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Autore: slanif    28/09/2014    3 recensioni
Il suo compleanno.
Proprio quel giorno lì, era il suo compleanno.
Era il ventotto settembre di chissà quale anno e lui compiva ventinove anni.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Shindong, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Panna E Fragole
di slanif
 
 
 
Il suo compleanno.
Proprio quel giorno lì, era il suo compleanno.
Era il ventotto settembre di chissà quale anno e lui compiva ventinove anni.
Faceva caldo, il tempo era bello; e benché stessero per arrivare le piogge, ancora si respirava un’aria satura di sole.
Era la classica bella giornata da passare in compagnia, seduti magari da qualche parte all’aperto, a ridere e scherzare; dimentichi dei problemi e delle mille complicazioni della vita. Era una di quelle giornate che lui avrebbe voluto trascorrere, sopra ogni cosa, con i suoi fratelli.
E invece era da un’altra parte del Mondo, con un Oceano in mezzo a separarli.
Avevano anche fusi orari diversi, e solo per un’ora, il suo compleanno avrebbe coinciso sia lì che a Seoul.
Sbuffò, stranito e stanco, sentendosi sciocco e infantile. Aveva quasi trent’anni, era un uomo: perché doveva prendersela per una sciocchezza simile? Era solo un giorno come un altro, dopo tutto, e avrebbero potuto festeggiare in seguito, non appena lui sarebbe riapprodato in Corea Del Sud.
Razionalmente sapeva di star ragionando bene, a pensarla così, ma non poteva evitare di sentire un leggero fastidio alla bocca dello stomaco, proprio lì in fondo, . In perenne riconferma del fatto che stava mentendo a se stesso.
Adesso avrebbe voluto solo essere a Seoul, nel dormitorio, riunito insieme a tutti gli altri intorno al tavolo della cucina, a mangiare le prelibatezze cucinare da Ryeowook e ad assaggiare poi la torta con panna e fragole, la sua preferita, che l’eternal maknae aveva preparato apposta con le sue mani solo per lui, con l’aiuto più o meno utile di tutti gli altri e gli assaggi continui di Eunhyuk alla panna.
Sorrise, a quel pensiero, ricordando infinite scorpacciate col fratello e piccoli furti dal frigo dopo che Ryeowook si era caldamente raccomandato di non toccare niente. Puntualmente, loro due sgattaiolavano in cucina e mangiucchiavano tutto, assaggiando ogni cosa preparata e cercando poi di rimettere tutto in ordine, come due bambini. E per anni era filato tutto liscio! Poi una volta Ryeowook li aveva scoperti e rincorsi per tutti e due i piani del dormitorio, armato di mestolo di legno, urlandogli contro una serie infinita di oscenità che non credeva, nemmeno a distanza di così tanto tempo, che potessero essere davvero uscite da quella bocca così perfetta e da quel corpo di porcellana.
« Shindong-oppa, dobbiamo andare. » La voce della ragazzetta dello staff, quella che l’aveva condotto fin lì, lo riportò alla realtà.
Annuì, sistemandosi la giacca elegante intorno al collo con entrambe le mani.
« Tra dieci minuti tocca a te, Oppa. », gli riferì la ragazza.
Shindong annuì di nuovo, sentendo nel mentre la tasca dei pantaloni vibrare furiosamente. Ci infilò dentro la mano e ne afferrò il telefono cellulare, estraendolo, notando che il numero di Sungmin lampeggiava sullo schermo.
Sorrise: « Yoboseyo? », domandò, avviando la chiamata.
Ma il telefono continuò a vibrare.
Tornò ad osservarlo, perplesso, e si rese conto che non era una semplice chiamata: era una videochiamata. Spinse quindi il tasto giusto e riprovò: « Yoboseyo? », ripeté, vedendo nel mentre comparire la faccia di Sungmin in primo piano.
« Annyeong, Shindonghi! », lo salutò Sungmin, agitando una mano con un gran sorriso.
« Annyeong, Sungminnie. », rispose « E’ tutto okay? », domandò, fissando la faccia dell’amico che continuava a ridacchiare, domandandosi come mai gli facesse addirittura una videochiamata. Di solito, quando erano così distanti, si limitavano agli sms, o al massimo a qualche chiamata veloce per non spendere un patrimonio con la bolletta del telefono. Se faceva addirittura una videochiamata, allora Sungmin aveva da dirgli qualcosa di davvero importante!
« Tutto benissimo! », disse Sungmin; poi alzò gli occhi oltre il mirino del cellulare, fissando chissà cosa, e aggiunse: « Guarda chi c’è con me! »
« Mh? », domandò Shindong sorpreso.
Sorpresa che durò poco: « Saengli Chukha Hamnida! », urlarono in coro dieci teste che spuntarono più o meno grandi all’interno dello schermo.
Gli occhi di Shindong corsero a fissare l’orologio. Erano ne nove e trentadue di sera. Da due minuti, era iniziata l’ora in cui il suo compleanno avrebbe coinciso nello stesso giorno sia in Corea che lì. Il cuore di Shindong si riempì d’affetto e sentì un calore intossicante pervadergli il petto. I suoi fratelli gli avevano augurato buon compleanno, tutti insieme, nonostante l’Oceano in mezzo.
« Kamsahamnida! », disse, con un sorriso a trentadue denti che non faceva altro che allargarsi.
« Ma prego, Shindonghi! », sorrise raggiante Ryeowook, agitando una mano per salutarlo.
« Stai bene? Mangi correttamente? », si informò subito il premuroso Leeteuk.
« Figurati se non mangia! », rise Eunhyuk, facendogli l’occhiolino, scatenando una risata del festeggiato e una gomitata nelle costole da parte di Donghae.
« Ci manchi! », urlò Heechul, mettendo le mani a cono, più lontano rispetto agli altri dallo schermo.
« Anche voi mi mancate. E mangio, non preoccupatevi. », sorrise Shindong.
« Dormi correttamente? », si premurò Siwon.
« Faccio anche quello! Russo così forte che il manager mi è venuto a picchiare, stanotte, nonostante dormiamo a due stanze di distanza! », rise Shindong.
La risata fragorosa che giunse dal telefono gli fece tremare le mani e il cuore.
« Non ti smentisci mai, Shindong! », rise Donghae.
« Senti chi parla: Mister Svampito Perpetuo! », lo derise subito Eunhyuk, ricevendo la solita manata come risposta.
« Devo ammettere che questa cosa non mi manca, effettivamente! Dormire senza il tuo russare di sottofondo è un’esperienza tantrica! », rise Kangin.
« Shindong, torna presto. Sungmin non fa altro che lamentarsi che non c’è il suo amico e sfoga la sua frustrazione picchiandomi! », si fece avanti Kyuhyun, coprendo con la propria faccia tutti gli altri, espressione triste e depressa.
Sungmin, giusto per non smentire le parole appena pronunciate dall’evil maknae, lo spinse via con una manata e uno sguardo assassino.
« Portaci dei regali! », rise Yesung.
« Ma non è il mio compleanno? Siete voi che dovete fare dei regali a me! », ribatté Shindong ridendo.
Tante braccia si alzarono, agitando pacchetti: « Eccoli che ti aspettano! », dissero in coro, aiutati dallo scampanellio e dallo sbatacchiare di qualunque cosa ci fosse dentro quelle scatole.
« Shindong-oppa, dobbiamo andare. », interruppe l’idillio la solita ragazza.
« Ehi, ragazzi… », iniziò Shindong, ma Sungmin lo interruppe: « Abbiamo sentito. Non preoccuparti. Volevamo solo farti gli auguri. », gli sorrise.
« Torna presto! Ci manchi! », disse il leader, facendosi avanti con uno dei suoi splendidi sorrisi con fossetta.
Shindong sorrise raggiante: « Anche voi mi mancate. Grazie. »
« Ti vogliamo beneee! », urlarono tutti, prima che la chiamata fu chiusa.
« Anche io vi voglio bene. », sussurrò Shindong, osservando lo schermo spento del cellulare.
« Oppa! », lo richiamò ancora la ragazza, con tono frettoloso.
Shindong alzò la testa sorridendo: adesso un Oceano non lo spaventava. I loro cuori erano tutti insieme, in quella cucina, a mangiare la torta di panna e fragole.
 
 
 
**FINE**
 
Questa fan fiction è stata scritta ovviamente per il compleanno di Shindong che oggi compie, appunto, ventinove anni (trenta, in Corea). Perciò: BUON COMPLEANNO, SHINDONG! :) E’ solo una piccola sciocchezza, ma mi piaceva comunque scrivere qualcosa! Spero di non aver fatto troppo schifo! XD!

   
 
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