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Autore: redskittles_    28/09/2014    1 recensioni
[Masterchef]
Dal momento che i miei amati Bandy sono poco scritti qui su efp, ho voluto contribuire, nel mio piccolo a rappresentare il "fandom".
Andy e Ben sono due concorrenti di Masterchef Australia 4 e sono due delle persone più shippabili al mondo.
I due hanno fatto una luna di miele,cof cof, volevo dire un viaggio alla scoperta del Messico, da qui la serie "Andy&BenDoMexico" (che trovate su yt) e questa OS :)
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Read Me:
Salve popolo di efp, rieccomi qui con una nuova storia, no, questa volta non scrivo nel fandom degli OneDirection, anche se ho drabble, oneshots, e varie per voi (anche se incompiute).
Questa è esclusivamente dedicata al mondo di Masterchef, in particolare Masterchef Australia, dove, nella visione del programma, mi sono letteralemente innamorata di Andy e Ben, due dei concorrenti, che sono stati le mie muse.
Se siete qui perchè anche voi amate i #Bandy benvenute/i sorelle/fratelli! 
Premetto dicendo che la OS mi sia uscita peggio di quanto volessi, quindi non sono al 100% contenta di quello che io abbia scritto (ergo le critiche sono ben che accette dato che sono la prima a farne).
Inoltre il rating giallo è un po' assurdo, nel senso che non fanno nulla di che. (In realtà io sono più tipa da rating rosso, però per ciò che ho scritto mi sembrava un po' fuori contesto).
Vabbè, vi lascio alla lettura, e vi metto il link di yt dove vedere la serie se siete interessati https://www.youtube.com/user/andyallencooks
(Circa 3K parole)



 
Andy & Ben Do Mexico


 
Ben
Il sogno che avevamo sempre condiviso, ovvero di andare insieme in Messico si stava appena realizzando. 
Osservo Andy dormire nel suo sedile dell'aereo, quel posto che ha tanto insistito nel volere e che io, senza troppe cerimonie gli ho ceduto, perché quando mi guarda con quei suoi occhioni non riesco a negargli nulla.
Ha la testa poggiata contro il finestrino e la bocca semiaperta proprio come lo ricordavo dormire nella nostra camera nel loft di Masterchef.
Era da tanto che non lo vedevo dormire ed ora, proprio come facevo in quella camera, lo osservo, fantasticando su ciò che possa star sognando. Penso che dopo la cucina, questa sia la cosa che mi rilassi di più fare, guardare Andy. Lo guarderei per ore ed ore senza neanche dire nulla, guardandolo e basta.
Amo Andy in un modo incondizionato. Non mi sorprende che fossimo diventati subito amici a quei tempi, si può dire in un certo senso che ci siamo "trovati" nelle cucine di Masterchef. I primi tempi ero riluttante verso questa..."cosa" che sentivo per lui, perché non mi era mai capitato e pensavo che tutto fosse scaturito solo dalla pressione della gara. Avevo iniziato a pensare che il mio attaccamento verso Andy fosse dovuto esclusivamente al bisogno di un'ancora che mi tenesse legato alla realtà e al bisogno di affetto, perché entrando in gara tutti avevamo lasciato le nostre famiglie ed io avevo pensato che ciò che avevo ricreato con Andy fosse semplicemente un sostituto della mia famiglia. Nel corso della gara avevo poi realizzato che ciò che sentivo per Andy, non era ciò che sentivo per mio fratello, ovvero quell'amore fraterno, ma era qualcosa di estremamente più grande, che avevo iniziato a realizzare stando sempre più a contatto con lui. Io mi ero innamorato di Andy ancor prima di rendermene conto. Non sapevo come gestire la cosa allora, insomma, era la possibile prima cotta gay che avessi mai avuto e in quella particolare occasione, con le telecamere puntate quasi sempre addosso non sapevo davvero dove mettere le mani. Il mio rapporto con Andy era cresciuto all'impensabile durante i mesi a Masterchef e una volta finito il programma, con Andy vincitore, avevamo continuato a frequentarci, condividendo i futuri progetti.
Qualche mese fa Andy mi chiamò dicendo di avere una grande notizia e mi catapultai da lui in men che non si dica. Mi aveva parlato della possibilità di andare in Messico ed ero estremamente felice per lui, ma non era niente a confronto del momento in cui mi chiese di andare con lui. Quasi esplosi di gioia e lo abbracciai senza pensarci due volte. 
In due anni non è cambiato molto, così come non è cambiato quello che provo per lui. E mi ritrovo a sbuffare frustrato pensando che in due anni non abbia mai proferito cosa a riguardo con lui, per paura di mandare tutto all'aria. 
Il comandante annuncia il nostro arrivo sopra Mexico City e sento Andy muoversi accanto a me. Sbuffa leggermente facendomi sorridere e sussurra - È tutto vero - con la voce impastata dal sonno. Vorrei baciarlo forte e lasciarlo senza fiato ringraziandolo di tutto. - È tutto vero - mi limito a dire guardando il sedile avanti a me. Andy ride di gusto eccitato e mi stringe un braccio. Probabilmente io sono diventato rosso fino alle punte delle orecchie ed evito di guardarlo. 
Agli arrivi dell'aeroporto c'è un uomo che regge un cartello "Andy & Ben" e sento una fitta vedendo i nostri nomi uno di fianco all'altro. È la nostra guida e si chiama Jaime. 
Jaime ci porta al nostro appartamento, tutto sembra tornare a due anni fa.
Nemmeno il tempo di sistemare le cose che Jaime torna a bussarci alla porta per andare al mercato e iniziare le riprese.
- Siamo in Messico! - urla Andy prima di uscire dalla porta. Mi fa tanta tenerezza, sembra un bambino alla sua prima gita scolastica. 
Le riprese si concludono con una cena al tavolo con dei messicani che non fanno altro che versarci tequila su tequila. Il jet leg e l'alcool non sono una bella accoppiata e sono sul punto di dare di stomaco. Andy è felice e ride continuando a sbattere i bicchierini uno dopo l'altro una volta che li svuota. Vorrei fargli una foto in questo momento così da mettere la sua bella faccia felice come sfondo. Tento di scattargliene un paio, ma mi riescono entrambe sfocate.
Decidiamo di tornare all'appartamento, dove arriviamo barcollanti. Proprio prima di entrare nella porta do di stomaco nel giardino adiacente, almeno ora dovrebbe passarmi il mal di testa. Andy ride guardandomi e si getta a terra continuando a ridere come un ossesso. Vado alla cucina a bere per togliermi quel sapore disgustoso dalla bocca e quando mi volto Andy è ancora steso a terra. Mi avvicino a lui e gli tendo una mano per aiutarlo a rialzarsi, ma Andy si aggrappa a me tirandomi giù con lui.
Imbarazzato e steso sopra di lui tento di rialzarmi, ma Andy mi tiene a sè. - Lasciati abbracciare siamo in Messico! - farfuglia. Inerme rimango nella morsa delle sue braccia e mi lascio cullare dalle sue parole - È sempre stato il nostro sogno, tu ed io, in Messico! Ci credi!? -ripete. Mi stendo di fianco a lui e osservo il soffitto - Sei completamente ubriaco - affermo sorridendo - Si - conferma ridendo a sua volta. Mi alzo a sedere e lo osservo sdraiato alle mie ginocchia, ha chiuso gli occhi e penso che si sia addormentato, ma poi li riapre e mi osserva - Sei davvero speciale - dice e il mio cuore perde un battito. Si tira su e si siede esattamente davanti a me. Il mio sorriso si smorza, cosa sta succedendo?! Andy è terribilmente serio. - Ben...vorrei - dice piano, lo sguardo fisso nel mio - Vorrei solo.. - deglutisce - Vorrei baciarti -. Spalanco gli occhi, e sbatto le palpebre più volte. - Ok, sei decisamente ubriaco - affermo quasi ridendo. - Si è vero, ma davvero voglio...voglio baciarti -. Tutto quello che ho sempre desiderato è davanti a me, pronto a baciarmi e sono titubante al riguardo, perchè? Forse perchè è ubriaco?
Potrebbe non essere cosi male, magari domani non si ricorderà nulla e tutto tornerà a com'è sempre stato, altrimenti se si ricorderà e lo rimpiangerà si potrà ripiegare sulla scusa della tequila, certo sarà strano, ma poi passerá o alla meglio si ricorderà e ne sarà felice.
Sono in silenzio per troppo tempo e Andy sembra tirarsi indietro.
Al diavolo, ho aspettato troppo tempo affinché questo accada. - Ok - affermo. Andy, che aveva lo sguardo sulle sue mani lo proietta verso di me e sorride. - Davvero? - domanda. Annuisco e mi inumidisco le labbra, mordendo quello inferiore. Andy si sporge in avanti e poggia le sue mani sulle mie cosce. Non voglio fare le cose affrettate e aspetto che faccia lui la prima mossa. Mi avvicino lentamente senza distogliere lo sguardo da lui. I suoi occhi sono grandi e pieni di attesa. Non riesco a resistergli, poggio la mia mano sul suo viso e lo avvicino a me, fronte contro fronte. Lo sento ansimare sulla mia bocca con lo sguardo fisso verso le nostre labbra. Stringo gli occhi per trovare il coraggio per baciarlo. Invece è lui a farlo.
Piega la testa e le nostre bocche si incontrano. Poggio anche l'altra mano sul suo viso e lo spingo a me, chiedendo di più. Andy invece si stacca, forse ho voluto troppo, o forse si è reso conto di tutto e sta per mollarmi li su due piedi. Lo guardo preoccupato. Lo vedo portarsi una mano alle labbra, lo sguardo a terra. Tutto è in silenzio intorno a noi, sembra che oltre a me anche l'aria sia in attesa. Andy sorride, dio sta sorridendo, è un buon segno no? Torna a guardarmi. Non so come reagire, dentro sto al contempo morendo e vivendo, aspetto che dica qualcosa. - Sei, sei buono - afferma sorridendo. Scoppio a ridere, una sorta di risata isterica dovuta alla tensione. Rido e piango, sono fuori controllo, un turbinio di emozioni, tutte in una volta e solo a causa di Andy. Questo è l'effetto che mi fa. Quando smetto di ridere Andy mi guarda curioso con i suoi occhi da cerbiatto e l'unica cosa che vorrei fare è baciarlo e baciarlo all'infinito. Si avvicina nuovamente e giuro che sto per esplodere quando - Posso? - mi domanda titubante, chiedendomi a modo suo un altro bacio. Rido un po' e senza rispondere lo bacio premendo le mie mani sul suo viso. Le mani di Andy si avvicinano titubanti alla mia nuca, spingendomi maggiormente contro di lui. Timidamente mi sfiora con la lingua le labbra e ci metto un po' a realizzare se tutto ciò stia avvenendo davvero o no. Senza esitazioni apro la bocca e accolgo la sua lingua, facendola sfiorare con la mia. La sua barba pizzica sotto i palmi delle mie mani. Il bacio non è proprio uno di quelli da film, è rozzo ed umido, ma tremendamente bello. Potrei stare a baciarlo per ore, fino a che il sole non sorge e poi tramonta per poi sorgere di nuovo. Il cuore mi batte all'impazzata giurerei quasi di non essere più capace a tenerlo nel petto. Andy si stacca nuovamente lasciandomi con gli occhi chiusi e la bocca umida a mezz'aria.
Ho paura ad aprire gli occhi, non vorrei ritrovarmi ad osservare la faccia di Andy schifata o ancor peggio di rendermi conto di star immaginando tutto. - Benny? - mi chiama e a sentir il mio nomignolo apro lentamente gli occhi. - Pensavo ti fossi addormentato - dice sorridendo. Scuoto la testa e sorrido.
Andy ora si alza e mi porge la mano per aiutarmi. Si porta una mano alla testa - Mio dio gira tutto - dice strizzando gli occhi. - Meglio se andiamo a dormire - suggerisco andando verso la camera. Andy mi segue poggiandosi con le mani al muro. Tutto vestito si sdraia sul suo letto. Io invece mi cambio suggerendo a lui di fare lo stesso, ma come risposta ottengo solo un rantolio ovattato dal cuscino.
Sto per mettermi nel letto quando Andy si volta verso di me - Posso averne un altro? - dice a voce bassa. Sorrido e mi avvicino al suo letto, mi piego su di lui e lo bacio ancora una volta, piano e delicatamente. - Buonanotte - dico poi allontanandomi, ma mi sento tirare per il polso e mi volto, Andy si aggrappa meglio a me e mi tira a sè, baciandomi di nuovo e velocemente. Sorride poi - Buonanotte - risponde. 
Mi infilo nel letto assaporando nuovamente il sapore di tequila e di Andy sulle mie labbra.


 
Andy
Sento un gallo cantare, è lontano ma fastidioso. Mi giro nel letto e mi sento la testa esplodere. Dolorante tento di aprire gli occhi e la luce della finestra quasi mi acceca. Mi tiro il lenzuolo in testa e mi giro un'altra volta, sbuffando nuovamente per il dolore. D'un tratto mi passa alla mente come un flash. Ben. Abbasso il lenzuolo e vedo che non è nel suo letto. Mi tiro su mettendomi seduto, maledicendomi per essermi provocato ancora dolore. Mi strofino gli occhi con una mano e poggio la testa sul muro dietro di me. Soppeso l'idea di alzarmi, anche se preferirei rimanere a letto. La faccia di Ben è impressa nella mia mente, senza un apparente motivo. Cerco di sforzarmi nel ricordare qualcosa e d'un tratto mi porto una mano alla bocca. Ho baciato Ben. Guardo nuovamente verso il suo letto - Se n'è andato - dico preoccupato.
- Chi se n'è andato? - esclama Ben entrando in stanza e facendomi sobbalzare. Mi porto una mano al petto per lo spavento - Non farlo mai piú - dico espirando. Ben ride - Scusami - dice.
Per un momento cala il silenzio. Mi chiedo se lui si ricordi qualcosa e se ora sarà diverso tra di noi. Ben si guarda i piedi, non mi guarda. - Bhè - esordiamo contemporaneamente. Ben mi sorride, ma non riesco a reggere per molto. - Vado a lavarmi, ne ho bisogno - dico alzandomi dal letto e andando verso il bagno - C'è la colazione pronta - dice mentre mi allontano - Oh, mangerò dopo - dico chiudendomi poi la porta alle spalle poggiandomi contro il legno scuro. Chiudo gli occhi e sbuffo. Apro il getto della doccia e mi lascio accarezzare dall'acqua che diventa gradualmente calda.
Gli occhi sono chiusi e con la mente sono rimandato alla notte precedente.
Ricordo le labbra di Ben e il suo sapore, la buonanotte e la dolcezza.
Mi scappa dalle labbra una sorta di gemito roco, apro gli occhi con la mano più in basso rispetto a dove fosse prima. Poggio le mani alle piastrelle e chino il capo. Mi stavo masturbando pensando a Ben. Dio mio. La fronte contro il muro. So che tra me e Ben c'è sempre stato qualcosa di speciale, ma non ho mai pensato a lui in quel modo, mentre ora mi ritrovo nudo a toccarmi pensando ai baci che ci siamo scambiati. Non voglio allontanare Ben, ma allo stesso tempo voglio cercare di capire cosa realmente c'è tra di noi. In un certo senso lui ha ricambiato, più di una volta da quanto ricordi, quindi è possibile che ci sia qualcosa di sentimentale tra noi due. E se non fosse così e lui fosse stato semplicemente ubriaco? Batto un pugno contro il muro. - Tutto bene li dentro? - Ben mi parla da fuori la porta - Ehm si si - rispondo sciacquandomi velocemente. Mi lego un asciugamano in vita ed esco dal bagno.
Vado in camera, mi passo più di una volta le mani tra i capelli bagnati, vorrei seriamente capirci qualcosa, e sinceramente vorrei baciare Ben di nuovo. Sento un nodo alla gola al solo pensiero. Cerco di deglutire invano. Mi infilo gli slip e mi passo l'asciugamano in testa, cercando di asciugarmi un po' i capelli e al tempo stesso cacciar via quei pensieri.
- Mangi o no? Dobbiamo andare a girare - domanda Ben entrando in camera e bloccandosi sull'uscio. Tolgo l'asciugamano dalla testa portandolo intorno alle spalle e i capelli più lunghi mi ricadono sul viso. Ben, come anche io, è in imbarazzo, rosso in viso. - Scusa, volevo solo sapere se...non fa nulla - dice voltandosi. Lotto tra la voglia di fermarlo e quella di lasciar passare la cosa, ma mi rendo conto di non guardare più il mio amico allo stesso modo. Prima o poi dovremmo affrontare la cosa o impazzirò.

Le registrazioni per la serie procedono normalmente, anche se mi ritrovo a guardare Ben un po' troppe volte, per poi distogliere lo sguardo quando incrocio il suo. Mi soffermo soprattutto sulle sue labbra, per poi spostarmi ai suoi occhi e alle sue mani, cercando di ricordarle sul mio volto, premute sulle mie guance mentre ci baciavamo. - Andy - mi chiama Ben, scuoto la testa - Cosa? - chiedo - Tocca a te - dice indicandomi con la testa la telecamera. Io mi guardo attorno e realizzo, mi ero imbambolato a guardare Ben. - Scusate possiamo rifarla? - domando grattandomi la testa in imbarazzo. Ben mi guarda di sottecchi prima di ripronunciare la sua parte. 
Mentre siamo di ritorno all'appartamento, stretti nello stesso taxi, non faccio altro che pensare a se sia opportuno o meno parlare con lui. Il non sapere mi logora dentro. Odio non sapere cosa pensi lui, odio non sapere cosa provo io e soprattutto odio non sapere cosa cosa ci aspetta il futuro.
Parlandogli manderò tutto a rotoli, o darò una svolta al nostro rapporto? Sbuffo contro il vetro del finestrino. Quando scendiamo dal taxi Ben va velocemente verso la porta e io lo seguo, cercando di stargli al passo.
Entra in casa e si volta verso di me, quando sente la porta chiudersi. - Cosa c'è? - domanda quasi preoccupato. Io rimango a bocca aperta - Cosa? - chiedo preoccupato che ce l'abbia con me. - È tutto il giorno che sento il tuo sguardo indagatore su di me - dice incrociando le braccia - È...è per ieri sera? - dice guardando verso il basso e diminuendo il volume della voce. - Che? No... - dico con disinvoltura, ma Ben mi guarda dritto negli occhi. - Ok può essere, si - dico gesticolando, Ben si volta - Ma davvero non è perché ti sto giudicando - dico e Ben si ferma. - È perché non so come reagire - si volta - È strano, capiscimi, non ho mai pensato a te, in quel modo, e invece ora tutto è sotto una nuova ottica, e non so cosa significhi - cerco di spiegare. - Senti, ora ti dico le cose come stanno, per lo meno per quanto riguarda me - dice Ben serio - Ormai tagliamo la testa al toro - aggiunge. - Tu mi piaci - sento una stretta allo stomaco, e mi viene quasi da sorridere, ma mi trattengo - Mi piaci da anni ormai, e sentirti chiedermi di baciarti ieri sera è stato come vincere al lotto - ora è lui a sorridere - Ammetto di aver pensato che se le cose si fossero messe male, e tu ti fossi tirato indietro avremmo potuto usare come scusante la tequila, ma non ti sei tirato indietro, e di certo non sto qua io a spiegati cosa significhi, ma so solo che l'averti baciato è stata la cosa più bella che potesse essermi capitata negli ultimi anni e l'averlo fatto, l'essermi liberato dal peso più opprimente che io abbia mai avuto mi ripagherebbe anche se la cosa finisse qui - gli occhi di Ben si fanno lucidi, le lacrime lottano per uscire e non riesco a vederlo così fragile. - Benny, Ben - dico facendo un passo verso di lui - Non so cosa voglia significare ciò che sento quando penso a te, ma so solo che l'unica cosa che voglio, e che ho sempre voluto è che tu sia felice, e che la ragione della tua felicità fossi io. Forse provo qualcosa per te, non lo so neanche io, so solo che ti guardo e vorrei abbracciarti, togliere dal tuo visto quest'aria triste e baciarti. Non capisco questa cosa che sento, e ammetto di esserne spaventato, ma diamine, questa mattina mi sono toccato pensando a te, vorrà pur dir qualcosa - scoppio a ridere, trascinando anche Ben nella risata. Mi avvicino ancora verso Ben - Voglio davvero provare a capirlo - dico a bassa voce. Ben quasi sussulta quando gli prendo le mani. - Basta che facciamo con calma - aggiungo portando le sue mani ai lati del mio viso. Ben sorride - Ho aspettato più di due anni, possiamo andare piano quanto vuoi - dice avvicinandosi al mio viso e poggiando la sua fronte contro la mia. Sorrido guardandolo, con un po' di preoccupazione, prima che posi le sue labbra sulle mie. Sono esattamente come le ricordassi, morbide e dolci. - Al limite ci rimane sempre la tequila - dice ridendo staccandosi da me. Rido scuotendo la testa e lo riafferro per baciarlo nuovamente.
  
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