Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: Akki_    25/09/2014    2 recensioni
Nami si ritrova con una gamba rotta e con la voglia di visitare il posto in cui sono approdati, senza però l'impiccio delle stampelle. Starà a Zoro aiutarla. :D
Dalla storia:
“Si può sapere che diamine hai? Sei sorda per caso?!?” Sbraitò arrabbiato. “Ho detto che mi hai svegliato!”
La figura della ragazza si mosse in un sospiro triste, rimanendo però in silenzio mentre la musica si faceva più tetra che mai.
“Su, avanti, dimmi cosa c'è che non va!” Si esasperò alla fine Zoro"
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Al chiaro di Luna.

 

Una musica lugubre riempì le orecchie di Zoro, svegliandolo.

Lo spadaccino si guardò intorno cercando Brook, convinto che la fonte del frastuono fosse lui, ma sul ponte della Sunny riuscì a scorgere una sola figura, che però non apparteneva allo scheletro. Si ricordò subito che nessuno era rimasto a bordo della nave, a parte lui che era di guardia e la Navigatrice che, essendosi rotta una gamba solo il giorno prima, non era ancora pratica delle stampelle che Chopper le aveva comprato non appena approdati su quell'isola quel giorno stesso.

Lo sguardo dello Spadaccino vagò sulla figura di Nami, sdraiata come sempre a prendere il sole, con l'unica differenza che aveva lo sguardo visibilmente offeso ed annoiato, mentre con le mani trafficava con un piccolo oggetto che era, a quanto pare, l'affare che aveva risvegliato così malamente il verde.

“Lo spegneresti? Sai, stavo dormendo!” Urlò sopra la musica Zoro.

Nami non lo degnò di uno sguardo, anzi si girò dall'altra parte sbuffando.

Lo spadaccino sospirò, alzandosi e dirigendosi verso la compagna.

“Si può sapere che diamine hai? Sei sorda per caso?!?” Sbraitò arrabbiato. “Ho detto che mi hai svegliato!”

La figura della ragazza si mosse in un sospiro triste, rimanendo però in silenzio mentre la musica si faceva più tetra che mai.

“Su, avanti, dimmi cosa c'è che non va!” Si esasperò alla fine Zoro, sedendosi sulla sdraio di Nami accanto alle sue gambe.

“... Oevoendee...” Borbottò finalmente lei, girandosi a guardarlo.

“Scusa?”

“Volevo scendere.” Gonfiò le guance la ragazza, offesa.

“E questo perché dovrebbe influire sul mio sonno? Sei tu la scema mocciosa che inciampa solo per farsi vedere con quei tacchi spropositati!” Si infuriò lui. Come faceva a non capirlo? Lui aveva bisogno del suo sonnellino pomeridiano!

“Buzzurro! Io volevo solo essere carina! Non è colpa mia se qualcuno aveva appena rotto le assi della Sunny in quel punto esatto per degli stupidi litigi con il Cuoco!” Si inviperì lei, alzandosi a sedere ed incrociando le braccia sotto i seni che, coperti solo da uno striminzito bikini verde, si alzarono ancora di più stringendosi tra loro.

Il verde deglutì, distratto da quelle cose che gli ballavano sotto gli occhi. Rispose però subito a tono ricordandole che era lei la mocciosa che non si era ricordata di guardare dove stava mettendo i piedi.

“Scemo!” Disse solo lei, guardando verso il paesino dove erano attraccati.

Zoro sospirò, sconfitto. “Dai, quando gli altri torneranno troveremo un modo per farti visitare il posto senza farti stancare troppo.”

Dannata la sua debolezza nei confronti di quella strega! Non sapeva resisterle, non poteva vederla così afflitta.

Il cuore gli sobbalzò solo a vederla sorridergli felice e poi perse qualche battito quando la vide avvicinarsi per abbracciarlo. Si divincolò imbarazzato dalle braccia della Nakama.

“S-stupida!” Grugnì, tornando a sdraiarsi sul prato della Sunny.

Con un risolino divertito la rossa spense la musica, mettendosi a leggere, un sorrido ad illuminarle il volto.

Zoro faticò non poco ad addormentarsi, col pensiero dell'abbraccio sempre fisso in mente. Quando finalmente cadde in un leggero sonnellino, fu bruscamente risvegliato dalle moine di Sanji che, urlante e pieno di cuoricini, faceva la corte alla sua adorata crostatina.

“Mi sono disperato tutto il giorno nel saperti tutta sola con quel Marimo di merda!” Pianse il biondo, guardando in cagnesco lo Spadaccino. “Spero non ti abbia dato troppo fastidio, Amor mio!”

Roronoa ringhiò, alzandosi e stiracchiandosi.

“Lasciala in pace, cuocastro di serie C, stava tanto tranquilla a leggere fino a che non sei arrivato tu a disturbarla!”

“Come ti perm...”

“Sanji-kun! Resteresti di guardia alla nave? Zoro mi ha promesso che mi avrebbe portata a fare un giro in paese.” Fece gli occhi dolci lei, interrompendo il litigio.

“Ma crostatina, ti accompagno io!”

Nami sospirò, facendo una faccina triste. “Ma poi chi mi preparerà tutte le squisite prelibatezze per cena, se tu sarai fuori? Sai che mi fido solo di te in cucina...”

“Aw, crostatina mia, ovvio che cucinerò per te! Sarò onorato di mettermi subito ai fornelli!” Volteggiò via il biondo.

“Su, Zoro, ora che c'è Sanji possiamo goderci anche noi il paesaggio!” Sorrise furba Nami, sporgendosi a prendere le stampelle lì accanto.

“Su, aiutami ad alzarmi!” Subito l'amico le porse la mano e la aiutò a mettersi in piedi. La sua mano così piccola e liscia quasi stonava accanto a quella di lui enorme, ruvida e callosa.

Il ragazzo si sentì lusingato dal fatto che la compagna avesse scelto proprio lui per fare un tour del paese e non il Cuoco, il quale sarebbe stato più arrendevole alle voglie di shopping di lei e soprattutto più voglioso della sua compagnia. Ma solo perché il verde non sapeva esprimere le sue emozioni per orgoglio, altrimenti lei sarebbe stata la prima a sapere di quanto starle accanto lo rendeva felice, a dispetto delle apparenze.

Si avviarono lentamente e silenziosamente verso la passerella che era stata piazzata per scendere dalla Sunny.

Passarono il pomeriggio a visitare negozi e, con grande sorpresa di Zoro, andarono anche nell'armeria, permettendogli di acquistare tutto il necessario per la cura delle sue armi.

Il paesino era pieno di turisti e nell'aria si respirava la festa che la sera si sarebbe svolta nella piazza principale.

“Voglio mangiare lì!” Indicò Nami, dall'alto delle spalle di Zoro.

Ebbene sì: quell'arpia si era voluta far prendere in spalla dopo poco che erano usciti, con la scusa che le stampelle la rallentavano.

Roronoa sbuffò. “Hai detto al cuocastro che volevi che cucinasse per te, non puoi deluderlo così.”

“Ti preeeego! Ti offro la cena, ma voglio mangiare lì!” Si spalmò sulle sue spalle, strusciandosi come una gatta.

“Pfù. E va bene!” Rispose, arrossendo al contatto con il seno della compagna. “Ma tu smettila di fare le fusa.”

Il locale che la rossa aveva adocchiato era un ristorante non troppo di lusso, ma che le sembrava carino e romantico. Aveva, infatti, i tavoli all'aperto che davano sul mare e che erano separati gli uni dagli altri da vasi pieni di fiori rampicanti, donando intimità a chi vi si sedeva.

Zoro arrossì ancora di più nel vedere il posto, però non disse nulla.

“Andiamo, su! Fammi scendere!” La ragazza prese subito il comando della situazione e, stampelle alle mano, si diresse verso un cameriere, chiedendo un tavolo per due.

Il verde alzò lo sguardo verso l'insegna che recitava il nome del posto: 'Al chiaro di Luna'.

Seguì l'amica verso il tavolo indicatogli e subito si accorse di una cosa strana - più che strana era abbastanza imbarazzante. Vi erano solo coppie in quel luogo! Si agitò e cercò un modo per farlo notare all'altra, ma non voleva farle intendere che a lui non sarebbe piaciuta un'uscita romantica con lei, perciò continuò a rimuginare in silenzio.

“Smettila di fare il broncio, prometto che non te la metto in conto questa cena! Mangia ciò che vuoi, offro io per ringraziarti di oggi!” Sorrise serena Nami, non capendo il perché del silenzio di lui. Cioè, lui era sempre silenzioso, ma in quel momento le sembrava un silenzio diverso dagli altri.

“... Sicura? Non vorrei trovarmi con un debito ancor più esorbitante di quello che ho ora!” Scherzò in risposta Zoro, cercando di darsi un tono. Era uno spadaccino, lui, non un ragazzino alla sua prima cotta! - Ok, era anche vero che quella si poteva considerare la sua prima cotta vera e propria, ma non per questo doveva comportarsi da ragazzino!

“Scemo!” si offese lei per finta, facendogli la linguaccia. “Piuttosto, scegli cosa prendere!” Alzò il menù a coprirsi il viso, mentre ponderava le opzioni che più la attiravano.

La cena passò in fretta tra le chiacchiere di Nami e i grugniti in risposta di Zoro, che alla fine, fattosi prendere dall'agitazione nel pensarsi ad un appuntamento, non spiccicò parola.

Dopo aver pagato, la Nakama volle fare un giro per la festa, ma si stancò subito di camminare e di nuovo si fece prendere in spalla.

“Sapevo che dovevo far venire il cuocastro al posto mio!” Ritrovò voce il verde. “Lui ti avrebbe presa in braccio molto volentieri e non si sarebbe lamentato del tuo peso da balena!”

Un pugno lo colpì in testa. “Sì, certo, adesso dici così, ma come te la sei gustata la cena offerta da questa balena!” Sbuffò poi. “Scemo! Portami a fare una passeggiata!”

E, ovviamente, lui obbedì, girando per tutto il paesino con l'amica in spalla. Il silenzio durò per tutto il tempo e alla fine Roronoa si rese conto che l'amica si era addormentata. Come una mocciosa pensò.

Salendo sulla nave trovò gli amici intenti a festeggiare chissà cosa in cucina.

“Hey, fratello! Ci stavamo preoccupando! Dove eravate finiti?” Domandò Franky.

“Pfù. Questa mocciosa mi ha obbligato a portarla in giro tutto il giorno.” Sbraitò fingendosi arrabbiato. Poi si diresse verso la camera dell'amica e la depositò piano nel letto, lasciando le stampelle lì accanto.

La ragazza mugugnò.

“... Oro...” L'occhio sano di Zoro la scrutò: era così carina! Tutta assonnata che lo chiamava teneramente! “... Rimani un pochino?” Gli si aggrappò allo Yukata e lo tirò piano verso di sé.

“Non posso!” Si agitò subito, imbarazzato dalla richiesta. “Tra poco Robin tornerà per dormire!”

“Dai, quando arriva te ne vai!” Si mise a sedere. “E poi mi serve una mano per mettermi il pigiama.” Sorrise maliziosa.

Il rosso diventò bordeaux e poi subito passò al viola. Dire che era arrossito era poco!

“Sc-scema! Fatti aiutare da Robin!”

“Uff. Sei proprio cattivo! Sei tu quello muscoloso qui, non Robin.” Incrociò le braccia. “Almeno con i pantaloni aiutami!” Lo sguardo implorante.

“Ok ok ok!” Disse subito.

“Il pigiama è questo.” Tirò fuori un vestitino corto e leggero da sotto il cuscino.

“E a cosa ti serve il mio aiuto per mettere quel coso?!?”

“L'aiuto mi serve per spogliarmi...” Sorrise maliziosa, di nuovo.

“Oh Kami.” mormorò disperatamente, non volendo immaginare cosa ci fosse sotto quei pantaloncini che le coprivano a malapena le cosce.

Lentamente si avvicinò e glie li iniziò a slacciare, sfiorando casualmente la sua pelle diafana. Dei sospiri iniziarono a uscirle dalle labbra ad ogni tocco di lui.

Il perizoma che indossava non fu di aiuto al verde, che tremò nel vedere quell'intimo – è mezzo trasparente! Pensò subito – per poi voltarsi subito. “Su, vestiti! Non c'era poi così tanto da togliere.”

Un fruscio leggero e vide passarsi accanto il bikini che finì a terra. Oh Kami. Il cuore di lui accelerò e perse un battito quando sentì delle rotondità spalmarsi sulla sua schiena. “NAMI!” Si pentì di essersi girato nel momento in cui i suoi occhi incontrarono quei rosei capezzoli, prima nascosti dal costume. Di nuovo si voltò di spalle, alzandosi in piedi ed allontanandosi.

Di nuovo un fruscio e l'amica fu vestita con quel pigiama che le arrivava ad inizio coscia, non coprendo praticamente nulla.

“Girati, dai, sono vestita.”

“... No. Me ne vado!”

“Dai, Zoruccio, non dirmi che non hai mai visto una donna nuda?” Rise birichina.

“Non sono affari tuoi!” La guardò di nuovo, deluso dalla mancata nudità di prima. “Avevi detto che dovevo darti una mano ed invece pensi solo a prendermi in giro!”

L'amica lo ignorò e si sporse a prendergli la mano, trascinandolo a sedersi.

“Non ti prendo in giro, voglio solo ringraziarti per oggi.” Sorrise gentile, posandogli un bacio leggero sulle labbra.

“Nami, ti prego, non fare così. Lasciami andare, ti prego.” Sussurrò, disperatamente. Ma poi le mani di lei lo iniziarono a spogliare, così da zittirlo in un attimo.

Lo Yukata fu subito a terra insieme alle spade, seguiti dai boxer.

“Oh Kami, mi farai impazzire...” Sospirò all'ennesimo tocco delicato di lei rivolto al suo membro.

“Miao” Si strusciò lei col seno sui pettorali del compagno.

Piano piano discese tutto il suo petto, baciando ogni cicatrice ed ogni centimetro di pelle, arrivando infine alla sua agognata meta. Lo prese in bocca con naturalezza, lasciando spiazzato e felice Zoro al tempo stesso. I suoi movimenti dapprima lenti si fecero sempre più veloci. Roronoa gemette il suo assenso, prendendole i capelli tra le dita e tirandoli piano. La bocca calda di lei fu aiutata dalle mani piccole che iniziarono un lento massaggio.

“N-Nami...” Gemette di nuovo, avvolto dal piacere. Iniziò a muovere il bacino al ritmo dei movimenti dell'amica. Ci volle poco per far riversare il piacere nella bocca di lei, che sorrise malandrina in direzione di Zoro.

L'abbraccio che si scambiarono in silenzio valse più di mille parole e li cullò tra le grinfie di Morfeo.

 

 

 

Fin.

 

 

Angolo di Akki_

 

Ok, è la prima volta (credo) che pubblico qualcosa di così esplicitamente sessuale, perciò se il raiting è sbagliato ditemelo nei commenti!

Spero vi piaccia :3

Bacini.

  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Akki_