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Autore: DarkSimon Lecter    25/09/2014    0 recensioni
Uno Spartan, una missione, una vendetta. Un nuovo epilogo.
Genere: Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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La nuova realtà: Toxic
Toxic aveva compreso che tutto ciò per cui aveva combattuto era una menzogna, tutto ciò che aveva servito era solo fiaba senza morale, tutto ciò per cui era stato creato era stato spazzato via in pochi minuti. Aveva letto la verità, tra UNSC ed i Covenant erano stati presi accordi che vedevano quest’ultimi veri vincitori. Per chi aveva combattuto? Per chi aveva ucciso?  Non aveva avuto altro che la sua missione tutta la vita ed ora era tutto finito. Tutto era una bugia, una falsità. Si trovava sulla Terra in mezzo alla neve in un grande castello, il freddo ed il vento non davano tregua da giorni. Lo stesso clima lo si poteva trovare nel cuore del leggendario Spartan Toxic. Le condizioni di Snow non miglioravano, nessun messaggio, le parole del suo caro amico Rufy erano prive di senso per lui, niente riusciva a far recuperare la fede a Toxic. Stava cadendo nel vuoto privato di qualsiasi sentimento, cadeva in un baratro oscuro. Ogni giorno andava sulla torre più alta a contemplare il panorama, neve e bianco ovunque. SI era smarrito in paradiso. Un paradiso così isolato da sembrare una grande prigione di ghiaccio, Martinex tentava di risollevargli il morale con il suo solito sarcasmo ma tutto ciò che otteneva era un sorriso spento.
Un giorno Snow mosse la mano, Valery , che gli era stata vicina per tutto il periodo, dormiva in quel momento e non vide il leggero miglioramento ma Toxic, che casualmente passava di lì, lo vide. “Missione compiuta. I nemici erano sbaragliati ed anche Snow è vivo e sulla via di ripresa” pensò Toxic “ Ora posso andare a cercarmi la mia nuova missione”.  Preparò ogni cosa nel dettaglio, come se dovesse prepararsi per una battaglia campale: l’armatura era stata caricata al massimo, aveva lucidato le sue armi, caricato al massimo i caricatori ed aveva riempito il serbatoio del suo mezzo, ma soprattutto aveva disattivato il suo localizzatore. Si era perso in Paradiso ed aveva intenzione di avventurarsi solo senza i suoi compagni, senza la possibilità di farsi rintracciare. Voleva continuare a vivere con l’idea che aveva una missione, forse perché uno spartan non concepisce la parola libertà, forse perché il suo dolore era troppo grande, forse perché l’unica cosa che poteva farlo sentire ancora vivo era uccidere quelle dannate cose che gli avevano portato via tutto: i Covenant. Giurò solennemente che avrebbe ucciso qualsiasi “alieno bastardo”, così li chiamava, che avrebbe incontrato sul suo cammino.
Era la mattina del 28 Settembre quando  Toxic partì con la scusa di far un giro di perlustrazione, Snow quel giorno aveva ripreso a parlare grazie alle cure di Valery, Rufy si era offerto di lavorare al sistema di riciclo energia del castello mentre DDC e Martinez erano di guardia come loro solito.  Toxic aveva la via libera, nessuno l’avrebbe visto andarsene e nessuno l’avrebbe fermato. Percorse miglia e miglia quando il suo mezzo si ruppe: “ poco male” disse Toxic tra sé e sé  “ Procederò a piedi come ho sempre fatto” riprese il cammino fino a quando non fu costretto a fermarsi a causa di un grande crepaccio che gli sbarrava la via.  Continuò a camminare in direzione sud per alcune miglia ma  non era il solo, infatti un branco di Brute si stava avvicinando a lui a tutta velocità a bordo dei loro rumorosissimi Chopper. Toxic fu abile a disarcionare due dei quattro nemici ed a metterli fuori gioco. Tuttavia, provato dal freddo e dalla sua condizione psicologica, non riuscì ad eliminare gli altri due. Uno di loro saltò a terra dal Chopper e lo carico sparando a raffica ferendo lo spartan ad una gamba, ma Toxic, che impugnava il suo DMR con pochi colpi precisi lo freddò seduta stante. Ne mancava uno ma di esso non sembrava esserci traccia, continuò a camminare prestando attenzione a dove potesse essere il suo nemico ma non lo vide fino a quando si trovò davanti un gran numero di Covenant, capeggiati dal Brute che era sparito. Erano troppi, erano meglio armati e non erano provati come Toxic. Aveva poche possibilità di uscirne vivo, ma se doveva morire l’avrebbe fatto combattendo e  portandosene dietro il maggior numero possibile. Sparò tutti i colpi possibili per creare scompiglio nelle linee nemiche e corse verso il crepaccio, molti Covenant lo seguirono ingenuamente e prima che potessero rendersi conto della trappola si ritrovarono alle spalle il crepaccio e davanti a loro uno spartan con in mano due granate senza sicura, con l’armatura in sovraccarico e senza elmetto.  Era riuscito ad aggirarli, alla fine lui era il grande Toxic, la leggenda seconda solo a Master Chief e l’elemento più premiato all’accademia. Molti Covenant iniziarono a sparare verso il nemico e Toxic corse verso di loro con un grido liberatorio che echeggiò per tutta la landa di neve, una grande esplosione seguii ed il ghiaccio sottostante si ruppe allargando il crepaccio che inghiotti  tutto. Pochi metri più avanti dell’enorme cratere l’elmo di Toxic era nella neve, in quel maledetto paradiso ricoperto di ghiaccio e promesse infrante.
Nello stesso momento in cui avvenne l’esplosione Snow di svegliò di colpo alzandosi e grido: “ No Toxic NO!” . 
  
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