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Autore: imperfectjosie    17/09/2014    2 recensioni
Ce n'erano di domande ad affollare la mente di Naruto Uzumaki. Tante, forse troppe da sopportare.
Alcune lo facevano sentire ansioso, altre triste, poche – quelle più dolorose – semplicemente incompleto.
E le ultime portavano tutte il nome di Sasuke Uchiha.

|Naruto/Sasuke| - Friendship!Centric
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Fandom: Naruto (after!Shippuden)
Pairing: Naruto/Sasuke (è una Friendship centric.)
Rating: Verde.
Note: Naruto, dopo la guerra, ha preso l'abitudine notturna di sgattaiolare verso il quartiere Uchiha, per assicurarsi che Sasuke sia ancora lì.
Una di queste notti, però, il moro è sveglio, e lo sta aspettando.
E' breve, ma spero sentimentale abbastanza da piacervi. c:

 

Kaleidoscope.


 

Stop banging away on my kaleidoscope,
stop draining the colour out of my scene.
Just play me something i can dance to,
i can dance to anything you wanna sing.

 

Ce n'erano di domande ad affollare la mente di Naruto Uzumaki. Tante, forse troppe da sopportare.
Alcune lo facevano sentire ansioso, altre triste, poche – quelle più dolorose – semplicemente incompleto.
E le ultime portavano tutte il nome di Sasuke Uchiha.
Il giovane nukenin era tornato alla Foglia, con un po' di riluttanza e una severa ramanzina del loro sensei. Kakashi non aveva mai usato mezzi termini con i propri allievi e la perdita di Obito, non aveva fatto che accrescere il bisogno di vedere Sasuke sano e salvo, al Villaggio.
Naruto gli era grato per questo.
Ma allora cosa ci faceva, alle due e mezza del mattino, di fronte all'enorme entrata del quartiere maledetto?
Ridotto a pezzi, Tsunade aveva provveduto a creare una piccola abitazione solo per Sasuke, perché si sentisse ancora a casa. Bianca, con un enorme ventaglio rosso sulla facciata posteriore. Elegante, egocentrica, un po' come lui.
Il biondo deglutì più volte, poi si fece coraggio, e oltrepassò quel cancello.
« Cosa ci fai qui a quest'ora? »
Una voce calma e pacata, quasi minacciosa. Naruto si fermò.
Sapeva che se ne sarebbe accorto, era un ninja incredibile. Ma aveva deciso di sfidarlo ugualmente. Così, come era solito fare fin da bambino, disse la prima cosa che gli passò per la testa.
« Mi mancavi. »
E lo sentì sorridere. Un rumore appena percettibile, ma inconfondibile alle orecchie allenate del futuro Hokage.
Madara era morto, Obito con lui. E Sasuke sembrava non prestare più particolare attenzione al proprio clan. Almeno, non con la stessa ossessione di un tempo.
Naruto era convinto che il motivo di quel cambiamento, fosse lui.
Il moro lo evitava. La cosa cominciava a non piacergli affatto. Perciò si voltò lentamente, per poter guardare una sagoma scura, appoggiata sull'unico albero disponibile nei dintorni.
Braccia incrociate al petto, sopracciglio elegante accuratamente sollevato.
Sasuke era uno di quei rari animaletti curiosi, avidi di conoscere, imparare e migliorarsi. Il biondino sorrise radioso a quella vista.
Forse, dopotutto, non lo aveva perso il suo migliore amico.
Si avvicinò a grandi falcate, abbracciandolo con l'intenzione di intrappolarlo contro l'enorme pino che ospitava la sua schiena.
« Sei sempre il solito sentimentale, dobe. Allontanati, mi stropicci il kimono. » soffiò calmo, senza neppure degnarsi di ricambiare la stretta.
Ma le mani nivee del corvino erano troppo vicine al suo viso, perché Naruto potesse ignorarle. Così strinse più forte, sorridendo.
« Teme. »
« Carino. Sei piombato nel cuore della notte fin qui, solo per insultarmi? Buona notte, Naruto. Ho di meglio da fare! » commentò laconico, provando a raggirarlo.
Ma una mano leggermente più scura della sua, era ancora salda ai bordi del candido vestito.
« Aspetta. »
Tremendamente serio. Sasuke sapeva che quando quel tono usciva dalle labbra – sempre spalancate a vanvera – di Naruto, valeva la pena prestare attenzione. Così si bloccò. Senza tuttavia voltarsi.
« Cosa c'è ancora? » soffiò calmo.
In realtà, se solo fosse stato più impulsivo e meno orgoglioso, avrebbe mandato al diavolo tutto quanto e lo avrebbe abbracciato. Per ore. Ma si trattenne.
« Ho paura. Paura che tu possa abbandonare il Villaggio di nuovo, così ogni notte vengo a controllare, per assicurarmi che tu ci sia ancora! Mi dispiace di averti svegliato, di solito faccio più attenzione, ma... »
« Hai finito? » domandò retorico, stroncando il fiume di paranoie che lo stavano investendo.
Naruto si bloccò, serrando le labbra con forza. Avvicinò il corpo a quello del giovane Uchiha.
Riusciva a sentire il respiro caldo del dobe sulla schiena e sorrise, per la seconda volta quella notte.
« Ascoltami bene, perché non credo che mi sentirai ripetere queste parole: sono qui perché ci voglio stare, e perché è mio compito proteggerti. »
« Sono importante? »
Non voleva chiederlo. La voce gli era uscita senza che potesse fermarla. Ogni tanto capitava che desse voce ai pensieri, ma chiuse la bocca subito, perché il corpo di Sasuke stava già tremando.
« Sei importante. »
Quasi un soffio di vento, ma bastò.
Naruto non sorrise, furono i suoi occhi a farlo per lui. Lasciò la presa e osservò attentamente la schiena dell'Uchiha sparire oltre l'uscio di casa.
Importante.
Faceva freddo, l'autunno era ormai arrivato, eppure quella notte, Naruto Uzumaki, provava una strana – enorme – sensazione di calore in tutto il corpo.
Poco distante dal piazzale del quartiere, al sicuro tra le sue quattro mura che lo isolavano da occhi indiscreti, un ragazzo dalla pelle chiara arrossiva.
La schiena appoggiata al legno della porta, una mano sul viso, l'altra stretta a pugno lungo i fianchi.
« Tzk. Guarda cosa diavolo mi fai dire! »
Ma non riuscì tuttavia a mascherare un breve sorriso ironico.
Nessuno poteva sentirlo, e questo era proprio il motivo che lo portava a mostrare i propri sentimenti.
 

* * *

« E adesso? » chiese Sakura, ancora stesa sul campo di battaglia.
« Adesso Sasuke tornerà a Konoha, vero? »
Non sembrava una domanda, ma Naruto si voltò ugualmente verso il diretto interessato, che di tutta risposta aveva già spostato la testa da tutt'altra parte.
« Basta che chiudi il becco, sei noioso. » biascicò il moro di rimando, con tono irritato.
Si trovavano ancora vicini, tutti e tre, sdraiati sul terreno roccioso di quel campo. Doloranti, esausti, senza più un briciolo di chakra in corpo, ma vivi.

Kakashi, ancora in piedi, si lasciò scappare un sorriso da sotto la maschera, ma Naruto era troppo felice per limitarsi, così rise di gusto, con gli occhi azzurri puntati sul cielo ormai libero da nubi e odore di sangue.
 

* * *

Dopotutto, non servivano grandi strumenti per riuscire ad osservare i meravigliosi colori nascosti nelle piccole cose.
Come le risposte distaccate di Sasuke. Se guardavi meglio, se prestavi più attenzione, ci vedevi il mondo.




FINE.
  
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