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Autore: H A N A K O    20/09/2014    2 recensioni
Ancora non ci credeva, ancora non poteva credere a cosa stavano assistendo i suoi occhi. Avrebbe preferito non vedere niente, o chiuderli e dimenticare tutto. Sarebbe stato meglio. In vece stava guardando una delle scene più dolorose della sua vita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kai, Reita, Ruki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come sempre dopo ogni concerto, i cinque si rintanavano nelle loro stanze d’albergo, al riparo da occhi indiscreti. Ognuno in una stanza diversa. Anche Ruki aveva fatto come gli altri, era entrato nella sua stanza, si era struccato e cambiato i vestiti. Era uscito dalla sua stanza tutto contento,  si stava dirigendo verso la stanza di Ryo. Da tempo, dopo ogni concerto, i due consumavano regolarmente il loro amore a letto, fra le candide lenzuola dell’hotel. Picchiettò le nocche sulla porta, nessuno andò ad aprirgli, magari era solo uscito a trovare gli altri del gruppo, bastava fare un salto da loro e vedere. Trotterellò verso le stanze degli altri, la sua era l’unica stanza lontano dagli altri.
 
Stava camminando silenziosamente per i corridoi, quando al suo orecchio giunse un suono strano. Dei gemiti. Qualcuno stava godendo. Era curioso, voleva sapere chi fosse, o almeno, in quale camera stavano facendo “ginnastica”. Percorse ancora un pezzetto di corridoio prima di avvicinarsi a quel rumore. I gemiti era sempre più forti e veloci. 'Ci stanno dando dentro quei due.' Pensò mentre camminava sul tappeto rosso dell’albergo.  Ormai era a due passi dalla stanza.
 
'Ryo continua! Ti prego vai più forte!' Il piccolo vocalist si bloccò, stava per appoggiare il piede proprio davanti alla porta della stanza, quando riconobbe la voce di Yutaka dentro la stanza. La porta era socchiusa, uno spicchio di luce usciva dalla stanza. Il letto cigolava paurosamente, e non sembrava voler smettere. I gemiti continuavano.
'Ryo? Ha detto Ryo?' Si avvicinò lentamente alla porta. Appoggiò le dita sulla porta e la spinse appena aprendola, voleva vedere, voleva sapere cosa stava succedendo.
 
I suoi occhi detestarono quella scena. Il suo cuore odiò della scena. Il suo cervello voleva dimenticare quella scena.
 
Il suo ragazzo, il suo Ryo fra le gambe di Yutaka che ci dava dentro. Il cuore perse dei battiti, non sapeva più neanche lui quanti. Ancora non ci credeva, ancora non poteva credere a cosa stavano assistendo i suoi occhi. Avrebbe preferito non vedere niente, o chiuderli e dimenticare tutto. Sarebbe stato meglio. Invece stava guardando una delle scene più dolorose della sua vita, il suo ragazzo lo stava tradendo.
 
Ci fu un gemito più forte degli altri, Yukata era venuto sul petto di Ryo, e lui era venuto dentro l’altro, poi si erano baciati, il biondo si era buttato sul letto affianco all’altro e si erano abbracciati, baciati ancora e riabbracciati. Takanori voleva andarsene, ma le sue gambe non si muovevano. Una parte di lui voleva restare lì a guardare, una parte voleva andarsene e un’altra, voleva entrare dentro e ucciderli entrambi. Scelse quella di restare fermo a guadare, per il momento. I due nel letto si misero a parlare, Takanori tese l’orecchio.
 
'Dici che Taka lo verrà mai a sapere?' Chiese Ryo preoccupato
' Non credo, di solito molte cose gli passano sotto il naso e neanche le vede. Non preoccuparti non lo saprà.' Aveva avvicinato il viso al suo e l’aveva baciato con amore, l’altro aveva ricambiato.
'Lo stesso, io mi sento in colpa. Pensa se adesso è davanti alla mia porta che aspetta? ' Era convinto che fosse così, ne era quasi certo. Il piccolo Takanori davanti alla sua porta d’albergo fra le lacrime perché non andava ad aprirgli.
'Forse dovrei andare da lui, magari è davvero così. Dopo tutto il tempo che abbiamo passato insieme…' Non gli diede il tempo di finire la frase, Yutaka lo baciò appassionatamente, un bacio con fin troppo amore. Gli aveva messo le braccia intorno al collo e l’aveva ributtato sul letto, gli era salito sopra e ora, lo stava guardando con uno sguardo possessivo.
' Va bene, torna da lui ma prima, voglio rifarlo per la terza e ultima volta questa notte.'
 
Era già da parecchi minuti che gli occhi di Takanori avevano iniziato a piangere. Lacrime che non avevano intenzione di fermarsi. O anche se avesse potuto non lo fece. Rimase immobile a guardare e ad ascoltare le parole che erano stare dette. Davvero era così stupido? Come poteva essere così stupido da non capire se il suo ragazzo lo stava tradendo o meno? Nuove lacrime fuoriuscirono dai sui occhi. Da quanto tempo stavano insieme? Perché? Non voleva saperlo, per quanto avrebbe anche solo voluto un piccola spiegazione. Quando vide che Yutaka era sopra di lui, il suo cuore sembrò un’esplosione di sangue dentro il suo corpo.
 
'Yutaka io non… '
'Tranquillo solo l’ultima. Una volta finita interromperemo per sempre la nostra storia.' Sentenziò Yutaka mentre sovrastava Ryo col suo corpo. Il biondo fece un sospiro profondo, sperò davvero che Taka non fosse davanti alla sua porta ad aspettare.
'Va bene, spostati e girati.' L’altro obbedì  all’ordine, si preparò come era stato chiesto e attese. Ryo era andato dietro di lui e si stava preparando per un’alta scopata.
 
Il cuore di Takanori non reggeva più. Come poteva restare a guardare di nascosto mentre il suo ragazzo lo stava facendo con un altro? Come faceva a resistere alla tentazione di entrare in quella stanza e rovinare il divertimento ai due traditori? Non lo sapeva. Le lacrime continuavano a scendere, non volevano fermarsi e anche i sussulti iniziavano potenti a farsi sentire. Si mise una mano davanti alla bocca per coprirli, ma più cercava di coprirli più loro aumentavano. Gli altri due l’avrebbero sentito, l’avrebbero sentito di sicuro.
 
Ryo aveva il suo membro in mano e stava per penetrare Yutaka. Nella sua testa aveva deciso che sarebbe stata l’ultima volta. Il loro rapporto durava da sette mesi, sette mesi di tradimenti nei confronti di Takanori, che ignaro di tutto continuava ad amarlo. Era entrato nel corpo dell’altro, aveva iniziato le prime spinte e i gemiti dell’altro coprivano ogni suono. Tranne uno. I sussulti di Takanori arrivarono all’orecchio di Ryo  che si girò verso la porta della stanza. La porta socchiusa, e aperta leggermente dal vocalist lo mostravano. La sagoma del nano si ergeva dietro lo spiraglio aperto, mostrandone anche le lacrime.
'Taka!' Era uscito di corsa da Yutaka e ora stava correndo verso la porta di quella stanza. Il piccolo vocalist, vedendo la figura di Ryo avvicinarsi, era scappato. Correva verso la sua stanza. Se ci si fosse chiuso dentro Ryo non sarebbe entrato.
 
Il biondo si rivestì rapidamente sotto le proteste di Yutaka, a lui non importavano. Doveva rimediare il disastro con Takanori.
‐Ryo io…‐
‐No non dire niente, non servirebbe. Ho combinato un casino e ora devo risolverlo in tutti i modi. '  Aveva guardato l’altro negli occhi 'Da  adesso il nostro rapporto è finito. Io farò finta che non sia successo niente e spero lo farai anche tu. ' Era un tono fin troppo serio il suo, ma aveva perfettamente convinto l’altro.
'Certo è giusto così. E’ stato bello finché è durato. ' Ammise il batterista sorridendogli, l’altro annuì. Uscì dalla stanza richiudendo la porta alle sue spalle per poi correre verso la stanza del nano.
 
Yutaka lasciò fuggire un sospiro. Le nottate passate con Ryo erano state indimenticabili, bellissime, ma è anche vero che le cose belle prima o poi devono finire. Si distese sul lettosi portando la mani sul viso e pianse silenzioso. Takanori ci era riuscito mente lui aveva grattato solo la superficie. L’unica cosa che sperava, era che non fosse troppo arrabbiato con lui, non avrebbe sopportato la visione del suo viso infuriato.
 
Aveva corso come un matto verso la stanza del suo piccolo nanetto. Come si aspettava la porta era chiusa. Sbatté una mano contro il legno della porta. 'Taka! Dai Taka apri!' Singhiozzi lontani si udivano da dietro la porta. Sbatté nuovamente la mano sulla porta, più forte di prima. 'Taka ti ho detto di aprire!' Stava iniziando a spazientirsi. Voleva che aprisse quella porta per guardarlo negli occhi e per potergli spiegare come stavano realmente le cose. Ma quella porta restava chiusa, e Takanori era lì dentro che stava piangendo senza sapere la verità. 'Taka lasciami almeno spiegare.' Niente. Solo singhiozzi e una porta chiusa. Stava per sfondare la porta quando gli venne un’idea. Tutte le porte delle stanze si aprivano con una tessera magnetica, perché non provare la sua con la serratura della porta di Takanori? Prese la sua tessera dalla tasca dei jeans e la strisciò nella fessura. Per un secondo si sentì una spia in incognito, un’agente segreto mentre portava a termine una missione. Nella sua testa la porta non si sarebbe dovuta aprire, benché gli sembrava di aver capito che ogni tessera aveva il suo codice. La verità era che ogni piano aveva il suo codice. La porta si aprì, lui entrò come un tornado e si diresse di corsa verso i sussulti sempre più forti.
 
Lo trovò lì, seduto sul letto, con le lacrime che gli inondavano il viso e le mani che cercavano di levarle via. Senza successo. Il bassista si avvicinò al piccolo e cercò di abbracciarlo, subito il piccolo si divincolò allontanandosi. L’aveva guardato negli occhi, quegli occhi color cioccolato che amava tanto guardare, poi le labbra, che neppure lui sapeva quanto erano eccitanti e morbide. Ryo era così, il sesso personificato ma non sapeva di esserlo. Si avvicinò ancora a lui cercando di abbracciarlo, ma gli sfuggì.
'Taka ascolta…' Iniziò Ryo, con l’intenzione di chiarire.
' No Ryo, non voglio sapere. Non voglio sapere il motivo di tutto, preferisco non sapere.' Cercava inutilmente  di nascondere le lacrime.
'E invece tu mi ascolterai, voglio che tu sappia il motivo. ' Takanori si era voltato a guardarlo, le lacrime scendevano ugualmente anche se avevano diminuito d’intensità, fino a rimanere delle piccole gemme di rugiada fra le ciglia del vocalist. 'La verità e che Yutaka aveva trovato il coraggio di dichiararsi, io inizialmente l’avevo rifiutato. Poi però il suo viso triste che cercava sempre i miei occhi mi ha fatto tenerezza e ho deciso di accontentarlo. ' Il flusso delle lacrime stava ricominciando, sarebbe ristoppiato a piangere da un momento al’altro. ' Doveva essere solo un volta, e invece siamo andati avanti per altri sette mesi, sette mesi in cui ti ho tradito. E’ stata una cosa più forte di me. ' Concluse il biondo, che per tutto il tempo aveva fissato il volto del suo vocalist, che cercava di trattenere le lacrime. 'Mi dispiace.' Disse, prima di abbracciarlo per stringerlo fra la sue braccia. L’altro non si era opposto, si era lasciato abbracciare, non aveva la forza per muoversi. ' Ho detto ha Yutaka che era l’ultima volta. Io e lui non siamo più insieme, ho finito di tradirti. E ti capirò se deciderai di lasciarmi. ' Il piccolo scricciolo che aveva fra le braccia si mosse, si allontanò leggermente dall’abbraccio per guardarlo, in quegli occhi che amava. Prese fiato, i sussulti gliene avevano fatto sprecare troppo, ma voleva parlare.
'Ryo non ho intenzione di lasciarti, perché se lo facessi sarebbe la decisione sbagliata. Voglio solo far finta che non sia successo niente, voglio solo fare finta di niente. Ti va? ' Gli sorride, un sorriso dolce. A Ryo si sciolse il cuore.
' Certo che mi va. ' Gli rispose ricambiando il sorriso. Il piccolo si avvicinò al viso del biondo baciandolo. Il bacio venne ricambiato subito.
 
Avevano deciso entrambi di far finta di niente, di ignorare l’accaduto, di passare oltre. Quella notte, avevano fatto l’amore e si erano addormentati abbracciati. Sarebbe stato il loro segreto, e a loro andava bene così. Dopotutto il loro amore era più forte di qualsiasi tradimento.  Il mattino dopo ne parlarono anche con Yukata, era d’accordo con loro. Era meglio ignorare tutto, metterci una pietra sopra e andare  avanti. E così fecero. 







NOTE: Ringrazio quelli chi hanno deciso di leggere fino qui, so che magari il testo non è un gran che, come tutto il resto che ho scritto, ma spero comunque possa piacervi. :) Fatemi sapere cosa ne pansate, accetto critiche. ^^
Conclude ringraziandovi ancora, ARIGATOU! Alla prossima!

 
   
 
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