[...] E allora, mentre inspirava una boccata d’aria fresca - per quanto potesse definirsi “fresca” l’aria settembrina di Londra - chiuse gli occhi e nella sua mente si affacciò l’immagine della costellazione del Dragone. Sorrise a quello scherzo del suo cervello: era stanca, ma, anziché smaniare di tornare a casa propria, dove un marito e due piccole pesti la stavano aspettando, era intenzionata a smaterializzarsi proprio nella dimora dell’uomo che di quella costellazione portava il nome. [...]
*Dice che era un bell'uomo
e veniva, veniva dal mare,
parlava un'altra lingua
però sapeva amare
E quel giorno lui prese mia madre
sopra un bel prato,
l'ora più dolce
prima di essere ammazzato.* (4 marzo 1943, Lucio Dalla - versione non censurata)