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Autore: Wholockedhead    14/09/2014    3 recensioni
Il verde profondo degli occhi di lei fu trafitto dall’intensa sfumatura di marrone di quelli di lui.
-Chi sei tu?!-
-Io sono Il Dottore.-
-Dottore, chi?-
-Dottore e basta.-
-Molto bene Dottore e Basta, io mi chiamo Esperia.-
-Esperia, bel nome…bella stella, ci sono passato vicino una volta, davvero magnifica. -
La ragazza lo guardò perplessa, sapeva che il suo nome era il nome di una stella ma cosa intendeva dire?
ATTENZIONE: se leggete questa storia dovete dimenticare tutto quello che è successo al Dottore dopo aver perso Donna ( la rigenerazione, Amy, Rory, Clara, River, ecc..)
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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"THE DREAMS'S LORD"

Il Dottore aprì gli occhi, era sdraiato nel suo letto con il lenzuolo che lo copriva per metà lasciando scoperta il ventre piatto. Il suo petto si alzava e si abbassava a ritmo dei suoi due cuori, il respiro era pacifico e regolare. Aveva un braccio disteso e sentì le sue dita intrecciate a quelle di Esperia, le sue mani erano morbide e vellutate al contrario delle sue, ruvide e piene di cicatrici con le unghie sporche, a ricordargli ciò che era e ciò che aveva passato. Lui era vecchio, quasi antico, un ombra ambulante che rimbalzava tra il tempo e lo spazio lasciando una scia di distruzione, molte volte. Esperia invece era l’esatto opposto, così bella, così delicata, come un fiore, uno di quelli così belli che anche se vorresti coglierlo e portarlo con te per sempre, non lo fai perchè sai che non potresti che rovinarlo, sprecando così tutta la sua bellezza. La guardò, era rannicchiata sul materasso con un espressione pacifica dipinta sul viso, sembrava una bambina, un braccio piegato, disteso sul materasso e la testa delicatamente appoggiata al braccio del Dottore. I suoi capelli mossi che ricadevano morbidamente sul cuscino, così lunghi da arrivare a solleticare il viso del Dottore, creavano un  alone scuro sul cuscino intorno a loro. Emanavano un intenso profumo. Il Dottore sciolse l’intreccio di dita cercando di non svegliare Esperia che fece una smorfia e si mise entrambe le mani sotto la testa. Provò a toccare i suoi capelli…erano bagnati. E lì iniziò a ricordare tutto, momento dopo momento, sembrava uno di quegli orribili filmini sull’inquinamento o sulle malattie o sulle catastrofi naturali che servono a farti prendere coscienza della situazione. Un’immagine dopo l’altra scorreva nella sua mente, come un’ enorme segnale di pericolo con scritto: DOTTORE  SVEGLIA! E capì. Si tirò a sedere bruscamente, sapendo già che le luci del TARDIS avrebbero iniziato a vibrare e a spegnersi ad intermittenza. Era quello il  motivo per cui si era alzato ed era andato a controllare la console le volte precedenti. Il suo petto aveva preso a ondeggiare freneticamente, si stava agitando e nell’alzarsi non si era accorto di aver svegliato Esperia:- Dottore?-
Non rispose. Nella sua mente stavano vorticando pensieri, considerazioni e possibilità. Si passò una mano nei capelli scompigliati, percorrendo avanti e indietro una piccola parte di spazio. La ragazza gli si parò davanti obbligandolo a fermarsi, chiedendogli che cosa stesse succedendo, ma lo sguardo di lui era rivolto al pavimento e sembrava non sentirla:- Dottore.- disse con  tono determinato, e finalmente riuscì ad avere l’attenzione dei suoi occhi color nocciola, solitamente bellissimi, ma che adesso erano scuri, impenetrabili e nascondevano un velo di agitazione, forse anche un lampo di rabbia:- Che cosa sta succedendo?- In pochi, interminabili secondi, quello sguardo così insostenibile le disse tutto ciò che doveva sapere, e iniziò a rendersi conto di quello che stava accadendo. Si toccò i capelli umidi  senza distogliere lo sguardo:- Niente di buono.- rispose lui. 
Senza perdere altro tempo Esperia raccolse i vestiti che aveva lasciato ai piedi del letto la notte precedente e seguì il Dottore che  stava correndo nella sala controllo.
-Perché stiamo rivivendo questi momenti Dottore? -
- Perché qualcuno vuole che sia così.-
Arrivarono davanti alla console, il Dottore accese un monitor che emanava una forte luce bianca che gli illuminava  il viso, sottolineandone i lineamenti perfetti. Ora che Esperia si era resa conto della situazione, ricordava tutto, e vedendolo lì, bellissimo, dovette resistere all’impulso di chiedergli perché l’aveva respinta e poi ribaciata nel giro di cinque secondi, se pensava davvero che non era ciò di cui avevano bisogno. Il display si spense di colpo, le ombre sul viso del Dottore scomparvero e lei fece appena in tempo a distogliere lo sguardo prima che lui la vedesse mentre lo fissava imbambolata. Il Dottore estrasse il cacciavite sonico dalla tasca dei pantaloni, non portava il suo solito completo con tanto di trench, aveva solo i pantaloni della sua tenuta classica, e in più una maglietta bianca che di solito teneva ben nascosta sotto giacca e camicia.:- Cosa stai cercando Dottore?- chiese riferendosi alla punta blu accesa dell’aggeggio, puntata verso l’alto, che stava facendo girare sul perimetro della stanza.
-Non cosa, ma CHI- disse, quasi urlando l’ultima parola, mentre con una mezza giravolta si rivolse alla scalinata del TARDIS:- Allora? Forza vieni fuori! E’ da maleducati non presentarsi!- gridò al nulla. Esperia lo guardò con uno sguardo a metà tra il divertito e il preoccupato, che diventò un’espressione di pura sorpresa non appena una sagoma dalle forme umane si materializzava sui gradini di fronte a loro. Era un uomo, anziano e dalla corporatura generosa, con un’espressione gelida dipinta sul volto:-Ciao Dottore.-
-Ciao.-
Il viso del Dottore era rigido e non esprimeva nessuna emozione,Esperia vedendolo così ebbe un brivido di gelo attraverso la spina dorsale. I suoi occhi mandavano fulmini di rabbia e quando aprì la bocca la ragazza ebbe il timore che stesse per rimettersi ad urlare ma la sua voce invece usci quieta e morbida, ma pur sempre molto cupa:- Esperia, lui è il signore dei sogni, un illusionista da quattro soldi…-
Stava per aggiungere altro ma fu interrotto:- Io manipolo la realtà e ne creo di nuove, entro nella mente delle persone e modifico i loro ricordi e le loro percezioni fin che non sono più in grado di distinguere ciò che è un sogno da ciò che è reale, li manipolo sin quando i loro piccoli insulsi cervelli non perdono il controllo e li conduco alla pazzia, dopo di che gli offro una scelta. Gli offro di scegliere la loro realtà.-
-E se sfortunatamente scelgono quella sbagliata fai in modo che muoiano in modi atroci.-
-Oh certo, se la metti in questo modo sembro proprio un cattivone, ma tu sai bene chi è quello cattivo tra i due, vero Dottore? O forse non ricordi quello che è successo durante la Guerra del…-
-ZITTO! Non dire un’altra parola o GIURO che ti estinguerò da questo e da tutti gli universi esistenti, in tutti i tempi passati e futuri in modo che mai nessuno potrà ricordare l’esistenza di un essere tanto crudele e disgustoso.- ora i suoi occhi erano fiammeggianti e i suoi denti stretti, le parole gli uscivano come sibili inquietanti. Si era avvicinato al Signore dei Sogni e sembrava sul punto di aggredirlo, in tutta risposta l’altro aveva un espressione totalmente indifferente, anzi quasi divertita:- Come mai tutta questa rabbia Dottore? E’ forse perché sono entrato nel tuo TARDIS senza permesso? O perché  sono riuscito a manipolarti e tu ci sei cascato in pieno?-. Lo sguardo del Signore dei Sogni scivolò su Esperia per la prima volta, come se prima fosse stata invisibile prima. La squadrò dall’alto in basso, la ragazza era impassibile:- Oh, capisco.- disse dopo averla fissata qualche altro secondo:-E’ per lei. Sai mamma Orsa, pensavo che dopo tutte le tue “esperienze passate” avessi smesso di adottare dei cuccioli da proteggere. Ma non hai ancora imparato vero? Il senso di solitudine è troppo forte per non prendere qualcuno con te, sei così egoista! Mettere a rischio la vita di una così bella ragazza, solo perché sei completamente solo! Non è affatto carino.- Esperia si sentì avvampare, dalla rabbia, non sapeva se era dovuta più al fatto che stesse insultando il Dottore, o più per quello che aveva detto: tutte le esperienze passate? A cosa si stava riferendo? L’uomo tornò a guardare il Dottore, che non sembrava essere scosso da nulla di quello che diceva, ma Esperia giurò di averlo visto percorso da un lieve tremore, tanto impercettibile da spingerla a chiedersi se non se lo fosse immaginato:
- Perché sei qui?- disse il Dottore con il tono più calmo che riuscì a mantenere:
- Sono qui perché voglio sfidarti-
-Invito declinato, grazie lo stesso, e ora esci IMMEDIATAMENTE di qui.- le ultime parole gli uscirono cariche di rabbia. Il Signore dei Sogni si voltò lentamente verso Esperia, che stava in piedi rigida, si sentiva un pezzo di ghiaccio ed era percorsa da un senso di nausea ogni volta che l’uomo la guardava:- Ma io non ho detto che avresti dovuto scegliere tu, Dottore.- schioccò le dita e il Dottore ebbe un fremito. Si piegò in due, con n movimento orribile, innaturale, come un tubo di metallo che viene attorcigliato, un urlo atroce gli uscì da in fondo alla gola, mentre si accasciava sul pavimento freddo in preda a spasmi e convulsioni. Esperia gli si precipitò accanto:- Dottore? Dottore? Va tutto bene?- lui si stava stropicciando la maglietta, come se lo stesse corrodendo, i pugni serrati intorno al tessuto leggero, le nocche bianche e il visto pallido, privato di ogni traccia di colore. Con un altro grido straziante spinse via la ragazza e si gettò all’indietro allungando le braccia per cercare di aggrapparsi alla console. Esperia si senti bruciare lo stomaco, la bile aveva cominciato a ribollirgli tutto ad un tratto, la rabbia stava montando attraverso i suoi polmoni:- Che gli hai fatto bastardo!?-
-Opopop tesoro, non c’è bisogno di essere così scurrili, io non sto facendo proprio niente, non gli farebbe così male se non opponesse resistenza.-
-E cosa gli succede se smette di resistere?-
-Beh, morirebbe.-
-Lascialo in pace brutto stronz…-
-Un po’ di contegno! Un visino dolce come il tuo non dovrebbe conoscere certe parole!-
Lo fulminò con lo sguardo, ma ciò non sembrò fare altro che divertirlo:
-Oh zuccherino, non guardarmi così, in fondo, sei tu che stai prolungando questa tortura. Dimmi di sì e  smetterà di soffrire.-
-E cosa succede se dico di sì?-
-Inizia il gioco.-
Il viso dell’uomo era maligno, furbo e divertito.
La ragazza si stava facendo prendere dal panico, guardò il Dottore, a terra, ancora straziato dai dolori e i loro sguardi si incrociarono. Sapeva benissimo cosa stava cercando di dirgli: Non farlo.
La ragazza fece un respiro profondo e poi si voltò a guardare il Signore dei Sogni:- Se ti piacciono così tanto i sogni allora…buonanotte!-
Esperia corse verso l’uomo, era molto veloce per essere così esile, ma nei suoi occhi si leggeva chiaramente una grinta improvvisa. A poco meno di un metro da lui alzò la gamba destra e con un forte slancio ci piazzò un calcio dritto sulla mandibola, si sentì un suono sgradevole, come un bastoncino secco che viene spezzato. Il signore dei Sogni barcollò all’indietro, inciampò sul primo gradino della scala alle sue spalle e cadde. Il gradino, di metallo spigoloso, gli aprì una ferita sul cranio, l’uomo sbiancò, poi i suoi occhi si chiusero, i muscoli si rilassarono facendo ricadere mollemente le braccia sulle scalette. Esperia, stupida da sé stessa, restò immobile, mentre il Dottore , arrancando un po’ si avvicinò al corpo floscio dell’altro e lo esaminò con il cacciavite sonico:- E’ svenuto- annunciò con un filo di voce, ancora molto pallido in viso:- Ma questo..- aggiunse puntando la lucina blu sulla fronte di quello:- Lo terrà a cuccia il tempo necessario per raggiungere il buco nero più vicino, e buttarcelo dentro.- concluse soddisfatto.
 
Il Dottore emise un gemito quando, nel tentativo di appoggiarsi al muro la sua spalla fece un movimento equivoco. Esperia gli era seduta accanto e stava cercando di aiutarlo a trovare una posizione che non gli provocasse fitte lancinanti:- Dove hai imparato a tirare dei calci così?- le chiese lui. Esperia rise sommessamente:- Quattro annidi karate e due di autodifesa.-
-Niente male per una ragazza.-
-Lo so.- disse in tono altezzoso.
Il Dottore rise, ma questo gli provocò una brutta fitta di dolore alle costole. Gli sfuggì un urlo strozzato che cercò di rimangiarsi, ma poi il dolore svanì, sostituito da una forte pulsazione alle tempie, ad un tratto i suoi cuori battevano così forte che non sentiva nessun altro rumore,anche la vista gli si annebbio pian piano e tutto diventò nero.
Esperia continuava a chiamarlo, a gridare il suo nome, ma il Dottore non apriva gli occhi. Le sue palpebre erano crollate all’improvviso senza alcun apparente motivo:- Dottore? Dottore?! Dottore svegliati! Ma che ti prende!? Cosa ti è successo?!- Tutti i peggiori scenari fecero capolino nei pensieri della ragazza, presa dal panico e dalla disperazione. Pian piano anche la sua vista si annebbiò senti il respiro diventare faticoso , si sdraiò a faccia in giù, cercando di riprendersi, ma ormai aveva quasi perso del tutto i sensi. Una voce cupa risuonò alle sue spalle:
-Pensavate davvero che sarebbe stato così facile? Non avreste dovuto abbassare la guardia.- 




Ciao a tutti! Quanto è passato? Mi sembra un secolo! E per questo mi scuso infinitamente! Il problema è che vabbè l'estate, le vacanze e blablabla ma boh, mi sono parecchio demotivata in questo periodo, all'inizio avevo un sacco di lettori, e anche di recensioni, insomma sono partita parecchio bene e mi sentivo spronata a scrivere ancora, ma adesso è tutto crollato, non recensite più, ho la metà dei lettori di prima e io sto leggendo e rileggendo in cerca di cosa c'è che non va, che possa aver allontanato i miei lettori... Quindi vi prego, vi supplico, vi straimploro...Lasciatemi una recensione, che vi costa? Non voglio complimenti, lodi o altro, sto cercando delle critiche, vorrei tanto sapere cosa vi spinge a non leggere più! Per favore, ho davvero tanto bisogno di voi!
Tanto amore per quellli che ancora mi seguono <3 Ciao ciao! <3 

 

  
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