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Autore: _Aras_    27/09/2014    2 recensioni
Raccolta di otto drabble per una storia romantica, introspettiva, drammatica e anche lievemente fantasy.
Se ne stava seduto sul molo, le gambe penzoloni e lo sguardo perso.
All’improvviso, l’acqua del lago prese a vibrare, finché una figura emerse a qualche metro da lui.
Avvolta da un’aura di mistero, una donna dagli occhi d’un celeste luminoso e sfavillante lo stava osservando.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Asidh

Asidh, la dame du lac

Nome sul Forum e su EFP: _Aras_
Titolo: Asidh, la dame du lac
Pacchetto: Pacchetto LAGO
Genere: Introspettivo, Romantico, Fantasy
Rating: Giallo
Coppia: Het
Note: Questa raccolta si struttura in otto drabble, ambientate in altrettanti giorni consecutivi. Ho scelto di inserire giusto qualche battuta in francese – è la mia passione, in questo momento – il cui significato è facilmente intuibile, in ogni caso alla fine del testo ci sono le note con la traduzione.

 

 

 

Primo incontro

L’azzurro pallido del cielo, solcato da lievi sfumature rosee e aranciate, dava inizio a una nuova giornata. All’alba, l’aria era ancora fresca e una brezza leggera che scendeva dai monti scuoteva le chiome degli alberi. 
Se ne stava seduto sul molo, le gambe penzoloni e lo sguardo perso.
All’improvviso, l’acqua del lago prese a vibrare, finché una figura emerse a qualche metro da lui.
Avvolta da un’aura di mistero, una donna dagli occhi d’un celeste luminoso e sfavillante lo stava osservando. I capelli scuri svolazzavano intorno a lei, come dotati di vita propria. Sembrava indossare un reggiseno di conchiglie, come accadeva solitamente alle sirene nei film.

 

 

Secondo incontro

Era di nuovo lì, meravigliosa creatura.
Intorno a lei si allargavano cerchi concentrici che sembravano voler diffondere la notizia del suo arrivo al mondo.
Lo fissava ancora con quegli occhi ammalianti, come se stesse aspettando che la domanda che premeva per uscire dalle sue labbra fosse pronunciata.
«Come ti chiami?»
Tremante, diede fiato a quella curiosità, temendo di rompere l'atmosfera che li circondava. Lei continuò ad osservarlo e per un attimo temette che non lo avesse sentito.
Poi rispose.
Aveva una voce soave, così musicale che sembrava stesse cantando. Assomigliava al suono melodioso degli uccellini che in pieno pomeriggio gli rallegravano la giornata.
«Asidh.»

 

 

Terzo incontro

Un suono improvviso gli fece voltare la testa. Il gorgoglio dell'acqua che s' increspa quando un corpo interrompe la sua quiete. Asidh lo stava guardando, esposta all'aria fino alla vita.
Donna splendida, anima raggiante.
Una tale creatura non poteva appartenere al pianeta Terra, un luogo di sofferenza, peccati e perdizione. Doveva essere originaria di un posto migliore, che giustificasse la sua natura superiore.
«Da dove vieni?»
Per la prima volta gli sorrise e il suo viso si fece luminoso, solare. Sui suoi occhi gli parve di leggere un'espressione di dolcezza, le sue labbra si aprirono come petali delicati.
«Je viens de ton monde.»1

 

 

 

Quarto incontro

Così bella, così irraggiungibile.
Lui non sapeva nuotare, non poteva avvicinarsi a lei ma il suo cuore fremeva per vederla meglio, per sentire il calore del suo corpo.
«Avvicinati» la pregò, allungando una mano nella sua direzione. Asidh si mosse lentamente, scivolando con leggerezza fino a lui. Solo un soffio di vento separava la punta delle dita dalla sua pelle.
«Posso toccarti?»
Parole priva di delicatezza, le sue, soprattutto se paragonate alla musicalità della sua voce.
«Oui.»
Aveva parlato di nuovo in francese.
Il francese, la lingua dell’amore.
Sfiorò appena la sua pelle liscia e bagnata. Una sensazione di felicità lo avvolse, mentre accarezzava quella creatura celestiale.

 

 

Quinto incontro

Era sempre lì, come ogni mattina, ad accogliere lui e i raggi del sole che facevano capolino da dietro i monti per illuminare il lago.
Se ne stava zitta, non parlava mai a meno che non fosse lui a interpellarla.
Talmente immobile che talvolta la credeva una statua, per poi ricredersi: nessun uomo sarebbe stato in grado di creare qualcosa di tanto magnifico.
La luce colpiva i suoi capelli scuri, permettendogli di notare le sfumature bluastre immerse in quel manto corvino.
La sua pelle dal colorito quasi dorato pareva brillare e competere con il sole per essere la stella più luminosa.
Lo era davvero.

 

 

Sesto incontro

Asidh era ormai un pensiero fisso per lui, l’unico che lo occupasse per tutto il giorno e tutta la notte. Era rimasto folgorato dalla sua bellezza, ammaliato dal fatto che si presentasse solo a lui.
Non parlavano mai, rimanevano immersi nel silenzio a osservarsi, gli sguardi incatenati e i cuori aperti.
Credeva di esserne innamorato.
«Posso baciarti?»
Aveva paura di farla fuggire, non la meritava affatto, lei era troppo per lui.
Invece, Asidh aveva sorriso e si era avvicinata.
Si era sporto dal molo, sostenendosi a uno dei pali in legno, e aveva posato le labbra sulle sue.
Labbra calde, dolci, invitanti.
Perfette, come lei.

 

 

Settimo incontro

«Je suis amoureuse de toi.»2
Dolci parole, che suono incantevole avete!
Non riusciva a crederci, eppure si fidava ciecamente di lei.
Lei, così bella, così perfetta.
Lei, l’unica donna che esistesse per lui.
Lei, tutto ciò di cui aveva bisogno per essere felice.
Asidh.
«Moi aussi, je suis amoureux de toi.»3
Rispolverò il francese che aveva studiato da ragazzino e confessò il suo amore, la passione che lei aveva fatto nascere nel suo cuore.
Asidh gli sorrise, gli splendenti occhi azzurri sembravano brillare di felicità. Gli lanciò un bacio, lasciandosi andare a una risata cristallina.
Lui chiuse gli occhi, estasiato dal piacere.

 

 

Pensieri dalla terraferma

La donna si strinse nella giacca, infastidita dal vento mattutino.
Il suo sguardo era diretto a suo fratello che, seduto sul molo, rideva guardando l’acqua bluastra.
Da giorni usciva di casa all’alba e correva sulla passerella di legno, dove passava ore, solo.
O, forse, per lui c’era compagnia.
Doveva esserci qualcuno con lui, forse un’amica speciale dato il rossore che aveva sulle guance quando rientrava.
La donna sospirò, stanca, controllando che non facesse qualche sciocchezza.
Di tanto in tanto lo vedeva sporgersi verso l’acqua, per poi tornare a sedere composto nel giro di qualche secondo.
Chissà cosa vedeva la sua mente, governata dalle allucinazioni, al posto del nulla.

Note
1. Vengo dal tuo mondo.
2. Sono innamorata di te.
3. Anche io sono innamorato di te.

 

   
 
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