Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: SayakaLatia    21/09/2014    6 recensioni
[Jack Frost x Elsa]
-Jack...-
-Si Regina?-
-No... niente di importante- disse Elsa, lo sguardo in basso. Jack posò il bastone e si sedette accanto a lei.
-A me puoi dire tutto, lo sai-
-Ecco... mi vieni a trovare ogni giorno da un po' di tempo ormai... e tu per me sei un grande amico. Non mi ero mai aperta così con nessuno prima... e mi chiedevo... per quanto resterai qui?- disse la bionda alzando lo sguardo, un'espressione tristissima sul volto. Jack odiava vederla così. -Io so che tu non puoi rimanere qui per sempre...- continuò lei, tornando a guardare in basso, mentre qualcosa di umido le bagnava gli occhi, poi le guance, il mento e infine cadeva per terra. Jack le prese il viso con una mano, voltandolo verso il suo.
-Io resterò per tutto il tempo che desideri- le disse serio, mentre le prendeva le mani. Il suo tocco era così caldo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elsa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Not cold

 

Un candido fiocco di neve si posò sulla mano della bionda-platinata. Elsa alzò lo sguardo. Il cielo era terzo e brillante. Dopotutto era sulla cima della montagna più alta di Arendelle. Com'era possibile che cadesse la neve senza nuvole nel cielo? Anche se la straniva, Elsa non ci diede peso più di tanto. Dato tutto quello che le era successo, in passato e recentemente, oramai non si stupiva più di nulla, specialmente se riguardava neve e ghiaccio. Si strusciò le mani. Niente, solo freddo. Nessun piccolo segno di calore. Non sapeva far altro che congelare, lei. Anche il suo cuore era congelato. Per l'ennesima volta il suo volto si abbandonò in una smorfia di malessere. Cercò di distogliere l'attenzione e si mise ad osservare il paesaggio. Neve, neve, alberi con neve sopra e ancora neve. Posò languidamente la mano sulla ringhiera ghiacciata del suo palazzo, per abbandonarsi ad un sospirone. Era da qualche giorno che Elsa abitava da sola nella sua splendida reggia, costruita con le sue mani. La cosa non le dispiaceva. Da sola aveva tempo di pensare e riflettere, senza altri che le dessero noia. E poi, lì poteva essere chi era davvero. Poteva non avere paura di congelare ogni cosa che le stesse attorno. Poteva scatenare i suoi poteri. Restò ancora un po' così, fino a che una ventata gelida non le mosse il vestito e i capelli. Aprì gli occhi spaventata e tornò dentro al suo castello. Dei passi affogati dalla neve risuonavano fuori. Elsa si sporse da una colonna davanti alla scalinata, sbirciando. Qualcuno era fuori dalla sua porta. Anna? No, impossibile. Non poteva essere arrivata così presto. E poi questa figura indossava abiti diversi da quelli consoni ad una principessa, e non aveva i suoi tipici capelli arancioni carota. E aveva un lungo bastone in mano, appoggiato con disinvoltura sulla spalla. Il tizio col bastone mise una mano sulla porta d'ingresso, restando qualche secondo ad ammirarla, per poi applicare una leggera pressione e aprirla. Quando il portone ghiacciato fu totalmente spalancato, Elsa, da dietro la colonna anch'essa ghiacciata, poté osservare nel dettaglio l'ospite non gradito. Era un ragazzo poco più piccolo di lei, o almeno così le sembrava. Aveva i capelli corti e bianchi, scompigliati. Portava una grande felpa blu e dei pantaloni sgualciti marroni, legati con dei lacci sulle caviglie. Era scalzo, e aveva della brina sulla punta dei pantaloni e sopra la felpa. Gli occhi, che continuava a far ruotare in giro per la stanza contemplando ogni angolo del palazzo, erano azzurri ghiaccio, con delle striature bianche. Il ragazzo si lasciò scappare un lungo fischio di ammirazione, finché i suoi occhi non videro qualcosa di meno glaciale. Elsa sobbalzò all'incrocio dei suoi occhi con quelli del bianco e restò a fissarlo, incerta se scappare o no.
-Ehilà, non pensavo che questo castello fosse abitato! Lo hai fatto te?- chiese il ragazzo cominciando a salire la scalinata, passando una mano sulla ringhiera.
-S-si...- balbettò Elsa accennando un passo indietro.
-Ups, meglio che mi presenti. Io sono Jack Frost. Posso sapere come ti chiami?- disse Jack Frost sorridendole. Elsa rimase imbambolata a fissare quel sorriso, per poi riscuotersi.
-Io sono Elsa, regina di Arendelle- disse lei sbrigativa.
-Capisco, e come mai una regina bella come te è qui tutta sola soletta invece di essere con il suo popolo?- disse Jack, che ricominciò a parlare vedendo l'espressione abbattuta della bionda. -Ehm, ma infondo questi dettagli non ci importano no? Dimmi, come hai fatto a costruire un castello del genere?- chiese curioso. Elsa fu presa dal panico. Se gli avesse rivelato i suoi poteri le avrebbe potuto far del male. Ma prima che potesse giustificarsi in qualche modo, il bianco la interruppe nuovamente. -Aspetta un attimo... tu riesci a sentirmi?! Riesci a... vedermi?!- chiese con gli occhi sbarrati. Elsa rimase a guardarlo stranita, accennando un sorrisetto.
-Ehm.. perché non dovrei vederti?- chiese con una risatella ironica.
-Riesci a vedermi!!- esclamò Jack saltando euforico e ridendo, per poi andare incontro ad Elsa con l'intento di prenderle le mani. Istintivamente lei arretrò. -Uhm... tutto bene? Non sono velenoso, io creo solo neve. Non faccio del male- disse guardandola interrogativa.
-No è che se io ti tocc... aspetta, crei neve?- ripeté Elsa attonita.
-E sennò cosa dovrei creare? Sono Jack Frost, lo spirito della neve e del freddo e di tutte quelle cose lì insomma!- disse ridendo. Elsa balbettò qualcosa fra sé e sé, per poi appoggiarsi ad una colonna tenendosi la testa, con un sorriso dipinto sul volto. -Tutto bene?-
-Non sono sola! Io non sono la sola!- esclamò lei ridendo.
-La sola a fare che?-
-A creare neve e ghiaccio!-
-Crei neve e ghiaccio?-
-Si! L'ho fatto io il castello, no?- disse lei ridendo come una bambina e guardando Jack negli occhi. Il bianco restò un po' a guardarla, confuso. Elsa non poté fare a meno di ridere, e contagiò anche Jack dopo qualche secondo.
-Ti prego, mostramelo!- disse Jack.
-Solo se tu mi mostri come fai te!- rispose lei. Jack prese il bastone, che aveva lasciato appoggiato al muro. Poi con quello toccò una colonna, che immediatamente si riempì di girandole e ghirigori ghiacciati. Poi, posato quello, creò dalle sue mani una palla di neve. Elsa, non credendoci, la guardò e rise nuovamente.
-Su, adesso tocca a te!- insisté Jack. La bionda allora, con un battito del piede, riempì la stanza di neve, che subito dopo fece sparire con un gesto delle mani. -Fantastico!- esordì Jack.
-Ma anche i tuoi poteri sono bellissimi!- rispose lei.
-Avanti, ora voglio vedere tutto il castello!- disse Jack prendendo per un braccio Elsa e trascinandola con sé a giro per il castello, anche se non sapeva dove andare. Elsa, correndogli dietro e tenendosi il vestito con l'altra mano, sorrise. Dentro di sé un calore che non sentiva da tempo immemore cominciò a scaldarla. Si stoppò di colpo dopo qualche altro passo.
-Che c'è?- le chiese Jack. Elsa, senza dire una parola e seria, gli prese una mano. Si aspettava di vedere la mano di Jack congelata dai suoi poteri malefici, come lei pensava, ma invece restò rosea e viva com'era prima. Jack però arrossì.
-Non... ti congelo...- balbettò la bionda.
-E per forza, abbiamo gli stessi poteri! Dai andiamo!- disse il bianco riprendendola per mano e portandola con sé. Anche nel petto di Jack qualcosa di caldo si mosse.
Dopo svariati giri ed esclamazioni stupite di Jack, Elsa lo portò nella sua camera, dove era presente il balcone. Jack corse su quello, mentre Elsa lo seguiva a un passo più moderato.
-Wow, che vista magnifica!- disse Jack sporgendosi.
-Già- disse Elsa, che lo aveva raggiunto. -Dimmi un po' Jack, tu cosa ci fai sul monte più alto di Arendelle?- chiese curiosa.
-Mah, niente di speciale. Avevo bisogno di evasione e me la svolazzavo tranquillo, quando poi sono incappato su questa città e sul suo monte altissimo. Ho visto brillare qualcosa sulla cima, così beh... eccomi qui!- concluse lui con una risata. Ogni volta che Jack sorrideva incantava automaticamente Elsa, non abituata ad un volto amico che riuscisse davvero a capirla.
-Capisco... ti fermerai a lungo?- chiese la bionda.
-E chi lo sa- rispose Jack ridendo nuovamente. -Hey Regina dei Ghiacci, sorridi un po' di più!-
-Sorridere non è il mio forte- disse Elsa.
-Ma sono sicuro che saresti ancora più bell...- quando Jack si rese conto di quello che stava dicendo divenne paonazzo. Elsa non poté resistere e scoppiò a ridere.
-Uno spirito del ghiaccio che arrossisce! Questa è nuova!- disse fra una risata e un'altra. Stavolta Jack restò ammaliato da quel bellissimo sorriso, da quelle labbra rosse, da quegli occhi azzurri, dai capelli biondi intrecciati con fiocchi di neve.

Elsa era seduta su un sedia nella sua camera da letto glaciale, leggendo un libro, quando l'ormai familiare folata di vento irruppe nella stanza, accompagnata dallo spirito bianco.
-Ciao Regina dei Ghiacci!- la salutò cordiale.
-Chiamami pure Elsa, Jack- disse la bionda sorridendo, mentre voltava una pagina del libro.
-Leggi? Che barba! Andiamo a divertirci!- disse il bianco. Elsa posò il libro sul tavolo e si alzò, assecondando il ragazzo.
-Cosa vuoi fare?- chiese Elsa col sorriso sulle labbra.
-Boh, ma usciamo di qui, dai!- disse Jack prendendo il suo bastone e gettandosi dal balcone. Elsa sbarrò gli occhi spaventata e si precipitò sul balcone, guardando in basso.
-Jack! JACK!- chiamò disperata.
-Ehi, perché gridi tanto?- chiese Jack, seduto sul suo bastone mentre fluttuava nel cielo, spinto dal vento. Elsa tirò un sospiro di sollievo.
-Ah Jack, se solo potessi essere libera e spensierata come te- disse guardando lontano, appoggiata alla ringhiera. Jack la osservò un attimo. In un lampo Elsa si ritrovò seduta sul bastone del ragazzo, con lui dietro che la teneva stretta a sé.
-Detto fatto, Regina!- le disse quello, per poi sfrecciare velocissimo nel cielo. Dapprima Elsa urlò dal panico e dalla paura, quando poi si rese invece conto di quanto fosse divertente. Aggrappandosi a Jack gridava felice, chiedendo di andare ancora più veloci. Dopo un buon quarto d'ora passato a sfrecciare nel cielo, Jack cominciò ad andare più lento e ad avvicinarsi al terreno innevato, mentre Elsa rideva come una bambina, i capelli più scompigliati del normale.
-Oh-oh, non avevo pensato all'atterraggio!- ebbe il tempo di dire il bianco, quando una folata improvvisa di vento rovesciò il bastone, catapultando i due passeggeri nella neve. Quando Jack alzò la testa dalla neve si trovò sotto di lui una Elsa ricoperta dalla neve, il viso estremamente vicino al suo. La bionda aprì gli occhi e i due si fissarono per qualche secondo. Jack arrossì, ma Elsa scoppiò a ridere, seguita poi da lui. Alzandosi, Jack aiutò la ragazza, che poi si scosse il vestito, pulendosi dalla neve.
-Oh Jack, è stato fantastico!- esordì Elsa.
-Lo so!- disse lui di rimando, continuando a ridere.
-Era tanto che non mi divertivo così!- disse Elsa, avviandosi verso il castello. Jack restò un po' a guardarla, sorridendo dolcemente. Adorava guardarla, in ogni suo dettaglio. Il viso, i capelli, il corpo sinuoso avvolto dal suo vestito che risaltava le sue forme. -Jack?- lo chiamò lei, sulla porta della reggia. Il bianco si riscosse e la seguì nel castello.

-Jack, dobbiamo rifarlo qualche volta!- esclamò Elsa chiudendo la porta del castello.
-Già, era tanto che non pattinavo! Certo che sei davvero brava!- disse Jack appoggiato alla ringhiera della scalinata, col suo immancabile sorriso. Dopo una giornata passata a pattinare, vedendo che si stava facendo buio, Jack ed Elsa erano tornati nel castello. Insieme, salirono le scale e si accomodarono nella stanza di Elsa.
-Jack...-
-Si Regina?-
-No... niente di importante- disse Elsa, lo sguardo in basso. Jack posò il bastone e si sedette accanto a lei.
-A me puoi dire tutto, lo sai-
-Ecco... mi vieni a trovare ogni giorno da un po' di tempo ormai... e tu per me sei un grande amico. Non mi ero mai aperta così con nessuno prima... e mi chiedevo... per quanto resterai qui?- disse la bionda alzando lo sguardo, un'espressione tristissima sul volto. Jack odiava vederla così. -Io so che tu non puoi rimanere qui per sempre...- continuò lei, tornando a guardare in basso, mentre qualcosa di umido le bagnava gli occhi, poi le guance, il mento e infine cadeva per terra. Jack le prese il viso con una mano, voltandolo verso il suo.
-Io resterò per tutto il tempo che desideri- le disse serio, mentre le prendeva le mani. Il suo tocco era così caldo. Lui era riuscito a riscaldare il cuore ghiacciato di Elsa. Ogni volta che lo guardava, il calore la pervadeva, come succedeva a lui. Elsa si godette quel calore, mentre Jack alzava la sua mano per portarla delicatamente alle sue labbra. Se Elsa pensava che le sue mani fossero calde, le sue labbra bruciavano. La bionda lo guardò stupita. Lui le accarezzò una guancia. Poi dolcemente avvicinò il suo viso a quello della ragazza. Lei non fece alcun scatto all'indietro, non si rifiutò in nessun modo nemmeno quando le labbra chiare di Jack sfiorarono appena le sue, rosse.
-Jack...- sussurrò Elsa.
-Elsa... io ti amo- disse Jack guardandola. Le guance della bionda divennero del colore delle sue labbra. Jack la baciò nuovamente, più deciso. Le sue labbra erano calde. Niente freddo, gelo. Solo un piacevole calore. Elsa posò una mano sulla sua guancia, ricambiando il gesto del bianco. Continuando a baciarsi, i due si stesero sul letto, godendosi il caldo contatto fra i loro corpi.

Un raggio di sole monello colpì l'occhio addormentato di Elsa, che si svegliò. Mise a fuoco. Era nella sua camera. Tutto normale, se non un respiro regolare dietro di lei. La bionda tentò di alzarsi, ma un braccio la trascinò nuovamente nel letto, circondandola, mentre qualcuno mugolava alle sue spalle.
-Jack?- chiamò Elsa, che ottenne un mugolio di risposta dal bianco nascosto sulla sua schiena. -Ti amo- disse la bionda, che venne voltata da quelle comode braccia per ritrovarsi sul petto nudo di Jack, che la guardava dolcemente, anche se un po' assonnato.
-Anche io- disse sporgendosi a baciarla. -Ma la prossima volta crea anche delle tende-

 

Angoletto dell'autrice:

Alluora alluora alluora... come mai sto facendo l'angolo verde? Boh, l'azzurro l'ho già usato per il titolo, indi.
Macciau gente! :3
Jelsa... eh sì, mi sono irrimediabilmente innamorata della Jelsa uwu ma andiamo con ordine.
All'inizio, quando uscì Frozen (e ci fu l'ondata delle fan di Jelsa) non ne fui molto attratta devo dire, ma poi dopo aver passato un'intera giornata su YouTube a guardare AMV su loro due mi sono detta “MA IO LI AMO!”. E quindi, volendo scrivere una sciocchezza su loro due, eccoci qui uwu”
Loro sono la perfezione. Punto. Fine. Kaput.
Cioè lei fredda e distaccata e lui giocherellone, con i poteri del ghiaccio insomma... che coppia fantasticamente glaciale! *^*
Ci farò un set, sisi.
Che poi come ho fatto a trovare il tempo di scriverla con la scuola un lo so. E devo ancora scrivere un botto di storie. Ed è iniziata la scuola. VOGLIO MORIRE.
No dai a parte scherzi vedrò di impegnarmi al massimo ;3
Intanto voi fan della Jelsa ditemi cosa ne pensate! Io intanto vado!
Ci zampettiamo in giro! :3

SayakaLatia

  
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