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Autore: ginger88    17/09/2014    1 recensioni
Ogni uomo pensa al suicidio almeno una volta nella vita...una triste lettera di addio.
Un puro racconto(nulla di reale o quasi) visto dalla parte di chi compie l'estremo gesto.
Genere: Drammatico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Miei cari (se mai ne ho avuti), 
                                                                                                                                           
scrivo questa lettera perché ho deciso di togliermi indegnamente la vita. Certo molti di voi si chiederanno il perché di questo estremo gesto, ed altri nemmeno lo noteranno, ma io, comunque, non ci sarò più. Voglio dire ai miei genitori che loro hanno fatto il possibile, ma oramai, quando leggeranno, penso per primi, questa lettera, io sarò lì ciondolante dal soffitto. È da molto che ci penso, ma come mi hanno sempre detto, non ho il coraggio di compiere o di desistere, sempre in errore, qualsiasi sia la mia decisione. Bene, questa è la prova finale, l’azione che smentisce tutto e tutti, arriverò in fondo questa volta. Cercavo tranquillità nella mia vita, ho sempre avuto mostri troppo grandi da controllare e sostenere per poter dare il massimo, ero da 100 ma davo solo 60 e quindi oggi siamo allo scotto finale, darò 100% solo questa ultima volta, così mi consumerò come carta in fiamme. Chissà dove finirò o cosa ci sarà dopo questo inferno che ho vissuto in questi vent’anni … certamente non sarà peggiore di quello che ho passato e vissuto. Fino a poco tempo fa, mi sfiorava soltanto lontanamente l’idea, adesso sono convinto. Ho toccato il cielo con un dito e si è sporcato di sangue e dolore, ho vissuto una volta solamente, poi come un alito di vento mi è sfuggito tutto tra mani. Da qualche parte ho letto questa storia, non c’entra molto con me, ma voglio che la conosciate, potrebbe alleviare la sofferenza:
Due angeli in viaggio fecero una sosta, per passare la notte, nella casa di una famiglia benestante. Questa famiglia si dimostrò scortese e rifiutò di accogliere gli angeli nella camera degli ospiti della casa padronale. Fu loro accordato, invece, un piccolo posticino nel freddo della cantina. Quando fecero per sdraiarsi sul duro pavimento, l’angelo più anziano vide un buco nella parete e lo riparò. Quando l’angelo più giovane chiese il perché, quello più anziano rispose: "Le cose non sempre sono come sembrano" . La notte successiva, i due angeli trovarono ospitalità nella casa di un contadino e di sua moglie, poveri ma molto ospitali. Dopo aver condiviso con i due angeli il poco cibo che avevano, il contadino e sua moglie fecero dormire i due angeli nel loro letto, dove dormirono beatamente. Il mattino dopo, con il sorgere di un sole radioso, i due angeli trovarono il contadino e sua moglie in lacrime. La loro unica mucca, il cui latte era il loro unico sostentamento, era stesa morta sul prato. L’angelo più giovane s’arrabbiò e chiese a quello più anziano perché egli aveva lasciato accadere tutto ciò?                                                              "La prima famiglia aveva tutto e ciò nonostante l’hai aiutata", disse in tono accusatorio. "La seconda famiglia aveva ben poco e tu gli hai lasciato morire la mucca". "Le cose non sempre sono come sembrano" disse l’angelo più anziano. "Quando noi riposavamo, nella fredda cantina della casa padronale, mi accorsi che c’era dell’oro nel buco della parete. Poiché il proprietario era così ingordo ed avaro e non voleva condividere la sua buona sorte, ho sigillato la parete affinché egli non potesse più trovarlo. Quando noi dormivamo la notte scorsa nel letto del contadino, vidi l’angelo della morte venire a prendere sua moglie. Al suo posto gli ho dato la mucca". NON TUTTE LE COSE NEGATIVE SONO NOCIVE. Le mie parole feriranno, ma vogliono essere di conforto. Agli amici che avevo, voglio solo dire che hanno riso per l’ultima volta alle mie battute e che nessuno li disturberà più nei momenti belli delle loro felici vite. Alla donna che mi ha amato, se mai ce ne stata una, voglio dire che prima o poi le nostre strade si incroceranno nuovamente, magari sotto forma di luce o di vento; non so se mi hai amato, ma se piangerai io morirò ancora più triste, perché ciò significa che non mi hai mai capito e non hai mai capito le mia frustrazione e la mia infelicità, i miei demoni. Se tu fossi stata qui, mi avresti distolto dal farlo? Quando sarò morto, perché di questo si tratta, forse lo scoprirò. Spero che mandiate molti fiori così questo freddo marmo, gelido, prenderà colore acceso e delicato profumo, assomigliando alla vita di voi normali, piena di gioie e sensazioni meravigliose, piena di esperienze e di VITA. Spero anche, che leggendo questa lettera, vi parta un applauso spontaneo come ultimo saluto, un applauso che non mi avete mai fatto, un applauso che nessuno mi ha fatto neanche quando me lo meritavo, perché io dovevo essere eccelso, e una lacrima scenda, magari involontaria, rigandovi il volto, segnandovi la pelle e che cadendo a terra pesante risuoni nei vostri cuori e nelle vostre anime, una lacrima in un mare…
Sono triste perché non riesco a piangere mentre scrivo questa lettera, non riesco a essere dispiaciuto mentre mi tolgo la vita, sento solo una grande soddisfazione in me, come se stessi facendo l'unica cosa giusta della mia esistenza. Forse, se potessi ancora guardare in due occhi profondi, consumati dal tempo, pieni di vita vissuta e di quella scintilla che non possiedo, non troverei la forza, o meglio, troverei una motivazione per non farlo, sperando, un giorno, che i miei occhi si riempiano della mia anima. Il cielo questa sera è di un colore scuro e profondo, tante stelle, ma nessuna luna. Sinceramente non me ne fotte niente di ciò che succede fuori, ho provato tante cose definite illegali, ma non ho avuto il coraggio di condannarmi. Il mio viso è costantemente tirato, e i miei occhi pesanti. Quante volte ho sognato di morire e ho immaginato il mio funerale, quante volte ho zoomato con la telecamera sui visi di tutte le persone presenti, cercando nei loro lineamenti, nei loro occhi, il vero motivo della loro presenza. Quante volte ho inquadrato il cielo scrutando l'infinito e pensando di farne ormai parte. Ho cercato di memorizzare i profumi, i sapori che non incontrerò più. Ho sorriso pensando alle cazzate combinate, o alle notti passate a girovagare da solo. La tua voce rotta dalle lacrime non me la potrò mai scordare. Mi piace pensare, che mentre voi leggerete queste righe scritte male, io sarò in lacrime, pentito del mio gesto ma costretto a sopportarne le conseguenze dell’atto estremo della codardia umana. Non c'è più niente da dire, resta solo una cosa da fare: respirare luce…







 
   
 
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