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Autore: Xandalphon    13/09/2014    3 recensioni
Quarta (e ultima...) classificata al contest "What if?" indetto da Ella Cowgirl.
Quando un male è veramente necessario? Quando c'è in gioco un 'bene superiore'? Forse è solo la nostra coscienza, che cerca di illuderci. Danzo riuscirà a sterminare la rovina di Konoha, il clan Uchiha. Ma è davvero un bene superiore? O l'inizio di una nuova, ennesima, spirale di odio?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Danzo Shimura, Hiruzen Sarutobi, Itachi, Shisui Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Prima dell'inizio
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Necessary Evil


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“Va stretta quella sedia in giorni come questi, vero, Hiruzen?”

 

“Se stai pensando che te la cederò tra breve, scordatelo pure, Danzo.”

 

“Sincero fino in fondo, vedo... No, non preoccuparti, 'amico'. Ora come ora, stare alla luce non mi interessa più come un tempo, in fondo. Dopotutto, qualcuno deve pur interpretarla, la parte dell'uomo nero che trama nell'ombra, no? E visto che mi riesce bene, perché cambiarla?”

 

“Ciò non toglie che non mi piaccia come conduci i tuoi affari. E non credermi stupido: so benissimo che non mi informi di tutto quello che fai o che sai...”

 

“Non ti piace come conduco i miei affari? Niente di nuovo sotto il sole, no?

E se ti dicessi che non piace neanche a me quello che faccio, cambierebbe qualcosa? Ho creato radice per fare quel che deve essere fatto per proteggere questo villaggio, non per vincere il primo premio all'accademia dei buoni sentimenti... Devo fare quello cattivo e temuto, quello su cui addossare le colpe di ogni cosa sporca avviene in questo villaggio, così che tu e tutti gli altri del consiglio possiate andare a dormire con la coscienza pulita, lavata e profumata? Benissimo, è una responsabilità che ho liberamente deciso io, di assumermi. Ma non venirmi a fare prediche sulla morale, per favore...”

 

A quelle parole Hiruzen non rispose, limitandosi a scuotere leggermente la testa e sospirare. Poi, affrontando finalmente l'argomento per cui i due si erano dati appuntamento quella sera, riprese:

 

“Lasciamo perdere... Piuttosto, sappi che Koharu e Homura hanno dato il loro assenso all'operazione che hai proposto...”

 

“...Ma nonostante questo, non vuoi dar corso alla questione, immagino correttamente?”

 

“Andiamo Danzo, quello che stai proponendo non è altro che una strage! Donne, vecchi e bambini!

Quanti saranno i cospiratori, una ventina? Di cui, alla fin fine, sono solo tre quelli che contano davvero: Fugaku, Naoshi e Kubota...”

 

“Ti ho già spiegato il motivo per cui sono arrivato ad elaborare lo sterminio del clan Uchiha come unica soluzione ai loro tentativi cospiratori. Se li imprigioni, non farai altro che anticipare la sollevazione; se li condanni a morte, otterrai lo stesso risultato, se non peggio. Cosa credi, che accusare pubblicamente di alto tradimento i capi del clan sia una soluzione ragionevole?”

 

“Ma abbiamo le prove...”

 

“Ah, certo, che stupido, le prove. Sì, senza dubbio tutti diranno: 'Ehi, ci sono le prove! Allora è vero che i nostri signori erano tutti dei cattivoni!' Andiamo Hiruzen, ragiona! Diranno che le prove sono artefatte. Anzi, incolperanno l'intera Konoha di 'odio ingiustificato' nei loro confronti.”

 

“Ripeto, Danzo: non mi sembra necessario fare una strage.”

 

“Sai come funziona in questo mondo, dannazione! I bambini cresceranno soli, incattiviti, desiderosi di vendetta. Le madri vorranno vendicare mariti e padri... No, Hiruzen, non correre il rischio di covarti una serpe in seno ancor più pericolosa di quella che già dobbiamo affrontare.”

 

“E chi se ne occuperà? Tu e i tuoi?” Chiese infine, rassegnato, l'hokage.

 

“No, ho in mente un'idea migliore.”

 

***

 

“Ah, eccoti qui, Itachi san! Ma che muso lungo, abbiamo! Per caso sei stato appena piantato in asso da una bella ragazza tutta curve, che non ne voleva sapere di avere a che fare con il più tetro e noioso ragazzo di Konoha?”

 

“Piantala di fare l'idiota, Shisui...”

 

“Vedi, anche adesso... Troppo tetro! Sorridi un po', diamine! Se no, chi ti fila più?”

 

“Non mi sembra che tu abbia un così grande successo con le donne, baka... Perlomeno non tale da poter assumere il ruolo di 'saggio dispensatore di saggezza' con me...”

 

“Ahahahah! Vero, vero, hai ragione... Ma tra poco non potrò più divertirmi alle tue spalle, per cui lasciami questa piccola soddisfazione, ok?”

 

“Che-che intendi dire, Shisui?”

 

“Intendo dire che in effetti, non hai torto quando dici che non ho gran successo con il gentil sesso, per cui...”

 

“No, dobe, non intendevo quello.”

 

“Ah. Beh, vedi... Non sei qui, in un vicolo buio, in piena notte, perché ad un tratto mi sono venute delle strane perversioni... Ma per dirti che Danzo vuole liberarsi di noi. Di tutti noi Uchiha, intendo. Mi ha scoperto, ma sono riuscito a seminare per bene lui e i suoi uomini, tranquillo.”

 

“Bastardo...”

 

“La colpa è anche del clan, dato che ci siamo lasciati manovrare come pupazzi. Shimura non ha fatto altro che solleticare il dannato orgoglio Uchiha ed il nostro complesso di inferiorità verso Konoha...”

 

“Non posso che darti ragione... Ma non hai risposto alla mia domanda. Perché parli come se dovessi morire da un momento all'altro?”

 

“Adesso mi sembra che il dobe sia tu, Icchan...”

 

“Se ti rivolgi a me ancora con quel nomignolo giuro che ti ammazzo...”

 

Suo malgrado, a quell'esternazione, Shisui fece un sorriso amaro. Quello che stava per chiedere al suo migliore amico non era per niente semplice. Sapeva che Itachi avrebbe portato quel fardello senza un'obiezione; sapeva che avrebbe difeso il villaggio anche a costo di sofferenze indicibili, per giunta senza lasciarsi scappare nemmeno un lamento. Ma sapeva che, in tutto questo, sarebbe stato solo. Completamente solo. E gli esseri umani non sono fatti per la solitudine.

 

“Ma come, il tuo caro fratellino non ti chiama così?”

 

“No baka, Sas'ke ha smesso di rivolgersi a me in quel modo da quando non aveva ancora tre anni...”

 

“Capisco. Anche lui destinato a diventare tetro e scontroso come il fratellone? Lasciatelo dire, come esempio per lui, sei pessimo... Ma sto divagando. Ti va di avere un Magekyou, Itachi?”

 

“Cosa? Stai scherzando come al solito, spero.”

 

“In questo modo potrai proteggerli, Itachi.”

 

“Gli Uchiha? Ma-ma... Come?”

 

“Ah, io sarei il dobe e poi vuoi le risposte da me? Bell'esempio di coerenza! Comunque no, non intendevo gli Uchiha. Intendevo Konoha. Tutto il villaggio. Prima ti ho detto che la benda sull'occhio destro era perché avevo sforzato troppo lo sharingan... Beh, ho mentito. Guarda.”

 

Detto questo, si svolse la benda. Alla vista della cavità vuota, Itachi fu colto da un senso fortissimo di nausea.

 

“Idiota! E mi hai tenuto qui a chiacchierare del più e del meno con una ferita del genere? Dobbiamo andare subito...”

 

“Dove, Itachi? Andare dove? Ora Danzo può manipolare chi vuole, o quasi. E tuo padre ha già deciso. Sarà dopodomani o non sarà. Dura da ammettere per un tipo bello e affascinante come me ma... Ho fallito. Ti sembrerà un po' ipocrita e codardo, da parte mia lasciarti il fardello di proteggere tutti al posto mio ma... Vedi, sei il mio baka preferito, che ci posso fare? Forza, fa' alla svelta, prima che ci ripensi.”

 

Itachi estrasse il kunai, mentre le lacrime rigavano inesorabilmente le sue gote.

 

***

 

Obito quella notte fece uno strano sogno. Avrebbe detto un incubo, se non fosse che, in quel che la sua mente gli aveva mostrato, era stato più libero che non in tutti quegli anni passati a servire il suo odio.

Ma sì, in fondo un incubo lo era davvero. Perché aveva visto i suoi piani fallire. Non si ricordava che brevi flash, ma senza dubbio aveva memoria dei principali colpevoli del disastro. Un biondino, che assomigliava tanto al figlio di Minato... E il fratello minore di Itachi Uchiha. L'uomo che aveva scelto per adempiere al suo piano di vendetta nei confronti del clan.

 

Era stato solo un sogno? Oppure era qualcosa di più? Una premonizione, forse?

 

Certo era che, ora come ora, toglierselo dalla mente non era affatto facile. Una strana, possente forza supplicava il suo cuore di far finta di nulla e procedere come aveva concordato con il suo maestro.

 

Ma decise di resistere a quello strano impulso e cambiare i suoi progetti. No, Itachi non era adatto. Celava qualcosa. Era un debole come tutti gli altri. Avrebbe sicuramente risparmiato il fratellino che amava tanto, se lo sentiva.

 

Doveva andare da qualcuno più crudele, qualcuno dal cuore più indurito e raggrinzito da una vita costretto nell'ombra, mentre il miglior amico si godeva la gloria.

 

Sì, si sarebbe rivolto direttamente a Danzo Shimura.

 

***

 

“Abbiamo visite... E tu chi... O cosa, per la precisione saresti?”

 

“Il mio nome non ti deve importare, Danzo. Ti farò solo una domanda, piuttosto: hai ancora interesse a diventare hokage di Konoha?”

 

“Ahahahah! Sei divertente, ragazzo dalla strana maschera. La tua è una domanda pericolosa, sai? Stai aizzando un povero vecchio a tentare un colpo di stato? Questo sì che è un pensiero crudele...”

 

“Povero vecchio o no, so molti segreti a tuo riguardo. Per esempio che un vecchio serpente tiene comunque ben affilati i suoi canini...”

 

“Interessante constatazione. Ma non temi che questi canini ben affilati possano essere utilizzati contro di te?”

 

“Sai benissimo che non succederà, perché entrambi non siamo stupidi. Sai benissimo che non puoi farmi del male e che ti conviene ascoltare il mio discorso fino alla fine...”

 

“Bene, allora. Sentiamolo, messer maschera.”

 

“Messer maschera? Tobi per te, soltanto Tobi. Comunque... Andiamo dritti al punto. Shisui Uchiha si è suicidato, stanotte. Ha fatto un bel volo nella cascata e chi si è visto si è visto.”

 

“Questo mi rattrista. Era uno dei più valenti ANBU della foglia.”

 

“Puoi smetterla di giocare a fare il finto tonto con me, tanto non attacca. Ad ogni modo, penso che ti rattristerà ancor di più sapere che il 'tuo uomo' tra gli Uchiha si è fatto regalare il suo occhio sinistro. Itachi conosce le tue mosse, Danzo.”

 

“E' un cane di Hiruzen. Farà tutto quello che gli è ordinato come un bravo soldatino, con la convinzione di farlo per il bene del villaggio. E così ci libereremo una volta per tutte di questa peste dagli occhi insanguinati.”

 

“Hai sottovalutato un piccolo particolare. La sua famiglia.”

 

“Non avrà rimorsi. E' stato addestrato per troppo tempo a non averne.”

 

“Mmm, forse. Ma ha deciso di non uccidere suo fratello. E ti costringerà a non fargli del male, durante la sua... ahem... 'vita da nukenin'. Altrimenti rivelerà che tu ha un occhio di Shisui e che sei stato tu il primo ad attizzare il fuoco della rivolta tra gli Uchiha...”

 

“Sai un po' troppe cose per i miei gusti, messer maschera. Non farei prima ad eliminare te, giusto per essere sicuri?”

 

“Io voglio la morte di quel clan quanto e più di te, caro Shimura. E, come ti ho già detto, non puoi uccidermi in questa forma. Ti sto solo dicendo che devi trovare un altro capro espiatorio per la strage che hai in mente...”

 

“Visto che sei tanto coscienzioso e misericordioso, immagino che tu non mi stia dicendo queste informazioni perché mi trovi simpatico, immagino... Cosa desideri?”

 

“Potrai rimanerne stupito, ma in effetti ti trovo davvero simpatico... Però, come hai detto tu, nessuno fa niente per niente. Io voglio solo assicurarmi che, nella tua veste di braccio destro di Hiruzen Sarutobi non indagherai mai troppo sulle attività della mia personale organizzazione, negli anni a venire... Si chiama Akatsuki, non trovi che sia un nome carino? Non toccheremo gli interessi vitali di Konoha, per cui non ti troverai ad affrontare il dilemma morale di scegliere a chi dare la tua fedeltà, non preoccuparti...”

 

“Un accordo molto economico. E io che pensavo peggio. Mi piace. Però mi devo permettere di fare il guastafeste...”

 

“Cosa desideri Shimura?”

 

“Itachi. Non voglio sporcarmi del suo sangue.”

 

“Quindi mi stai dicendo che devo pensarci io a toglierlo di mezzo? Mi stai chiedendo molto... Ma accetto.”

 

“Bene. Tra dodici ore, di quei bastardi rimarrà solo un triste ricordo.”

 

***

 

In un'ora, Danzo Tobi e pochi fidati uomini di radice completarono il lavoro. Colpiti nei loro futon, molti non si accorsero nemmeno di passare dal sonno alla morte.

 

Il primo a cadere fu Itachi Uchiha. Il piccolo Sas'ke lo vide stramazzare al suolo in una pozza di sangue, ad opera di un inquietante mostro, con una maschera che gli copriva l'intero volto, tranne una piccola fessura. Anche se era paralizzato dal terrore, udì il suo amato aniki sussurrare:

“Perdonatemi... Ho-ho... Fallito...”

Ad ogni modo, non ebbe tempo di urlare o chiamare aiuto, visto che un istante dopo, raggiunse il suo caro fratellone nell'aldilà.

 

Un corvo volò via lontano, gracchiando. Il suo verso assomigliava ad un grido di morte e disperazione. Non sarebbe mai più tornato nei cieli di Konoha.

 

Non perirono però solo Uchiha, quella notte. Un ninja di guardia vide l'ombra di una persona che ben conosceva, Danzo Shimura, dare mano a quella catastrofe. Fu quasi un caso, ma un caso che gli costò la vita.

Quel chuunin si chiamava Iruka Umino.

 

Il mattino dopo, il sangue impregnava l'aria. Tutti si chiesero, sgomenti, chi avesse potuto fare uno scempio del genere. Vennero fatte delle indagini, ma le uniche ipotesi a cui giunse la commissione d'inchiesta furono quelle di una strage perpetrata da Itachi Uchiha, per vendicare la morte del suo migliore amico. Dopodiché, si sarebbe ucciso.

 

Il nome Uchiha si perse lentamente nella memoria, se non di un clan perseguitato dalla sorte avversa, legato indissolubilmente al sangue, che pareva come richiamato, da quei rossi occhi che possedevano.

 

Un mese dopo Hiruzen, troppo provato da quegli avvenimenti, decise di rimettere la carica. E finalmente, anche Danzo ebbe l'opportunità di portare il cappello di Hokage.

 

***

 

“Sono solo... Nessuno mi ama... Tutti si prendono gioco di me... Mi disprezzano, come se fossi un mostro... Specialmente quel vecchio dell'hokage e quella ragazzina arrogante dai capelli rosa... Beh, li odio! Li odio tutti, dal primo all'ultimo! Prima o poi mi vendicherò di loro, di tutti loro!”

 

“Ciao, ragazzino biondo...”

 

“E tu... Tu chi sei? Perché ho una voce che parla nella mia testa?”

 

“Non preoccuparti... Sei tu che mi hai chiamato, con l'intensità dei tuoi sentimenti di vendetta... Permettimi di presentarmi... Sono la volpe dalle nove code... Sono un demone potentissimo, la cui forza non puoi nemmeno immaginare... Allora, vuoi ancora vendicarti di tutte le persone che ti odiano? Se vuoi, ti posso dare una mano, ti va?”

 

“Certo!”

 

Angolino dell'autore

 

Sono stato sadichello, stavolta, eh? Non preoccupatevi, si tratta solo di un... Male necessario, mwahahahah!

 

Ok,ok, tranquilli, la pianto. A dir la verità non so perché mi sia venuta in mente una OS così cattiva... E' probabile che, nel momento in cui l'ho scritta fossi influenzato da una ridda di pensieri negativi che mi danzavano allegramente nella testa e che hanno voluto prendere corpo in questo modo. Se lo desiderate, potrei dare anche seguito a questa storiella con una long: devo dire che l'idea di descrivere un mondo ninja impregnato di male e di demoni mi spira assai... Ma non divaghiamo. Intanto, spero che i pochi coraggiosi che decideranno di leggere questa breve fic così insolita e tetra, l'apprezzino comunque...

 

Alla prossima (che sia l'aggiornamento delle mie long o nuove OS, come volete...), ragazzi!

  
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