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Autore: lulida    21/09/2014    9 recensioni
Coralline è cresciuta in una famiglia agiata, nella zona ricca di Manhattan, suo padre, uno degli avvocati più famosi di New York, discende dal conte di Essex, Thomas Cromwell.
La sua, una vita che poteva svolgersi solo in salita, eppure contrariamente a tutto ciò che era predestinato per lei, sceglie di abbandonare la casa paterna ed inseguire il sogno di divenire artista.
Dietro questa scelta, c'è un dolore che rifiuta d'accettare.
L'uomo che amava, l'ha ferita nel peggiore dei modi, tradendola con sua sorella.
Questo ha creato in Cora una sorta di rigetto verso gli affetti troppo profondi e un bisogno di tenere a debita distanza chiunque abbia il potere di farle battere il cuore.
Non le risulta un problema, fin quando non rientra nella sua vita, proprio l'uomo che l'ha distrutta.
Adesso Jared è un attore di successo e una rock star, è ricco, sempre bellissimo, forse più di allora e si diverte a provocarla, ma lei non è disposta a cadere nuovamente nella sua rete per niente al mondo e combatte strenuamente per non cedere, dando avvio a una serie di fraintendimenti, rivelazioni e bizzarre situazioni, che la costringeranno a prendere una decisone una volta per tutte.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno
"Remember you and me"

 



C'è troppo silenzio in casa e il sonno tarda ad arrivare.
Sulla veranda, Cora sorseggia la sua tisana osservando il cielo notturno, ascolta il vento che muove rumorosamente i rami degli alberi del giardino, quasi tracciandoli e cerca di tenere a bada le emozioni, che dentro di lei, hanno la potenza di un mare in tempesta.
Quel giorno, sua madre le ha portato gli ultimi oggetti che teneva accantonati a New York.
Vecchie cose che non sono di alcuna utilità, ma che lasciate nella casa paterna, creavano una sorta di linea, un filo d'Arianna che la congiungeva alla sua vita precedente. 
Adesso, anche quel piccolo e sottile filo, fatto di libri più aperti da anni, foto datate e peluche polverosi non c'è più, niente che le appartenga si trova a New York.

Solo in quel momento percepisce tutta l'ineluttabilità della sua scelta e per la prima volta, pensa a ciò che fino ad allora aveva evitato di fare: ormai è fatta, non si può tornare indietro, non senza ripercussioni.
Deve ancora abituarsi all'andamento della sua nuova vita, a quanto ci sia un abisso tra quella di prima e quella che sta vivendo.
Un abisso attraversato d'un balzo, tanto, che neppure ha fatto in tempo ad accorgersi coscientemente di quanto le stesse accadendo.
Posa la tazza sul largo corrimano in legno della balaustra e dopo uno sbadiglio stanco, si mette davanti il vecchio album di fotografie, che ha sotto braccio.
Fa parte anche quello, del carico di cianfrusaglie, che sua madre le ha consegnato quella mattina.
Da tutto il giorno desidera guardare le foto al suo interno, ma ha atteso prima di poter cedere ai ricordi, preferisce non farsi vedere da suo marito mentre rimpiange un passato dove lui non è contemplato.

É piuttosto suscettibile a riguardo. 

In realtà, è eccessivamente sensibile a tutto ciò che ha come argomento lei senza lui.
Accarezza pigramente il tessuto blu e il piccolo cammeo a rilievo centrale della copertina.
Apre l'album sospirando.
La luce della luna, appena illumina le immagini, ma non ha bisogno di dettagli, conserva esattamente nella memoria le foto che sono al suo interno, basta una forma indistinta, perché i suoi ricordi compongano il resto.
I fatti della sua vita si mostrano ai suoi occhi in sequenza logica, non altrettanto i ricordi, che vagano e si incastrano, come la ruota girevole di una pellicola.
Gira velocemente, poi si ferma improvvisamente su dei particolari; di nuovo procede sempre più velocemente, finché non comincia a sbandare, priva di controllo e getta tutto lontano, nel vuoto.

Tanti anni, scivolano via.

Chiuse l'album e sorrise sentendo dei passi leggeri arrivare alle sue spalle, non aveva bisogno di voltarsi per sapere di chi si trattava e un piccolo brivido sulla pelle le attraversò la schiena ancora prima di sentire la sua voce arrochita dal sonno vicino all'orecchio: «Non mi piace svegliarmi e non trovarti a letto» - dice calmo, scostandole i capelli da un lato, con un tocco gentile, eppure possessivo.
La fa girare dolcemente e le sorride: «Non riesci a dormire?»

«Ogni tanto mi accade ancora» - dice lei, rispondendo al suo sorriso.

Lui nota l'album, lo osserva sospettoso ma non dice niente, glielo toglie di mano, lo poggia più distante che gli è permesso fare, senza che questo, lo obblighi a staccarsi da lei.
Coralline sorride più ampiamente e gli passa la mano tra i capelli mentre lui, guarda il cielo notturno con qualcosa in mente.
I suoi occhi brillano nell'oscurità, a tratti vi si riflette la luce argentea della luna, poi li sposta in basso, nuovamente su di lei, con espressione serafica.
China il viso sul suo collo, facendo un sospiro bollente contro la pelle di Cora mentre la stringe e subito, l'epidermide di lei, reagisce intensamente con brividi visibili in superficie.
Fa scorrere la mano sulla schiena del marito e pronuncia il suo nome, vorrebbe dirgli che fa troppo caldo persino per abbracciarsi, ma rinuncia e quindi rimane solo il suo nome, sospeso nell'aria.
La temperatura non è cambiata durante la notte: è calda e umida e favorisce l'insonnia, i corpi di entrambi sono leggermente lucidi di sudore ma lei non tenta neppure di liberarsi, anzi ricambia l’abbraccio con uguale intensità e forza.
I grilli e il frusciare delle foglie sono gli unici rumori che si odono intorno a loro e aggiungono uno schema ritmico alla quiete.
Cora fa scivolare le mani sul suo corpo baciandogli la spalla nuda, dal sapore leggermente salato.

«Non vieni a letto?» - domanda lui.

Un piccolo gemito esce dalla bocca, di seguito alla richiesta e le segnala l'accendersi di una leggera eccitazione che si è diffusa fino al ventre.
Sarebbe tentata, ma ha davvero troppo caldo, ed è stata una giornata infernale: «La temperatura è impossibile in camera» - sbotta in un leggero rimprovero intanto che lui attende, continuando ad accarezzarle i capelli, per non rompere il contatto fisico.
Suo marito è ostile a qualsiasi tipo d'impianto che condizioni l'aria e questo rende indubbiamente ostile lei.
Lui sorride e sparisce in camera e Cora dubbiosa, lo osserva allontanarsi.
Sa che ha in mente qualcosa, perché non si arrende mai, ce l'ha inserito nel DNA, il fatto che abbia ceduto tanto in fretta è quantomeno sospetto.
Infatti dopo pochi istanti ricompare ha due cuscini sotto il braccio e una coperta, li sistema a terra sorridendole.
Lei ride, sconfitta dell'ennesimo modo che ha suo marito di aggirare gli ostacoli: «Odio il campeggio» - lo provoca ostinata.
Lui si distende sul letto improvvisato, porta le braccia in alto e sbadiglia: «Giuro che se passa da queste parti un orso ti proteggo io» - la prende in giro con sguardo serio.
Cora si arrende e piano si accoccola contro la sua spalla, le stelle in lontananza, sopra le loro teste sono piccole capocchie di spillo luccicanti, l'aria a livello del pavimento è più fresca, tutto è dolcemente rilassante.
Immediatamente tra le sue braccia, l'assale un senso di tranquillità, simile a quella che prende quando si è sospesi tra la veglia e il sogno.
E proprio tra la veglia e sogno inizia a rievocare...

C'è tanta bellezza nei ricordi, molto più che in una fotografia, anche di quella custodita gelosamente.
I ricordi non sbiadiscono con il tempo, ma anzi si colmano di tenerezza e spesso con il passare del tempo, si è anche in grado di togliere le ombre che a suo tempo hanno fatto del male.
Hanno il fascino degli anni trascorsi, delle difficoltà superate e possono farci da guida per il futuro donandoci in qualche modo sollievo e serenità.
Così non si chiede se c'è una ragione per scavare ancora in quel passato lontano dove è stata la protagonista senza aver imparato bene la parte, dove ha improvvisato e spesso sbagliato, dove a volte è stata una comparsa e ha ascoltato a volte dialoghi che le sono stati incomprensibili.
Vuole solo lasciarsi andare alle ombre e ricordare ciò che più ha amato in vita sua.

Così ricorda... ricorda...



 
******




Angolo dell'autrice:


Salve, dopo tanto torno a scrivere su efp, ammetto di trovare imbarazzante descrivermi, quindi non lo farò, preferisco che mi conosciate, come conoscerete Cora, per mezzo di ciò che scrivo.
Se vi è piaciuto questo piccolo primo capitolo, gradirei molto avere un vostro commento perché tendo a scoraggiarmi piuttosto facilmente e un vostro stimolo mi renderebbe estremamente felice.

Ringrazio Heaven_Tonight per lo splendido banner e sappiate che dovete solo a lei se sono tornata su efp... 
Quindi adesso sapete chi dovete ringraziare o punire!


Lulida

 
   
 
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