-Svegliaaaa, Mei-chin, alzatiiii- -mmmh....-ignoro la voce, e continuo tranquillamente a dormire sepolta fra le morbide e calde coperte del mio lettino. -Forza Mei-chin! Dobbiamo andare alla gilda!-continua la voce fastidiosa. Faccio per ignorarla nuovamente, ma "qualcosa" inizia a saltare freneticamente sulla mia testa. -E va bene, va bene! Ma ora smetti di saltare, Happy!-grido allora, riemergendo dalle lenzuola. -Finalmente ti sei alzata!- -Oh quante storie! Per una volta che dormo dieci minuti in più..-dico seccata. -Mi dispiace Mei-chin, ma se vuoi diventare forte come me, il gatto più potente di Fairy Tail, ma che dico, del mondo intero, dovrai andare alla gilda tutti i giorni, e allenarti duramente!-mi dice il gatto psicopatico. -Senza offesa, ma tu non sei il gatto più potente del mondo, *risatina* inoltre non ti alleni mai, mangi tutto il giorno pesce! *altra risatina* E comunque, smetti di chiamarmi "chin"! Non sono più una bambina!- dico facendo la linguaccia. Certo un po' mi dispiace frantumare le illusioni di Happy, ma se quell'esserino blu si permette di svegliarmi ogni santissima mattina, io avrò pur il diritto di vendicarmi! -Ahhh, Mei-chin, Mei-chin, Mei-chin! Tu non conosci le proprietà miracolose del pesce!-mi dice il gatto, mettendosi in una posa strana, a ridere in modo inquietante. Come al solito, ha ascoltato solo una parte di ciò che ho detto, e non ha smesso di chiamarmi "chin". Guardo un'ultima volta con uno sguardo compassionevole quel misero gatto che conosco da quando sono nata, a cui voglio un gran bene ma che a volte vorrei sopprimere, e mi dirigo verso il bagno, in modo da potermi fare una bella doccia. Passano circa dieci minuti, ed io sono già vestita, lavata e profumata. Indosso una gonna verde e delle calze al ginocchio nere, delle scarpe da ginnastica bianche, e una canotta scollata bianca con la scritta "Fairy" in verde con contorno nero. Mi lego i morbidi capelli rosa in una coda alta, lasciando la frangetta leggermente spettinata. Esco dal bagno, e con grande sollievo, noto che Happy è uscito. Faccio per prendere il mio zainetto, ma sento uno strano verso provenire dal suo interno. -Pue pueee~-penso di aver capito a chi appartiene quel versetto. Apro delicatamente lo zaino, e ci ritrovo dentro il mio fedele amico, Plue. -Pue pue puee~-dice il mio dolce amico. -Ho capito, vuoi venire con me è? E va bene, piccolo!-dico dolcemente. Mi metto lo zainetto, con all'interno Plue, in spalla, ed esco dalla mia camera. Scendendo le scale, sento strani rumori provenire dal soggiorno. Intuendone la causa, faccio una corsa per scendere, un bel salto, e mi ritrovo così sulle spalle di mio padre, che stava saltando sul divano sputando fuoco, senza una ragione. -Buongiorno paaaaa'!-dico con affetto. -Uh.. Mei-chin! Buongiorno piccola, mi hai fatto venire un colpo, hihihih-dice il mio papà, con il suo solito sorriso splendente. -Oh insomma pa'! Ti ho già detto di non chiamarmi Mei-chin! Santa Mavis, ho già 16 anni!- dico seccata. -Hihihih mi spiace piccola, ma ai miei occhi sarai sempre una bambina!-dice mio padre con un sorrisetto beffardo. Dopo questa risposta, scendo dalle sue spalle, e gli metto il broncio. Forse, hanno ragione a dire che sono una bambina. -Comuuunque, sai per caso dove si trova la mamma?- -In cucina con Happy, penso.-dice mio padre, continuando a saltare sul divano. Mi dirigo in cucina, e ciò che vedo, per quanto strano possa essere, corrisponde alla routine quotidiana. -Signorina, è l'ora della punizione?-chiede la chiede Virgo a mia madre. -No! Ti ho solo chiesto di aiutarmi a lavare i piatti!-risponde mamma sconvolta. -Il nostro amore è così forte, che supera i confini dei mondi!-dice invece Loki, sempre rivolto alla mia bella mamma. -Llllllei ti piaaceeee-aggiunge immancabilmente Happy. -Mi spiace deluderti, ma ti ricordo che è sposata.-dico ridendo. -Buongiorno Mei-chan! Sei Bellissima come sempre!-dice Loki baciandomi la mano. -Non ti picchio, solo perché sei uno dei pochi che mi chiama "Chan"-dico con un sorriso. -Buongiorno tesoro!-dice mia madre ridendo. -Buongiorno Mami!- -Avanti siediti e fai colazione, altrimenti farai tardi!- -No tranquilla, la faccio per strada, così passo anche a prendere Umi!-dico agguantando una ciambella. -Mh.. okay.. fai attenzione però! Ah, quasi dimenticavo, chiedi a Levy-chan se "quella persona" è già arrivata.- -Ehm.. okay ma, chi è "quella persona"?-chiedo con la mia solita curiosità. -Lo scoprirai presto, ora vai! Io e tuo padre arriveremo più tardi.-risponde mia madre ridendo. -Come vuoi..Happy, vieni con me?- -Aye Sir!-dice il mostriciattolo, ovvio, non ci fosse una volta in cui dicesse di no. Così, esco di casa, salutando la mamma con la mano. Cammino per un po' finché non arrivo davanti a casa Fernandes. Come ogni mattina, Umi-chan, è in veranda a mangiare una torta alle fragole, aspettandomi. -Buongioooorno Umi-chaaaan-grido saltandole addosso. -Aaah mi schiacci Mei-chin!-dice Umi ridendo. -Mi fai assaggiare un pezzettino di tortaa?-le chiedo facendo gli occhi dolci. -Anche io voglio la tortaaaaa-aggiunge Happy. -Pue~-si immischia anche Plue. -Nu. La torta è mia e solo mia u.u-dice Umi, non che mi aspettassi un altro tipo di risposta. La squadro da capo a piede, e devo dire che è proprio carina, come sempre del resto. I lunghi capelli rossi, ovviamente ereditati dalla madre, sono legati in due codini bassi, inoltre, risalta il bel ciuffo blu, che ha sul lato sinistro della testa. Il tatuaggio rosso fuoco, identico a quello del padre, le dona incredibilmente. Indossa una maglietta a maniche corte blu, dei calzoncini neri, e stivaletti neri. In spalla, porta anche lei uno zainetto, tutto ricoperto di bottoni colorati. Dopo che Umi ha finito la torta, ci dirigiamo verso la nostra gilda, ridendo e scherzando come sempre.