Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: jas_    18/09/2014    3 recensioni
In tutti quegli anni passati tra le stesse mura, a soli pochi metri di distanza, Harry le aveva rivolto la parola poche volte. Anzi, era sempre stata lei a parlargli per prima, e lui si era sempre limitato a risponderle educatamente come un buon compagno di classe avrebbe fatto. Non che fosse innamorato di lei, anzi, durante il liceo Harry aveva avuto una storia durata più di due anni, ma non aveva mai rinnegato a se stesso che in un’altra situazione, magari in un'altra vita, avrebbe potuto provare qualcosa di più di semplice ammirazione nei suoi confronti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



 
Harry aveva sempre nutrito una sorta di timore nei confronti di Astrid. Quella bambina dalle treccine bionde e le guance paffute che reclutava sempre la squadra migliore a ruba bandiera l'aveva sempre messo in soggezione. Lui e Mark, il suo compagno un po' cicciottello, rimanevano sempre gli ultimi, e alla fine Harry veniva scelto prima di lui perché visto il suo corpo magro sembrava essere agile, e invece inciampava sui suoi stessi piedi quando correva.
Harry aveva sempre nutrito anche una sorta di ammirazione nei confronti di Astrid.
Quella ragazzina testarda, sempre pronta a difendere le proprie idee anche di fronte ai professori, non aveva paura di essere sbattuta fuori dalla classe se nei dibattiti si scaldava troppo e finiva per mancare di rispetto agli insegnanti.
Era indipendente, decisa, sembrava sapere sempre cosa fare in ogni situazione e Harry la trovava affascinante.
In tutti quegli anni passati tra le stesse mura, a soli pochi metri di distanza, Harry le aveva rivolto la parola poche volte. Anzi, era sempre stata lei a parlargli per prima, e lui si era sempre limitato a risponderle educatamente come un buon compagno di classe avrebbe fatto. Non che fosse innamorato di lei, anzi, durante il liceo Harry aveva avuto una storia durata più di due anni, ma non aveva mai rinnegato a se stesso che in un’altra situazione, magari in un'altra vita, avrebbe potuto provare qualcosa di più di semplice ammirazione nei suoi confronti.
Quella sera di agosto Harry era seduto per terra, teneva una birra tra le mani e sentiva il telefono che sembrava voler conficcarsi nella sua pelle, incastrato tra la sua coscia e la tasca stretta dei jeans neri che indossava. Si era diplomato due mesi prima e nel giro di poche settimane avrebbe cominciato l'università a Manchester: non che gli piacesse studiare ma voleva rendere sua madre fiera di lui e di dover vivere da solo lontano da casa proprio non ne aveva voglia.
Quella a cui era, era una festa organizzata dai suoi ormai ex compagni di classe, un'ultima rimpatriata prima che ognuno di loro intraprendesse strade differenti per costruirsi un futuro. Si erano trovati in questo prato fuori città, c'era chi aveva portato da bere, chi un generatore e chi delle casse, e si erano messi tutti a bere e ballare al chiaro di luna. Inutile dire che c'erano più persone che Harry non aveva mai visto dei suoi veri compagni ma poco gli importava. Non faceva freddo, la musica era orecchiabile e la birra buona. Era una bella serata infondo, niente di troppo grande e nessuno gli aveva detto nulla per essersi seduto in disparte sull'erba per riposare dopo una giornata passata in panetteria a lavorare.
«Non balli?»
Harry si voltò di scatto incontrando un paio di gambe lasciate scoperte da dei pantaloncini in jeans, dovette alzare lo sguardo per riconoscere la ragazza che gli si era avvicinata senza che lui se ne accorgesse.
«Sono stanco» spiegò Harry, osservando Astrid che si sedeva accanto a lui e gli rubava la lattina di birra dalla mano, bevendone un lungo sorso.
Il riccio rimase in silenzio, piuttosto stordito da quella situazione a dir poco surreale.
«E dai Harry non fare lo schizzinoso, ti conosco da quando avevi ancora i capelli lisci» lo prese in giro lei, restituendogli la birra.
«Non ho detto nulla» si difese lui, stringendosi nelle spalle.
In effetti quella situazione sarebbe stata strana se non si fosse trattato di Astrid, ma sebbene Harry conoscesse a malapena il suono della sua voce, sapeva che quella ragazza era sorprendente. L'unica cosa che si chiedeva, era perché lei avesse deciso di parlare con lui quella che probabilmente era l'ultima volta che si sarebbero visti.
«Comunque ti vedo alla mattina in panetteria che tieni arzille tutte le vecchiette di Holmes Chapel» lo prese in giro Astrid, portandosi le ginocchia al petto e circondandole con le braccia.
Harry non poté fare a meno di sorridere, gli piaceva quel lavoro sebbene la paga non fosse un granché.
«Che fai, mi spii?»
Astrid si voltò verso di lui, Harry riusciva a vederle il viso grazie alla luna piena che c'era quella sera. La sua pelle era leggermente abbronzata e i capelli mossi più chiari del normale.
«Può darsi» mormorò lei, mordendosi il labbro inferiore e socchiudendo leggermente gli occhi.
A quella risposta Harry si sentì lusingato sebbene le parole di Astrid fossero da prendere con le pinze. Mai avrebbe pensato che avrebbero  finito per provocarsi a vicenda ad una festa. Non gli era mai sembrato che tra loro due ci fosse molta confidenza ma tutti quegli anni passati insieme, a vedersi soltanto da lontano, probabilmente avevano lasciato qualcosa ad entrambi. E ad Harry quel gioco piaceva, reso più audace anche dall'alcol, pensò che non ci sarebbe stato niente di male a divertirsi l'ultima sera. Non sapeva cos'aveva intenzione di fare Astrid ma dubitava che sarebbe rimasta nel Cheshire come lui, lei era più la tipa che voleva viaggiare e vedere il mondo, Holmes Chapel le stava stretta, Harry lo sapeva.
«Devo aggiungerti alla lista delle mie ammiratrici» ribatté allora.
Astrid scoppiò a ridere. Non che le sembrasse ridicolo che Harry avesse delle ammiratrici - cosa che invece lui pensò - ma perché fu sorpresa dalla risposta da parte di quel ragazzo che non credeva così divertente e audace.
«E sentiamo, quanto è lunga la lista? Sarah esclusa.»
«Sarah?»
Astrid annuì, tornando seria ed incastrando i suoi occhioni blu in quelli verdi di Harry. «Lo sanno tutti che ha una cotta per te» disse, sorridendo. «Non lo sapevi?»
Astrid guardava il riccio divertita, lui invece era sinceramente sorpreso da quella rivelazione. «Non, non lo sapevo» borbottò, preso alla sprovvista.
La ragazza si strinse nelle spalle. «Anche se fosse stato l'amore della tua vita, è troppo tardi. Ha deciso di andare a studiare a Dublino, chi gliel'ha fatto fare» borbottò, quasi tra sé e sé.
Non che gli interessasse di Sarah più di tanto, ma quella notizia aveva sorpreso Harry, probabilmente quella era la serata delle sorpresa, chissà quali altre rivelazioni ci sarebbero state ancora, pensò, ma cercò di non affollare la testa di troppi pensieri.
«Tu invece cosa farai ora?» chiese.
Astrid lo osservò in silenzio, socchiuse lievemente gli occhi senza distogliere lo sguardo da Harry e gli rubò di nuovo la lattina dalle mani.
«Vuoi sapere troppo» lo riprese divertita.
Harry accennò un sorriso e alzò le mani in segno di resa.
«Tu invece?» continuò lei.
«Mi prendi in giro?» domandò il ragazzo, ma Astrid sembrava più seria che mai e lui non vedeva perché non dovesse rispondere a quella domanda. «Università di Manchester» disse soltanto, allungando il braccio per riprendersi la lattina.
Astrid non mollò la presa e Harry si ritrovò a stringere la sua mano sopra quella più piccola ma altrettanto ossuta della ragazza.
«È la mia birra» spiegò lui, incitandola a lasciarla.
«Ma la stavo bevendo io.»
«Stai scherzando.»
Lo sguardo di Harry era serio, ma quelle labbra contorte in una linea dura che tuttavia nascondeva un sorriso lo tradivano.
Astrid si morse un labbro, tirando la lattina verso di sé, Harry fece lo stesso, lei ripeté il gesto e lui pure. Andarono avanti così per alcuni secondi poi Harry sbuffò.
«Pensavo avresti lasciato la presa» ammise lei. «E dovresti farlo perché hai bevuto già troppo mi sembra» continuò, riferendosi al l'odore di birra che era appena uscito dalla bocca del ragazzo.
«Tra tutti e due non so chi sia quello messo peggio» bisbigliò Harry, avvicinando leggermente il suo viso a quello di Astrid.
Non l'aveva mai vista così da vicino e nonostante il buio, a quella distanza riusciva a scorgere alcune lentiggini sul naso e il mascara nero che si era passata sulle ciglia. Le sue labbra rosee erano socchiuse e leggermente screpolate mentre il suo respiro caldo e leggermente accelerato sapeva di birra e gli solleticava la pelle.
«Cosa stai facendo?» chiese lei.
Nelle sue parole non c'era alcuna nota di dispiacere o paura - Harry dubitava che Astrid l'avesse mai provata. Quella domanda non lo mise a disagio, anzi, lo spronò ad andare avanti in quel giochetto che era stata lei ad iniziare.
«Niente, perché?» rispose lui, con una finta aria da ingenuo, ed accorciando ulteriormente la distanza di alcuni millimetri.
Astrid socchiuse gli occhi, assumendo l'espressione di chi sta cercando di capire le intenzioni di chi sta osservando, e serrò leggermente le labbra. Osservò la carnagione chiara di Harry, i piccoli nei vicino alla bocca e l'accenno di barba non tagliata da alcuni giorni. I suoi occhi sembravano vivi e il verde scuro di cui erano colorate le sue iridi sembrava un mare in tempesta mosso dal vento. Astrid si rese conto di essersi soffermata un po' troppo su quei particolari. In una qualunque altra situazione si sarebbe schiarita la voce e avrebbe raddrizzato la schiena ponendo fine a quell'intesa che rendeva quegli istanti carichi di felicità, ma lei non voleva allontanarsi da Harry, la sua presenza le dava sicurezza e sebbene la situazione suggerisse tutto il contrario non provava disagio, solo benessere.
«Ci sai fare più di quanto pensassi» disse allora, mantenendo un tono di voce basso che, a quella vicinanza, Harry udì benissimo. Parlare normalmente in quella situazione sarebbe stato come gridarsi nelle orecchie, non ce n'era bisogno.
«Mi credevi un incapace?» chiese lui, stando attento a nascondere bene il leggero fastidio che gli aveva provocato quell'insinuazione.
«Ti credevo meno malizioso, un inguaribile romantico. È per questo che mi sono avvicinata a stuzzicarti.»
«E sei rimasta delusa?»
Astrid scosse la testa, lasciò la birra che ancora si stavano contendendo e passò la mano tra i capelli ricci di Harry attenta a non spettinare la sua strana acconciatura.
«Piacevolmente sorpresa direi» ammise, rimanendo con lo sguardo sui suoi capelli ma sapendo che quelle iridi verdi la stavano ancora scrutando.
Tutt'ad un tratto la musica si fermò, Astrid fece cadere la sua mano e si voltò di scatto verso le casse, riprendendo una certa distanza dal viso di Harry.
«Ora è meglio che vada» disse soltanto, ma nelle sue parole non sembrava che quella fosse un'urgenza. Harry era sicuro che lei non avesse coprifuoco e che non dovesse davvero andarsene. Non voleva. Eppure rimase immobile e zitto mentre la osservava alzarsi con non poca fatica.
«Resta» riuscì a dire, mentre Astrid si puliva i pantaloncini.
La ragazza sorrise, anche a quella distanza Harry riuscì a vedere i suoi denti bianchi. Poi si abbassò con cautela, attenta a non cadere, fino a quando la sua fronte non sfiorò quella di Harry. Ogni gesto che compiva era senza fretta. Con lentezza quindi si avvicinò ulteriormente fino a far scontrare le loro labbra. Lo baciò delicatamente, con naturalezza, e proprio quando Harry stava per socchiudere le labbra, lei si staccò rivolgendogli un altro sorriso.
«Ci rivedremo» gli disse. E non era una promessa, ma una certezza. 



Nel rileggere questa one shot mi sono vergognata di me stessa ancora di più, fa proprio schifo haha
Non so perché la sto postando, magari a qualcuno piacerà più di quanto non piaccia a me, è soltanto che la trovo piuttosto insensata.
L'ho scritta in un momento di presa bene per Harry, dopo essermi vista This Is Us per caso su Sky, e questo è il risultato.
Jas
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: jas_