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Autore: granji    21/09/2014    1 recensioni
[Scandal]
[Scandal]Olivia è salita su quell'aereo con Jake... Cosa succederà dopo? La quarta stagione di Scandal immaginata durante questa pausa estiva. Avverto: io, personalmente, sono molto Olitz!! se vi va, recensite! così saprò cosa ne pensate!!
Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fitz fece segno a Olivia di accomodarsi sul divano, mentre si diresse alla sua giacca appesa all’ingresso e ne estrasse alcuni bigliettini.
Quando glieli porse, Olivia li afferrò curiosa e sospettosa ma si sciolse non appena cominciò a leggerli:

“Giù dal precipizio.” Abby non aveva bisogno di molte parole per mostrarle la sua fiducia incondizionata, che ora Liv sentiva quasi di non meritare più.

“Sto male come un cane sciolto.” Il suo cucciolo Huck si sentiva a disagio senza il guinzaglio invisibile che lo teneva a bada, rendendolo una persona migliore.

“Sono tornata. E tu?” dunque Quinn era tornata agli OPA, mentre lei era ancora in fuga.

“Tutti avevamo bisogno del tuo aiuto, ma lui ha bisogno di te.” Anche Cyrus la invitava a tornare.

Un pensiero così dolce da parte di tutti i suoi più cari amici, mandarle una frase. Nessuno di loro si era firmato, sapevano che li avrebbe riconosciuti.
Gli occhi si erano riempiti di lacrime, ma solo l’ultimo biglietto le fece traboccare:

“La casa in Vermont non sarà in vendita. Mai.” Fitz non aveva mai smesso di credere in loro. In fondo neanche lei l’aveva fatto.
Tutto sommato, però, i problemi non le sembravano finiti. Mise i biglietti accanto a lei, sul divano, e si sedette più vicina a Fitz. I loro sguardi non potevano fare a meno di incatenarsi non appena si incrociavano, era stato così  fin dal primo momento, quando durante la campagna elettorale lui non sapeva neanche il nome di quella donna impertinente e disincantata, ma così incantevole, da togliere il respiro.

- Sei dolce.
- Ma?
- Ma i nostri problemi non si risolvono tutti con il tuo divorzio. 
- Sì invece.
- Mio padre.. dov’è? Sa che sei qui?
- Liv.. pensavo l’avessi saputo nonostante fosse una notizia riservata.
- Cosa?
- Tuo padre è stato processato per crimini contro l’umanità e contro la nazione.
- Lui è…?
- Perdonami, Livvie. Io pensavo lo sapessi e non volessi parlarne. Avrei cercato un modo migliore per dirtelo. Ti avrei..
- No, va bene. È giusto così. Ti ha ordinato di abbattere un aereo, ha rovinato le vite di Huck e di Jake e degli altri agenti del B613, ha ucciso Gerry e chissà quanti altri. Era un uomo spregevole.

Lo credeva davvero, ma non poteva non pensare che suo padre era stato giustiziato senza che lei potesse dirgli addio. Migliaia di ricordi le affollarono la mente.
Fitz capì quanto fosse delicato il momento e la avvolse tra le sue braccia, facendo sì che la testa trovasse rifugio sul suo petto, per rassicurarla con il battito del suo cuore. Le carezzò i capelli, ancora un po’ umidi e li baciò, cercando di trasmetterle tutto l’amore che lo percorreva da capo a piedi.

Improvvisamente la sentì irrigidirsi, come se un pensiero terribile l’avesse attraversata. Infatti, si sciolse dall’abbraccio e chiese, con un volto corrucciato:

- Quando? Quando è stato giustiziato?
- Quattro mesi dopo la tua partenza. Perché è così importante?

Prima che Olivia avesse il tempo per rispondere, entrò Jake, salutandoli allegramente. Nello stesso istante Olivia si alzò dal divano, incurante dello sguardo interrogativo di Fitz e si fiondò su Jake, schiaffeggiandolo sul petto e piagnucolando senza formulare una vera accusa.
Solo dopo che Jake le ebbe bloccato i polsi, si calmò e riuscì ad affermare con tono glaciale:

- Sei fuggito con me per ordine di mio padre. Lavoravi ancora per lui. Dopo la sua morte non avevi più motivo di portarmi a letto, per questo hai smesso con le tue patetiche advances.
-  Lavoravo per tuo padre, è vero, ma se fossi stato qui solo per portarti a letto ci sarei riuscito in un modo o nell’altro. Ho smesso di provarci quando ho capito che non potevo competere. Poi ho conosciuto Andy e ho trovato la mia strada.
- Come faccio a crederti ancora?
- Infatti non devi. Anche se potresti..  ora se non vi spiace vado ad allenarmi.

Fitz aveva seguito la scena, rimanendo rispettosamente in silenzio.

- Stai bene?
Dopo la scenata a cui aveva appena assistito, ancora la sua prima preoccupazione era lei.
- Ora sì, ora comprendo tante cose che non avevo realizzato.
- Tipo?
- Che ha ragione Jake, non poteva competere.. per tutto questo tempo non ho fatto altro che pensare a te.

Nel frattempo Olivia si era riaccomodata sul divano e tra le braccia di Fitz. Rimasero così, in silenzio, per qualche minuto. Poi, con la massima delicatezza possibile, lui le sfiorò il mento e accennò a sollevarle il volto. Dentro a quei pochi centimetri che li separavano si sussurrarono a fior di labbra:
- Vorrei fossi convinta che puoi fidarti di me, d’ora in poi.
- Credo di esserlo.
Ancora l’ultima sillaba non era terminata che già, come d’abitudine, il bacio era arrivato tempestivo a interromperla. Era un bacio diverso dai loro soliti, dolce e rassicurante, il timido primo bacio che non avevano mai avuto.
   
 
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