.il tempo dei corvi.
il
tempo dei corvi è arrivato da tempo
i
lupi sono una leggenda lontana
l'estinzione
ha steso ceneri su ogni loro orma
e
il cielo ha perso i loro canti e i loro sogni
mentre
le penne nere volano attraverso i fulmini
qui
è tutto livido di nuvole e tempesta senza tregua
i
corvi sono come nati per questo
non
conoscono pace e non se la concedono mai
volano
e volano, ogni terra che sfiorano abbandonano
come
se potessero bruciarsi da un momento all'altro
il
fuoco che crepita sotto terra, in profondità
gira
il mondo e lo divora dall'interno
ma
tutto questo non li riguarda, il vento soffia
li
riporta in alto, lontano da tutto ciò che si dibatte nel profondo
non
rischierebbero mai le loro ali tra i rovi
di
queste ruvide faccende terrene
un
solo buco e non potrebbero rialzarsi in volo
un
solo squarcio e tanto basterebbe a lasciarli a terra
probabilmente
non ne vale mai la pena
la
sopravvivenza è qualcosa da stringere con prezioso senso
spalancano
le ali e volano in alto
un
fulmine li potrebbe ridurre in cenere
ma
è un istante, molto meglio che il dilaniarsi lentamente
il
vento rimulina le loro ceneri e rieccoli
rinascono
senza ricordi nemmeno di ciò che hanno perso
hanno
solo il senso di battaglia e quello di vendetta
e
i loro artigli possono afferrare solo cose abbastanza leggere
da
sollevarsi in aria insieme a loro
e
potrebbero essere abbandonate non appena siano zavorra
chiamali
sali
in cima al dorso della terra più alto che trovi
e
chiamali con tutta la voce che hai
alza
la tua richiesta di aiuto
arriveranno
subito, potrai vedere il sole
luccichio
divorato dalle loro penne
sanno
combattere fino a trarti da ogni guaio
ma
non sprecare mai la tua voce se necessiti di conforto
la
luce viene divorata dal nero delle loro piume
potrebbero
inchiostrare il cielo di tragedia e vendetta
ma
non potrebbero mai fare nascere il sole col loro canto
il
tempo dei lupi è finito, molto tempo fa
la
luna si è spenta, e le stelle sono più fredde del ghiaccio
cadaveri
cosmici, balene arenatesi nell'infinito
l'ho
vista camminare, le sue orme bruciavano sul terreno
e
quando è arrivata al ghiaccio dell'acqua ha proseguito
sapeva,
oh, se sapeva
si
è chiusa il canto in gola mentre il suo fuoco le scioglieva l'appoggio
l'ha
affondato con sé
ha
chiesto ai corvi che l'accompagnassero e lo hanno fatto
sono
rimasti a volare in aria sopra all'acqua
fino
a vederla scomparire sotto la superficie e molto più giù
e
quando non c'era più niente da vedere se ne sono andati
non
avevano motivo di restare
l'ho
visto fermarsi, a costruire la sua stessa trappola
l'ha
architettata bene, semplice ed efficace
sarebbe
bastato entrarvici con un solo passo per
complicarsela attorno
ha
fatto quel passo, e la trappola gli si è avvinghiata attorno
non
ha mai chiamato i corvi a vedere cosa gli accadeva
ma
essi andavano a cercarlo molte volte
e
ogni volta se ne andavano lasciandolo lì, delusi
che
non facesse la magia, che non si districasse in una sola mossa
e
nella sua stessa trappola è scomparso
i
corvi si sono alzati in volo
hanno
sentito il richiamo portato dal vento
il
lupo bianco come una zanna pulita dal sangue
ad
un ciglio dal baratro
e
gli hanno tenuto la coda tra il becco per trattenerlo
ma
egli si è gettato in avanti trascinando con sé i suoi ultimi nemici
non
c'erano altre gole per cantare il suo ultimo gesto
e
i corvi hanno solo potuto mulinare il vento
per
imbastire il flusso che portasse via il suo ultimo ricordo
e
lei vestita del manto delle ombre
ha
alzato le braccia unite al cielo sopra la sua testa
ha
chiuso gli occhi abbandonandosi completamente
e
i corvi hanno portato via ciò che restava di lei
hanno
attraversato il tempo in cui non riescono a soffermarsi
hanno
attraversato il senso che non riescono mai a tenere stretto in pugno
portano
via le anime dopo le loro ultime parole non dette
gettano
gli ultimi sguardi avanti e indietro e in ogni dove
attraverso
ogni cosa che non rimane mai per sempre
non
comprendono l'infinito eco di ogni singolo momento
la
loro natura è troppo diversa, non riescono a sentire nelle vene
il
ritmo della terra né il flusso dell'acqua
la
loro unica terra è il cielo senza nulla di fermo
ogni
cosa potrebbe mutare da un momento all'altro
le
nuvole hanno forme perennemente cangianti
e
il ripetersi del cerchio del sole e della luna
per
loro solo un dato di fatto
è
arrivato il tempo dei corvi
faranno
comunque la cosa giusta, ma ne sono passivi elementi
come
foglie nel vento, trascinati dalla direzione dei concausali incidenti
possono
solo scegliere come planare meglio
non
riescono a comprendere la corsa sul terreno e com'esso pur si muovi
un
ritmo troppo lento, troppo denso, per loro
vi
annegherebbero senza comprenderne comunque alcun sentimento
perciò
spalancano le ali e si alzano in volo
alianti
portati via da correnti ascensionali che li strappano via dal suolo
sorvolano
in un istante distanze, senza trarre da esse alcuna lezione
e
ripetono ogni atterraggio e ripetono ogni decollo
l'istinto
solo una ripetizione di meccanismi che funzionano come sono
non
una freccia che indica la direzione in cui spingersi
e
ogni volta che tenterai di rinchiuderli in una gabbia per quanto argentea
la
ritroverai vuota non appena tornerai ad essa con lo sguardo
approfitteranno
di ogni tua minima distrazione per non essere più lì
e
hai visto come si legano giocando con il loro filo rosso nel tramonto
un
cielo di sangue a sancire una promessa
che
potrebbe essere recisa in ogni momento
il
paranoico timore potrebbe divenire realtà da un momento all'altro
e
ognuno potrebbe fissarli troppo a lungo
come
se la loro immagine potesse essere consumata dall'eccessiva conoscenza
potresti
essere la loro unica salvezza, il privilegiato conforto
ma
non aspettarti che sappiano dare altrettanto
essi
non conoscono la natura delle creature che si spostano su terra
non
sanno cosa sia mettersi in gioco fino a divorarsi completamente
nello
slancio di una sfida che si è voluta cogliere fino in fondo
lasceranno
la presa non appena non sapranno più che farsene
come
se non potessero mai avere il cuore interamente su qualcosa
e
non conoscono il trucco della fenice
lasceranno
bruciacchiare il bordo delle penne
ma
sono i primi a sapere che se il fuoco li divorerà per intero
non
potrebbero ritornare proprio come sono
e
lo temono, non vogliono accettare il rischio
rinascere
con qualcosa in più e qualcosa in meno
ogni
loro cenere ha sempre solo qualcosa in meno che sono disposti
a
giocare sul terreno del prossimo campo di battaglia
hanno
l'irresistibile fascino dei giochi a mezz'aria
ma
non credere nemmeno per un momento
che
potrebbero essere qualcosa di meno effimero di ciò che sono