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Autore: shinepaw    23/09/2014    4 recensioni
Chase e Shane stanno finalmente insieme, ma un fraintendimento li farà litigare. Stavolta senza più l'aiuto di Niko ma con quello di una scrittrice pazzerella, riusciranno a sistemare le cose fra di loro?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
- Questa storia fa parte della serie 'Keeping Love Again'
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Chase guardò leggermente preoccupato la sedia vuota di fianco a sé. Lui e Shane stavano insieme da... da quanto, quasi un anno? Già. Recentemente Shane trascorreva molto tempo in biblioteca, nonostante non amasse particolarmente i libri e la lettura in generale, ma visto che era mattino presto non poteva essere in ritardo perché era lì, rifletté il moro. 

"Magari non ha suonato la sveglia, forse ha perso il bus... oppure si è riaddormentato!" non erano pensieri poi tanto strani, era facilmente immaginare il ragazzo dagli occhi dorati rigirarsi dall'altra parte allo squillare della sveglia. 

In quel momento la porta dell'aula si spalancò, ed entrò Shane, trafelato. Chase emise un lungo sospiro, notando i bei capelli castani dell'altro tutti scompigliati e i vestiti stropicciati. Si scusò col professore per il ritardo, poi raggiunse Chase. 

Mentre tirava fuori le cose dallo zaino, si sporse verso il moro, e a mezza bocca borbottò: 

- Non riesco mai a svegliarmi... quando non dormo da te poi ti sogno sempre, e sono sogni così bellì... così belli che devo pensare che è meglio vederti (e baciarti) nella realtà per decidermi a staccarmi dal letto! - il fidanzato alzò gli occhi al cielo ma gli scappò un risolino. 

I suoi pensieri sull'argomento "biblioteca" per ora erano stati messi a dormire, ma ben presto sarebbero tornati alla carica... e difatti, durante la pausa: 

- Shane... stai un po' con me, oggi? - raramente Chase si ritrovava ad implorarlo, ma in quei tempi il suo ragazzo lo stava un po' trascurando, stando più in biblioteca che con lui. 

- Mi dispiace, non posso, scusami! - esclamò infatti il castano, svignandosela di corsa verso quella dannatissima stanza ricolma di libri. 

Il moro si lasciò cadere su una panchina, riflettendo. Cosa c'era là di così interessante? Possibile che amasse leggere? Stava per arrendersi, quando gli parve fin troppo evidente: in biblioteca c'era quell'insulso damerino che aveva cercato di baciare Shane, il suo Shane! E poi la realtà gli piombò addosso, facendolo sprofondare in una nera disperazione. 

Allora... allora Shane lo tradiva. Si sentì a pezzi, e si prese la testa fra le mani. Si impose di essere impassibile, quando suonò la campanella che annunciava che la pausa era finita. In classe notò la borsa di Shane stracolma di libri, e avrebbe potuto sbirciare che libri erano senza che lui se ne accorgesse, ma a quel punto non gli importava più. 

- Stasera dormo da te! - lo avvisò allegramente il castano, e se un tempo avrebbe gioito silenziosamente dentro di sé, in quel momento semplicemente gli rispose con un "uhm", facendo evaporare quasi completamente il suo entusiasmo. 

Fecero la strada fino all'appartamento di Chase in religioso silenzio, senza che Shane avesse il coraggio di spezzarlo. Cenarono insieme, sempre senza dire una parola. Giunse la sera tardi, e con essa anche il "bacio della buonanotte" che ovviamente diventava molto di più. Questa volta, nonostante gli fosse doloroso trattenersi, poco prima che Shane lo baciasse, Chase voltò la testa dall'altra parte. Notò subito il lampo ferito che attraversò i suoi occhi dorati, ma non poteva farci nulla. Si sentiva svuotato di ogni emozione. 

- Scusa, stasera sono stanco. Mi dispiace, ma per oggi preferisco... dormire - cercò di mantenere un tono neutro ed asciutto, e infilandosi sotto le coperte gli voltò la schiena, solo per evitare di fargli vedere che aveva le lacrime agli occhi. 

Il mattino dopo fu come la sera prima: silenzio di tomba, oltre che un'aria gelida negli animi di entrambi. 

Non ci fece neanche caso quando nella pausa Shane si infilò rapidamente in biblioteca, rimanendo seduto sulla panchina del giorno prima con la testa fra le mani. 

- Ehi - una voce gentile e un tantino familiare lo chiamò - tutto okay?

Alzò lo sguardo e incontrò i caldi occhi castani di una ragazza che gli parve proprio di aver già visto. 

- Oh, ma tu sei quello dell'altra volta, che era in compagnia di quel ragazzo castano con gli occhi dorati! - esclamò, e in un baleno si ricordò che quella ragazza aveva chiesto loro, tempo addietro, se fossero fidanzati. 

- A dir la verità... è tutto uno schifo - confessò, sentiva che era lì lì per piangere, ma che figura ci avrebbe fatto, davanti ad una ragazza? 

- Mi dispiace... posso fare qualcosa per aiutarti? - gentile, premurosa e nient'affatto invadente: una ragazza di cui, se non avesse avuto altri gusti, si sarebbe di sicuro innamorato. Ci rifletté un attimo. 

- Ecco... potresti ascoltare cosa dicono quel ragazzo castano e quell'altro ragazzo, quello della biblioteca? E controllare cosa fanno... - inaspettatamente, lei annuì. 

- Certo! - trillò, e sorridendo fece per andarsene. 

- Ehm... grazie - borbottò, e lei fece una piccola riverenza. 

- Aspetta! - la richiamò ancora una volta. La ragazza si voltò, facendo oscillare i lunghi capelli castani. 

- Come ti chiami? - le chiese, e con un sorrisetto impertinente rispose: 

- Tu chiamami Emma, poi come mi chiamo non importa! - e se ne andò. Mentre aspettava che tornasse, udì uno spezzone di conversazione fra delle alunne. 

- ... sai Shane, quello stupendo, e Brad, l'aiutante di biblioteca così beeeello? - l'altra annuì. 

- Sono così spesso insieme! Gira voce che siano fidanzati... - Chase sentì il cuore che gli veniva trafitto da una freccia acuminata .

- Davvero? Fidanzati? Come... uhm, ah, Rocky e Chase? - domandò. 

- Dicono pure che si siano baciati! - saltò su un'altra, mentre tutte esclamavano all'unisono "bleah!". Si intromise timidamente una: 

- Che carini - sospirò, venendo poi zittita dalle altre oche. 

- Ma va' via, fujoshi!

Chase si ritrovò a provare un pizzico di compassione per quella ragazza che pensava che due ragazzi che si baciano sono "carini". 

Poco dopo arrivò Emma, con un'espressione un poco incerta: 

- Uhm, allora. Erano seduti vicini e stavano parlando concitatamente, più che di libri e manga... di quello che avrebbero fatto quando si fossero incontrati da soli - scrollò le spalle, sconsolata, e lo fissò mestamente. Sentì un'emozione indefinibile bruciargli nelle vene, ma la ignorò. 

- Grazie di tutto, Emma - mormorò, e, goffamente, la abbracciò. Non sapeva come ringraziarla adeguatamente, ma supponeva che questo bastasse. 

- Non c'è di che, Chase - ribatté, con quella sua voce calda e rassicurante al tempo stesso. La lasciò andare per andare a mettere in chiaro una certa questione: di sicuro parlare un po' non avrebbe fatto male a nessuno dei due. 

Trovò la porta della biblioteca aperta, nulla di strano, era sempre così, e dentro vide Brad, o come diavolo si chiamava, provare, ancora, a baciare Shane. Il castano notò Chase appena al di fuori della stanza, ed evitò abilmente lo spasimante, alzandosi con una risatina nervosa. 

- Chase! - esclamò. L'altro lo fissò arrabbiato, anzi, furioso. 

- Se non avevi il coraggio di dirmi che ora stai con lui, potevi almeno scrivermi un dannato pezzo di carta, ma no, devo venirlo a sapere dalle voci di corridoio che sono vere perché ormai lo sa tutta la scuola! Be', sai che ti dico? Auguri a te e al tuo nuovo ragazzo! Sayonara - essendosi sfogato, fece per andarsene, ma Shane lo afferrò per una manica. 

- Chase, aspetta! Lasciami almeno spiegare come stanno davvero le cose! - lo implorò, quasi in lacrime. 

- Non ci sono spiegazioni! Hai preferito lui a me, e per farmelo capire mi hai trascurato, ecco tutto! - sbottò, e la presa sulla sua manica si fece meno salda. Con uno scrollone se ne liberò. 

- Mi dispiace - disse Shane, abbattuto. 

- Ora come ora, penso che sia meglio prendersi una pausa da "noi" - sibilò Chase. 

- Sì, forse è meglio - acconsentì debolmente, invece di implorarlo di dargli una chance per spiegare. 

Passarono tre giorni, nei quali non si parlarono. Tornato depresso e senza voglia di vivere, Chase vide arrivare Emma e non ebbe nemmeno la forza di salutarla. Lei lo fissò piuttosto seria, spogliata dalla solita espressione allegra che aveva quand'era in sua compagnia. 

- Chase - fu il suo semplice saluto.

- Emma - riuscì a malapena a balbettare. 

- Ora, io non voglio essere invadente, ma secondo me stai sbagliando. Ho scoperto una cosa molto interessante che però preferisco senta con le tue orecchie. Ordunque, vai da Brad e chiedigli di cosa gli parla Shane - lo esortò, e lui svogliatamente obbedì. 

Il damerino stava riordinando i libri su uno scaffale, e Chase, non sapendo come iniziare il discorso, lo salutò semplicemente: 

- Ciao...
Il ragazzo si voltò.
- Ci-... oh, sei tu - borbottò.

- Ti vorrei fare una domanda - iniziò il ragazzo dagli occhi rossi, e l'altro continuò a sistemare i volumi sullo scaffale, senza degnarlo di un minimo d'attenzione.

- Dimmi - replicò.

- Di cosa ti parla Shane? - diretto e dritto al punto. Brad inarcò un sopracciglio.

- Se una domanda del genere ti è già stata posta da Emma, sappi che è lei che mi ha mandato per chiarire una questione... - lo informò Chase.

- Emma, Emma, Emma... è proprio una ragazza terribile! - accennò un sorriso divertito.

- Di cosa mi parla Shane? Pensavo lo sapessi. A parte quando mi chiede consigli... ogni sua frase inizia con "Chase" e poi continua con l'esaltazione dei tuoi occhi/capelli, passando poi alla descrizione di quanto tu sembri scorbutico, ma che in verità sei dolcissimo, poi giusto "due parole" sul tuo sorriso... eccetera, eccetera. Ed ovviamente poi ricomincia da capo, soprattutto in questo ultimo mese non faceva che parlare di te e solo di te, di quanto tu sia prezioso per lui... - Brad lo guardò, leggermente scocciato, e Chase impallidì.

- Grazie mille! - esclamò, precipitandosi fuori di corsa.

"Che strano ragazzo" pensò Brad, riprendendo la sua attività.

"Shane - Shane - Shane" nella mente del moro c'era solo il castano. Dove vederlo, ora, e scusarsi, implorare il suo perdono. Lo cercò ovunque, senza trovarlo. Alla fine gli venne in mente un solo posto dove poteva essere, e difatti lo trovò seduto sulla panchina dove gli aveva raccontato di Rocky, con lo sguardo perso, fisso davanti a sé.

- Shane! - lo chiamò, fermandosi per riprendere fiato.

- Chase - si riscosse, fissandolo vacuamente. Senza nemmeno pensarci, lo strinse fra le braccia.

- Shane, Shane, ti prego, perdonami! Ho sbagliato, sono un cretino! Scusami! - le lacrime gli rigarono il volto senza che nemmeno se ne accorgesse.

- Perché dovresti scusarti? Sono io che dovrei farlo - ribatté neutramente.

- No! Non ho avuto fiducia in te! Non avrei mai dovuto dubitare! - lo strinse più forte.

- Scusami. Mi dispiace di averti trascurato e di averti fatto soffrire, mi dispiace davvero - mormorò il castano.

Nonostante fossero a scuola, Chase gli prese il viso fra le mani e lo baciò intensamente, tornando poi ad affondargli il viso nella spalla.

- Ti amo così tanto, idiota.
   
 
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