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Autore: Mirella__    26/09/2014    1 recensioni
...Perché quando c'è di mezzo una convivenza, spesso neanche le migliori amicizie sopravvivono.
1 - Di lunghe contemplazioni sulle chirurgiche operazioni.
2 - Meglio frutti saporiti che detective inviperiti.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito, Un po' tutti | Coppie: L/Light
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Questa raccolta è una collaborazione di Mirella__ e Scintilla19



 
At First Fight

- Chi sarà il primo a colpire? -


 

Meglio frutti saporiti che detective inviperiti.


Avere carisma, avere fascino, avere bellezza.

Ecco, Light, nonostante avesse tutte queste qualità, non poteva che definirle superficiali.

Certo, sapeva usare ognuna di esse con grande abilità e spesso gli erano tornate davvero utili; tuttavia, non poteva fare altro che stupirsi quando notava come tali attributi facessero davvero poco di una persona. Questo pensiero non poteva che esser confermato dalle immagini della rinomata marca di rossetti gli sfilavano davanti gli occhi.

Misa poteva dire d’essere affascinante, ma si sarebbe contraddetta nell’attimo in cui avesse aperto bocca.

Intelligenza: se mancava quest’ultima, ecco che tutte le altre qualità ne risentivano.

La pubblicità stessa poteva essere definita un trucco: i difetti della modella erano stati nascosti; non che il suo corpo ancora bello e giovane ne avesse, no, Light non si riferiva certo a quelli estetici, ma a quelli che infettavano la sua personalità: il suo corpo era stato messo in mostra in qualità d’oggetto, la sua voce non era stata certamente registrata.

La ragazza che compariva in quei brevi fotomontaggi altro non era altro che una bambola che il regista si accingeva a far muovere, un oggetto che aveva il fine di dare al prossimo una bella vista e invogliare la gente a comprare quel prodotto.

Misa era stata idealizzata in quello spot, resa perfetta e irraggiungibile.

Certo che se fosse stato lui al posto della modella, non avrebbe avuto bisogno di ricorrere a simili sciocchezze per sembrare perfetto.

Trattenne un sorriso: lui lo era per davvero.

Certo, chi avesse conosciuto Misa di persona, quella pubblicità non l’avrebbe nemmeno considerata; insomma, come si può restare ammaliati da una ragazza simile?

 

Incrociò le braccia al petto, soddisfatto dei propri ragionamenti, poi ruotò di poco la testa verso Ryuzaki, certo che una persona matura come lui sarebbe stato di comune accordo con le sue idee.

I denti mordevano forte, tiravano la buccia, martoriavano il frutto.

Di primo acchito restò sorpreso.

Non aveva mai visto L così concentrato su qualcosa, mai, la sua espressione era sempre distaccata, ma in quel momento sembrava così coinvolto…

Light divenne infastidito: cosa ci trovasse di tanto interessante in quella roba proprio non lo capiva.

“Ryuzaki, non credi di stare esagerando?” Chiese infine, esasperato dal comportamento del collega, davvero poco appropriato alla situazione, “è la terza volta che guardiamo questa pubblicità e di certo lì non ci sono indizi riguardanti Kira”.

“Sì, questo è vero, ma è vero anche il fatto che abbiamo la situazione in pugno, quindi rilassati”.

“Concorderai con me che possiamo dedicarci ad un lavoro più impegnativo”. Disse Light, ignorando del tutto le parole dell'altro e allungandosi sopra la spalla di L per prendere il mouse, invadendo in tal modo parte della sua sfera personale.

Il detective gli afferrò la mano - deciso a godersi la pubblicità almeno un altro paio di volte - e subito la spostò verso i documenti che c'erano a fianco dell'oggetto. “Guarda quanti documenti! Potrai lavorare su questi, io intanto continuo ad analizzare la pubblicità e a controllare le registrazioni provenienti dalla Yotsuba”.

Light si morse il labbro. Perché doveva darle tutta quella attenzione?

Si mise a lavoro su quei dannati documenti e dopo un quarto d'ora era arrivato alla conclusione che Higuchi era il Kira più idiota che esistesse. Lui non avrebbe sbandierato ai quattro venti la verità sulla sua identità solo per portarsi a letto Misa.

Lanciò un'occhiata fugace alla modella. Era una gallina! Se avesse avuto il Death Note tra le mani e fosse stato Kira se ne sarebbe sbarazzato perché l'unica cosa che poteva portargli quella erano guai, un'infinita, abominevole quantità di guai.

Portò la mano sotto il mento e continuò a cercare indizi sull'operato di Higuchi. Monotono, tutto monotono. Si stava annoiando fin troppo. Perché diamine L non si decideva ad entrare in azione?

“L, dovremmo lavorare al piano per arrestarlo. Non possiamo permettere che altri criminali muoiano”. Ma il detective inarcò un sopracciglio e si limitò a scrollare le spalle.

“Dopo”. Fu la sua esauriente ( per lui) risposta.

“Ma... ogni minuto è prezioso. Già la polizia ha poca fiducia in te, se continui così...”

“Non mi è mai interessata l'opinione altrui, Light. Lavorerò con la mia calma, come ho sempre fatto”. E di nuovo gli occhi neri si soffermarono sullo schermo.

Il giovane annuì e si mise a fare dei sudoku, tanto elaborare un piano era inutile se L non aveva la minima intenzione di aiutarlo.

Passò un'altra ora e ancora niente. Solo l'estenuante ripetersi di quella pubblicità da quattro soldi.

“L... ho sonno! Andiamo in camera!” Disse lamentoso il ragazzo, davvero stufo di quella situazione. Erano lì dalle otto del mattino e buona parte del lavoro aveva avuto come protagonista Misa Amane. Alla sua supplica L continuò nel suo mutismo, facendo sbuffare il castano che iniziò a tirare la catena per farsi guardare.
“Ti ho detto di no, Light, ancora la notte è giovane e sono sicuro che potrai resistere per un altro paio di ore”. Disse caparbio il detective, iniziando ad ingrandire e rimpicciolire i vari fotogrammi tanto per avere più da guardare.

Light alzò gli occhi al cielo, non ce la faceva più! “L!” Disse dopo altre due ore, cercando di darsi un tono dignitoso nonostante gli occhi rossi e lacrimanti a causa del sonno. “Per favore! Stacca quel dannato computer!” Strinse i pugni e fu colto dall'ennesima tentazione di picchiarlo, quella settimana, quando L scosse la testa e continuò con la sua opera.


 

Dopo altre tre estenuanti ore.

“L, sai che sono Kira?” Buttò lì Light, tanto per farsi prestare attenzione, ma il detective si limitò a scrollare le spalle e ritornò a guardare le gambe di Misa scoperte dalla gonna troppo corta.

Il giapponese alzò gli occhi al cielo. Cosa poteva infastidire tanto il detective da scomodarlo dalla vista del corpo della ragazza?

SI fece forza per pensare e velocemente il suo sguardo studiò tutti gli elementi presenti nella stanza.

Light portò una mano alla fronte, osservò la fragola sulla torta di Ryuzaki e sul suo viso si allargò un sorriso demoniaco.

Mantenete il segreto, in cambio vi do la mia fragola”.


 

Ryuzaki lasciava sempre per ultimo ciò che per lui era la parte migliore: ecco come poteva avere la vendetta perfetta. In quel modo il detective avrebbe finito di fare il maniaco e lo avrebbe degnato del suo sguardo.

Non mangiava le fragole da dieci anni o giù di lì, ricordava vagamente che il loro sapore amaro aveva fatto storcere il naso al bambino che era, ma in quel momento se ne stava fregando altamente: avrebbe corso anche il rischio di vomitare se quell'idiota avesse staccato la spina di quel maledetto pc.

Quindi si sporse di poco e prese la fragola, portandola poi alle labbra e inghiottendola di colpo sotto lo sguardo sconvolto del detective.

Sorrise trionfante, finalmente Misa era passata in secondo piano e adesso al centro delle attenzioni c'era solo lui! Com'era giusto che fosse. Peccato che l'espressione che prese forma sui lineamenti di L gli fece passare in fretta l'euforia della vittoria.

Light venne catapultato a terra con una mossa di capoeira talmente repentina che non ricordava nemmeno d'aver visto i piedi di Ryuzaki affondare il colpo.

Il suo premio era stato doloroso, ma aveva scoperto che le fragole adesso gli piacevano, tuttavia non fece in tempo a trarre le conclusioni che L già incombeva sopra di lui con l'indice rivolto verso l'alto e lo sguardo severo. “Light-kun, la mia fragola non si tocca.”



Angolo delle autrici

Ringraziamo di cuore Chiara per averci lasciato un suo commento, è stato davvero un incoraggiamento ad andare avanti, diciamo incoraggiamento perché eravamo tentate di interrompere la raccolta visto il disinteresse totale che a malincuore abbiamo notato.

Per questo vorremmo dirvi che – se questa storia vi interessa almeno un po' – ci piacerebbe davvero avere altre opinioni, giusto perché continuare a pubblicare nonostante le shot siano pronte inizia a sembrarci inutile.

  
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