Fumetti/Cartoni europei > Angel's friends
Segui la storia  |       
Autore: Wyatt White    23/09/2014    2 recensioni
Alessandro, un Angel che frequenta il secondo anno di stage, dovrà riscoprire le proprie origini attraverso le pagine di un libro. Ma non sarà così semplice: Alessandro, infatti, dovrà affrontare un nuovo Neutro, aiutato dai suoi compagni di stage e dai due innamorati separati dal v.e.t.o.: Raf e Sulfus.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Le due facce del cuore

 
 

Ormai era passato qualche giorno da quando avevamo trovato la chiave della natura.
Il libro dei saggi da quel giorno non ci diede più indovinelli: eravamo disperati.
Come potevamo trovare le chiavi senza nessun indizio? Era impossibile.
Io in quel momento ero seduto sul mio letto a guardare quel volume che rappresentava la nostra salvezza; non avevo capito il perché ma il libro si era sigillato; nessuno era più in grado di aprirlo.
Era da giorni che rimanevo in camera a guardare il libro e a cercare di aprirlo.
Ero talmente immerso nella mia rete di pensieri e ipotesi sulle condizioni del libro, che ormai non facevo neanche più molta attenzione al mio aspetto: ero sempre in pigiama e i miei capelli castani erano la maggior parte del tempo spettinati...sembrava che fossi stato dentro ad un tornado!
Dopo l’ennesima ora passata a guardare quella stessa copertina, che ormai conoscevo a memoria, buttai in fondo al letto il libro e mi stesi un attimo per riordinare le idee.
Anche i miei occhi imploravano una pausa: ormai erano completamente rossi e l’iride di entrambi i miei occhi erano diventate di un verde spento che incuteva anche un po’ di timore.
La mia testa era diventata un macigno; mi faceva molto male: troppi pensieri, troppe paure e il mio insistente settimo senso stavano affollando la mia mente.
Di solito il mio settimo senso mi dava consigli molto utili, ma questa volta no: continuava a dirmi:
“Guarda il libro...guarda il libro...”
Lo avevo guardato un’infinità di volte ma non avevo notato assolutamente niente...bell’aiuto! potrei avere consigli migliori da Sulfus!
Stordito, mi girai verso la mia lampada da comodino accesa e iniziai a fissare la luce che emanava.
Dopo qualche secondo, la mia vita diventò sfuocata e la mia testa iniziò ad alleggerirsi.
Finalmente potei ricominciare a pensare con più tranquillità; ho sempre trovato incredibile come la luce potesse risolvere tutti i miei problemi.
All’improvviso qualcosa scattò dentro di me.
Esclamai, entusiasta:
“La luce, ma certo! Come ho fatto a pensarci!?”
Ripresi velocemente in mano il libro e ricontrollai di nuovo la copertina.
Il mio volto si illuminò: ecco ciò che stavo cercando...una serratura!
Scesi subito giù dal letto: dovevo correre nell’aula degli Angels il più in fretta possibile; all’improvviso, però, mi ricordai di essere in pigiama.
Non potevo perdere molto tempo, dovevo correre, non avevo tempo per cambiarmi; poi mi venne in mente un’idea: forse avrei potuto usare i miei nuovi poteri per velocizzare il tutto.
Che mi costava provare?
Allora schioccai le dita dicendo, con il tono più serio che trovai:
“Con un gesto l’azione velocizzerò e in un lampo mi cambierò!”
In quell’istante fui avvolto da un vortice scarlatto che, con una luce molto intensa, deformò il mio pigiama, trasformandolo in un completo formato da camicia bianca, gilet blu e jeans corti grigi.
Infine, intorno ai miei piedi, si plasmarono un paio di scarpe da ginnastica bianche.
Rimasi a bocca aperta: immaginavo che il potere delle stelle del firmamento angelico fosse molto grande, ma non fino a questo punto...insomma, non credevo che avesse il potere di  creare una linea d’abbigliamento!
Adesso ero finalmente pronto, quindi, presi il libro, che era rimasto sopra al letto, e corsi nell’aula degli Angels; non dovetti usare nemmeno il mio Supersonic Fly: avevo una tale adrenalina in corpo, che riuscivo a volare a cento chilometri orari senza usare i miei poteri.
Arrivai davanti alla grande porta dell’aula: ero elettrizzato, non vedevo l’ora di dire alle altre la mia scoperta.
Bussai alla porta; poco dopo sentii il professor Arkan dire:
“Avanti.”
Il suo tono era serio, ma nascondeva della tensione.
Un po’ preoccupato, entrai nella stanza e mi trovai davanti tutti gli Angels al completo; mi immobilizzai un attimo: non mi aspettavo di trovarli tutti lì.
Dissi, confuso:
“Che...che succede?”
“È arrivato il giorno del torneo, Alessandro.”
“Come?!”
Il giorno del torneo...me n’ero completamente dimenticato!
In quel giorno i nostri professori avrebbero verificato i nostri miglioramenti nel combattimento e avrebbero stabilito se lasciare invariata la suddivisione dei ruoli o se modificarla.
Tutti noi Angels speravamo non arrivasse mai quel giorno: non avevamo tempo per queste cose; dovevamo dedicarci completamente alla ricerca delle chiavi!
Allora, in uno stato di forte tensione, dissi:
“Cosa facciamo, professore? Non abbiamo tempo di partecipare al torneo...”
“Lo so benissimo...ma non avete scelta...dovete partecipare.”
La discussione finì lì: era inutile continuare a parlarne; il professor Arkan aveva ragione...purtroppo.
Il giorno dopo arrivò in un lampo e con lui anche il torneo.
Andai a controllare con chi mi sarei dovuto scontrare: Marco...forse non serviva neanche che andassi a controllare.
Finalmente dopo un paio d’ore dopo arrivò il mio turno; il piano era semplice: spaccare la faccia a Marco e poi correre in aula per spiegare alle altre gli ultimi sviluppi sul libro.
Entrai nell’aula sfida, nella quale per l’occasione era stata montata una telecamera, così che i professori potessero vederci combattere.
Marco, allora, mi chiese:
“Dove vorresti combattere, angioletto?”
“Dove ti pare, basta che ti sbrighi a decidere.”
Il diavolo rimase spiazzato dalla mia risposta: non si aspettava tanta franchezza; poi con un ghigno disse:
“D’accordo...in questo caso, ho il posto perfetto.”
Marco batté le mani e apparve una specie di scenario post-apocalittico con draghi e vulcani che sembravano sul punto di eruttare.
Allora il Devil disse:
“Scommetto che questo posto ti spaventa.”
“Perché dovrebbe? È solo Zolfanello City.”
“Ma...ma...ma n-non ti fa neanche un po’ di paura?!”
Mi guardai un attimo intorno e poi, senza scompormi, risposi:
“Uhm...non direi...no.”
“Ah, o-ok.”
“Possiamo iniziare? Non ho voglia di stare qui tutto il giorno!”
Il diavolo fu ancora più sconvolto da quella mia affermazione: era chiaro che la sua tattica era quella di spaventarmi scegliendo uno dei luoghi più remoti di Zolfanello City.
Poi però disse:
“Va bene. Dragon Fly!”
Allora Marco creò una palla di fuoco e me la lanciò addosso; per fortuna ebbi i riflessi pronti e la schivai per un pelo.
Sfrecciai verso il Devil e, quando gli fui accanto, gli dissi:
“Mi dispiace, ma devi fare di meglio per sconfiggermi. Heart Fly! Fire explosion!”
Colpii con un’onda infuocata il diavolo che precipitò a terra; pensavo di averlo già sconfitto, ma dopo qualche secondo lo vidi rialzarsi.
I suoi capelli bianchi erano completamente scompigliati e gli occhi erano completamente neri dalla rabbia; non appena si rialzò, mi urlò:
“Pensi veramente di sconfiggermi così facilmente! Adesso me la pagherai!”
In quel momento il cielo si riempì di nuvole e si formò un fortissimo vortice ululante; dovetti invocare il mio potere Mirror per riuscire a rimanere fermo.
Poi il Devil urlò:
“Adesso proverai cosa si prova ad essere rinchiusi nella terra! Ghost Fly!”
Allora fui aggredito da un branco di spiriti che mi trascinarono all’interno della terra; l’ultima cosa che sentii prima di sprofondare nel terreno, fu la risata di Marco.
Incominciai a scendere e scendere e scendere, iniziai veramente a temere per la mia vita.
Stavo per arrendermi quando, all’improvviso, sentii crescere nel mio petto una grande rabbia che implorava di essere sfogata; mi ritornò in mente quello che era successo nel tempio acquatico.
Mi concentrai per usare la forza di quelle fiamme che ora mi bruciavano il petto; dopo qualche secondo creai una nuova onda di fuoco che polverizzò i fantasmi creati dal diavolo.
Poi iniziai a volare verso l’alto, fuoriuscendo dal terreno, provocando una grandissima esplosione; in quell’istante, quasi posseduto da quella rabbia, urlai:
“Heart Fly! Devil’s Fire!”
Pronunciate quelle parole, intorno a me si formò un vortice infuocato che senza accorgermene mi trasformò in un Devil.
Marco, vedendo la mia trasformazione, rimase a bocca aperta.
In quel momento urlai:
“Ora sei finito, Marco. Vulcano Fly!”
Quindi, gli scagliai addosso un raggio di fuoco molto potente che scaraventò marco contro un picco roccioso non molto lontano da quel posto.
Il diavolo cadde a terra privo di sensi.
In quell’istante iniziai a precipitare verso il basso, ritrasformandomi in un Angel.
Ebbi appena il tempo di dire, con un filo di voce:
“M-mirror.”
Allora creai una barriera che mi protesse durante lo schianto; poco dopo persi i sensi.
Mi risvegliai qualche ora più tardi in infermeria, osservato a vista da tutti gli Angels e dal nostro professore...ormai è diventata un’abitudine!
Ero ancora un po’ confuso e la vista era un po’ annebbiata.
All’improvviso sentii qualcuno dire:
“Fratellino, stai bene?”
Mi girai verso sinistra e iniziai a vedere la figura sfuocata di una Angel dai capelli castani e gli occhi verdi; cercando di accennare un sorriso, risposi:
“Ciao, sorellina. Più o meno.”
“Ma cosa è successo?”
“È semplice Elena: Alessandro è riuscito a sfruttare a pieno i suoi poteri demoniaci, trasformandosi in un Devil.”
Disse, allora, il professore.
In quel momento mi venne in mente che dovevo ancora dire alle mie compagne i nuovi sviluppi.
Quindi, dissi:
“Professore, ragazze, devo dirvi una cosa importante.”
“Adesso no, Alessandro. Ora devi solo riposare.”
Dicendo questo, Maria mi sistemò le coperte e mi accarezzò una guancia, quasi volesse farmi addormentare.
Allora, uscirono tutti dalla stanza, lasciandomi solo in quell’enorme stanza buia.
Iniziai a sentire le palpebre pesanti e poco dopo mi addormentai.
L’ultima cosa che sentii fu Serena che, irritata, diceva:
“Sulfus, vattene via. Alessandro deve riposare e tu non sei la persona più adatta per farlo stare tranquillo!”
 
Nei panni dell’autore

E sono riuscito a mettere anche questo capitolo ^^ yeeee ^^
Spero che il capitolo vi piaccia e che abbiate voglia di recensirlo ^^ ci terrei tanto a sapere la vostra opinione ^^
In questo capitolo ho provato a inserire qualche descrizione dei personaggi ^^ ho fatto bene?
Ringrazio tutti quelli che leggono la mia storia e mi scuso per la mancanza dei disegni ma con l’inizio della scuola non ho fatto in tempo a farli *^* perdonatemi *^*
A martedì prossimo,
Wyatt
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Angel's friends / Vai alla pagina dell'autore: Wyatt White