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Autore: ghostking    24/09/2014    2 recensioni
Marshall sente bussare alla porta, era quasi sera, si avvicina per controllare chi sia e con sua sorpresa si ritrova davanti una persona inaspettata con un aspetto a dir poco terribile.
Passerà delle ore ad agitarsi, senza sapere dove mettere mano e a pensare a cosa fare, alla fine riuscirà a gestire la situazione (o forse no)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fionna, Marshall Lee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Batteva la pioggia contro la finestra, la guardava posarsi sul vetro e scivolare fino ad unirsi alle altre, sentiva ogni minimo rumore e il ticchettio andava aumentando sempre di più. Si alzò per prendere il suo basso quando sentì degli strani rumori provenire dalla porta, si avvicinò all'uscio e la aprì rapidamente, trovandosi davanti l'ultima persona che si immaginava di vedere in quelle condizioni.
"Fionna!" si accucciò vicino a lei posando i piedi a terra, la ragazza cercò di parlare ma fu inutile, era senza forze e si notava.
Marshall la prese da terra delicatamente e la portò sul divano, rendendolo più confortevole con dei cuscini presi dalla sua camera.
Andò in bagno,cercando delle bende e del disinfettante e quando le trovò tornò dalla ragazza.
Aveva il respiro affannato, gli occhi chiusi e il viso contratto in una smorfia di dolore, era ricoperta di fango e alcune macchie di sangue, Marshall si stava chiedendo cosa le fosse accaduto, ma non poteva certo metterla sotto interrogatorio in una situazione del genere.
Non sapeva cosa fare, non gli era mai capitato di dover curare qualcuno, tantomeno una ragazza, non era proprio il tipo delicato e pronto in qualsiasi caso, come lo era Gommo, che poi, pensandoci, sarebbe svenuto e poi dopo essersi ripreso l'avrebbe curata, era un ragazzo tutto cervello e sensibilità. 
Cercò di riflettere in fretta, non accorgendosi che fortunatamente il respiro di lei stava tornando regolare. 
Decise che prima di medicarla avrebbe cercato di farla parlare, o almeno, farle aprire gli occhi. Si avvicinò al suo viso smettendo di fluttuare e la scosse leggermente dalle spalle, lei rispose con un mugolio sommesso, allora riprovò, ottenendone uno molto simile, quindi decise di chiamarla per nome e quella, dopo ripetute volte, aprì debolmente le palpebre, rivelando due occhi azzurri e stanchi.
"Ehy Fi, ci sei?"  Fionna fece di si col capo, un movimento appena percettibile
"Non riesci nemmeno a parlare?" Marshall la guardava preoccupato e spaventato allo stesso tempo, Fionna si sforzò più di quanto non stesse gia facendo e sussurrò un no.
"Caspita, siamo ridotti davvero male qui" Fionna accennò un sorriso per tranquillizzarlo, ma non ebbe molto effetto.
"Ora cercherò di disinfettarti le ferite, solo che la maglia andrebbe...beh, levata, essendo impregnata di sangue e fango, ti infetterebbe sicuramente i tagli" Fionna arrossì sulle gote, facendo uscire uno sbuffetto, doveva levarla o si sarebbe creata una brutta infezione e sarebbero stati dolori.
Annuì nuovamente con la testa per dare il consenso a Marshall.
Il ragazzo era impacciato; cosa molto strana;ma non aveva idea di come si togliesse una maglia ad una ragazza con il corpo immobile e dolorante.
Iniziò sollevando la maglia dalla pancia, ma prima di andare avanti prese una felpa pulita e una pezzetta bagnata per pulire gli schizzi di fango sulla pelle. Riprese a sollevare il tessuto logore, arrossendo sempre di più man mano che si avvicinava al petto, quando vi fu giunto si fermò e iniziò a togliere lo sporco in eccesso, facilitando le medicazioni in seguito.

Fionna era un peperone, la faccia totalmente rossa e il corpo caldo come una stufetta, stava cercando di rilassarsi per riprendere un minimo di forze per riuscire a parlare. Aveva la gola secca e tutti i muscoli intorpiditi, quella marachella le era costata cara ed ora era in una situazione molto spiacevole.
Guardava Marshall con gli occhi semichiusi, stava attento a dove posava le mani e cercava di non farle male, ogni tanto notava che buttava lo sguardo sul suo petto e diventava sempre più imbarazzante starsene li sdraiata.

Marshall faceva del proprio meglio, aveva rimosso tutta la sporcizia e stava tamponando nel modo èiù delicato che gli riusciva le ferite di Fionna, una era più profonda delle altre, ma nulla di troppo grave, o almeno pensava cosi. 
Pressò troppo su un taglio perchè Fionna lanciò un  gridolino di dolore e si morse il labbro per resistere "Scusami" l'unica cosa che gli venne in mente da dire. 
Ora che aveva totalmente disinfettato le ferite che le ricoprivano il busto, Marshall doveva toglierle totalmente la maglia per poterla bendare e farle indossare qualcosa di più pulito.
Fionna intanto si stava riprendendo e riuscì a chiedere a Marshall un po' d'acqua, lui gliela portò subito e lei per ringraziare sorrise e con il suo aiuto la buttò giù, sentendosi meglio.
Marshall richiamò la sua attenzione con un colpetto di tosse "Devo fasciarti il busto e levarti la maglia, quindi dovresti metterti seduta.. riesci a spostarti?"
"Forse" la voce le uscì con più facilità questa volta, provò a sollevarsi con i gomiti e notando che lo sforzo stava diventando quasi disumano per lei, il vampiro la aiutò, così si ritrovò seduta, anche se scomoda per via del divano rigido, mai usato da Marshall.
"Ecco allora mh.." Marsh guardò le bende e guardò Fionna che avvampò, sapendo cosa sarebbe successo di li a poco. 
"Non fare quella faccia, cercherò di essere rapido, anche se la vista non sarà niente male" il vampiro ridacchiò e Fionna diventò monocromatica in un nanosecondo, gonfiò le guance e voltò la testa da un lato, provocando un ridolino da parte di lui. 
"bene ora alza le braccia e leviamo questa poltiglia di fango che indossi" la ragazza cercò di sollevare le braccia e Marshall, continuando ad aiutarla a tenerle su, sfilò lentamente la maglia, gettandola subito a terra. Quando spostò lo sguardo da quel lerciume a Fionna rimase a bocca aperta, arrossendo in non si sa quale modo. 
Fionna lo guardava, mentre se ne stava imbambolato. Mugugnò e lui scosse la testa, afferrando le bende ed iniziando a fasciarla, quasi timidamente. 

Il ragazzo pensò inevitabilmente che Fi avesse delle curve niente male e quel reggiseno a quadretti non lo aiutava certamente a mantenersi calmo, la pelle rosea era arrossata da tutti quegli sfregi ma in alcuni punti, come sul seno, manteneva lo stesso colore naturale. I fianchi avevano linee morbide ed armoniose, che la rendevano una piacevole vista per gli occhi. A Marshall non erano mai piaciuti i corpi scheletrici, preferiva le ragazze come Fionna, con le curve giuste al punto giusto.
Distratto nei suoi pensieri non si era accorto che si era bloccato con le braccia a mezz'aria, con il rotolino di garza in mano, fu la voce di Fionna a riportarlo alla realtà "Marshall...dovresti continuare"
"Si, scusami" e così riprese il bendaggio, finchè non lo terminò. 
Le porse la maglia e la aiutò ad infilarla, ora Fionna si sentiva più a suo agio, con un vestiario addosso era molto meglio stare con Marshall.
"Ora va meglio" riuscì a dire lei, non sforzandosi più come prima "Per fortuna ho seguito i passi giusti e ora va meglio!" Marshall gli sorrise e lei fece lo stesso.
"Marshall, non c'è nulla di più comodo..?" 
"Ah gia, emh, ci sono io!" ridacchiò per poi prenderla in braccio e iniziare a fluttuare al di sopra del divano.
Fionna si strinse al ragazzo, nascondendo la vergogna divampatale in viso con i ciuffi di capelli che le cadevano davanti agli occhi.
"Ora mi spieghi come ti sei ridotta cosi?"
"Credo di riuscirlo a spiegare brevemente" si schiarì la voce e mantenendo un tono basso per non sforzarsi troppo cominciò a parlare
"Volevo andare a prendere delle bacche vicino alla foresta per fare un medicinale a Cake, che stava poco bene. Non voleva andassi da sola ma non dandole retta sono uscita di casa e mi sono imbattuta in un mostro troppo potente per le mie capacità...Mi ha ridotta a brandelli perche secondo lui volevo andargli contro. Dopo essere stata sconfitta, l'unico posto più vicino che mi è venuto in mente è stata casa tua..." 
Marshall annuì più volte  "Sei stata sciocca a non ascoltare Cake, spesso e volentieri, mi costa ammetterlo, ma quella gatta ha ragione"
"Si, questo lo so, ma stava male e.." Marshall posò un dito sulle sue labbra per farla smettere di parlare 
"Eri preoccupata, ma hai quasi rischiato la tua vita, la prossima volta, chiedi aiuto a qualcuno invece che andare da sola, se non c'è nessuno a cui chiedere scuoti questo-cacciò fuori dalla tasca un campanellino dorato con un gancetto nero di stoffa e glielo porse- per qualsiasi cosa e se Cake te lo aveva impedito, significava che non era poi cosi tanto grave la sua situazione, non pensi?" 
"Beh.." Fionna non sapeva ribattere, aveva ragione Marshall, troppo preoccupata per Cake, per una cosa futile, aveva messo a rischio la  sua vita.
Prese tra le mani il campanellino, era leggermente più piccolo di una noce, emetteva un suono appena percettibile quando veniva scosso, a Fionna piaceva, non amava i gingilli strani ma quello; stranamente, le piaceva.
"Grazie Marsh... ma come mai tenevi in tasca questo campanello? E come farai a sentirlo se è un suono flebile?"
Marshall le sorrise "Lo tenevo in tasca da un po' di tempo -1 mese,un po' tanto, pensò dentro di se- volevo dartelo ma non sapevo come, so che muori ogni volta dalla voglia di vedermi" alzò le sopracciglia e piegò le labbra maliziosamente, Fionna arrossì sbuffando, non fare lo scemo, aveva biascicato "Comunque riuscirò a sentirlo perchè è un campanello speciale, apposito per chiamarmi, quando avrai bisogno di me" Fionna sentì qualcosa di strano nel petto, ma non erano le ferite, e notò che Marshall aveva inchiodato lo sguardo nei suoi occhi, cercò di posarli altrove ma ritornava sempre a guardare il viso del ragazzo.
"E-e perchè hai pensato che potesse servirmi un campanello del genere?" deglutì a vuoto 
"Te l'ho detto, tu muori dalla voglia di starmi accanto ogni attimo" la sua voce era sicura e ferma ma allo stesso tempo suadente e trasportatrice
"Ma cosa dici, smettila" lei scostò la testa in modo tale da non poterlo guardare in faccia, Marshall passò una mano tra la chioma bionda e liscia
"Marshall ma che fai.." la voce di Fionna era sempre più imbarazzata, ad ogni frase che diceva le tremava di più rispetto alla precedente, non ebbe risposta, sentiva solo il tocco delicato del ragazzo e il ticchettio della pioggia che non dava accenni di cedimento.
Dopo un incessabile silenzio, Marshall fece voltare Fionna, per far incontrare i loro sguardi 
"Fionna, io ti piaccio?"
BUM. Arrivò diretta e precisa, non c'era incrinatura nella sua voce, era uscita limpida come l'acqua
Fionna non rispose, cercando di realizzare quella domanda. Era entrata in stato confusionale, le sembrò tutto ovattato e lontano 
"Fionna" il modo in cui il ragazzo pronunciava il suo nome era qualcosa di unico per lei e in quel momento, sentiva la sua "percezione" dei sentimenti ampliata e confusa
"Marshall.. perchè questa domanda...?" il ragazzo le rivolse uno sguardo perplesso, non se lo aspettava, evidentemente
"Perchè voglio una risposta non pensi?"
"E perchè vuoi una risposta?"
"Perchè poi potrò scegliere cosa dire" 

A Fionna si stava aggrovigliando il cervello, che significava? Avrebbe scelto cosa? Le stava girando la testa a furia di pensare, si era fatta tante domande ma non quella che le aveva posto Marshall: a lei piaceva quel vampiro?
Si mise a riccio e Marshall la strinse per non farla cadere, provocandole un po' di vergogna, tutto quel contatto la stava facendo svalvolare.
Iniziò a pensarci su-capperetti com'è difficile analizzare i sentimenti che si hanno dentro!- pensò. 
Il suo vagare la fece arrivare a Gommo, era sempre stata infatuata di quel bel principe gentile ed educato, sempre perfetto ma troppo intelligente e sofisticato per lei. Anche se si trovava bene in sua compagnia, dopo un po' si stancava dei rimproveri e dei discorsi pizzosi che faceva il principe di tanto in tanto. Si chiese se gli piacesse, si ovvio che le piaceva, ma forse non come intendeva Marshall, non fino a quel punto. Poi spostò i pensieri su Marshall, con lui stava bene, si divertiva, era se stessa e poteva dirgli tutto senza che si offendesse più di tanto, le piaceva sentirlo cantare e a volte lo accompagnava con la voce; in quei momenti si sentiva felice, spesso avevano dei litigi e Marshall doveva pregarla per farsi perdonare, alla fine però cedeva sempre. Riflettendoci, il vampiro era sempre molto insistente quando doveva farsi perdonare, lo voleva immediato, non gli piaceva quindi; che Fionna gli tenesse il muso, Cake ogni volta che parlavano di lui le diceva che era solo un approfittatore, un morto senza cuore, ma Fionna la pensava diversamente.

Marshall la smosse dalla spalla "Ehy Fionna ci sei?"
"Hai interrotto i miei pensieri!" tossì leggermente
"Scusi signorina ma le ho fatto una domanda 5 minuti fa"
"Ah." così tanto era passato? Le sembrava di aver riflettuto molto di meno, che poi, non era venuta ancora a capo di nulla
"E allora?"
"Allora lasciami altri 5 minuti" quello sbuffò ma dovette mandar giù ed aspettare

La ragazza ricadde nei suoi pensieri, che questa volta, furono molto brevi.
Pensò che Marshall era anche molto bello,affascinante, spericolato e con un buon senso dell'umorismo, cosa che a Gommo mancava, in alcuni casi le sembrava anche dolce...era... speciale.

"Marsh" quello drizzò le orecchie
"Hai una risposta per me?" la guardò come quando si attende un regalo
Fionna cercò di parlare, mantenendosi composta, per quanto ci potesse riuscire "Io... credo.." si soffermava su ogni singola parola, non riuscendo ad andare avanti "Io..." prese un respiro e quasi urlò tutto d'un fiato "PENSOCHETUMIPIACCIA" 
Marshall sbiancò quasi, poi sorrise arrossendo leggermente.
"Che ti sorridi!?-esordì imbarazzata-e ora, come risponderai?"
Quello sorrise con malizia "Ti dirò....-fece un attimo di pausa- io ti amo"

Rossa. Totalmente e solamente rossa. Era un peperone, una pentola sul fuoco pronta ad esplodere. 
Era questa la sua risposta!?
E ora che cosa sarebbe successo? La risposta non tardò ad arrivare, Marshall si avvicinò di scatto al volto della ragazza, posando la mano grigiastra e fredda sulla sua guancia, giunse a pochissimi centimetri dal suo viso e delicatamente, toccò con le sue labbra gelide quelle di Fionna, che chiuse le palpebre, avvampando e beandosi di quel momento, rimasero così per un bel po' di minuti, prendendo l'aria necessaria ogni tanto (o almeno quella che alla ragazza poteva servire).
Marshall cercò di intensificare il bacio, sfiorandole il labbro superiore con la lingua, la ragazza si lasciò andare, acconsentendo a quel gesto inaspettato. Lui le mordicchiò un paio di volte il labbro, provocando un mugolio da parte della bionda.
Quando sciolsero il bacio Fionna era a tinta unica e Marshall la squadrò per bene, ridacchiando della sua reazione.

Pian piano stava spiovendo all'esterno e il rumore della pioggia era quasi inesistente, ma era stato rimpiazzato dal ticchettio dell'orologio appeso sopra al camino. Marshall strinse a se Fionna, pensando che finalmente era riuscito a farla sua, finalmente era riuscito a rivelare i suoi sentimenti, un vampiro non prova emozioni generalmente, ma lui era stato influenzato e ora stava meglio.
Si avvicinò all'orecchio di Fionna e con una voce calda e seducente le disse "Ora siamo io e te, ora, sei solo mia". 
Fionna nascose il rossore tra le mani mentre lui sorrideva trionfante, le aveva provocato l'effetto che desiderava, chiuse gli occhi continuando a stringerla a se, sperando di rimanere così per sempre.





 
  
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