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Autore: diangeloshug    18/09/2014    4 recensioni
Nora ha 16 anni, una madre alcolizzata e che la vuole morta, un fratellino di 8 anni. Il padre? beh lei non sa chi sia, sa solo che ha preso da lui l'aura di mistero. Una maledizione pende sulla sua testa ma lei non ha paura, non ha mai avuto paura.
E voi avete paura ora?
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Dei Minori, Jason Grace, Le Cacciatrici, Leo Valdez
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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E tu di cosa hai paura Nora? - disse la psicologa, la signora Jensen scrutandomi attraverso i suoi occhiali tondi dalla montatura tigrata - io non ho paura di nulla. - le risposi cercando di evitare il contatto con i suoi occhi.

Tutti abbiamo paura di qualcosa, chi delle api, chi delle altezze, chi della morte o come me, che ho paura.. - la fermai prima che potesse dirmelo - meglio che io non lo sappia, non vorrei conoscere i suoi punti deboli - scherzavo, riuscivo a capire la sua smisurata paura per i serpenti, le scorreva nelle vene come il sangue, ma accennai lo stesso uno dei miei sorrisi sbilenchi.

Come mai ti hanno mandata di nuovo qui per la seconda volta questa settimana? Ancora per tua madre? O per qualche altro incidente con i tuoi compagni? - la guardai senza rispondere - la conosco la tua tiritera sul "se sono psicotici con manie di persecuzione, non è colpa mia" ma Nora questa è la terza scuola che cambi in due anni, hai voti eccezionali nonostante la dislessia, sopra la media, ma il tuo comportamento lascia a desiderare e fa sì che tu sia sottovalutata, se tua madre ti ha lasciata ancora sola, se è scomparsa di nuovo, che come mi hanno riferito gli assistenti sociali è una cosa che fa spesso, devi dirmelo, queste cose vanno segnalate in procura, hai solo sedici anni tesoro, sei solo una bambina, non puoi occuparti adeguatamente di te stessa e di tuo fratello.

Annuii per poi alzarmi e tornare in classe da tutta quella gente che non mi capirà mai.
 
Io sono Nora Johnes, ho sedici anni e sono originaria di Morgan, a nord del Montana, in pratica in Canada, in famiglia siamo io, mia madre Eleyn, quell'alcolizzata e pazza, e il mio fratellino Marcus di otto anni, mio padre non ho idea di chi sia, so solo che ha fatto impazzire mia madre tanto da ridurla lo schifo che è ora, una sfaticata che non vuole lavorare, pensa solo a bere e mi lascia da sola a badare a un bambino, il padre di mio fratello non sa nemmeno chi sia, era stato solo una scappatella occasionale della quale non ha memoria, spesso non si ricorda nemmeno di me.

Io sono quella che si può definire una dark, sono spaventosa e oscura, mamma me lo ripete ogni volta che mi vede "sei come tuo padre, hai la sua aura da brivido", ho lunghi capelli biondi quasi bianchi come la carnagione, due occhi neri da spiritata truccati sempre e solo di nero, come i vestiti, gli unici che ho visto che viviamo con quel poco che lo stato ci passa per la situazione di Eleyn.

Solo dio sa quanto vorrei scappare da qui, che mio fratello sia adottato da una buona famiglia che lo ami davvero e sputare in faccia a mio padre per tutto quello che ha fatto.

Mia madre aveva sedici anni quando mi ha data alla luce, la mia età ora, era una ribelle senza paura, era scappata di casa proprio come fa ora, se la nostra si può definire casa visto che abitiamo in una roulotte mezza rotta, conobbe mio padre in un bar per pazzi, nei suoi momenti di sanità mentali mi disse che era così bello, ammaliante e pensieroso per essere un sedicenne, dice sempre che glielo ricordo davvero tanto per questo motivo mi odia e non può vedermi, quando avevo tre anni, mi raccontò una sera, lei era ancora sana e capì quello che sarei diventata, cercò di annegarmi nella vasca da bagno, solo l'arrivo di un ragazzo la fermo, non ho ancora capito perché le faccio tanta paura.

Ero nel corridoio quando una voce mi chiamò - Nora! - mi voltai e vidi un ragazzo bellissimo, aveva i capelli biondi e degli occhi azzurri come il cielo, sembrava il principe azzurro delle fiabe, una cicatrice sul labbro, lo fissai negli occhi e subito dopo lo vidi portarsi le mani alla testa e abbassarsi - UNA FRANA! - urlò, io non vedevo nulla, mi avvicinai a lui che sembrò ristabilizzarsi un po', stava tremando – i tuoi occhi Nora – non capivo un fico secco di quello che stava dicendo – che? – mi fece voltare verso una finestra, avevo gli occhi completamente neri, come se non esistessero, mi spaventai a morte, forse era la prima volta in vita mia che avevo paura – non capisco come fai, nessuno dei 20 dei del campo ha queste abilità, forse Ade ma non sembra – campo? Dei? Ade? Ma che cazzo? – okay principe azzurro dei miei stivali ora mi spieghi che cosa stai dicendo. – lui sorrise – mi chiamo Jason Grace e sono un semidio, il che significa che sono nato dall’unione di una divinità e di una mortale, nel mio caso mio padre è Giove, ti devo portare via da qui, non sei al sicuro.
Io non vado da nessuna parte! Mio fratello è solo! – urlai quando lui cercò di trascinarmi fuori per un braccio – non è solo, il coach hedge se ne sta occupando, troverà una buona famiglia te lo prometto – appoggiò la sua fronte alla mia – ti devo salvare, tu mi hai chiamato.

In quella uno dei bulli della mia classe ci raggiunse in corridoio – la piccola psicopatica ha trovato un ragazzo, un romano per dirla tutta – sputò a terra mentre il suo corpo diventava peloso e si posava su quattro zampe, dal suo sedere uscì una coda di uno scorpione, in quella mi venne da vomitare, non per la paura, non ne avevo, ma per il disgusto, faceva davvero schifo – è una manticora, al mio tre corri – mi strinse la mano – 1.. – perché stavo sudando? Io non sudo. – 2.. – mi tocca – 3.. – nemmeno il tempo di pensare che mi trascinò di corsa per i corridoi, sembravano infiniti, sbucammo fuori dalla porta e sentii la sua mano prendermi il fianco – tienimi forte! – che? – Tienimi cosa? Oh merda! – prese il volo.

Paura del volo piccola? – mi tenevo così forte da fargli male – io non ho paure. – atterrammo su una collina, vedevo un campo, tante capanne, era un bel posto – benvenuta al campo mezzosangue Nora – disse.

Tutti incominciarono ad osservarmi – Nora sei stata riconosciuta – alzai la testa e notai un simbolo luminoso di una specie di demone – chirone non ho mia visto questo simbolo – disse una ragazza raggiungendo Jason e lasciandogli un bacio sulle labbra – quello è Phobos, il dio della paura.




buoooonasera!

ho voluto pubblicare questa storia che mi frullava da un po' in testa visto la mia innata passione per Phobos.
spero vi piaccia, fatemi sapere se devo continuare e se volete qui vi lascio i link delle mie altre ff

 
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Baci 

@Diangeloshug
 
   
 
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