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Autore: OcchidiNiall    22/09/2014    10 recensioni
Attenzione: Questi missing moments fanno parte della storia "Il matrimonio della mia migliore amica", per capirci qualcosa vi consiglio di leggerla.
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“Basta guardarlo, Charlie!” continuò la mora, strattonandole il braccio con insistenza.
“Melany, so ciò che faccio. E poi non sto guardando Calum, sto guardando il suo amico”
La ragazza sospirò, capendo che alla fin fine non poteva fare granchè, visto che la sua migliore amica era la testardaggine fatta persona.
Genere: Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Calum Hood, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Missing moments: “Il matrimonio
della mia migliore amica”.


 
1. Jack and Melany
 


“Basta guardarlo, Charlie!” continuò la mora, strattonandole il braccio con insistenza.
“Melany, so ciò che faccio. E poi non sto guardando Calum, sto guardando il suo amico”
La ragazza sospirò, capendo che alla fin fine non poteva fare granchè, visto che la sua migliore amica era la testardaggine fatta persona.
Si zittì e lasciò che il corso fluisse come l'aveva previsto Charlie, non voleva intromettersi piu' di quanto non avesse già fatto.
Fece spallucce e si alzò dal tavolo, andando a buttare il cartone del succo di frutta e la buccia di una banana nel cestino.
Salutò Charlie e si avviò a casa, visto che l'orario scolastico l'aveva terminato. Melany abitava da sola da qualche settimana ormai, i suoi genitori erano partiti per l'Irlanda per via del lavoro di Jason, suo padre. E sua madre ovviamente, per non lasciarlo solo, aveva deciso di seguirlo lasciando Melany in Australia, a Sydney.
Si strinse nella felpa bordeaux e avviò il suo lettore mp3. Stava uscendo dal cancello della scuola fin quando non le arrivò un pallone da calcio proprio davanti ai piedi. Si guardò attorno per vedere chi fosse l'idiota che stava quasi per colpirla e, quando vide un ragazzo moro, poco più alto di lei sorrise.
“Scusa, non ti avevo vista” affermò, chinandosi per prendere il pallone bianco e nero.
“Oh...è tutto ok, 'sta tranquillo” rispose sorridendogli e squadrandolo meglio. In questo momento aveva un pantaloncino che arrivava a metà ginocchio – blu – e,  una maglia – del medesimo colore – con un numero scritto in bianco. Era il numero dieci e sopra, c'era scritto il cognome di quel ragazzo “Dymitriuk”.
“Io comunque sono Jack, ora...devo tornare a giocare” disse, indicando quei ragazzi con cui stava palleggiando che lo chiamavano, “ci...vediamo in giro. Ciao”
Lei sorrise e fissò il moro andare via, mimando un “ciao” senza però farsi sentire.



“Dio...Charlie, era bellissimo!” esclamò per la miliardesima volta, rivolta verso la sua migliore amica.
“Ok, ho capito Mel! Diamine, sono dieci volte che me lo ripeti, ho capito che era bellissimo, incantevole e bla bla” rispose ridacchiando, come quasi a prenderla in giro.
“Sì, ma tu non puoi cap-” ma Charlie la bloccò, chiedendole se in casa avesse del cibo, visto il rumore incontrollabile del suo stomaco.
“Charlie...”
“Mh mh?” disse, mangiando dei biscottini al cioccolato e vaniglia che erano in frigo.
“Possibile che pensi solo al cibo?!” le chiese, levandole dalla bocca quella squisitezza che bramava da tanto.
“Sappi che...ti odio” e sorrise, prendendo un altro biscotto dalla scatola.



Il giorno dopo Melany e Charlie si avviarono prima per cercare almeno di ripassare matematica, visto che alla prima ora avevano il compito. Entrambe non eccellevano, dovevano riconoscerlo. E poi, per Melany era ancora più difficile concentrarsi, visto che non riusciva a smettere di pensare ancora al “famoso” Jack.
Si morse un labbro pensierosa, mentre Charlie parlava ancora, senza ottenere però risposta.
“Oddio, eccolo!” esclamò la ragazza, strattonando il braccio della povera Melany.
“Chi? Jack?” chiese, risvegliandosi momentaneamente dal suo “coma”.
“Oh no! Ma chi lo conosce e soprattutto, chi se lo caga!” continuò, “c'è Calum”
La mora roteò gli occhi al cielo e sorrise, capendo almeno per una volta la sua migliore amica. Entrambe si erano prese il colpo di fulmine.



“Ok, stai calma, ti prego...non fissarlo!” continuò ancora la mora, che nel frattempo stava guardando Charlie fare l'esatto opposto.
Odiava quando la sua migliore amica non le prestava attenzione, era come se in quel momento, si sentisse inutile. Sbuffò, le prese il braccio e la portò dentro l'aula, dove al momento, avevano il compito.
(S)Fortunatamente per Melany, Jack era arrivato prima di loro. Entrambi frequentavano lo stesso corso di matematica, solo che nessuno dei due si erano accorti dell'altro. E questo era più che comprensibile visto che Jack veniva spesso richiamato e mandato dal preside. In un batter di ciglia Melany arrossì vistosamente alla vista del moro. Per Melany tutto ciò era molto strano, non si era mai presa una cotta all'improvviso, anzi, di solito le ci voleva qualche settimana o, addirittura un mese.
Silenziosamente si sedette – insieme a Charlie – dietro al banco del moro. Voleva cercare di parlargli e ciò sarebbe avvenuto solo se la sua migliore amica – ora al suo fianco – avrebbe detto qualche battutina ai due avanti.
Lui adesso, era seduto insieme ad un ragazzo castano, con occhi castani e sorriso meraviglioso. In quel momento Melany fantasticò subito su loro quattro, volendo Charlie si sarebbe potuta interessare anche a quel ragazzo, insomma, alla fine Calum Thomas Hood, non era niente di che.
Sospirò sognante e si affrettò a leggere il primo esercizio – che per giunta, non sapeva fare –.
“Sai...farlo, Charlie?” le chiese cautamente, non voleva farsi scoprire dalla professoressa.
“No, ma ti pare?” disse.
Lo sguardo della mora ritornò sul foglio, fin quando non vide la sua migliore amica e il ragazzo al fianco di Jack fare “comunella”.
“Ok, se io ti dico l'esercizio numero tre, tu mi dici il numero uno?” chiese Charlie con molta spigliatezza, senza timore e senza vergogna.
A dir la verità, Melany la invidiava molto sotto quell'aspetto: poteva fare qualunque cosa – per fino la più idiota – senza alcuna timidezza. Per una volta, desiderava davvero essere simile, voleva provare cosa voleva dire “non essere timida”.
Ridacchiò per l'espressione facciale del castano e poi tornò al suo compito: non si sarebbe fatto da solo.




“Ah! Che stanchezza!” esclamò, sbadigliando.
La mora sorrise, “hai...hai visto quanto è bello?”
Charlie roteò gli occhi al cielo e sorrise maliziosamente, “oh certo, Mel. Anzi, guarda un po' chi sta arrivando?”
“Oh...cazzo” furono le sue ultime parole, facendo cadere dopo poco i libri che aveva in mano.
“Ehi, è tutto ok?” le chiese, accovacciandosi con Melany per raccogliere i libri di fisica, chimica e, filosofia.
“N-sì. Sì, è...è tutto apposto, grazie” rispose sempre più rossa e con un sorrisino in viso.
“Ah, mi sono ricordata che devo andare a prendere i cupcake in mensa, se mi finiscono sono cazzi! Ciao MELANY, ci vediamo in mensa”
La mora la salutò, maledicendola mentalmente per quel “Ciao Melany” gridato. Insomma, a lui non interessava affatto il suo nome, perchè poi, Charlie doveva complicare il tutto? Non bastava già la caduta dei libri?
“E così ti chiami Melany, mh?” domandò, porgendole l'ultimo libro.
“Sì, esatto. Ahm...”
“Sai che poi, gli allenamenti sono andati bene?” continuò sorridendo “credo che il fatto di averti incontrata mi abbia fatto giocare bene”
La mora deglutì, mordendosi il labbro inferiore senza sosta e pregando tutti i santi di non farsi rossa perchè se no, tutto il lavoro di rimanere calma, sarebbe andato a puttane.
“Non sei molto chiacchierona, eh?” riprese, “non fa niente, sono belle le ragazze timide. Andiamo a pranzare? Ho molta fame”
La ragazza annuì, seguendolo silenziosamente.
A dir la verità, tutto questo le sembrava un sogno, non riusciva a credere a ciò che le era successo. Stava parlando con la sua cotta – di appena due giorni –, wow, aveva fatto passi da gigante, pensò.
Si arrotolò un riccio intorno all'indice e provò a sorridergli senza sembrare una ritardata al primo appuntamento.
Sospirò sognante, doveva cercare di parlare di più e di abbandonare quella cavolo di timidezza. Non le avrebbe fatto bene, pensò ancora.










“Tu devi spiegarmi perchè ancora non stai studiando”
Senti, tu mi hai rotto i coglioni, sul serio. Te ne vai? Devo salutare le mie lettrici!
“No, ti perseguiterò fin quando non andrai a studiare. Se poi ti bocciano sono uccelli senza zucchero, idiota!!”
Uccelli senza zucch- ok, lasciamo stare che forse è meglio. Saluto, e poi giuro che vado a studiare.

BUONASERA!
Come state? Beh, spero bene perchè io con tutti questi compiti non me la fido piu'.
Ma vabbè, passiamo ad altro: come vi sembra il primo? Sinceramente, spero che vi piaccia, e, come ho già accennato nella fanfiction “Il matrimonio della mia migliore amica”, questi momenti saranno alterni, cioè, scriverò un po' di Jack e Melany, un po' di Charlie e Michael, un po' di Calum e Kirsten e, ovviamente, scriverò anche di Luke e Ashton, non li lascerò fuori, tranquille!
Premetto che non saranno lunghe, anzi, saranno mini OS che non supereranno i dieci capitoli. Scusatemi ma tra la scuola, l'altra fanfiction sui One Direction...beh, non ho proprio tempo.
Quindi, accontentiamoci. (Sì, mi dovrò accontentare anche io, ahah).
Ok, come giust-
“TI MUOVI?”
Ok, stavo appunto salutando!
“E dai.”
Vabbè, come sta dicendo la mia rompico- ahm...la mia meravigliosa vocina, devo andare. Ho molti compiti e se non li faccio io, non si finiranno da soli. HAHAHAH vi immaginate? HAHAH, vabbè.
Ok, fatemi sapere cosa ne pensate in una recensione, io ora scappo!


Baci, Chiara.

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