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Autore: Bomboletta    16/09/2014    5 recensioni
BRITTANA!
Siamo nella Foresta Amazzonica.
Santana Lopez è una zoologa impegnata in un progetto di ricerca,lavora con gli animali,studiandoli nel loro ambiente naturale,e vive in foresta insieme al suo team di ricercatori,in una base scientifica circondata dal verde.
Brittany è la più brillante del suo corso,e ha vinto un concorso per diventare assistente su campo di una famosa zoologa,nella Foresta Amazzonica.
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erano da poco passate le dieci del mattino, quando la giovane Brittany aveva finalmente toccato la terra ferma.


Era stata una lunga navigazione la su
a, durata due notti e tre giorni, a poche centinaia di metri dalla costa di quello sconfinato paese, e finalmente la nave sulla quale viaggiava aveva raggiunto la foce del fiume. Scese sul molo, dall'aria mal ridotta e poco stabile, seguita da un uomo che reggeva senza fatica il suo borsone.


Respirò a pieni polmoni e si guardò intorno: il sole era alto in cielo, e picchiava forte, illuminando con la sua luce una distesa infinita di alberi, immensamente alti, che si estendevano a vista d'occhio fino all'orizzonte, v
erdi e rigogliosi. Quella che doveva essere la foce del fiume (non ne era così sicura, non riusciva nemmeno a vedere l'altra sponda) era un via vai di imbarcazioni di tutte le dimensioni, vi si potevano osservare grosse navi turistiche, bianche ed eleganti, piccoli mercantili dall'aria più modesta, e persino minute imbarcazioni a remi, che sembravano ricavate direttamente dagli alberi, manovrate dagli uomini del posto. L'uomo di fianco a lei la distrasse da quel panorama: 



"Bene signorina, questa è la sua fermata" disse in un inglese molto marcato "Questa è la foce del Rio,come avrà capito" indicò l'immensa distesa d'acqua. 



"E' immenso..." si limitò a dire. 



"Il mio lavoro finisce qui,questo è il suo borsone" continuò depositandolo vicino a lei "Tra qualche minuto verranno a prenderla,sono stato avvisato qualche minuto fa" 



"Aspetterò qui,allora" annuì la ragazza. 



"Bene,buona fortuna per tutto signorina Pierce,e ancora benvenuta" sorrise impacciato tendendole la mano. 



"Grazie Juan" lei ricambiò il sorriso,e strinse la sua manona sudata,per poi osservarlo voltarsi e allontanarsi a passi svelti. 

Adesso era sola,in attesa di non sapeva bene chi. Sedette sul molo con i piedi a penzoloni e attese,riempendosi gli occhi di quell'immensità. Non era certa di avere bisogno di fortuna...bravura forse,intelligenza,perspicacia,e tanta,tantissima attenzione. Si era laureata con il massimo dei voti,alla sua facoltà,pochi mesi prima. Amava il regno animale in tutte le sue sfaccettature,o quasi (gli insetti,proprio,non riusciva a digerirli) e finalmente,completato il suo percorso di studi in zoologia,aveva la sua prima occasione di scendere in campo. In realtà non era arrivata lì per caso: suo padre l'aveva messa in contatto con un importante professore di Yale,il quale,a sua volta,l'aveva spinta a iscriversi a quel concorso.

Sembrava infatti,che un importante zoologo,avesse bisogno di un'assistente in campo. Si occupava di uno studio nel mezzo della F
oresta Amazzonica,lontano da città o villaggi,e pareva che il progetto fosse in atto già da tre anni. A Brittany era subito parsa una grande occasione per vedere finalmente dal vivo tutte le specie che aveva sempre e solo studiato sui suoi libri,così aveva colto la palla al balzo e si era decisa a provarci. Grazie alle sue capacità,aveva prevalso sugli altri e il posto di assistente/tirocinante era suo. Avrebbe trascorso un anno in Amazzonia,lontana da tutto e da tutti. Si sentiva felice. 



"Brittany Pierce?" una voce la ridestò da quei pensieri. Abbassò lo sguardo e si accorse che a pochi metri dai suoi piedi,una ragazza alla guida di un motoscafo si avvicinava. 



"Si, sono io" annuì. La giovane accostò l'imbarcazione al molo. 



"Dammi la tua borsa" le ordinò. Brittany afferrò il suo borsone,e lo passò con fatica all'altra,che per poco non cadde in acqua sbilanciata da tutto quel peso "Accidenti!" brontolò. 



"Mi dispiace"  



"Sappi che non avrai bisogno di almeno la metà di ciò che ti sei portata" asserì seria "E adesso salta su!"comandò. Brittany sedette sul molo e si spinse giù con le braccia,atterrando sul motoscafo,di fronte alla ragazza. 



"Ciao" le disse. 



"Ciao Brittany, io sono Quinn Fabray" le strinse la mano. 



"Piacere Quinn,io sono...beh,lo sai già..." alzò le spalle. 



"Ti conviene metterti comoda,la strada è lunga" 



"Quanto lunga?" 



"Poco più di tre ore" 



"Oh cielo..." 



"Tranquilla,non le sentirai nemmeno" sorrise affabile,indicandole dove sedersi "Ma ti conviene tenerti forte" la avvertì. 



"Perché?" la risposta che aspettava non arrivò.


Quinn mise in moto e per poco Brittany non cadde giù,mentre l'imbarcazione schizzava a folle velocità sull'acqua. La bionda si aggrappò a una corda legata al bordo della barca,cercando invano di tenere il sedere incollato a quella specie di sedile. Non era per niente facile,andavano così veloci che il motoscafo si sollevava dall'acqua a ritmi regolari.


Osservò la ragazza al timone: era molto giovane,forse qualche anno in più di lei.


I suoi capelli erano biondi,baciati dal sole,corti e molto spettinati. due occhioni verdi che esibivano un'espressione concentrata,mentre si mordeva le labbra rosee e guidava con attenzione. La sua pelle era abbronzata e il fisico atletico. I
ndossava una t-shirt nera,aderente e pensanti pantaloni marroni,larghi sulle gambe,che coprivano parzialmente grossi scarponi neri.


Era molto bella.


All'improvviso la velocità del mezzo diminuì bruscamente.
 


"Siamo già arrivate?" chiese. Possibile che l'avesse fissata per tre ore? Quinn rise divertita. 



"No...non percorreremo il Rio,ma uno dei suoi affluenti,che ci condurrà alla nostra base in mezzo alla foresta" spiegò mentre imboccavano la foce di un fiume molto più piccolo alla loro sinistra. Adesso tutt'attorno a loro era molto più silenzioso. Persino il motore della barca emetteva solo un lieve borbottio.


Guardandosi attorno Brittany si accorse subito che quel luogo traboccava di vita: due grossi pappagalli dai colori sgargianti si nutrivano su un albero sopra le loro teste,chiaccherando rumorosamente tra un boccone e l'altro; sulla sponda opposta un gruppo di piccole scimmie saltava velocemente da un albero all'altro,urlando a tutti la loro presenza. E ovunque si girasse c'era qualcosa,uno stormo di uccelli,un insetto dai colori vivaci. Vide persino un caimano mimetizzato e immobile tra le radici di una mangrovia. Era estasiata,e si accorse troppo tardi di star sorridendo da sola.
 



"Bello,eh?" chiese Quinn. 



"E' incredibile..." annuì. 



"E' solo l'inizio,vedrai...la maggior parte degli animali nascondono la loro presenza agli esseri umani...bisogna saperli cercare..." 



"Lo credo bene...anche tu sei una zoologa?" chiese Brittany. 



"No,io mi occupo prevalentemente del laboratorio,sono una biologa....sai,analisi del sangue e una serie di altre cose...ma non abbiamo un veterinario specializzato,così faccio anche quello...io e Santana abbiamo imparato qualche nozione e..." 



"Chi è Santana?" Quinn inarcò un sopracciglio. 



"L'unica zoologa alla base...nonchè tuo capo" 



"E' una donna?" domandò. 



"Pensi che Santana sia un nome da uomo? Certo che è una donna! E che donna!" rise. 



"Scusa,è che nessuno me lo ha detto" cercò di giustificarsi. 



"Beh,adesso lo sai..." tagliò corto Quinn. 



"E com'è questa base? Sarà grande se c'è anche un laboratorio..." 



"Si,è molto grande..." la biologa iniziò a raccontare "Si articola su tre piani...al primo piano c'è il laboratorio di analisi,uno stabulario,i computer e tutte le attrezzature tecnologiche utili nella ricerca...al secondo piano c'è la cucina,il soggiorno e un po’ di spazio per quel poco tempo libero che abbiamo..e al terzo ci sono le camere da letto...ma è una base molto particolare,lo vedrai quando arriviamo...vengono a portarci le provviste dai villaggi vicini una volta alla settimana,ma a parte questo siamo nel bel mezzo della foresta,lontani da tutto a da tutti...tra ricercatori e collaboratori siamo una decina di persone,ma non voglio anticiparti tutto,vedrai con i tuoi occhi!" sorrise. 



"Da quanto lavori qui?" chiese nuovamente Brittany. 



"Da quando il progetto è iniziato,tre anni circa..." 



"Non ti manca casa tua?" 



"Non proprio...abbiamo un telefono satellitare e chiamo i miei genitori quando posso,ma nella mia città non ho lasciato altri affetti...e l'Amazzonia inizia ad avere il profumo di casa dopo tanto tempo..." 



Il fiume si era ridimensionato notevolmente. Adesso navigavano in un corso d'acqua largo cinque o sei metri,profondo forse due,ed erano circondati dalla più fitta vegetazione. 


"E com'è questa Santana? Dimmi di lei..." le piaceva parlare con Quinn,ed era davvero curiosa. 



"Beh,Santana è...è Santana!" 



"Adesso si che è tutto chiaro..." brontolò la biondina,facendo ridere l'altra. 



"Non è facile raccontarti Santana in poche parole...serve un libro a sé...è una delle persone più determinate che io conosca,ama il suo lavoro ed è talmente in simbiosi con la natura da far quasi paura...è testarda da morire,motivo per il quale litighiamo spesso quando si parla di lavoro...ma lei è fatta così,e tutti lo sanno alla base...ed è molto,molto spericolata...ma in maniera composta...in tre anni ci siamo trovati faccia a faccia con la morte decine di volte,ma nessuno di noi si è mai fatto davvero male...a parte lei ovviamente...sa farsi rispettare da tutti, e posso affermare con certezza che sia una delle persone più brillanti che io abbia mai conosciuto..." 



"Sembra tu abbia appena descritto una persona incredibile..." constatò Brittany. 



"Lo è...ma non solo in senso positivo..." 



"Interessante..." 



"Siamo arrivate" annunciò Quinn proprio nel momento in cui la prua del motoscafo sfiorava la sponda sinistra del torrente.


Davvero erano passate tre ore?


Le erano sembrati appena cinque minuti.
 


"Sul serio?" chiese. 



"Si,prendi il tuo borsone e seguimi,ma stai attenta a dove metti i piedi,ci sono non pochi animali velenosi da queste parti..." la avvertì.  


Brittany la seguì. 



Si sentì meglio quando avvertì il terreno solido sotto i suoi piedi.


Non amava andare in barca,tutto quell'ondeggiare,seguendo il moto delle correnti,le scombussolava lo stomaco.


Seguì Quinn,che si inoltrava spedita in mezzo al verde,e fece fatica a mantenere il suo passo,attenta com'era a ispezionare ogni millimetro quadrato in cerca di eventuali pericoli da evitare. Camminarono forse per tre minuti,in silenzio,e dal fitto della vegetazione emerse una grande radura.


 Brittany boccheggiò esterrefatta dinnanzi a quello spettacolo: due alberi immensi si ergevano imponenti dinnanzi a lei,alti trenta,forse quaranta metri,e i loro rami ricchi di foglie verdi,si sfioravano in alto. Al centro si trovava la base di ricerca,e Quinn aveva ragione,non era come sel'aspettava.


Era sopraelevata,ad almeno una decina di metri dal suolo,ed era interamente costruita in legno massiccio,dello stesso colore degli alberi. Vi si accedeva tramite una scala,anch'essa dello stesso materiale,e come la giovane biologa le aveva anticipato,era articolata su tre piani. Brittany si chiedeva come fosse possibile costruire una struttura così immensa senza utilizzare cemento o materiali più adatti alla costruzione,ma la trovò comunque bellissima.


Sembrava parte della foresta,una sorta di miracolo della natura.
 

 

"Wow" sussurrò. 

 

"Benvenuta alla base" sorrise Quinn. 

 

"Grazie" rispose dolce lei "Ma non c'è nessuno?" domandò guardandosi intorno "Dov'è questa Santana?" 



"Shhh!" la sua compagna le intimò in un gesto eloquente di fare silenzio,e Brittany si accorte che scrutava la vegetazione. 



"Che succede?" sussurrò spaventata. 



"Eccola lì" Quinn indicò col dito un punto in alto,mantenendo un tono di voce molto basso. 



"Eccola lì cosa?" 



"Santana" disse con fare ovvio.


La giovane osservò il punto indicato dall'altra,e sgranò gli occhi. Su un robusto ramo,ad almeno quindici metri d'altezza,c'era una ragazza dai lunghi capelli neri,stesa a pancia in giù,con un blocco di appunti tra le mani.


Osservava un tucano,che si puliva le penne ignaro sullo stesso ramo,a qualche metro da lei.


Era letteralmente sospesa nel vuoto,ma scriveva tranquilla come se stesse su una scrivania.
 



"Oh mio Dio...come ci è finita lassù? E...e come farà a scendere?" non riusciva a smettere di fissarla,nonostante la paura di vederla cadere giù da un momento all'altro. 



"Non temere...cerca solo di non fare rumore...se quel tucano vola via per colpa nostra potrai scordarti una buona accoglienza" bisbigliò Quinn. 



"Cosa sta facendo?" 



"Censimento dell'avifauna...prende qualche appunto su colori,dimensioni e segni particolari...poi scatta una foto,e aggiunge i dati al nostro archivio..." spiegò la biologa. 



Stetterò lì immobili,col naso all'insù,a osservare la scena.


La giovane donna,sospesa,afferrò la grossa macchina fotografica che le pendeva al collo,la accese,mise a fuoco e scattò una foto all'uccello,che sorpreso dal suono dello scatto,emise un verso e spalancò le ali,per poi volare via e appoggiarsi qualche ramo più in là. Lei sorrise,soddisfatta del suo lavoro e si tirò a sedere sul ramo,con le gambe penzoloni da quell'altezza infinita.


Si spinse all'indietro con le mani,facendo scivolare il sedere lungo il legno,fino a quando la sua schiena non toccò il tronco dell'albero. A quel punto allungò il braccio fino ad afferrare una grossa liana che pendeva lungo l'albero.


La usò per tirarsi su e si voltò.


Poi vi si aggrappò saldamente,e piantò i piedi sul tronco,utilizzando la liana come una corda naturale,per scendere da quella vertiginosa altezza. In pochi secondi,con poche mosse atletiche,si era liberata da una posizione,che forse per Brittany sarebbe stata letale. Si voltò verso di loro e le osservò.
 

"Non vi ho sentite arrivare" disse. 

"Se quell'uccellaccio fosse volato via sarei dovuta scappare,e non ne avevo voglia...siamo state silenziose" alzò le spalle Quinn. La giovane rise,mostrando una dentatura bianca e perfetta. 

 

"Tu devi essere Brittany Pierce" disse seria,voltandosi poi verso la nuova arrivata. 



"Si,sono io" annuì Brittany. 



"Io sono la Dottoressa Lopez" le tese la mano che la bionda strinse. 



"Molto piacere" la osservò.


Era un po’ più bassa di lei,e se Quinn era bella,lei lo era molto di più.


I suoi capelli erano neri come la notte,così come i suoi occhi,luminosi,che la scrutavano attenti. Le labbra erano rosse e piene,la carnagione scura e il fisico scolpito. Indossava un paio di larghi pantaloni mimetici,pieni di tasche,una camicia dello stesso colore,aperta sul petto,che lasciava intravedere un seno abbondante,con le maniche arrotolate sulle braccia. Scarpe da trekking marroni,adatte a lunghi percorsi o ad arrampicarsi.


A Brittany sembrò una versione moderna di Pocahontas.
 

 

"Pare che tu sia la mia nuova assistente" le disse scrutandola dalla testa ai piedi,minuziosamente. 



"Sono fiera di poter far parte di questo progetto,Dottoressa Lopez,so che ho tanto da imparare ma farò del mio meglio e..." 



"Quanti anni hai?" la interruppe la mora. 



"Ventitrè..." rispose Brittany confusa. 



"Bene...io ne ho ventisei,quindi sei pregata di darmi del tu,non sono tua nonna...il mio nome è Santana...e decisamente si,Pierce,hai molto da imparare,a cominciare dall'abbigliamento adeguato a muoversi in foresta" disse accennando ai suoi vestiti.


La bionda la guardò senza capire.


Indossava una semplice maglia rossa e jeans.


Anche le sue scarpe erano da trekking...
 



"Ma..." 



"Il rosso non è un colore naturale...o almeno non qui...richiama al pericolo,così il blu dei tuoi jeans,che sono anche scomodi per le lunghe camminate...qualunque animale ti veda con quei colori addosso si darà alla fuga,il chè sarebbe utile se tu incontrassi un giaguaro,ma non per il resto..." Brittany arrossì,sentendosi in imbarazzo. 



"Mi dispiace...io non lo sapevo..." si giustificò. 



"Blaine ti mostrerà la tua stanza...fatti una doccia,cambiati,nella speranza che tu abbia qualcosa di più discreto in quella borsa ingombrante...ceneremo fra tre ore,e andremo a dormire presto. Domani ti voglio in piedi all'alba,c'è molto lavoro da fare..." spiegò brevemente. 



"Blaine?" chiese la ragazza confusa. Per poco non urlò quando vide un ragazzo dalla chioma riccia spuntare alle sue spalle. Dannazione,ma avevano tutti quel passo così felpato in quel posto? 



"Ciao" disse. 



"Ciao" rispose tornando a osservare Santana. 



"Blaine,mostra a Brittany la sua stanza e il bagno...più tardi ti mostrerò il resto della base" disse poi rivolgendosi alla bionda. 



"D'accordo ,a più tardi allora..." annuì voltandosi verso Blaine che la guidò lungo la scala di legno iniziando a parlare fitto. 


Quinn e Santana la osservarono allontanarsi. 



"Che te ne pare?" chiese la bionda. 



"E' bella..." rispose Santana con espressione neutrale. 



"Molto bella" annuì Quinn esibendo un sorrisino. La mora rise,regalandole uno sguardo complice. 



"Mi aiuti a tirare su la barca?" 



"Certo,andiamo!" scomparvero poco dopo in mezzo al verde. 




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Ma salve! mi cimento per la prima volta in una AU,quindi non faccio promesse. Ho avuto l'idea questa mattina e ho definito questo primo capitolo. Le idee ci sono e la storia anche. Fatemi sapere che ne pensate :D

  
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