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Autore: John Spangler    25/09/2014    4 recensioni
Sanji e Zoro si ritrovano su un'isola sconosciuta, e non sanno come ci sono arrivati. Riusciranno a tornare dai loro compagni sulla Sunny? Ma soprattutto, riusciranno ad evitare di scannarsi a vicenda?
Genere: Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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NOTA DELL’AUTORE: Rieccomi qua, stavolta con una storia sui nostri amati Sanji e Zoro. Non si tratta di yaoi, quindi se siete fan di quel genere vi consiglio di guardare da un’altra parte.

 

La storia è ambientata dopo il timeskip, in un periodo non meglio precisato. Lascio questa parte alla vostra immaginazione.

 

Fatemi sapere cosa ne pensate. Buona lettura!

 

 

 

Sangue, sudore e lacrime

 

Zoro aprì gli occhi lentamente, come se il muovere le palpebre gli costasse fatica. Si guardò attorno e si rese conto di essere sdraiato su una spiaggia, le onde che gli lambivano i piedi.

 

- Ma che...- Si alzò in piedi e si guardò di nuovo attorno, per verificare di non essersi sbagliato. Sì, era davvero sulla spiaggia di qualche isola. Più in la poteva vedere una fitta foresta.

 

- Come ci sono finito qui?- Si portò una mano al fianco. Fortunatamente, le spade erano ancora al loro posto. Con la coda dell'occhio, vide qualcosa in acqua che attirò la sua attenzione.

 

- Merda.- Nell'acqua c'era un'altro uomo, che lui conosceva benissimo, e stava per annegare. Lo spadaccino si precipitò in acqua, prese l'uomo e lo portò a riva. E adesso cosa devo fare?, si disse. Cosa aveva detto Chopper a proposito degli annegamenti? Ah, sì, premere le mani sul petto e far uscire l'acqua dai polmoni.

 

Fece quel che aveva pensato.

 

Va bene, e poi cosa c'era?, si disse. Hmm...

 

In quel preciso momento, si ricordò cos'altro doveva fare, e contrasse le labbra in una smorfia di disgusto. Merda, devo...merda! Non posso lasciarlo morire. Devo...devo farlo.

 

***

 

Sanji era sdraiato su un divano enorme, intento a chiedersi come diavolo fosse finito lì. I suoi pensieri furono interrotti da una voce femminile a lui molto cara.

 

- Ciao, Sanji.-

 

Il cuoco si girò e vide Nami, con addosso una vestaglia, che gli sorrideva. Si alzò di scatto e trotterellò verso la navigatrice.

 

- Oh, Nami, sono così contento di vederti!-

 

- Anch'io sono contenta di vederti, Sanji. Sai, ti stavo cercando. Ho una cosa per te.-

 

Il biondo alzò un sopracciglio.- Che cosa?-

 

- Sai, hai sempre fatto molto per la ciurma...- La rossa si avvicinò al cuoco e gli accarezzò una guancia, mandandolo in estasi.- E voglio ripagarti.- Disse queste ultime parole con una voce sensuale che non lasciava spazio a dubbi sulle sue intenzioni.

 

Gli occhi di Sanji divennero a forma di cuore.- Davvero?-

 

- Certo. Prima però, devi chiudere gli occhi. Così ti gusterai meglio la sorpresa.- Giocherellò con la cintura della vestaglia.

 

- Ma certo, Nami! Tutto quello che vuoi!- Sanji chiuse gli occhi e sorrise ancora più di prima. La prospettiva di poter ammirare le grazie di Nami gli aveva riempito il cuore di gioia, mentre un'altra parte del suo corpo aveva subito un processo di solidificazione.

 

- Ecco, ora puoi aprirli.-

 

Provate a immaginare lo shock che ebbe quando aprì gli occhi e si ritrovò le labbra di Zoro a pochi centimetri dalle sue.

 

- AAAAAARRRRRRGGGGGGHHHHHH!- Si allontanò di un paio di metri dallo spadaccino, gli occhi sbarrati come se avesse visto il Diavolo in persona. Anzi, peggio: come se avesse visto Emporio Ivankov nudo.

 

- CHE STAVI CERCANDO DI FARE?-

 

- Stavi...stavi annegando e ho provato a salvarti.-

 

- PUAH! Meglio morire piuttosto che essere toccato dalle tue labbra immonde!-

 

- Oh, fà un pò come ti pare, ingrato!-

 

- Monocolo!-

 

- Erotomane!-

 

- Palla di muschio!-

 

- Sopracciglia ricurve!-

 

- Testa d'alga!-

 

I due pirati chiusero gli occhi e incrociarono le braccia sul petto, chiudendosi in un silenzio tombale. Dopo un paio di minuti, Sanji si alzò in piedi e disse:

 

- Allora...dove siamo?-

 

- E io che ne so? L'ultima cosa che ricordo è che ero sul ponte della Sunny, poi niente. E tu?-

 

- Anch'io ero sul ponte. Stavo portando dei drink a Nami e Robin, poi però...non ricordo niente nemmeno io.- Si grattò il mento.- Forse c'è stata una tempesta e siamo finiti fuori bordo.-

 

- E allora perchè non ricordiamo niente?-

 

- Che ne so. Magari abbiamo sbattuto la testa da qualche parte.-

 

Zoro grugnì. Odiava pensarlo, ma forse il cuoco aveva ragione.- E ora che facciamo?-

 

- Direi di esplorare l'isola. Gli altri ci staranno cercando di sicuro. Se non ricordo male, Nami aveva detto che da queste parti ci sono pochissime isole, quindi è probabile che ci trovino presto, anche se magari ci metteranno un pò.-

 

- Va bene.- Lo spadaccino si diresse verso la foresta.

 

- Fermo!- Sanji raggiunse di corsa il suo compagno.- Non staccarti mai da me!-

 

- Mi hai preso per un marmocchio?-

 

- No, ti ho preso per uno capace di perdersi anche nel bagno di casa sua.-

 

- Fanculo!-

 

***

 

Due ore dopo, il cuoco e lo spadaccino erano ancora nella foresta. L'avevano esplorata in lungo e in largo, ma sembrava che non avesse fine. Oltretutto, faceva un caldo pazzesco.

 

- Anf...anf. Neanche ad Alabasta faceva tutto questo caldo.- disse Zoro ansimando e asciugandosi il sudore dalla fronte.

 

- Sembra...anf...di stare dentro un forno.- disse Sanji, che nel frattempo si era tolto la giacca e la camicia, rimanendo così a petto nudo. A peggiorare le cose, aveva anche finito le sigarette.- Vorrei essere al fresco.-

 

- Idem.-

 

- Un bel posticino fresco, con tanta acqua. Magari una bella baia con...- Gli occhi gli si illuminarono.- Sì, una bella baia con delle sirene, come sull'Isola degli Uomini-Pesce.- Sorrise in modo sinistro. Era evidente che il caldo gli stava dando alla testa.- Magari è proprio quello che troveremo alla fine della foresta. Una baia con tante belle sirene che mi accoglieranno a braccia aperte!-

 

- E che magari saranno tutte come Kokoro.-

 

Sentendo quel nome, Sanji diventò bianco come un lenzuolo. Nonostante fosse passato tanto tempo, l'immagine dell'anziana sirena incontrata a Water 7 ancora tormentava le sue notti. Si strinse le braccia attorno al corpo e iniziò a battere i denti, come se avesse avuto freddo.

 

- N-n-non d-d-dirlo neanche p-per scherzo!-

 

Lo spadaccino ridacchiò.

 

Finalmente, un paio di minuti dopo, arrivarono in una piccola radura, trovandosi davanti qualcosa che non si sarebbero aspettati: due gorilla giganteschi, dal pelo bianco e nero. Si trattava di due esemplari di una specie rarissima, diffusa solo su alcune isole del Nuovo Mondo (anche se si potevano trovare degli esemplari negli zoo privati di alcuni Draghi Celesti). Una specie con dei maschi particolarmente aggressivi, soprattutto se interrotti durante l'accoppiamento. Purtroppo, Sanji e Zoro erano incappati proprio nel momento in cui un maschio dall'aria feroce stava per montare una femmina.

 

Il gorilla guardò i due intrusi e, ritenendoli una minaccia, si diresse verso di loro urlando e battendosi i pugni sul petto, l'enorme membro ancora ritto nonostante l'interruzione.

 

- Che orrore!- disse Sanji, non si sa se a causa del gorilla o del suo ammennicolo.

 

Zoro sguainò tutte e tre le spade e si mise in posizione d'attacco.- Se hai troppa paura, lascia fare a me. Lo sistemo in due secondi.-

 

- Stronzo! Ho sopportato per due anni gli abomini di Kamabakka, figurati se mi lascio impressionare da una scimmietta!-

 

- E allora vedi di darmi una mano.-

 

Digrignando i denti, Sanji distese la gamba sinistra.- Armee de l'Air...- Zoro gli saltò sulla gamba.-...Power Shoot!- Calciò in aria lo spadaccino, spedendolo verso il gorilla ad una velocità altissima.

 

- Yaksha Demone Corvo!- Prima che Zoro potesse portare a termine l'attacco, il gorilla gli sferrò un poderoso pugno che lo spedì all'indietro, facendolo finire a qualche chilometro di distanza, nel profondo della foresta.

 

Sanji deglutì e guardò il gorilla. Forse è più forte di quanto pensassimo, si disse. Vabbè, dovrò tenerlo a bada finchè Zoro non sarà tornato.- Bel colpo, amico. Adesso, però, te la vedrai con me, e non sarà altrettanto facile.- Piegò leggermente le ginocchia.- Per prima cosa, vediamo di metterti fuori uso l'uccello. Mouton Shoot!- Saltò in aria e puntò una gamba in avanti, verso i testicoli del gorilla, colpendoli con tutta la sua forza prima che quello avesse il tempo di reagire. Il gorilla urlò dal dolore e cadde a terra, il membro che iniziava ad ammosciarsi.

 

- Ecco fatto, ora sei più guardabile.- disse il cuoco, soddisfatto.

 

Intanto, la femmina del gorilla si era avvicinata a Sanji e lo scrutava con un'espressione interrogativa, annusandolo con le sue ampie narici.

 

- Tu devi essere la sua bella...- disse il biondo.

 

La gorilla ruggì, scoprendo una fila di denti enormi e affilati.

 

Sanji iniziò a preoccuparsi. A quanto pareva, la gorilla aveva intenzioni ostili, ed era un bel problema. Anche se aveva quell'aspetto mostruoso, in fondo era comunque una donna, e quindi non poteva colpirla. E adesso come faccio?, si chiese.

 

- Scusa, tesoro, ma dovremo rimandare l'appuntamento...- fece per andarsene, ma la gorilla lo afferrò per i piedi e lo sollevò in aria, tenendolo sospeso davanti a sè come per soppesarne le qualità. Poi, iniziò ad avvicinarselo e spalancò le fauci.

 

- Ehi, niente scherzi! Io sono un cuoco, non una pietanza! Se mi lasci andare, ti preparerò uno sformato di banane, oppure...-

 

In quell'istante, il gorilla maschio arrivò con tutta la sua furia e colpì la femmina, facendo cadere a terra Sanji.

 

- Come ti permetti, scimmia troppo cresciuta?- disse il biondo, rialzandosi e massaggiandosi il capo dolorante.- Non si trattano così le donne!-

 

I due gorilla lo ignorarono, essendo troppo occupati ad urlare e a gesticolare tra di loro. Alla fine si fermarono, e la femmina indietreggiò, mentre il maschio iniziò ad avanzare verso Sanji ruggendo.

 

- Vuoi fare il bis? Va bene, ti accontento subito. Sky Walk!- Calciando l'aria a gran velocità, salì in alto fino ad arrivare all'altezza della testa del suo avversario.- Oeil!- Colpì il gorilla in piena testa, facendolo barcollare. Piroettò all'indietro e atterrò sulle punte dei piedi.

 

- Allora, che te ne pare della mia cucina?-

 

Il gorilla rispose con un ruggito che fece arretrare il cuoco di mezzo metro.

 

- Ew...che alito.-

 

All'improvviso, dagli alberi alle sue spalle emerse la femmina del gorilla, che lo colpì con una zampata prima che avesse il tempo di reagire, spedendolo a terra.

 

- Ma che...come ho fatto a non...- Prima che potesse anche solo capire cosa era successo, il gorilla maschio tornò all'attacco e gli sferrò un pugno che gli ruppe un paio di costole.

 

- Argh...figlio di...AAAHHH!- Sanji provò a muoversi, senza però riuscirci. Il colpo doveva essere stato più forte di quel che sembrava.

 

Il gorilla maschio lo afferrò e lo strinse in una morsa d'acciaio, rompendogli qualche altro osso, in modo da impedirgli ogni movimento e lo sollevò in alto, mentre la femmina assisteva alla scena.

 

Merda, è la fine, pensò il cuoco. Adesso mi mangeranno. Chiuse gli occhi e iniziò a lacrimare. Non rivedrò mai più Nami e Robin.

 

- CACCIA ALLA TIGRE!-

 

I due gorilla furono colpiti dalla furia dell'attacco di Zoro, e il maschio lasciò cadere Sanji a terra.

 

Ormai senza più forze, il biondo riuscì appena a sollevare la testa e a guardare il suo compagno.- Ce ne hai messo di tempo, testa d'alga.-

 

Zoro non rispose. Guardò i due gorilla e attaccò di nuovo.- Grande Tornado del Drago, Laccio Nero!- In men che non si dica creò un enorme tornado di lame che avanzò verso i suoi avversari. La potenza dell'attacco era tale che i due gorilla non ebbero nemmeno il tempo di reagire, venendo subito sbalzati lontano, i corpi pieni di tagli. Appena il tornado ebbe esaurito la sua furia, lo spadaccino si fermò e guardò il gorilla maschio.

 

- Questo è per prima. Crocevia dei Sei Sentieri!- Con un solo fendente delle tre spade, tagliò in sei parti il gorilla, il cui sangue andò ad imbrattare il terreno e il pelo della femmina. Quest'ultima rimase qualche momento a fissare lo spadaccino, per poi scappare a gambe levate nella foresta.

 

Zoro corse verso Sanji.- Ce la fai a camminare?-

 

- No. Quei bestioni mi hanno strapazzato per bene.-

 

- Vorrà dire che ti porterò io.- Si abbassò e prese il biondo per i fianchi, caricandoselo su una spalla senza tanti complimenti.

 

- Ehi, vacci piano!-

 

- Non lamentarti. E già tanto che non ti lascio qui.-

 

Sanji digrignò i denti ed ebbe un conato di vomito. La sua testa era a pochi centimetri di distanza dal posteriore di Zoro. Fece per protestare di nuovo, ma perse conoscenza e fu avvolto dall'oscurità.

 

Si risvegliò dopo un tempo indefinito con un gran mal di testa e una sorta di nebbia attorno agli occhi che gli impediva di vedere bene. Riusciva però a distinguere due oggetti davanti a sè. Due oggetti che, per forma e dimensione, gli ricordarono dei cocomeri. Incuriosito, alzò la mano e afferrò uno dei due oggetti, scoprendo che era insolitamente morbido per un cocomero, e poi...

 

- EHI!-

 

Grazie a quel grido, la vista gli si schiarì, e finalmente si rese conto, con un misto di gioia e di terrore, che quello che aveva afferrato non era un cocomero...

 

...era il seno sinistro di Nami.

 

Quel giorno, Chopper esaurì tutte le sue scorte di bende e antidolorifici.

 

***

 

Sanji andò sul ponte della Sunny, il corpo quasi interamente coperto di bende. Nami ci era andata giù pesante, e Chopper aveva dovuto trasformarsi per bloccarla. Ora, il suo corpo era un ammasso di dolore, ma poteva camminare senza troppi problemi. Si girò a sinistra e vide Zoro con i gomiti appoggiati al parapetto, intento a guardare il mare. Gli si avvicinò e si accese una sigaretta.

 

- Avevi ragione.- disse lo spadaccino.

 

- Su cosa?- chiese il cuoco.

 

- C'era stata una piccola tempesta che ci aveva fatti finire fuori bordo, poi la corrente ci ha trasportati su quell'isola. Nel tragitto abbiamo sbattuto la testa da qualche parte e lo shock ci ha fatto dimenticare alcuni particolari, almeno così ha detto Chopper.- Fece una pausa.- Dopo che ti ho raccolto, ho attraversato il resto della foresta e sono finito su una spiaggia dall'altra parte dell'isola. Poco lontano da lì, c'era la Sunny.- Smise di parlare e abbassò lo sguardo.

 

Il cuoco emise una nuvola di fumo dalla bocca e buttò la cenere della sigaretta in mare.- A proposito, grazie. Per avermi salvato, intendo.-

 

Lo spadaccino scrollò le spalle.- Non potevo farla passare liscia a quel gorilla, dopo che mi aveva colpito. E poi, se non ti avessi salvato, saremmo morti tutti di fame.- disse, come se non gli importasse molto della vita del cuoco. Si allontanò dal parapetto e si incamminò verso l'interno della nave, lasciando il biondo alla sua sigaretta.

 

Quel che non aveva detto, e che non avrebbe mai confessato neanche sotto tortura, era che si era davvero preoccupato per Sanji. Anche se litigavano un giorno sì e l'altro pure, anche se lo avrebbe volentieri strangolato, Zoro voleva bene al suo compagno. Per lui, come per qualunque altro membro della ciurma, avrebbe affrontato qualsiasi pericolo.

 

E Sanji, che tutto questo lo sapeva già, sorrise appena Zoro si allontanò.

  
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