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Autore: Matrona    13/09/2014    10 recensioni
Akane odia gli uomini è un dato di fatto e Ranma vuole scoprire il perchè e lo farà con ogni mezzo.
" Dentro loro si amavano come se non ci fosse un domani, fuori erano due amichetti litigiosi dell'asilo, pronti ad azzannarsi la gola per sciocchezze ma altrettanto pronti farsi strappare via le braccia se qualcun altro s’intrometteva nel loro rapporto..." Piccolo racconto sui sogni e i ricordi dei nostri baka preferiti!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Happosai, Kasumi Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L’orizzonte sfrigolava bollente sul finire di una torrida estate. Le piante e il cielo di colori accesi facevano quasi male agli occhi.
Ranma non riusciva a tenere lo sguardo fisso sul panorama tanto familiare del dojo dei Tendo. Aveva appena finito un durissimo allenamento in palestra.
Come sempre aveva dato il meglio di se, uscendone distrutto, madido di sudore ma soddisfatto. Allenarsi riusciva a distrarlo dai suoi problemi e dalla sua condizione.
Con il caldo, trasformarsi in Ranko ogni paio d’ore era quasi la normalità e il suo ego soffriva di questo.
Meglio un corpo di ragazza che il caldo asfissiante si ripeteva come un mantra e anche vivere in una casa di donne “vere” non era affatto semplice.

Da un paio di giorni fervevano i preparativi per il Matsuri di fine estate. Kasumi era stata proposta dal consiglio comunale per preparare il banchetto di beneficenza.
Tutto il quartiere conosceva le abilità culinarie della primogenita del rispettabile Soun Tendo. Quello che non sapevano è che un’altra delle figlie, l’erede del dojo,
era proporzionalmente brava nelle arti marziali quanto incapace nelle arti domestiche. Ovviamente si trattava di Akane e con altrettanta ovvietà si era offerta di dare una mano per la festa, scatenando una baraonda nella cucina e distruggendo metà delle porzioni preparate.
Fu proprio l’ennesima esplosione del forno a microonde che fece scattare la solita lite tra i due promessi sposi, egualmente famosi a Nerima per le loro rocambolesche avventure ed epiche litigate.



-------------------------------------Flashback:



- Dannazione Akane! Vuoi far saltare in aria la casa?! -

Aveva inveito un furibondo Ranma accorso non appena aveva sentito l’enorme boato provenire dal lato inferiore della villetta.
Lo scenario non era dei migliori. La cucina invasa da poltiglia schifosa, cibo che colava dalle pareti e un’ Akane bruciacchiata e in lacrime che tentava di rianimare la dolce Kasumi, momentaneamente svenuta.

- Io… ecco… non pensavo… - Sussurrò con scossa e mortificata.

- Già! Tu non pensi! Come ti  è saltato in mente di mettere il pesce avvolto nella carta stagnola nel microonde! Un happodaikarin farebbe meno danni!  -

- Ho sbagliato, capita! Non c’è bisogno di gridare!!!  -

- Sei una frana!  -

- E tu un idiota! - Lentamente Kasumi si stava riprendendo.

- Akane chan… -

- Oh Kasumi come ti senti? - Disse preoccupata la sorella.

- Kasumi diglielo anche tu che la cucina è off-limits per lei! -

- Fatti gli affari tuoi baka! A Kasumi non da fastidio che le dia una mano giusto? -

- Una mano ad ucciderci vorrai dire… -

- Ranma! - La maggiore sospirò e guardò alternativamente i due. -

- Akane Chan… forse è il caso che per un po' non entri in cucina… almeno il tempo di preparare tutte le pietanze per il banchetto.
Manca poco tempo alla festa, non è meglio che provi il tuo nuovo yukata così posso fargli tutti gli aggiusti del caso?

 
La mora guardò sconvolta la sorella e con odio il suo fidanzato.

- Ho…ho capito…-

- Brava! Vai a provarti lo yukata così Kasumi potrà allargargli i fianchi ma non illuderti con i capelli corti, piatta come sei ti prenderanno sicuramente per un uomo.
Per quanto sia brava tua sorella non si è ancora attrezzata per i miracoli.
- Ridacchiò con scherno.

- Sicuramente sono più uomo di te imbecille! -

E gli tirò un bicchiere d’acqua contro facendolo ovviamente trasformare per l’ennesima volta in quella giornata. A quel punto il codinato non ci vide più.

- Non sei per niente carina! Perché non prendi esempio da tua sorella! Non hai un briciolo di femminilità e capacità, qualsiasi ragazza che conosciamo sarebbe meglio di te…
sei un maschiaccio e tale resterai! -


Kasumi si portò una mano alla bocca sconvolta, istintivamente Ranma si rese conto di aver parlato troppo e deglutì sonoramente, guardando l’aura blu circondare la piccola di casa Tendo.
Con una voce scura e bassa lo guardò dritto negli occhi, seria e furente come non mai.

- In questa casa ti abbiamo accettato per quello che sei, ho cercato in questi anni se non altro di esserti amica…
evidentemente non hai nemmeno il buon gusto di evitare di criticare chi ce la mette tutta, anche se sa di non essere capace, bella o femminile come le tue innumerevoli fidanzate.
Se ti preme così tanto avere una mogliettina perfetta mi domando perché tu stia ancora qui a darmi fastidio.
-

Il codinato e Kasumi restarono basiti. L’aura blu era sparita lasciando il posto ad una malcelata tristezza negli occhi Akane.

- Lo, lo…dico…per…te, non troverai mai un marito se continui così! - Il ragazzo non aveva proprio il buon senso di stare zitto.

- Chi ti dice che io voglia un marito? Io odio gli uomini, tutti ma più di tutto odio te! Ranma Saotome! - E con un gran calcio lo spedì in orbita, come al solito.


Il ragazzo sapeva di aver esagerato e anche di parecchio. Le sue parole l’avevano ferito e forse avrebbe fatto meglio a chiederle scusa.
Si chiese ancora una volta perché  Akane odiasse tanto gli uomini, poteva capire lui che la provocava ma gli altri?
Con un tonfo sordo atterrò di testa su uno dei tetti del quartiere, proprio nel preciso istante in cui Happosai stava passando di li con l’ennesimo bottino di biancheria rubata.

- Hei Ranma! Perchè non ti provi uno dei miei zuccherini?! - Gridò, saltando sul petto della ragazza.

- Non ti ci mettere anche tu vecchio maniaco! - Sbuffò cercando di liberarsi dalla presa.

- Su non fare la ritrosa… - Un pugno sulla testa lo fece desistere.

- Siamo nervosette oggi Ranchan, litigato con la tua dolce metà? - Punzecchiò Happosai.

- Forse dovrei regalarli a lei questi zuccherini... -

- Tsk! Quella stupida! Dirmi tutte quelle cattiverie…. -  Bofonchiò mogio. Happosai era abituato a quelle scene ma notava negli occhi della ragazza un velo di dolore mai visto prima.
Forse avevano esagerato stavolta. Meglio così, avrebbe potuto sgattaiolare in camera di Akane indisturbato.

- Vorrei proprio sapere perché odia così tanto gli uomini… - Happosai cominciò a fumare la pipa.

- Vuoi sapere perché Akane odia i maschi? Beh è semplice… - Il codinato aguzzo le orecchie scrutandolo con occhi torvi.

- Che diavolo ti sta frullando nella testa eh? -

- Beh, un modo ci sarebbe per riuscire a scoprire perché odia così tanto gli uomini…dovremmo infilarci in camera sua stanott… -
Non ebbe il tempo di finire che un cazzotto lo colpì in pieno visto.

- Non ho alcuna intenzione di saltarle addosso nel sonno per capire se davvero odia gli uom… -

- Non ho mai detto che devi infilarti nel suo let… -

- Allora ti ci vuoi infilare tu?! - Altro pugno.

- Ci diamo un taglio ragazzina? Smani così tanto dalla voglia di saltarle nel letto che non mi fai nemmeno finire di parlare! - Ranma accusò il colpo e divenne color cremisi.

- Parla vecchio! - Happosai  soffiò piccoli cerchietti di fumo dalla pipa, guardandola con aria seria.

 - Potremmo usare la polvere dei ricordi. -

- La polvere di cosa? -

- E’ un preparato cinese antico di millenni. Basta scioglierla in un liquido, berla e farla bere alla persona della quale vuoi conoscere il passato e ogni suo segreto sarà svelato. -
La ragazza col codino deglutì. Le sembrava oltraggioso violare così la privacy di Akane e sicuramente non era pronto ad affrontare i ricordi di un passato che non lo riguardavano.

- Casualmente ne conservo ancora una bustina…ovviamente tutto questo ha un prezzo. Indosserai i miei zuccherini e mi farai tante belle foto per la mia collezione! -
Ancora una volta il vecchio la stava palpeggiando, strusciando il capo tra i suoi seni.

- Scordatelo brutto pervertito! - E con un calcio fece volare via Happosai nei celi di Nerima.

- Tsk! Cosa mi interessa di quel maschiaccio privo di sex appeal! - Sbuffò infastidita tornando a casa.


----------------------------------Fine Flashback.



Era proprio arrivato il momento di farsi un bel bagno. La casa sembrava avvolta in un silenzio irreale ed erano solo le cinque del pomeriggio.
Nabiki era fuori per compere e suo padre e Soun dormivano della grossa davanti la scacchiera da Go.
Effettivamente era strano trovare tutta quella quiete in una casa sempre rumorosa e affollata come quella dei Tendo.
Salì le scale piano, stanco dell’allenamento, quando un lieve vociare scosse i suoi pensieri. Proveniva dalla camera di Kasumi, lasciata involontariamente socchiusa.
La tentazione di sbirciare fu davvero irresistibile. Aveva riconosciuto due voci. Le due sorelle che parlavano sommessamente.
La calda luce del pomeriggio inondava la stanza dorando le due figure intente ad armeggiare con varie stoffe e obi.

-  Credi che se mi facessi ricrescere i capelli starei meglio? -

Akane era in piedi intenta a rimirarsi incerta allo specchio. I corti capelli corvini cadevano lisci appena sotto l’orecchio.
Era per colpa di Ranma che li aveva dovuti tagliare così, rinunciando alla sua splendida chioma lunga.
Appena appoggiato sulle spalle, lo yukata della festa, seta di un blu notte profondo, cosparso di piccoli pesciolini dorati.
Era davvero graziosa e a Ranma ricordò una di quelle antiche bambole kokeshi. Inghiottì il vuoto arrossendo, stava davvero benissimo e notò anche,
che al contrario delle sue parole, la figura di Akane era esile e delicata. Seduta ai suoi piedi la dolce Kasumi, canticchiava con ago e filo, mentre faceva gli ultimi ritocchi.

- Credevo ti piacessero così corti. -

- S..sì mi piacciono ma forse è il caso che cambi un pò look… -

- Come vuoi Akane-chan, l’ importante è che piacciano a te. Tutto quello che fai deve partire da da una tua scelta, non farti mai influenzare da nessuno. -

Con poche discrete parole, la saggia sorella gli aveva detto di essere sempre se stessa e di amarsi per come era.
Ranma dal suo nascondiglio non poté fare a meno di osservare il viso della fidanzata. Quella volta, tre anni fa, aveva detto che era più carina con i capelli corti e lo pensava davvero.
Il carré corvino le donava una luce particolare. Un tocco sbarazzino su quei delicati lineamenti da bambola. Arrossì ancora una volta.
Eh sì la sua Akane era una ragazza davvero carina e per quanto lo negasse, più di una volta era rimasto imbambolato a guardarla quando era assorta nello studio, al dojo,
per non parlare di tutte le volte che l’aveva vista vestita in modo particolare. Se solo fosse stata più docile e accomodante con lui…
Lo sguardo improvvisamente cadde sulle sue mani. Piene di tagli e cerotti. Era davvero testarda.
Nonostante sapesse di essere negata in cucina si ostinava a creare disgustosi piatti e a farglieli ingurgitare a forza. Che volesse ucciderlo?

- Per quanto riguarda Ranma…

- Non ho voglia di parlare di lui…

- Akane-chan… Ranma è un ragazzo rude e insensibile ma anche nel suo modo di rimproverarti, voleva farti capire di mettercela tutta nell’essere più femminile e imparare a cucinare. -
 

*non è proprio così* Pensò perplesso lui.

- Incitarmi? Lui vuole solo prendermi in giro e poi che gli importa. Certo non morirà di fame, può andare benissimo da Ukyo o Shan pu a mangiare. -

- Sarai tu sua moglie un giorno, non le altre, magari in un angolino del suo cuore vuole che sia tu a dedicargli attenzioni sia con la cucina che nelle le arti femminili. -
Akane avvampò contemporaneamente al ragazzo dietro la porta. Quella ragazza aveva il potere di capire subito il quadro della situazione, ancora più dei diretti interessati.

-Ka…kasumi, leggi troppi romanzi. Ranma mi considera a malapena una donna e non fa altro che ripetermi che sono un maschiaccio e non sono per nulla carina.
Non gli interessa nulla di me o di cosa faccio, vuole solo starne fuori il più possibile. -

- Non è vero… lo sai.. Ranma è accorso sempre in tuo aiuto… -
La maggiore era intristita dalle parole disilluse della sorella.

- Oh per i Kami non raccontiamoci bugie! Ranma mi viene a salvare, dai casini che crea lui tra l’altro, solo perché papà altrimenti lo ucciderebbe a suon di lacrime e lamenti. -
Tremava e stringeva i pugni. Ranma non poteva far a meno di sentirsi in colpa. Era davvero quella l’impressione che dava dall’esterno?

- Mi domando anche perché mi sforzi tanto nel cercare di compiacerlo. Ci ho provato credimi ma io sono fatta così…
non riesco ad esprimere i miei sentimenti ai quattro venti come Shan pu o a prendere un uomo per la gola come Ukyo.
Sono violenta, sgraziata e non sono brava nei lavori domestici…ma pensavo che i fatti e il cuore fossero le cose più importanti….
evidentemente mi sbagliavo. Come sempre del resto… è la storia della mia vita vero? -


- Oh Akane… -

Kasumi aveva gli occhi pieni di lacrime e il codinato sentì un nodo torcergli lo stomaco.
Non aveva la minima idea che lei covasse tutte quelle cose dentro. E poi cosa voleva dire, come sempre, è la storia della mia vita?  Mille scenari si aprirono nella sua mente.
Akane gli era sempre sembrata una persona limpida e semplice, possibile che nascondesse qualcosa del suo passato che non gli aveva mai detto?
Con passi veloci e felpati si allontanò dal corridoio. La curiosità lo rodeva dentro e voleva a tutti i costi capire e conoscere di più del suo passato.
Sbuffò sonoramente, intrufolandosi furtivamente in camera di Nabiki per prenderle in prestito la polaroid.
Se quello era lo scotto da pagare, lo avrebbe fatto o non si sarebbe più chiamato Ranma Saotome.



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A sera inoltrata e dopo una cena silenziosa e monotona. Ranma trovò il coraggio di fermare l’unico che poteva dargli una mano in quella situazione.
Con abile mossa dalla sua manica sfilò una serie di fotografie che lo ritraevano nella sua veste femminile, ovviamente poco vestita e ammiccante.
In maniera prevedibile il vecchio lo attaccò per prendersele, il codinato lo fermò atterrandolo con un pugno.

- Le avrai solo se mi darai quello che voglio.

- Hai cambiato idea eh?

- D’accordo, mi trovi magnanimo. Questa bustina vale molto di più di semplici foto…perché  non ti trasformi e ti provi quel reggiseno di pizzo azzurro?..
Ti starebbe.. ouch! -
La presa di Ranma si serrò ulteriormente.

- Vecchio maniaco non ti è bastato palparmi tutt’oggi? Le vuoi o no le foto? Altrimenti le brucio e non se ne fa nulla.

- Ok, ok. Hai vinto. - Disse estraendo una bustina dorata. Il ragazzo la prese al volo, osservandone la ricca calligrafia cinese.

- Sicuro che non mi stai imbrogliando? -

- Sarò anche un maniaco disonesto ma per venti foto tue, posso anche concederti questo regalo. - Il codinato lo guardò con scetticismo pur lasciando che si prendesse le foto.

- Oh…. quanto sei sexy qui! Oh e quest’altra, davvero roba di classe… - A Ranma vennero i brividi nel guardare il volto lussurioso di Happosai sbavare sulle foto.
Si era vergognato da morire nello scattare quelle polaroid con addosso la biancheria di Akane ma infondo lo scambio era equo. Stava per accedere ai più remoti ricordi della sua fidanzata.

- Allora prima che inondi la casa di bava. Come si usa questa roba? - Il vecchio si riprese per un attimo.

- Come ti ho già detto devi scioglierla in un liquido e berla insieme ad Akane prima di andare a dormire, esprimendo un desiderio.
Nel tuo caso conoscere perché lei odia gli uomini. Mi raccomando non dovete essere molto distanti altrimenti il flusso del sogno non si trasmette bene
e tu non riuscirai ad accedere ai suoi ricordi. L’effetto dura una notte e non è possibile ripetere l’esperienza.  -

- Niente controindicazioni o strani effetti collaterali?
- Chiese sospettoso.

- Ah sì! Anche lei vivrà alcuni dei tuoi ricordi.-

- Ma come!? Non è giusto! - Ranma non voleva che Akane  entrasse nei suoi tristi ricordi di bambino girovago.

- Beh di che ti lamenti? Occhio per occhio dente per dente. - Borbottò il vecchio disturbato dalle sue elucubrazioni ancora una volta.

- Beh io…

- Akane non sa di questa storia e ovviamente non avrà il tempo di formulare una domanda, quindi vivrà alcuni tuoi ricordi a caso in maniera passiva.
Hai solo diciannove anni che mai potrai aver fatto di scabroso da bambino? Pipì sul futon? -


Happosai rise sguaiatamente, invitando Ranma ad uscire e a non tediarlo più.
Il codinato si trascinò via nel corridoio con passo pesante, arrabbiato e pensieroso, cercando di ricordare qualcosa che Akane non avrebbe dovuto vedere nei suoi ricordi.
In quel momento Kasumi gli si parò davanti con un vassoio.

- Oh Ranma per fortuna! Ti va di portare un po' di tea ad Akane? Sta studiando e magari potresti… - Disse indicando il vassoio con uno sguardo eloquente.
Non poteva esserci occasione migliore. Due tazze di tea e la scusa di fare pace. Deglutì sonoramente, preso da una strana eccitazione mista a terrore.
Non sarebbe stato affatto facile fare pace con quella furia.

- Certo… con piacere. Grazie Kasumi. - Sorrise alla ragazza che annuì sollevata. -
Con passo incerto salì le scale, cercando di prepararsi un discorso, nel frattempo che metteva la polverina nella bevanda. Non poteva certo dirle che aveva origliato quel pomeriggio.
Doveva fare apparire le sue, sincere e disinteressate scuse. Troppo tardi si rese conto di essere arrivato davanti alla porta della sua stanza e aver bussato sonoramente.

- Chi è?

- Ak..akane. Tu sorella mi ha chiesto di portarti del tea.

- Ok. Ti apro. -
Disse con voce piatta e leggermente irritata. Un’ Akane in pigiama comparve sulla soglia. Una matita dietro l’orecchio e le mani sporche di penna. -

- Stai studiando ancora a quest’ora?

- Si a differenza di certe persone. - Bofonchiò piano, facendolo accigliare.

*Ranma calma, ti sta solo provocando*

- Eh eh… già. Non pensi sia il caso di fare una pausa? Kasumi ha preparato il tea. -
Con perplessità osservò le due fumanti tazze sul vassoio, accompagnate da piccoli Mochi ai fiori di sakura .

-  Suppongo che l’altra sia per te. - Questo voleva dire bere un tea insieme, soli, nella sua stanza. Non l’aveva calcolato.

- Già… - La ragazza sbuffò infastidita, sedendosi sul tappeto, mentre lui deglutiva sonoramente impreparato. Sarebbe stata più difficile del previsto.

- Senti Akane..io… senti io volevo chiederti scusa per oggi…

- Sì, sì… non è successo nulla contento? Non ho voglia di litigare… - Disse addentando svogliatamente un dolcetto.

- Ma ti ho chiesto scusa! -

- Sono tre anni che mi chiedi scusa Ranma, permetti sono un pò stanca… -

Non c’era rabbia nella sua voce, solo un lieve inflessione rassegnata. Il ragazzo sentì un tonfo sordo al cuore.
Si stava arrendendo e stava smettendo di combatterlo. Tremò impercettibilmente preso da una strana ansia.
In quel preciso istante Akane bevve un sorso di tea, cercando di rilassarsi. Non aveva voglia di discutere, era tutta la giornata che non faceva che parlare di lui.

*Sta bevendo, devo agire… voglio conoscere perché Akane odia gli uomini…*

Ranma velocemente la imitò, scottandosi la lingua e fremendo nell’attesa che l’intruglio cinese facesse effetto. Altri sorsi in sincrono, in religioso silenzio. Nulla.

*Quel vecchiaccio mi ha imbrogliato me la pagherà!*
 
Ma proprio in quell’istante accadde qualcosa di strano. La vista di entrambi si annebbiò e un forte desiderio di dormire si impossessò dei loro corpi.
Come due bambole di carta pesta, scivolarono sul pavimento uno di fronte all’altro cadendo in un sonno profondo.


 



Note dell'autrice:

Ma ciao! Eccomi qui di nuovo. Ma perchè? Direte voi. :D Avevo in mente questa fanfiction da un pò ma conoscendo la mia vena prolissa ho cercato di buttarla giù in maniera snella e semplice.
Infatti non sarà più di 3/4 capitoli. E' una long fic ma non troppo insomma, di più non riuscirei a fare visto che tra lavoro e vita privata il tempo che rimane è sempre poco.
Che ne pensate di questo capitolo?  " Tomboy no omoide" significa letteralmente i ricordi di un maschiaccio, chiedo venia se non è perfettamente corretto in giapponese e "tomboy" non l'ho tradotto, perchè mi piaceva così. Detto questo mi sono sempre chiesta perchè Akane odiasse così tanto i maschi e ho cercato di unire questo interrogativo con una trama tipica del manga. 
Quindi magia, divertimento e quel pizzico di sentimentalismo che ci sta sempre bene. Come sempre se trovate orrori di ortografia e strafalcioni ditemelo che provvederò a correggere. Spero ardentemente che vi piaccia e che i personaggi e la storia vi sembrino IC. Un abbraccio a chiunque leggerà e aspetto con ansia le vostre opinioni.

Buona giornata.
Karmy
  
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