Era stata una giornata difficile, avevamo litigato, avevo pianto, eravamo stati lontani, mi ero sentita sola... e ora eccoci. Insieme. Un fantastico skyline di Detroit al tramonto. Troppo bello per essere la realtà, troppo reale per essere un sogno.

Ora gli sono di fronte, più o meno a 3 metri di distanza da lui; ci fissiamo, immobili. Mi viene da piangere: siamo stati lontani tutto il giorno a causa di una litigata, una cosa stupidissima a ripensarci ora. Ecco, inevitabile, la prima lacrima. Lui se n'è accorto. 
- Ooh baby! - esclama e mi corre in contro. Non riesco a trattenermi: inizio a piangere mentre lui mi stringe al suo petto. Una sensazione fantastica: posso contare i colpi del suo cuore che mi picchiettano dolcemente le guance. Continuo il mio sfogo silenzioso mentre lui mi stringe sempre di più: - Sssh baby, è tutto finito. Ok? Tutto finito. - mi tranquillizza; - Prometto, non ti farò più soffrire come ho fatto oggi. Sei troppo fragile. -. 
Ad un certo punto lui allenta la stretta dell' abbraccio e si allontana un poco: - Noo! - penso, - Non voglio che tutto finisca così! -. E infatti non è finito niente: mi prende dolcemente il mento tra l' indice e il pollice e mi alza la testa, cosicchè i nostri sguardi si incontrino. Lo sento, si si, lo sento: sto arrossendo. Di sicuro ora avrò le guance rosse. Intanto lui mi fissa negli occhi, con quelle sorgenti di acqua cristallina che ha al posto dell' iride. Adesso, però, noto che sta piegando la testa un po' verso destra... e anche che sta passando continuamente lo sguardo dai miei occhi alla mia bocca, forse un segnale... mi sta alzando sempre di più il viso, quasi mi devo mettere in punta di piedi. 
Il suo solito sguardo freddo e serio si è sciolto: è protettivo e... innamorato... 
Si sta avvicinando alle mie labbra. Ogni secondo sembra un' eternità, ma ora siamo così vicini che i nostri nasi si sfiorano, i nostri respiri si incotrano, le nostre anime si completano. Socchiudo gli occhi e mi lascio andare. 
A kiss.