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Autore: _Cthylla_    21/09/2014    1 recensioni
Altra tappa della vacanza di Emerald e Warsman. Gelosia o semplice pretesa di un minimo di rispetto? Giudicate voi!
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Warsman/Lord Flash
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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che se ne vada  al diavolo”.

Trovare una persona specifica con un paio di brevi occhiate in quel locale sovraffollato di Bombay non sarebbe risultato facile a nessuno, ma Emerald J. V. P. Lancaster col suo passato da DJ aveva l’occhio allenato a trovare la persona che le interessava in una masnada di gente.

Specialmente se la persona in questione era il vecchio porcello con cui viaggiava ormai da un mese e più.

Sollevò lentamente il sopracciglio, con l’improvvisa quanto insensata voglia di lanciare contro una parete uno dei due cocktail che aveva in mano.  Non che tali sentimenti trasparissero dalla sua espressione, che sembrava piuttosto un’annoiata ed anche un po’fredda aria di sufficienza, come a dire “non so cosa è che pensi di fare, ma non mi interessa neppure; come ti pare!”.

«ma tu guarda questo babbuino arrapato…come mi allontano un minuto…» borbottò tra sé e sé «allora è proprio questione che gli piace mettere le mani su carne giovane».

Osservò la scena a diversi metri di distanza da lei ancora per qualche istante, per poi fare spallucce, sollevare il mento e girare sui tacchi dopo essersi gettata i capelli neri alle spalle con un cenno della mano. A quel punto, pensò la ragazza, si sarebbe bevuta entrambi i cocktail invece che uno solo come aveva pensato.

Rapida tornò al bancone, montando sullo sgabello ed accavallando le gambe praticamente del tutto scoperte a causa del mini abito rosso molto sexy che indossava. Ecco, la serata era cominciata male anche solo per quello…

 

teoricamente un vestito dovrebbe porre l’accento su quei pochi pregi che hai, e nascondere ciò che invece MANCA”.

“allora tu ficcati sotto un burqa di quelli con la retìna sugli occhi e non scartavetrare le palle”.

 

Erano le loro classiche frecciate, precisamente quella di Warsman si riferiva al fatto che non avesse molto seno e che dunque quel vestito estremamente scollato fosse inappropriato, ma quella sera l’avevano innervosita. Forse perché lei stessa risentiva del nervosismo che aveva accompagnato il suo compagno di viaggio da quattro giorni a quella parte; dalla prima sera che avevano messo piede in quel locale, precisamente, e le fosse preso un colpo se avesse capito il motivo.

“ma francamente non vedo perché dovrei tentare di cercare di capire cosa pensa uno psicotico isterico nevroticheggiante con tendenze schizomaniacali -nemmeno troppo- sublimate nonché stronzo” si disse, decidendo di non stare a pensarci troppo e godersi la serata, e se Flash si fosse portato a casa quell’indiana con cui stava -“provandoci sfacciatamente”- parlando, pace all’anima sua; magari così facendo l’avrebbe piantata di frugare nel suo cassetto dell’intimo. Lui asseriva di mettere a posto il bucato…

“seh! E io sono un cinghiale albino!”

…ma lei aveva tutt’altra opinione a riguardo, che peraltro gli aveva già fatto presente nella loro precedente tappa a Roma.

«ciao…sei sola?»

Sentendo quella voce sconosciuta la ragazza si voltò. «ciao…dipende. Se sei un maniaco con tendenze sadiche no, ho un esercito di bestioni nascosto dietro il bancone» pura ironia da due soldi, ma il braccio potenziato che aveva non scherzava altrettanto.

«non sono un maniaco» sollevò le braccia «non ho tendenze sadiche» le sorrise. Emerald notò che i denti bianchissimi creavano un piacevole contrasto con la pelle ambrata da indiano «e quanto all’esercito non stento a crederci. Tu sei Emerald Lancaster, giusto? …sono felice di vedere che stai bene anche se è successo…quel che è successo» ovviamente si riferiva al fatto che suo padre le avesse sparato per errore nelle finali del Torneo. La guardò. «a proposito, bel vestito».

Dopo qualche esitazione Emerald sorrise al ragazzo, che presentava un fisico muscoloso, un tatuaggio rosso sul petto e dei pantaloni bianchi come il turbante che aveva in testa, e gli passò il drink che era in origine destinato a Lord Flash. «grazie. Con chi ho il piacere…?»

«mi chiamo Samù. Sono un chojin…tu frequentavi Kid Muscle e gli altri, non so se mi hanno mai nominato…ero con loro alla Scuola di Ercole, ma Ramenman me le ha suonate all’esame finale, purtroppo».

Chojin. Quasi Muscle Leaguer. Bravo ragazzo che non avrebbe tentato di stuprarla. Tutto a posto.

«ah! Si, si, Samù, come no. Mi parlavano bene di te» “ho trovato compagnia. Serata svoltata!” «e comunque, per rispondere alla tua domanda…si, sono completamente sola» disse con un gran sorriso «ci facciamo una bevuta, mh?»

«ahem…sicura di poter bere?»

Piccino. Non la conosceva, e tanto aveva tutta quella premura. Magari non era bellissimo, ma tenero di sicuro. «certo che posso. Sono una ragazza forte e che si riprende molto in fretta» ridacchiò e sollevò delicatamente il mento del ragazzo avvicinando i loro volti «ma per evitare i farti preoccupare cercherò di non esagerare!» disse allegramente facendogli l’occhiolino «ed ora un brindisi per il nostro incontro!»

 

“ma guarda tu come si atteggia con quel tizio appena conosciuto…tutte quelle mossette…razza di…di puttanella sfacciata tre volte maledetta che non è altro!”

Nonostante la distanza e nonostante la gente che c’era, anche Warsman aveva l’occhio allenato per trovare la persona desiderata in mezzo al caos. Dal tavolo al quale era seduto aveva localizzato Emerald già da un pezzo…

«…e poi sono una modella. Non ancora la modella più ricercata della città ma lo diventerò sicuramente. Insomma, lo vedi bene che ho un corpo perfetto. Assolutamente perfetto, no? Ed anche i capelli sono perfetti. Ed il viso è come finemente cesellato in avorio scuro» tubò la donna seduta accanto al russo guardandosi allo specchio, conversando più con se stessa che con lui. Non che a Warsman sinceramente importasse minimamente di quanto aveva blaterato da quando l’aveva invitata a sedersi con lui, ed il fatto che quella donna sembrasse solo in cerca di qualcuno che le dicesse “ah ah. Si. Giusto. Assolutamente” tornava molto utile, perché almeno lui poteva concentrarsi sulle cose che gli interessavano davvero.

O meglio, sulle persone.

No, la persona.

Dalla prima volta che avevano messo piede in quel maledetto locale si era creato uno schema che a lui non piaceva per nulla: arrivavano, si sedevano ad un tavolo, lei dopo una mezz’ora si alzava per un motivo qualunque e lo mollava lì a bere da solo come un cretino per tutta la sera, mentre lei ballava e beveva a sua volta. Per fortuna mai abbastanza da dimenticarsi del taxi prenotato per le cinque del mattino perché, eh no, la signorina prima della chiusura non tornava mai.  Invece lui quelle sere aveva sempre finito per chiamarne un altro per rientrare nella casa dove stavano lui ed Emerald prima delle una, e visto che tanto pagava lei del costo non avrebbe potuto importargli meno.

No, quello che gli seccava era che uscissero insieme e poi lei lo piantasse lì per andare a farsi offrire dei drink da qualunque bel giovanotto, per poi ballare a stretto contatto con i suddetti fasciata in quei suoi maledettissimi vestitini minuscoli. Era qualcosa che lo mandava veramente in bestia, ma guai a farglielo capire, perché poi quella si sarebbe montata la testa pensando che gli rompesse vederla strusciarsi con altri per qualche assurdo motivo -come la gelosia- che giusto quel suo microcervello bacato poteva concepire.

Per cui, quando quella sera si era alzata la prima volta dicendo che avrebbe preso dei drink per entrambi, lui aveva invitato a sedersi la prima donna che gli era capitata davanti. Giusto per farle assaggiare un po’della sua stessa medicina, del tipo “non è piacevole vero, eh, razza di stupida?!”.

Ma le cose non erano andate come sperava. Lei li aveva semplicemente guardati, aveva alzato un sopracciglio come per dirgli “ah, ma dai. Tanto non sei in grado di combinare niente, con quella” aveva girato sui tacchi, si era seduta al bancone del bar accavallando le gambe nude -“ma chi si pensa di essere, Sharon Stone in ‘Basic Instinct? Se lo sogna!”- e adesso stava sfacciatamente flirtando con quel tizio, che peraltro se non si sbagliava era un chojin. Le risatine, le mossette, le toccatine, qualche doppio senso sconcio a giudicare dal rossore sul volto del ragazzo…

Ed anche se, se mai, avrebbe dovuto pensare al fatto che Kevin non avrebbe gradito di sapere certe cose il giorno in cui loro sarebbero tornati a Tokyo…ebbene, il pensiero del suo allievo in quel momento era lontano anni luce dai pensieri di Warsman, che in un gesto profondamente irritato sbatté il bicchiere contro il tavolo finendo quasi per romperlo.

«mi spiace, ah…signorina, ma per me è giunta l’ora di andarmene».

«ma come? Di già? …ah, comunque, trovi o no che il mio sorriso sia perfetto?»

Lui lanciò un’ultima occhiata mortifera verso il bancone. «perfettissimo, miss. Arrivederci».

Si avviò a grandi passi verso l’uscita, mentre anche per quella sera chiamava un taxi in anticipo, pensando che tanto quella lì di certo non si sarebbe fatta vedere per tutta la notte. Anzi, che come minimo l’avrebbe pure passata in compagnia. Non che fossero affari suoi. E non che gliene fregasse qualcosa, ovvio, quella tanto era solo una troietta che probabilmente quella sera avrebbe finito per cimentarsi in una prestazione gratuita. Figurarsi se a lui poteva importare qualcosa. E tanto con un chojin quasi-Muscle-Leaguer (aveva letto il labiale dell’indiano) non avrebbe nemmeno dovuto esserci qualche rischio che lei finisse ammazzata.

In ogni caso poi aveva con sé la pistola, per non parlare del braccio rinforzato…

«oh, finalmente questo taxi ce l’ha fatta ad arrivare» borbottò salendo.

…quindi poteva pure andarsene amorevolmente al diavolo.

“la chiudo qui” si disse, una volta arrivato a casa “mi faccio una doccia, me ne vado a dormire, e all’inferno Emerald ed il suo trastullo di carne umana”.

Peccato che anche una volta sotto le lenzuola i suoi pensieri tornassero inevitabilmente lì.

Forse pure lei a quel punto era sotto le lenzuola insieme a quel chojin.

“…non che me ne importi eh! Ma se contrae qualche malattia venerea io non voglio saperne!”

Insieme a quel chojin a darsi alla pazza gioia bevendo e copulando come conigli.

“idem se finisse in coma etilico per i troppi drink tra una botta e l’altra. Sono affari suoi!”

Quella tappa del loro viaggio si stava rivelando un autentico schifo. Perlomeno in quelle precedenti quando uscivano insieme, restavano insieme. Giravano insieme, ballavano insieme, bevevano insieme, e tornavano a casa insieme senza che lui stesse a pensare a dov’era o dove non era, e con chi

 

[…]

 

«ti pare questa l’ora di tornare?!! sono le otto del mattino! E potevi almeno rispondere alle telefonate!!!»

«senti, non rompere eh…» sbuffò Emerald caracollando in casa «avevo da fare, e poi non ho proprio voglia di starti a sentire adesso, io e Samù abbiamo fatto colazione insieme ma quel cappuccino non mi ha fatto un cavolo, ed ho un sonno che porta via oltre al mal di testa, quindi doccia e poi nanna» si stiracchiò «e comunque sentimi bene, se con l’indiana tettona stanotte hai fatto flop non me ne può fregare di meno, ma non rompere le scatole a me, right?»

Roba da riempirla di sberle, ed il russo era fortemente tentato. «non ho fatto alcun flop!!!»

«…ah no. E allora lei dov’è? pfff…I don’t care, non ho nemmeno voglia di prenderti per il culo» commentò stancamente incamminandosi su per le scale «potere della doccia calda vieni a me…!»

«e no! Non mi interessa se farti quell’indiano per tutta la notte di ha stancata, tu adesso mi stai a sentire» sbottò Flash afferrandole il polso «tu non puoi-»

«…farmi gli indiani? Non c’è alcuna legge che me lo vieterebbe, se anche lo facessi».

“se anche lo…”

Quindi non era stata a letto con Samù?...

«…non sono una porca affamata di carne giovane come te!»

«chiudi la bocca!!!»

«e poi non vedo cosa potrebbe importarti».

«se vuoi saperlo, mi secca che ogni sera mi pianti lì da solo come uno scemo. Non perché io ami la tua compagnia, ma perché buona educazione vuole che se si esce insieme ad una persona non la si molli da sola ad un tavolo per ore, razza di screanzata!»

«io quantomeno non ho mai portato altri uomini in casa, anche se contrariamente a te questo posto mi appartiene e ne avrei tutto il diritto!» ribatté Hammy che cominciava a scaldarsi.

«io non ci ho portato nessuno!!! Non ho fatto niente con quell’oca lì!»

Da irritata Emerald parve diventare semplicemente perplessa. «ah no?»

« no! Volevo solo farti capire come mi sono sentito io queste sere, con te che te ne andavi senza considerarmi più minimamente in un locale in nessuno dei due conosce…nessuno! Che diamine, dovresti almeno arrivare a capire che è una mancanza di rispetto, e invece no! devo perfino spiegartelo!»

Emerald rimase per un po’lì in silenzio, evitando di guardarlo in faccia. Ma quando sollevò il volto, aveva su quel dannato sogghigno malizioso.

«abbiamo una pantegana gelosa!» sentenziò per poi scoppiare a ridere e tornando a salire le scale «se mi volevi tutta per te bastava solo dirlo!...certo, ti avrei mandato a quel paese, ma perlomeno avremmo evitato questa sceneggiata qui!» rise di nuovo, sarcastica.

«geloso un corno! Non sono geloso!!! Puoi anche farti tutti gli uomini di Bombay, ma pretendo rispetto!!!»

«sicuuuuro, e l’occhiata mortifera prima di andartene me l’hai lanciata per questo, neh? Ma vai ia, vai ia, vai ia…»

«stai…zitta!!!» Warsman provò a lanciarle un vaso, ma il colpo andò a vuoto, e mentre Emerald si infilava rapida sotto la doccia lo sentì emettere un mezzo ringhio esasperato.

“quindi non c’è andato, con quella…chiaro. Temeva di non reggere” pensò chiudendo gli occhi e godendosi il calore dell’acqua “ad ogni modo magari non ha tutti i torti a lagnarsi del fatto che l’ho lasciato solo un paio di volte” …quattro, per la precisione “mi sa che se voglio evitare rotture dovrò accontentarlo”.

Ma tutto sommato, forse, l’idea di stare in compagnia l’una dell’altro non schifava poi così tanto nessuno dei due!



Considerando quanto sto rompendo con questi due forse avrei fatto meglio a fare una raccolta di one shot sul loro viaggio insieme, ma ormai pace.
Non vogliatemi troppo male per questa cosa qui.
Ah, il vestito di Hammy comunque lo trovate a questo link --->  http://csimg.pagineprezzi.it/srv/IT/2900950411365/T/340x340/C/FFFFFF/url/mini-abito-rosso-sexy.jpg
   
 
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