Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: Lady Five    27/09/2014    8 recensioni
E' possibile per uno come Harlock continuare la solita vita sull'Arcadia, ma con una vera famiglia accanto? Forse sì... Ma, prima, una serie di gravi eventi sembra spezzare questo sogno sul nascere, poi, quando tutto sembra ormai superato, dal passato riemergono verità che rischiano di minare seriamente l'equilibrio del capitano, mettendolo davanti a scelte difficili.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Mayu, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Nota dell'autore

Ben ritrovati!
Ancora loro?!? Ebbene sì, ormai sono come vecchi amici, non riesco a lasciarli in pace!
Passando ai discorsi seri, questa storia è la continuazione della mia fanfiction “Fuorilegge”, ma si intreccia a un certo punto con quella di un'altra autrice, “La principessa” di Danish, proponendo un finale alternativo. Naturalmente ringrazio tantissimo Danish non soltanto per avermi dato il permesso di utilizzare la sua opera e i suoi personaggi, ma anche per i suoi preziosi suggerimenti, quando ne parlammo (ormai parecchio tempo fa... sono un po' lenta!). Indicherò in nota tutti i riferimenti a “La principessa”, sia perché andiate a leggervela (se non l'avete già fatto, ne vale la pena!), sia per una migliore comprensione sia perché siano ben chiare le parti che non sono farina del mio sacco (Danish, se me ne dimentico qualcuno, dimmelo, mi raccomando!)

Preciso che le “tematiche delicate” non riguardano né sesso né violenza. Quali siano, lo si capirà facilmente nel corso della vicenda.


Alcuni personaggi di questa storia, scritta senza scopo di lucro, appartengono al venerato maestro Leiji Matsumoto.

 

Arcadia, due mesi dopo...


“Ti puoi rivestire, cara, abbiamo finito.”
Mayu saltò giù dal lettino, guardando con ansia il dottor Zero che spegneva i suoi macchinari.
“E' tutto a posto. Ti confermo quello che pensavi già. Sei incinta, più o meno di 8 settimane.”
La ragazza sgranò gli occhi.
“Ma... com'è potuto succedere?”
Il dottore alzò un sopracciglio, un po' interdetto.
“Ma... sei sposata... immagino che...”
“Ma sì, certo, lo so benissimo... E' che io usavo... ho un impianto contraccettivo sottocutaneo... e non è scaduto, ho controllato!”
Il medico allargò le braccia.
“Purtroppo non è il mio campo, può darsi che quassù non funzioni come sulla Terra... e poi tu sei stata a contatto con il lauriumi, magari lo ha reso inefficace ...la verità è che quando un bambino decide di venire al mondo, lo fa e basta, se ne frega di tutti i nostri programmi! Ma... non sei contenta? Non lo volevate, un figlio?” aggiunse preoccupato.
Mayu si mordicchiava le labbra nervosamente.
“Io... credo di sì... Vede, mio... lui... insomma, Harlock dice che io sono ancora tanto giovane e lui invece si sente troppo vecchio per queste cose, ormai non ci pensava più... ma, ha aggiunto, quando e se avessi deciso, lui ci sarebbe stato... Insomma, avrei voluto parlargliene prima... così, sembra che non abbia tenuto conto dei suoi sentimenti...”
“Secondo me ti stai preoccupando per niente. Il capitano non avrà nulla da ridire, perché impazzirà dalla gioia, te lo dico io. Adesso sei un po' turbata, perché non te lo aspettavi, ma è normale. Andrà tutto bene, sarai una mamma meravigliosa.”
Mayu finalmente sorrise e gli strinse la mano.
“Grazie, dottore.”
Si voltò per uscire, ma all'ultimo momento tornò indietro.
“Un'ultima domanda... volevo chiederle conferma - abbassò sempre di più la voce -… se possiamo continuare a... insomma...”
Il dottore le venne in aiuto.
“...a fare l'amore? Ma certo, cara, se non ci sono altri problemi (e nel tuo caso non ce ne sono), per adesso non c'è nessuna controindicazione, anzi! Beh, magari è meglio evitare cose troppo... acrobatiche, ecco! Poi più avanti vedremo.”
“Bene, allora ancora grazie!” e filò via, rossa per l'imbarazzo.
Il dottore tirò fuori la sua amata bottiglia da sotto il tavolo e bevve un lungo sorso.
Si batté una mano sulla fronte.
“Che sbadato! Mi sono dimenticata di dirle una cosa importante... Va beh, non importa, era già sconvolta così... glielo dirò alla prossima visita, tanto non cambia nulla!”

Mayu tornò nel loro alloggio. Decise di dare ad Harlock la notizia quella sera stessa.
Ma era tormentata dai dubbi. Sì, lo avevano messo in conto, ne avevano parlato così, in generale. Ma la verità è che un figlio avrebbe reso Harlock più vulnerabile... avrebbe reso tutti loro più vulnerabili. Un'arma di ricatto perfetta in mano ai loro nemici. Come lo era stata lei a suo tempo...
Sicuramente aveva ragione il dottore: ne sarebbe stato contento. Se loro fossero stati una coppia normale, con una vita normale...
Si chiese anche se ne fosse contenta lei... Certo, se avesse potuto scegliere, avrebbe aspettato ancora un po'... erano sposati solo da poco più di 2 mesi e lei era ancora così giovane... Ma forse era meglio così, forse, se ci avessero ragionato troppo, non si sarebbero mai decisi, ognuno preso dalle proprie incertezze... così la Vita aveva scelto per loro. Prima che Harlock avesse l'età per fare il nonno, più che il padre, come lui diceva spesso scherzando.
Dopo il matrimonio, Mayu aveva continuato a lavorare come prima, un po' con Maji e un po' con Yattaran, a seconda delle necessità. Si rendeva conto che la sua era una vita molto diversa da quella di una moglie comune, per molti aspetti privilegiata: non doveva preoccuparsi di fare la spesa, cucinare... si occupava solo del decoro e della pulizia nelle loro stanze. Harlock aveva abitudini molto spartane, probabilmente retaggio della sua formazione militare, quindi era anche fin troppo ordinato e metodico, per essere un uomo! Quanto al bucato, bastava portare tutto nella grande lavanderia comune, da cui i panni uscivano lavati e asciugati. La tecnologia del futuro aveva liberato l'umanità dall'incombenza di doverli anche stirare.
Harlock rientrò in cabina per l'ora di cena e la baciò teneramente, come al solito.
A tavola parlarono del più e del meno. Lui non si accorse che Mayu non toccò nemmeno un goccio di vino fino alla fine, quando le propose un bicchierino di liquore. La ragazza rifiutò e il capitano si stupì, visto che di solito gli teneva compagnia più che volentieri.
“Devo dirti una cosa...” disse sedendoglisi in braccio.
Harlock aveva già un'aria preoccupata, anche se cercava di nasconderlo. Non pensava che sarebbe successo, ma, da quando l'aveva sposata, era diventato ancora più protettivo nei suoi confronti.
“Tutto bene?” le chiese scrutandola in viso. La sua espressione da bambina che sta per confessare una marachella lo lasciò perplesso.
“Sì, certo, benissimo. E' che... c'è una novità... - fece una pausa, come per trovare le parole giuste, prendendogli la mano e appoggiandosela sul ventre - Avremo un bambino.”
Ogni timore, ogni dubbio di Mayu svanirono all'istante davanti all'espressione che si dipinse sul volto del suo uomo, che passò in una frazione di secondo dalla sorpresa alla più sincera felicità.
La abbracciò così stretta da toglierle quasi il respiro.
“Ma... sei sicura? Ed è tutto ok?”
“Sì, sono appena stata dal dottore... Non so come sia potuto succedere...”
“In che senso, scusa?”
Spiegò anche a lui la faccenda dell'impianto contraccettivo.
“Avevamo deciso di parlarne prima... se ti ricordi... forse è accaduto troppo presto.”
“Ma che importa? E' una notizia meravigliosa! Non sai quanto mi rende felice! Bisogna festeggiare!”
Le diede un lungo bacio appassionato, poi la fece alzare delicatamente per andare a prendere una bottiglia di champagne dalla sua riserva delle grandi occasioni.
“Non so se posso bere alcol...”
“Ma sì che puoi, un po' di bollicine non hanno mai fatto male a nessuno!”

La osservava mentre si spogliava per andare a letto.
“E' inutile che mi fissi così, non si vede ancora praticamente niente!”
“Veramente ti guardavo perché sei bellissima...”
“Tra poco non lo sarò più così tanto, temo...”
“Io invece dico di sì.”
Mayu si infilò sotto le lenzuola vestita solo della sua pelle d'avorio.
“A proposito... nel frattempo puoi continuare a trattarmi come tua moglie...”
“... non capisco... cosa vuoi dire?”
La ragazza si chiese se davvero lui non capiva o faceva solo finta per metterla in imbarazzo.
“Possiamo continuare a fare l'amore, non c'è nessuna controindicazione, anzi... almeno per ora.”
“E tu come lo sai?”
“L'ho chiesto al dottor Zero.”
Adesso toccò a lui essere imbarazzato.
“No! Non posso credere che tu gli abbia chiesto una cosa simile...”
“E invece sì!”
“Va bene, allora non possiamo trasgredire le prescrizioni del dottore...”

“Devi riguardarti. Non ti devi stancare troppo e, se non ti senti bene, voglio che te ne rimanga buona in cabina. Te lo ordino in veste di tuo capitano.”
“D'accordo. Ma ti assicuro che non ho nessun problema. Ho solo un po' di nausea al mattino, e il dottore mi ha dato un intruglio che dovrebbe aiutarmi...”
“Meglio così. Ma le mie disposizioni non cambiano.”
“Tu preferiresti un maschietto o una femminuccia?” chiese lei dopo un po'.
“Ma... così sui due piedi, non saprei... l'esperienza della bambina l'ho già fatta... più o meno... magari un maschietto... così, per cambiare...”
“... e per avere un nuovo piccolo capitano per l'Arcadia!”
“Quello potrebbe farlo anche una femmina! Ti ricordo che tua madre comandava una nave come questa!”
“Io... in verità sono un po' spaventata... non so niente di bambini...”
“Per forza, sei tu poco più di una bambina... Ci informeremo, ci faremo aiutare... Masu ha una certa età, saprà come fare... e, se sarà necessario, assumeremo una persona con esperienza... come si chiama, una tata... una che ci possa dare una mano, insomma. Ma non temere, sarai una mamma perfetta! E adesso dormi, tesoro.”
Mayu sorrise al pensiero di una tata fuorilegge che accettava un lavoro sull'Arcadia. Quanto a Masu, stava nello spazio con quella banda di pirati da così tanto tempo che probabilmente non si ricordava più nemmeno com'era fatto, un bambino.
“Di una cosa sono sicura: io non lo abbandonerò mai!”
Harlock la strinse più forte, le diede un bacio tra i capelli. Quella ferita che aveva così profondamente segnato la sua infanzia non si sarebbe mai rimarginata del tutto.
“Nemmeno io. Te lo prometto.”
Mayu si accoccolò sul suo petto e si addormentò cullata dal suo respiro, avvolta dal tepore familiare del suo corpo, che aveva sempre avuto il potere di scacciare qualunque angoscia, qualunque incubo.
Harlock invece non riusciva a prendere sonno. La notizia l'aveva riempito di gioia, è vero, ma anche di timori. I pensieri cominciarono a girare a ruota libera nella sua mente.
Non era troppo anziano, per essere un buon padre? E la vita che lui aveva sempre condotto, così errabonda e precaria e pericolosa, non era certo adatta a un bambino! Era forse venuto il momento di fermarsi da qualche parte? Di mettere radici? Ce l'avrebbe fatta? O era troppo tardi per cambiare? E il suo equipaggio, l'avrebbe seguito?
Non era in grado di dare risposte, in quel momento. In fondo Mayu da piccola aveva vissuto sull'Arcadia, fino alla tragedia che le aveva strappato i genitori, e forse avrebbe continuato a farlo, se loro non se ne fossero andati così presto. Oppure, invece, se i suoi amici fossero rimasti con lui, avrebbero continuato a cercare insieme un posto da chiamare casa e, una volta trovato, avrebbero ricominciato lì tutto da capo... Quel posto che lui, rimasto solo, aveva da tempo rinunciato anche a desiderare. Ma magari, adesso... con una famiglia vera accanto...
Poi...poi gli tornarono alla memoria nitidissimi i ricordi di quando Esmeralda era incinta, di quando Mayu era nata... e ora quella bambina era una donna bellissima, dormiva tra le sue braccia e aspettava un figlio da lui... era tutto così strano! Nessuno avrebbe mai nemmeno lontanamente sospettato che la vita li avrebbe condotti fin lì...
Sentì più acutamente del solito la mancanza dei suoi amici. Mayu si sarebbe sentita più tranquilla, con sua madre accanto. Ed era sicuro che Tochiro avrebbe saputo dargli i suoi preziosi consigli anche in quella situazione. Ma loro non c'erano più. Avrebbero dovuto cavarsela da soli.

i “Fuorilegge”, cap. 13

  
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