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Autore: Laran    23/09/2014    4 recensioni
Una punizione si abbatte sui ragazzi della casa Serpeverde e della casa Grifondoro, ed il povero Ronald Weasley si troverà ad affrontare il suo peggior incubo: Ragni, direte voi? No no. I Mangiamorte? Neanche per sogno! Ve lo dico io: Draco Malfoy. Sì, proprio lui signori! Il Serpeverde più acido e snob presente sulla faccia della terra che gliene farà passare di tutti i colori...
(Ron/Draco ; Blaise/Neville)
[...] Quando entrarono in classe e si sedettero ai loro posti, incuranti del pericolo imminente che li avrebbe travolti presto, iniziarono, come da routine, ad insultarsi e a dirsi così tante parolacce da far impallidire il povero Merlino e la povera Morgana.
Solo quando Piton li guardò con un ghigno che non prometteva niente di buono gli animi iniziarono a chetarsi. Persino Ron, che non brillava certo in intuito, iniziò ad insospettirsi…
Era strano, molto strano, ed un senso di inquietudine iniziò a serpeggiare tra gli studenti. Fu solo quando Piton enunciò quella sentenza che l'inquietudine, poi, si trasformò in terrore.
Non ci sarebbero più stati Grifondoro e Serpeverde ma solo coppie miste che avrebbero condiviso il resto dell'anno insieme...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Harry Potter, Hermione Granger, Neville Paciock, Pansy Parkinson | Coppie: Ron/Draco
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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MISERIACCIA HARRY, MI SONO INNAMORATO DI MALFOY!




 

Ronald Weasley aveva sempre creduto di essere un tizio normale: aveva una famiglia che gli voleva bene, tanti amici che avrebbero dato la vita per lui, ed una ragazza bellissima ed intelligentissima che lo amava.
Simpatico e tranquillo, viveva la vita come veniva, senza farsi tante domande e senza fare troppi ragionamenti. Era, in effetti, come tutti i ragazzi della sua età, che avevano la testa solo per il Quidditch, il cibo e le ragazze naturalmente!

Quindi, quando un bel giorno accadde quel che accadde, tante cose gli passarono per la testa: fare un volo dalla Torre di Astronomia, affogarsi nel Lago Nero, chiedere alla piovra gigante di stritolarlo e ridurlo in poltiglia...
Avrebbe preferito persino
farsi divorare da Aragog & Company, ma mai, mai e poi mai perdere la testa per un uomo, quell'uomo soprattutto!
Si era innamorato di Malfoy e la sua vita era inevitabilmente ed inesorabilmente finita.

 


CAPITOLO PRIMO.

 

Quella bella mattina, dopo essersi svegliato da un bel sonno ristoratore, Ronald Weasley prese a prepararsi come una furia. Si era infatti svegliato con un enorme buco nello stomaco, e la sua mente era subito corsa ai panini caldi appena sfornati, alle uova all'occhio di bue ed alla pancetta arrostita che lo stavano aspettando nella Sala Grande.
Sarebbe stato, sicuramente, uno dei primi a sedersi al tavolo imbandito se quell'idiota del suo migliore amico – Harry Potter per l'appunto – si fosse alzato dal letto con la sua stessa velocità. Il ragazzo che è sopravvissuto, infatti, non aveva avuto per niente tutta questa smania di muoversi. Per lui alzarsi la mattina, significava sgranchirsi ben bene le ossa, sciogliere tutti i muscoli e solo allora iniziare a prepararsi.
Fu solo dopo le miliardi di maledizioni di uno e i milioni di sbuffi dell'altro, quindi, che i due compagni uscirono dalla loro stanza e raggiunsero, con grande felicità di Ron, la Sala Grande.

 

Molto probabilmente, se il Rosso si fosse anche solo leggermente soffermato sulla pancetta finita e sulle uova stranamente bruciate, avrebbe potuto capire come la giornata non stesse prendendo la piega giusta, ma poiché non era un grande osservatore – e non sprecava di certo il tempo in simili elaborazioni –, si tuffò senza pensieri sui piatti degli amici e della fidanzata Hermione Granger che, con faccia disgustata, lo osservava da sopra il grande tomo di trasfigurazione che stava leggendo.

 

Riempiti gli stomaci e dissetate le gole, i compagni della casa rosso-oro si prepararono per dirigersi alla prima lezione di quel mercoledì piovoso. Eccetto la Granger, tutti erano caduti in uno stato di malcontento: li aspettava pozioni con il suo pipistrello come professore.
Come darli torto, Piton metteva i brividi ed i Serpeverde, con cui avrebbero dovuto dividere la classe, non erano famosi di certo per la loro simpatia.
Tutti nella scuola sapevano che aria tirava tra le due case: i litigi continui e i dispetti reciproci erano all'ordine del giorno, e non c'era più alcun professore che riuscisse a tollerare la cosa. Persino Silente, che era uno dei maghi più pazienti presenti sulla faccia della terra, aveva raggiunto il limite.

 

Quando entrarono in classe e si sedettero ai loro posti, incuranti del pericolo imminente che li avrebbe travolti presto, iniziarono, come da routine, ad insultarsi e a dirsi così tante parolacce da far impallidire il povero Merlino e la povera Morgana.
Solo quando Piton li guardò con un ghigno che non prometteva niente di buono, gli animi  iniziarono a chetarsi. Persino Ron, che non brillava certo in intuito, iniziò ad insospettirsi…
Era strano, molto strano, ed un senso di inquietudine iniziò a serpeggiare tra gli studenti. Fu solo quando Piton enunciò quella sentenza che l'inquietudine, poi, si trasformò in terrore.
Non ci sarebbero più stati Grifondoro e Serpeverde, ma solo coppie miste che avrebbero condiviso il resto dell'anno insieme.

 
 


***
 

 

Mai la casa Grifondoro era stata così silenziosa. Tutti i ragazzi si erano raccolti attorno al fuoco nella speranza di scaldare l’enorme freddo che li aveva avvolti.

 

«Ma vi rendete conto? Ognuno di noi dovrà dividere la stanza con una serpe viscida!» Ron pronunciò.
«Solo quello? Immagina starci seduto vicino ad ogni ora del giorno durante le lezioni» Rispose Seamus.
«E fare i compiti insieme» Neville continuò.
«E dormirci vicino» concluse Harry.

 

Si guardarono scandalizzati, con occhi sgranati e la bocca aperta.

 

«Ragazzi, io direi di fare una rivolta! Che ne so, incendiamo la Sala Grande, distruggiamo le aule…»
«Sì, come no Dean, così  ci espellono!» Intervenne Lavanda.
«Beh, non è meglio questo che vivere con un serpente?» Dean si difese.
«Immagina capitare con Malfoy!» Ron tremò al solo pensiero.
«Con Tiger!» Intervenne Dean
«Con Goyle!» La voce terrorizzata di Seamus fu seguita dall'allegro e prolungato schioppettio del fuoco, che creava luci ed ombre sui visi avviliti ed abbattuti dei ragazzi.

 

Hermione, d’altro canto, con capelli cespugliosi che spuntavano dal libro enorme che stava consultando, era stufa marcia di sentirli nelle orecchie. Stava leggendo un importante postulato che solo lei avrebbe potuto capire, ma il ronzio fastidioso dei compagni non la facevano concentrare come voleva, dunque scoppiò: «La volete smettere? Volete crescere un poco? Forse questa sarà un occasione per conoscerci meglio e superare i rancori!»

«Sì, come no. Voglio vedere se dopo una settimana con la Parkinson dirai lo stesso...»

 

 Ron pensò che Seamus mai aveva detto cosa più giusta, poi, scoraggiato come non mai, chiese: «Ragazzi, cosa faremo?»

 

Si guardarono di nuovo, questa volta con la consapevolezza che non c'era niente da fare: erano spacciati. Letteralmente spacciati.

 

Quella notte nessuno riuscì ad addormentarsi e il nostro povero protagonista non chiuse occhio, tormentato oltre ogni dire.
Quando la mattina seguente scese a fare colazione, tutta la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts capì che la situazione era critica più che mai: Ron Weasley non stava toccando cibo.
Già di per sé, era strano vedere la tavolata dei Grifondoro e quella dei Serpeverde nel silenzio più totale, ma se a questo si aggiungeva Ron Weasley che non toccava nemmeno una briciola di pane, allora si poteva affermare una cosa al cento per cento.
La fine del mondo era giunta.
Quel giorno, di fatto, ci sarebbe stato il sorteggio per formare le coppie miste, ed i poveri ragazzi coinvolti, oltre all’angoscia impadronitosi di loro, dovettero sopportare non solo gli sguardi di scherno dei Corvonero, ma persino quelli dei Tassorosso, il che era tutto dire.

 

Malfoy stava letteralmente fremendo per la rabbia. Lui, Re dei sotterranei, di stirpe nobile e purosangue e chi più ne ha più ne metta, avrebbe dovuto spartire l’aria  con un Grifondoro, assorbirsi i germi di quei puzzolenti e disordinati Mezzosangue e Nati Babbani.
Se poi pensava alla prospettiva di un Weasley col letto accanto al suo, un macigno pesante tonnellate e tonnellate si posava sullo stomaco. La parola disgustato non esprimeva minimamente il concetto. Era terrorizzato e non c’entrava niente la codardia dei Serpeverde.
Di una cosa comunque era certo, aveva un brutto, bruttissimo presentimento. 

 

***  

 

Dopo aver finito la colazione, i Serpeverde ed i Grifondoro si avviarono nell'aula di trasfigurazione dove sarebbe avvenuto il sorteggio, come condannati al patibolo.

 

Nel modo più silenzioso possibile, quasi come se il pensiero di non trovarsi lì fosse tramutatosi in fatto, si sedettero ed attesero Silente nella angoscia più totale.

 

Quando questi arrivò ed iniziò tutto, Ron credette di star per morire tanto che era grande l'ansia.

 

«Harry potter con... Theodore Nott.»
«Dean Thomas con... Vincent Tiger.»

 

Il Rosso davvero iniziò a non respirare: l'aria nei polmoni veniva sempre meno.

 

«Hermione Granger e... Daphne Greengass»

 

«Lavanda Brown e... Pansy Parkinson»

Incominciò a muoversi nervoso sulla sedia, a sudare freddo.

 

«Seamus Finnigan con... Gregory Goyle»

 

«Neville Paciok insieme a... Blaise Zabini»

 

Il suo cuore prese ad accelerare sempre di più, sempre di più…

 

«Ron Weasley con... Draco Malfoy.»

 

Un improvviso tonfo riempì il silenzio dell'aula di trasfigurazione quando una figura cadde stecchita a terra.

 

Un infarto miocardico acuto aveva colpito l'ancora giovane Ron Weasley. 

Ora del decesso: 9 e 53 minuti.

 

 

 

 

   
 
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