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Autore: flashmary97    23/09/2014    3 recensioni
“… gli porse la chiave del Tardis e velocemente si apprestò ad uscire, quasi scappand,o per non incrociare quegli occhi castani che avevano visto l’universo …”
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Martha Jones
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Martha Jones' Journey's End

Il Dottore se ne stava seduto all’interno del suo Tardis a giocherellare con un cavetto che sporgeva da chissà dove. Teneva le gambe distese, incrociate e appoggiate sulla console dei comandi mentre osservava annoiato il gigantesco cilindro al centro della stanza fare su e giù.

Finalmente la porta si aprì ed entrò Martha. Il Dottore balzò in piedi di scatto e iniziò a muoversi freneticamente, spostando cavi, muovendo leve e pigiando pulsanti.

-Finalmente, eccoti! Allora dove andiamo stavolta? In Grecia? Nel Medioevo? Su Plutone! Anzi no, su un pianeta completamente fatto di corallo! O possiamo assistere alla nascita del sole … -
Disse, eccitato come un bambino quando sta per partire per una gita. Continuava a correre in giro, gridando proposte incredibili e affascinanti, facendo strane espressioni con la sua faccia buffa.

Ad un tratto si fermò e si voltò a guardare Martha. Era ancora ferma sulla soglia e non sembrava considerare l’ipotesi di entrare.

-Forza vieni! Cha fai li?- Martha non si mosse.

-Che c’è? Non vieni?- Disse mentre, pian piano, l’espressione sul suo volto cambiava, accennando ad una nota di delusione.

-Mi dispiace Dottore. Credo che questa volta rimarrò sulla terra. Ho bisogno di passare del tempo con la mia famiglia … E vorrei finire gli studi in medicina … -

Detto questo gli porse la chiave del Tardis e velocemente si apprestò ad uscire, quasi scappando, per non incrociare quegli occhi castani che avevano visto l’universo. Accostò la porta e una volta fuori vi si appoggiò con la schiena buttando la testa indietro fino  farla sbattere. Rimase così per alcuni secondi mentre con la mano carezzava il liscio legno blu della cabina.

All’interno il Dottore era rimasto immobile a fissare il punto dal quale Martha era sparita in pochi secondi, lasciandolo senza parole, incredulo. Quasi non l’aveva nemmeno salutato, dopo un anno di eventi pazzeschi vissuti assieme. Come poteva preferire la terra all’immensità dell’universo? Non era possibile. Le avrebbe dato un minuto. Poi era sicuro che sarebbe rientrata.

Dopo sessanta lunghi secondi effettivamente la porta si riaprì di scatto. Il volto del Dottore, orgoglioso di aver azzeccato la previsione, tornò raggiante. Un largo sorriso si dipinse sul suo volto mentre negli occhi si riaccendeva quella scintilla di fanciullesca follia che li rendevano così brillanti.

-Lo sapev … -

-La verità è che ti amo!- Esclamò Martha una volta entrata.

Il Dottore che era in parte già voltato, pronto a far partire il Tardis, si bloccò e lentamente voltò la testa verso la ragazza che stava immobile sulla soglia.

Martha continuò.

-La verità è che ti amo ma tu no! La verità è che per questo intero anno ho sognato di ricevere nuovamente un bacio come quello che ci ha fatto incontrare ma anche quando dovevi innamorarti di un essere umano, quella non ero io-

Si fermò un attimo mentre le lacrime iniziavano a rigarle il volto.

-Martha ti prego vieni qui … - Disse il Decimo allargando le braccia.

Lei proseguì.

-Sono partita perché volevo avventura, e grazie, grazie, mi hai dato le più belle che mai avrei potuto immaginare. Mi hai mostrato le cose più belle che avessi mai visto, ho viaggiato in lungo e in largo, con te, ed è stato meraviglioso-

Continuò con gli occhi lucidi.

-Allora forza vieni. Possiamo averne ancora!- Esclamò speranzoso l’uomo dello spazio facendole cenno di  entrare per un nuovo viaggio.

Lei non si mosse.

-E anche ora, ora che cerchi di convincermi non sei in grado di nominare davanti a me quelle due parole. “Ti amo”- Scandì bene, quella frase. -Non puoi perché non sarebbe la verità. Ho sempre pensato di essere un rimpiazzo … -

Prese un lungo respiro, poi aumentò il tono della voce che diventò non più quello di una vittima.

-Ma non sono poi così un rimpiazzo! Lo devi dire, sono stata brava … -

-Certo che sei stata brava. Martha … Cara, cara Martha Jones … Non sei mai stato un rimpiazzo. Ti ho scelta, tra tutte, per vivere queste avventure con me- provò di nuovo lui.

-Ho salvato questa terra. Da sola! Ho viaggiato per tutto il pianeta, raccontando la tua storia. Hai ragione non sono mai stata un rimpiazzo, tu mi hai scelta ma ora io scelgo di rimanere qui. Sono talmente brava da ringraziarti e capire che è il momento di andare. Ti amo Dottore. Sei come un fuoco che riscalda il cuore e rende felici. Ma se stai troppo vicino ad un fuoco finisci per bruciare! Terrò per me questo calore, lo conserverò e lo porterò nel mondo, ma non mi lascerò bruciare. Andando lassù, con te, ho capito che il mio posto è qui! Difenderò questo pianeta con la forza che tu mi hai dato. Ti amo ma non posso lasciare che tu prenda la mia vita. Userò questa vita e questi ricordi per qualcosa di grande. Grazie Dottore. Ti amo e ora vado a prendere in mano la mia vita! –

Così dicendo uscì asciugando le lacrime e lentamente si avviò verso casa, dove sua madre, dalla finestra, osservava.

Il Decimo corse fuori dal Tardis e raggiunse Martha. La prese fra le braccia e la sollevò girando mentre il cappotto volava nell’aria. La riappoggiò a terra e le stampò un bacio sulla fronte.

-Incredibile! Sei incredibile Martha Jones! Sei la donna più forte che io abbia mai incontrato!- Disse.

Pieno di furore la guardò negli occhi.

Martha stava lì a guardarlo incredula.

Lui le prese le spalle e velocemente la portò a se tuffandosi in un lungo e appassionato bacio. Le labbra si toccarono e si abbandonarono le une a quelle dell’altro. Le braccia si intrecciarono.

Poi allo stesso modo si divisero.

-Dannazione se ti amo Martha Jones!- disse lui con il suo solito, folle sorriso.

Lei ancora non credeva a cosa fosse accaduto.

Poi però il Dottore si fece scuro in volto. Le afferrò nuovamente le spalle e la fissò serio negli occhi, con una vena di tristezza. La strinse forte a se, poi la guardò di nuovo.

-Però hai ragione. Chi sta con me, mi lascia … Non lasciare che io ti bruci, sei forte, prendi in mano la tua vita e vai! Diventa dottoressa, proteggi questo pianeta. Ti affido questo compito, ci vediamo Martha Jones-

Si sorrisero e si lasciarono andare in un lungo abbraccio. Martha affondò la testa nel petto del Dottore.

Si guardarono di nuovo e scoppiarono a ridere. Poi Martha gli porse il telefono ed esclamò:

- E vedi di rispondere quando squillerà. Ci vediamo Dottore!- Fece l’occhiolino e poi tornò verso casa mentre il Dottore si dirigeva al Tardis, pronto per un nuovo viaggio.

Entrò nella cabina e guardò il telefono. Poi, felice, lo fece roteare in aria, lo riacciuffò e lo mise nella tasca del cappotto.

“Ci sentiamo Martha” pensò sorridendo. Poi abbassò la leva e alle spalle della ragazza, pian piano, la navicella scomparve.

Lei sentì dietro di se il tipico rumore del Tardis, simile a un respiro affannato, si voltò e lo vide mentre svaniva lentamente. Sorrise immaginando il Dottore che, affannato, lo dirigeva in qualche sperduto luogo nello spazio e nel tempo. Lo avrebbe rivisto, ne era sicura. Ciò che aveva imparato ad apprezzare mentre era in viaggio, la Terra, la sua vita, la stavano aspettando e questo non era altro che l’inizio della sua più grande avventura. Era pronta a cominciare l’avventura della sua storia, non della storia di qualcun altro, e l’avrebbe affrontata con la forza del Dottore, con quella follia che rendeva possibile ogni cosa.

“Ti amo Dottore, grazie!” pensò, e si incamminò nuovamente verso casa.
 
NDA: Questa è la mia prima Fic sul Doctor, non penso di essere all’altezza di questa storia, di toccare o modificare un tale punto, ma il contest me lo chiedeva quindi eccomi qui, io ci ho provato e ho fatto del mio meglio, spero di aver fatto qualcosa di quantomeno decente e leggibile.
La storia è ambientata alla fine della terza stagione. Sebbene i personaggi siano un po’ OOC per la richiesta del contest , ho cercato comunque di caratterizzarli al meglio restando fedele alla serie (spero di esserci riuscita). Per questo ho ampliato il discorso di Martha tentando di racchiudere tutti i sentimenti che mi ha comunicato durante la serie. Poi ho voluto modificare la conclusione con, da parte del Doc, un riconoscimento all’unicità di Martha, unica companion ad essere stata in grado di lasciare il Tardis di sua volontà.
Ringrazio chi ha pensato a questo contest perché, sebbene io penso sia al di sopra delle mie capacità, scrivere questa storia mi ha fatto riscoprire tantissimo il personaggio di Martha, che spesso viene visto in maniera un po’ riduttiva e unicamente come rimpiazzo di Rose.
  
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