grande, nonostante tutto, non aveva ascoltato nemmeno una delle sue parole: la sua mente era tornata indietro al momento in cui si era ritrovata a cronometrare lo stile libero della Mikoshiba. Rivide gli schizzi dell’acqua provocati dalle sue braccia asciutte, la sua foga decisamente poco femminile concentrata in un corpo da donna, i muscoli delle spalle che si irrigidivano e rilassavano ritmicamente ad ogni bracciata; ripensò agli abbracci irruenti della ragazza e come l’avevano fatta sentire poco a suo agio… per quanto non riuscisse a togliersi dalla testa la morbidezza di quel contatto.
Himeko uscì dalla doccia con addosso solo un asciugamano bianco lungo fino a metà coscia. Gou non riuscì a fare a meno di chiederle: ‘Ma quelle tette enormi non ti fanno venire il mal di schiena?’
Il silenzio calò all’improvviso nello spogliatoio e la manager ebbe voglia di prendersi a parolacce.
‘Ah guarda, basta trovare un buon reggiseno con ferretto e coppa e hai vinto! Come sostengono le coppe non lo fa nessuno!’
Fortunatamente il carattere semplice e aperto della Mikoshiba allentò la tensione che Gou era andata a creare inconsapevolmente e il discorso si chiuse con una risata divertita da parte di entrambe le parti.
Passarono un paio di mesi e le due fanciulle presero l’abitudine di lasciare la piscina per ultime e di chiacchierare nello spogliatoio. Una sera di fine giugno, Himeko confessò alla senpai che a casa sua erano più numerose le foto della Matsuoka rispetto a quelle di tutti e tre i fratelli messi insieme.
‘Praticamente era come se ti conoscessi già! Sei-tan e Momo-tan mi parlavano ripetutamente di te e io non vedevo l’ora di conoscerti tanto ero incuriosita!’ disse a voce altissima la ragazzona mentre si asciugava i capelli con il phon.
‘…È leggermente inquietante come cosa…’ rispose la rossina appena appena interdetta. L’amica continuò come se nulla fosse.
‘Fortuna che la Samezuka è una scuola maschile altrimenti avrei rischiato di vederti di rado e solo durante le gare!’ spense il phon e girò la testa verso Gou, regalandole uno dei suoi sorrisi più solari. La manager rimase a fissarla in silenzio. Tutti erano abituata ad una Himeko più espansiva, che rideva sguaiatamente in maniera chiassosa, che dimostrava il proprio affetto stritolando di abbracci i propri amici. Quei rari momenti di delicatezza che la ragazza mostrava nello spogliatoio quando si pettinava i capelli, quando provava a sistemarsi davanti allo specchio, quando stendeva un velo di burro di cacao sulle labbra seccate dal cloro, quando mostrava il suo sorriso calmo e soddisfatto per la dura giornata di allenamenti appena passata, avevano iniziato a mettere radici nel cuore di Gou e la rossina si sentiva quasi orgogliosa nel pensare di essere, probabilmente, l’unica testimone di quelle azioni di quotidiana femminilità. Aveva imparato a voler bene a Himeko per quello che era: la ragazzona gentile con pochissima voglia di studiare ma che era pronta ad utilizzare tutte le proprie energie per quello in cui credeva e che possedeva anche un lato più delicato che quel corpo statuario nascondeva con molta efficacia.
Le gambe si mossero da sole: la rossina si alzò dalla panca e si avvicinò all’amica con passo deciso, si sollevò in punta di piedi e lasciò sulla labbra di Mikoshiba un tenero bacio. Le guance di quest’ultima divennero più rosse dei propri capelli e, dopo aver balbettato qualcosa di incomprensibile, abbracciò forte Gou, come al solito, anzi no, strizzandola più forte del solito.
‘Ehi, le tue tette non mi fanno respirare!’ disse la manager colpendo delicatamente e più volte la schiena dell’altra; il timbro della sua voce era però calmo e gentile.
Come se avesse deciso che la manager preferisse un metodo diverso per rimanere senza fiato, Himeko si avvicinò alle labbra della senpai, le fece schiudere con la propria lingua e poi si insinuò nella bocca di lei per cercare un contatto un po’ più umido. Gou chiuse gli occhi si lasciò docilmente guidare. Il modo di baciare della rossa era irruento proprio come le sue bracciate ma tutt’altro che spiacevole: le sue labbra erano morbide e carnose e il suo respiro delicato.
Le due ragazze interruppero in contemporanea quel loro intimo contatto e iniziarono a ridacchiare leggermente in imbarazzo, entrambe con lo sguardo rivolto verso il basso, evitando comunque di aumentare la loro distanza allontanandosi l’una dall’altra.
‘Certo che però sei ingombrante!’ disse Gou abbassando leggermente con l’indice l’asciugamano che la Mikoshiba teneva addosso per tamponare l’acqua della doccia, scoprendo un poco la scollatura della kohai.
‘Vorrà dire che mi dovrò posizionare in modo tale da farti stare più comoda!’
Quel giorno le due fanciulle uscirono dallo spogliatoio più tardi del solito; il sole era tramontato da un pezzo e le prime stelle si erano affacciate sul cielo terso di Iwatobi. Si diressero verso la stazione tenendosi per mano e non smisero di ridere insieme fino a quando il loro ultimo bacio non sugellò la fine di quella bellissima giornata.
   
 
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