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Autore: Final Alex    01/10/2008    4 recensioni
Mi sono sempre ferita, senza accorgermene…
Vivendo in una vita che è quella che fanno tutti.
I soliti discorsi, il solito modo di vestire, di apparire..
Io non ero tutto questo…
Ma non capivo che l’unica persona dalla quale avrei dovuto proteggermi…
Era me stessa…
Ero io a farmi del male, ero io a ferirmi…
E stavo morendo dentro, nell’eterna lotta contro il mio terrore
Dovevo difendermi da me stessa…questa è la verita…
Ero io quella che sbagliava, ma in fin dei conti è sempre stato cosi…
Gli altri erano cosi storpi e…felici…
Mentre io nella mia campana di vetro popolata solo da me stessa, cosi dannatamente sola…
Ed urlavo agli altri: voltatevi
Non lasciatemi indietro
Non abbandonatemi..
Genere: Malinconico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non so perché…è da parecchio che fumo…eppure…anche quando i miei non sono in casa, mi viene da fumare nel terrazzo, lontano da tutto e tutti

Non so perché…è da parecchio che fumo…eppure…anche quando i miei non sono in casa, mi viene da fumare nel terrazzo, lontano da tutto e tutti.

Potrei starmene tranquillamente sul balcone con un cuscino comodo…

Invece no, vado a nascondermi, da sola…

Da sola con la mia stupida sigaretta.

Nascosta agli occhi di chiunque…

Eppure non mi vergogno del mio fumo…non mi vergogno del mio vizio.

Forse perché io di vizi ne ho avuti parecchi…e continuo ancora adesso…

Solo pensare a cinque mesi fa…

Ero anoressica nervosa…

Brutta cosa si..

Parlarne ora non mi fa nemmeno più effetto…ora sono una persona diversa…

Sono cambiata, migliorata…

Ma pensare a ciò che ero un tempo…mi fa semplicemente rabbrividire…

E mi sono salvata da sola…con le mie uniche forze…

Sono fiera di questo…

Mi sono infilata in un circolo vizioso, terribile, disumano e ne sono uscita incolume…

Non ho avuto bisogno di sostegni, di medici o di parole vuote…

Ero sola…sola con me stessa, e con il cibo

Gia, sola con il cibo…e con il grasso…

E con quella dannata bilancia.

Sono sempre stata una persona forte…

Forse perché sono la primogenita…

Mi sono trovata nel mondo da sola,dato che con i miei non ho mai avuto un bel rapporto

Ho imparato a relazionarmi con gli altri, a vivere da sola…ma non in senso fisico…

Ero circondata da persone che mi volevano bene, almeno cosi speravo.

Tanti amici e genitori presenti…

Ma mi sentivo così disperatamente sola…

E in quel terribile periodo ho buttato fuori tutta l’angoscia che avevo in corpo…

La rigettavo fuori, la negavo a me stessa per farmi del bene…anche se in realtà mi ferivo…

Mi sono sempre ferita, senza accorgermene…

Vivendo in una vita che è quella che fanno tutti.

I soliti discorsi, il solito modo di vestire, di apparire..

Io non ero tutto questo…

Me ne sono accorta troppo tardi, quando ormai tutto questo malessere ha cominciato a venire fuori…

E non un po’ per volta, ma tutt’insieme…

Nel momento in cui non avevo un posto dove nascondermi o dove scappare…

E sono stata investita, si…ora  me ne rendo conto

Odiavo le persone con cui uscivo, odiavo quell’ipocrisia tatuata indelebilmente sulle loro facce rassicuranti.

Quella vita non era mia…quei vestiti non erano miei, quel modo di parlare non era mai stato mio…

Semplicemente…quella che mostravo gli altri…

Non ero e non sarò mai io…

Ho risolto tutto da sola… con calma

Il cibo erano diventati i miei amici vuoti, insipidi, neutri…

Il cibo erano i miei genitori che mi assillavano con qualsiasi cosa…

Il cibo era la mia vita…ma quella vita che non sentivo più mia…

La cacciavo, la allontanavo, sempre di più, fino a diventare anoressica…

Ma non fraintendetemi…non ero una solita anoressica scheletrica e pazza che non tocca cibo…

La mia anoressia era a livello mentale…

Anoressia nervosa.

Odiavo il cibo ma mangiavo, perché mi obbligavano…

Dimagrivo si, ma in modo impercettibile, anche se mi vedevo sempre più grassa e flacida.

Ma la mia maledizione è sempre stata lo sport…

Mio padre è stato un campione mondiale…

Ed io cos’ero?

Una vacca grassa che non sarebbe mai stata un onore nell’ambito sportivo…mai…

Cosi dimagrivo e mi allenavo, continuamente…

E non mi allenavo solo per migliorare…ma per non sentire i morsi della fame, e non pensare a quell’odio che attendeva di essere digerito dal mio corpo..

O semplicemente dalla mia mente…

Ho ferito tante persone, senza accorgermene minimamente…

Creavo un muro tra me e il mondo, per paura di soffrire, per paura di essere criticata..

E quella non ero io…

Io non ho paura…io provo, invento, sperimento, senza pensare…il che può essere anche stupido ma io sono fatta cosi…

Le conseguenze non sempre apparivano nello schermo della mia testa…non sempre ci pensavo.

Però stavo bene cosi…sbagliavo, imparavo. punto.

Semplice e conciso…

Inutile dire che di errori ne ho fatti tanti e non smetterò di farne.

Si può rimediare, quasi sempre...

Se non lo si può fare si va avanti, si impara dai propri sbagli.

Queste cose bisogna provarle secondo me…

Se no  non si imparerà mai…

E quel muro di paura mi divideva dal mondo

Me lo mostrava diverso…

Storpio, spaventoso e crudele…

Vedevo negli altri quella mia terribile paura e mi chiudevo in me stessa per non essere ferita…

Ma non capivo che l’unica persona dalla quale avrei dovuto proteggermi…

Era me stessa…

Ero io a farmi del male, ero io a ferirmi…

E stavo morendo dentro, nell’eterna lotta contro il mio terrore

Dovevo difendermi da me stessa…questa è la verita

Ero io quella che sbagliava, ma in fin dei conti è sempre stato cosi…

Gli altri erano cosi storpi e…felici…

Mentre io nella mia campana di vetro popolata solo da me stessa, cosi dannatamente sola…

Ed urlavo agli altri: voltatevi

Non lasciatemi indietro

Non abbandonatemi..

Ma nascosta da quel muro nessuno poteva vedermi soffrire, ne tanto meno sentire la mia voce…

fino a che non sono diventata cosi debole da vivere questa vita che non mi apparteneva

ho rivisto le facce tutte uguali della gente che mi circondava e in poco tempo sono diventata come loro.

questa è stata la cosa che mi ha distrutta... sgretolata in mille pezzi

vestivo come LORO volevano, sentivo la LORO musica, parlavo come piaceva a LORO...

facevo finta che tutto questo mi piacesse…

ma un giorno mi sono chiesta…

una domanda è balenata nella mia mente…

ma io??

Qualcuno aveva mai pensato a me?

A chi fossi?

A cosa mi piacesse?

cosi ho pensato a cosa davvero volevo...

da sola ho lottato contro i miei amici, tranne quelli piu cari,che mi chiedevano sempre più di cambiare, di non essere me stessa, perché a loro andavo meglio com’ero prima..

ero più carina, dicono…

più carina….

Che valore può avere l’essere carina dal vivere una vita voluta?

Che valore pensate possa avere?

me ne sono sbattuta.

All’inizio è stata dura

Ma ora non ho più paura degli sguardi della gente, delle battutine che hanno solo da ferire...

Anche se sono sola…

Questa volta basterà, questa volta so di potercela fare…

Perché ora vedo il mondo per com’è …senza barriere, senza timore…

Ho lottato per essere qualcuno…

Ed ora sono cio che sono…

Ho sbagliato mille volte…ho perso mille amicizie…

Ma quello che ho adesso è centomila volte meglio di cio che prima avevo…

Ora sono qualcuno…

Ora sono semplicemente io…

Quel vuoto allo stomaco, quella fame da reprimere ora non c’è più…

Non sono piena delle parole degli altri, perché ora in me c’è altro…

C’è musica, c’è un ideale, c’è vita…

E questa vita la terrò stretta a me per non perderla…

Questa vita non è vostra

Questa vita è la mia

 

E questa vita non la rigetterò, mai più…

 

 

 

   
 
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