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Autore: Nazori chan    23/09/2014    1 recensioni
Una normale ragazza pacifista, costretta ad andare dallo psicologo per il suo comportamento violento e scatenato.
E non c'è niente di meglio di un diario per ripercorrere la sua vita e analizzare cosa l'ha portata su quell'appiccicoso lettino di pelle.
Genere: Comico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stupidissimo diario,
Ribadisco nel dire che ti trovo dannoso alla mia salute, oltretutto non sei nemmeno di aiuto nel ridurmi la pena dallo psico-figo. Non che mi stia lamentando, eh. Riesco a vedergli i muscoli da sotto la camicia bianca quando si siede su quella vecchia sedia nera e annota, flettendosi verso la scrivan… okay, la smetto, tanto dovrò comunque cancellare tutti le adulazioni prima che qualcuno le legga….
Ringrazio mia madre per aver insistito nel mandarmi da lui, ha fatto una delle cose migliori della sua vita. Oltre me, s’intende.
Sei stato oltraggiosamente letto da qualcuno che non sia io, cosa che con un diario non dovrebbe mai capitare.
Sì, psicologo mister maglietta bagnata dell’anno, parlo con te. Ciao.
Indovina? Altre sedute. Secondo lui ho dei problemi seri.
Ha letto tutto ciò che ho scritto, e voglio farti un breve resoconto solo per commentare quanto siano ingiusti oggigiorno tutti quelli che hanno passato la laurea con chi invece sta ancora a smanettare sui libri di filosofia.
È colpa mia per il dito rotto.
Dovevo fare attenzione e non investire la signora.
NON dovevo reagire alla mia amica che mi provoca deliberatamente cercando il duello.
NON dovevo fare baldoria con degli sconosciuti ma andare a piangere da una professoressa.
Lo shampoo non si fa nel wc.
Devo imparare a cancellare meglio ciò che scrivo e non voglio sia assolutamente letto.

Alla fine si è messo le mani nei capelli e ha detto qualcosa a proposito dei ‘casi difficili’.
Mi sento profondamente offesa. Io sono complessa, non difficile. Non voglio essere paragonata ad un esercizio di matematica.
Bah.
Io sono una tipa pacifista, ascolto i Beatles e lancio margheritine in aria.
No, questa è una grande balla. Tutto ciò che so dei Beatles è che avevano pettinature oltraggiose e sono una naturalista, preferirei cavare gli occhi a qualcuno e lanciare quelli al posto di innocenti margherite. La violenza non fa per me, amo tutte le forme di vita. L’autoconvincimento è il primo passo per il successo, no? E io sto cercando di convincermi che la mia vita e la violenza fanno parte di mondi diversi, anche se comincio a pensare che il karma si sia accanito contro questa mia scelta e stia tentando in tutti i modi di mettermi un cadavere sulla coscienza.
Continuo con i rimembri oscuri della mia mente, ora, se la mia divulgaggine lo permette. Esiste la parola divulgaggine? Psico-figo, tu che leggerai di sicuro, non è che saresti così gentile da controllare il dizionario per me e farmelo sapere alla prossima seduta?
 
Terza superiore, non molti giorni fa dell’anno attualmente in corso
Odio i luna-park.
E penso di averlo momentaneamente dimenticato qualche giorno fa, perché ho insensatamente acconsentito di accompagnarci A.
Sì, lettore abusivo del mio segretissimo diario, A. è proprio quella a cui ho rotto il dito. Come dire, condividere le disavventure unisce le persone, no?
E.
Io odio i luna-park.
Hai presente la bella sensazione del divertirsi con gli amici, provare tutte le attrazioni, passare una serata di puro divertimento?
Io no. Avrei preferito che almeno qualcuno fosse rimasto schiacciato dalla ruota panoramica.
Ciononostante, non ho avuto particolari scene di violenza.
Tranne il bambino con il naso sanguinante per la botta all’autoscontro.
E la litigata con la dodicenne che pretendeva di passare la fila.
E lo zucchero filato finito ACCIDENTALMENTE nei capelli della signora.
E l’involontario sgambetto a quella tipa che, guarda caso, non sopporto.
È normale, no? Sono nel periodo adolescenziale, mica può andare tutto liscio.
Quando alla scarpa volata dalle montagne russe, sono la prima a lamentarsi. E fortuna che erano le scarpette di stoffa vendute da Primark, se fossi la tipa da stivali borchiati con i tacchi a spillo (non che non li abbia, semplicemente non li metto a settembre), allora sì che quel signore avrebbe avuto da lamentarsi.
 
Prima superiore, giorno a caso
Giuro che io amo gli animali.
Sul serio, il mio sogno nel freezer è di avere una volpe artica. Dico nel freezer perché mi è stato gentilmente fatto notare che le volpi artiche non vivono al caldo. E qui fa caldo, e la bolletta del condizionatore è esagerata.
Quindi la metterò in frigo, uno bello grande in modo che la volpe possa anche fare stretching quando si sveglia la mattina.
No, non sono pazza. Avevo sei anni quando mi è nata quest’idea. E dentro mi sento ancora una bambina.
Comunque, io amo sul serio gli animali.
Tranne gli uccelli. Quei demonietti mostruosi cospirano contro di me, ne sono sicura. Almeno io sarò pronta quando attaccheranno per prendere il controllo del mondo.
E, visto che oltre quei volatili io adoro gli animali, è ovvio che si sia trattato di un errore.
Semplicemente, la lotta tra me e il cane del vicino dura da quando io sono nata, e lui ha iniziato ad abbagliare proprio per rompermi la pazienza.
Non intendevo lanciarglielo in faccia, il palloncino pieno di pittura.
Né intendevo fare sul serio quando gli ho lanciato la carne essiccata ricoperta di veleno per formiche. Che ne sapevo che quell’animale era tanto scemo da cascarci?
E comunque non è morto a causa mia. Penso.
Così come non è colpa mia se il coniglio della mia migliore amica ha avuto un infarto.
Quella bestiaccia mi ha rosicchiato due paia di scarpe, una barbie e mozzicato il dito, se l’è cercata lui di essere rinchiuso in un sacco. Che poi mica ce l’ho rimasto a lungo, l’ho consegnato alla sua padrona perché lo ammanettasse da qualche parte e salvasse così il mio essere da quel mostriciattolo.
 
Riguardo gli animali, ne ho anche salvati alcuni, non sono certo coinvolta solo nelle cause di morte.
Come quel serpente nella pista all’aperto a scuola, in seconda media. L’ho messo nella cartella solo perché sembrava triste lì da solo, al freddo. E se poi è uscito fuori, in classe, spaventando qualcuno, non è colpa mia. Non controllo i comportamenti altrui, altrimenti il tasso di suicidio delle zone che mi circondano sarebbe incredibilmente alto. Così come alto sarebbe il numero di zeri sul mio conto in banca.
 E, visto che odio gli uccelli, è anche da comprendersi la mia reazione per il piccione entrato in classe, l’anno scorso. Almeno non ho rotto niente, il diario della mia compagna di banco che gli ho tirato è caduto sul balcone. Proprio come avevo programmato. Esattamente, mica rischio di mettere in pericolo qualcuno. Non potrei mai. Mai…
 
Estate di quest’anno
Non avrei bruciato nulla, sicuramente.
Ti dico tutto dal principio: sono andata in vacanza con B. e M., tutte allegramente insieme nella villa vacanze di M., con un numero spropositato di camere da letto e un giardino stile giungla di Tarzan.
Carino davvero. E c’era anche il mare vicino.
Comunque, il problema?
Sono impedita in cucina quanto un anziano cieco e con la rincretinite.
Una volta ho fatto il tè. E ha preso fuoco. Eh già, il tè prende fuoco. O meglio, io ho incendiato la bustina, che fortunatamente si è spenta nell’acqua. Quindi nessun problema, no?
Oh, e una volta ho bruciato un guanto da forno e un pesce. Nel senso che il guanto ha preso fuoco, nella foga di spegnerlo l’ho buttato addosso ad un pesce puzzolente che mia madre aveva intenzione di cucinare, e poi hanno cominciato a bruciare assieme. In mia discolpa, non capisco cosa ci facesse il pesce nel lavapiatti della cucina. Io l’avevo buttato lì…
Comunque, tornando a questa vacanza, il caffè non avrebbe preso fuoco. Situazione? Sono stata abbastanza abile da rovesciare un barattolo di caffè solubile sul piano cottura. Con uno dei fuochi acceso.
Ci sono stati altri incidenti in quella vacanza.
Come lo champagne che non si apriva, a cui io e M. abbiamo tagliato (letteralmente) il tappo, creando una cascata che ha sprecato tutti i soldi spesi per comprarlo. Non proprio tutto, comunque.
Ciò non cambia che il tappo schizzato via abbia rotto un lampadario. Di cui, grazie a qualsiasi cosa stia a proteggere le persone imbranate, nessuno si è ancora accorto del pezzo mancante. Era piccolino, in fondo…
 
Penso che così possa bastare, per oggi.
Ho detto abbastanza di me, no?
Ho dimostrato che non sono una persona pericolosa.
Spero che almeno questa volta lo psicofigo (sì, parlo con te), sia d’accordo. Anche se non mi dispiacerebbe continuare con un altro paio di sedute, in fin dei conti…
Arrivederci, stupidissimo diario.
Lo psicofigo, che comincerò a spiare tanto perchè vorrei sorprenderlo sotto la doccia, ha deciso che passeremo a metodi più drastici. No, niente manicomio, però probabilmente continuerò a stravaccarmi e raccontare del perchè sembro essere venuta fuori così male. Addio, ci rivedremo quando tra dieci anni pulirò nuovamente il cassetto della mia camera e tu salterai alla luce.
Intanto vado, ho l'indirizzo dello psicofigo e a quest'ora torna a casa a farsi la doccia. Uhuh, ho anche preso il binocolo. No, comunque, non sono neanche una stalker. Sono solo una non-violenta paziente di psicologo.




ANGOLINO DELL'AUTRICE UFFICIALMENTE IMPAZZITA
umh... sono di nuovo qui...
nessun sicario ha cercato di uccidermi nella notte...
nessuno mi ha bandito da tutti i siti di scrittura presenti sul web...
fantastico!

Avrei voluto pubblicare ieri, in effetti il capitolo lo avevo già pronto, poi... bah, sono finita a dormire sbavante sul divano e poi ad una festa, e la pubblicazione è finita in uno degli anogoli reconditi della mia mente, dove io stessa tempo di metter piede (metaforicamente parlando, non sarei nemmeno capace di mettermi in una posizione tanto complicata con tutte le parti del corpo al loro posto originale.)
Trovo questo capitolo molto.... delirante. 
Tutta questa fic è delirante.
Mi chiedo se avrò il coraggio di pubblicarne un'altra...
Coomunque, grazie a tutti quelli che hanno letto o seguito il precedente capitolo, e davvero davvero grazie a le recensioni (positive *o*) di Petuniabianca, Leoneruggente, Sarucciola e Ayla Green. Che dire... siete state fantastiche :D 

baci
Nazori chan
  
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