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Autore: Adelhait    07/10/2008    11 recensioni
La notte si sa è fatta per dormire, ma anche per amare…ma non per una persona che era dolcemente tra le braccia di Morfeo. Dormiva e beatamente sognava, ma cosa sognava?
Genere: Generale, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un dolce arrivo

La notte si sa è fatta per dormire, ma anche per amare…ma non per una persona che era dolcemente tra le braccia di Morfeo.

Dormiva e beatamente sognava, ma cosa sognava?

Qualcosa di meraviglioso direi, lo potevi intuire dal leggero strato di bava che inumidiva il suo guanciale, ma un tratto avvenne qualcosa che turbò il suo sonno.

Infatti, un poderoso calcio sferrato da un piede, leggermente freddo, lo scaraventò a terra finendo con il viso sul pavimento di ceramica gelido.

"Ahi!".

Bofonchiò, mentre s’issava e massaggiava la fronte dolorante.

"Ma si può sapere cosa ti prende? Ti sembra il metodo giusto per svegliare la gente?".

Continuò mentre si sedeva sul letto, accese la lucetta sul comodino e osservò il suo orologio che segnavano.

"Ma sono le due di notte! Si può sapere perché mi hai svegliato?!".

Disse leggermente alterato, si girò verso la persona che l’aveva dolcemente destato, ma si trovò di fronte una donna con i capelli leggermente arruffati e due occhi color nocciola che mandavano lampi furenti.

"Perché? E mi chiedi anche il motivo?".

Disse la donna con un tono leggermente, e sottolineo leggermente alterato.

"Certo, mi sembra ovvio! Ancora non ho il dono di leggere nella mente altrui…quindi Signora Kagome vuoi spiegarmi il motivo di questo gesto? Più che gesto definirei pazzia".

Finì la frase accomodandosi ben bene nel letto, ma non aveva fatto i conti con la donna che aveva affianco, infatti, lei disse, quasi ringhiando.

"Vedi Caro InuYasha, i tuoi adorati gemelli hanno deciso di vederti in faccia".

Prese un profondo respiro, forse dovuto a una doglia, e continuò.

"E vedere che razza di deficiente hanno per padre, giacché non si preoccupa di me…ti odio lurido incosciente che non sei altro".

E cominciò a piangere disperata, ma non aveva notato che il suo adorato consorte era divenuto bianco come un cencio, cominciò perfino a balbettare.

"I…i…ge…ge…me…me…lli".

Kagome lo guardò stranita e poi con un tono di voce melodrammatico disse.

"Andiamo bene mi è diventato balbuziente".

Ma poi con uno sforzo sovrumano, dovuto al pancione, ma anche al dolore, s’issò e disse.

"Ehi! Baccalà ti vuoi muovere? Dobbiamo andare in ospedale".

A un tratto, come folgorato, InuYasha si destò da quello stato di trance in cui era piombato, ma purtroppo i suoi neuroni erano partiti per le Maldive e avevano lasciato un essere senziente senza cervello.

"Ospedale. Sì, andare in ospedale…lì i bambini nascono".

Scese dal letto e cominciò a camminare avanti indietro, mentre Kagome con una mano sui reni lo guardava con un sopracciglio alzato.

"InuYasha che diavolo stai facendo?".

Lui si voltò e con un enorme sorriso da ebete.

"Vado in ospedale".

"Ah, vai in ospedale?".

Lui annuì continuando a sorridere, invece Kagome alzando gli occhi al cielo esclamò.

"Oh kami-sama, anche tu sei uno di quei padri che diventano scemi, quando la loro moglie deve partorire".

Lui la guardò leggermente stranito e disse.

"Io no scemo".

"Ah no?!".

"Sì".

"Allora giacché non sei scemo, anche se ho dei dubbi al riguardo, ma non ho tempo e ne voglia di indagare su questa cosa…ti ordino di vestirti, di prendere la valigia, le chiavi della macchina per andare in ospedale".

InuYasha la guardò e le disse.

"Giusto, devo vestirmi, devo prendere le valigie e le chiavi…grazie amore hai avuto delle splendide idee".

Kagome accennò un sorriso, mentre una nuova doglia la costrinse a sedersi sul letto, invece InuYasha cercava il modo di togliersi il pigiama.

Non si levava, perciò pensò di farlo a brandelli con gli artigli, quando Kagome domandò.

"Ma che diavolo stai combinando?".

"Devo…togliere…il pigiama…ma non vuole levarsi…quindi lo faccio a pezzi…".

"Deficiente! Ci sono i bottoni! È tanto semplice".

Urlò Kagome, mentre InuYasha la ringraziava, doveva ammetterlo sua moglie quella notte era piena d’idee meravigliose.

Cominciò a togliersi la camicia per poi passare al pantalone, saltellava mentre se lo levava, ma inavvertitamente urtò con il piede lo spigolo del letto…un urlo disumano squarciò quella tranquilla notte.

"Andiamo bene…mamma aveva ragione, quando mi diceva: Cara sappi che l’uomo, quando diventa padre diventa deficiente…io scema ho riso…Ah!!!".

Finì la frase con un grido di dolore, InuYasha vedendo sua moglie sofferente si fermò e disse.

"I bambini stanno per nascere".

Veloce si avvicinò a sua moglie che in quel momento aveva socchiuso gli occhi, perché il dolore era forte.

"Tesoro ti senti bene?".

Lei spalancò gli occhi e disse, con una punta di ira, cosa alquanto normale poiché il dolore era davvero tanto.

"Certo! Sto una favola! Ma sei scemo! Certo che sto male…sbrigati a vestirti!".

"Ah già, devo vestirmi".

Si allontanò da lei per vestirti, mentre Kagome si poneva una mano sul viso chiedendosi il perché suo marito fosse così stupido.

Finalmente finì di vestirsi, prese la valigia e cominciò a scendere le scale seguito a ruota dalla moglie che si poggiava con la mano destra alla parete, quando una nuova doglia la fermò.

Il povero Hanyou scaraventò dalle scale la valigia e corse dalla moglie.

"Kagome! Tutto bene?!".

Lei lo guardò storto e disse.

"No, razza di deficiente…e la colpa è tua".

"Mia?".

"Sì…ora aiutami a scendere razza di decerebrato".

Lui senza replicare la prese in braccio, ma non aveva fatto i conti con il peso di sua moglie, infatti, era aumentata di peso.

Il povero barcollava mentre si apprestava a scendere le scale.

"Fammi scendere razza d’incosciente vuoi per caso ammazzarci?".

InuYasha la guardò stupito e con assoluta innocenza disse.

"No cara".

"Allora fammi scendere… piuttosto va a recuperare la valigia e accendi il motore, mentre io scendo piano, piano".

"Sì, corro".

Posò la moglie e si precipitò a raccogliere la valigia, mentre Kagome lo guardava con una punta di disperazione, infatti, si domandava se il suo adorato Hanyou fosse posseduto da qualche entità malefica che l’aveva reso stupido.

No, ahimè, non era così…scosse il capo e scese le scale lentamente, mentre InuYasha era uscito fuori ad accendere la macchina.

Finalmente tutto era pronto, s’infilò in macchina e partì…ma si era dimenticato di una cosa…che cosa?

Un atroce dilemma ora volteggiava nella mente dell’Hanyou mentre si dirigeva in ospedale.

 

Continua…

_________________________

Eccomi con una breve storia, in realtà doveva essere una shot, ma poi la mia mente malata ha deciso di allungarla XD.

Cosa vi sembra?

Beh, io mi eclisso…un bacio e a presto con il prossimo capitolo.

   
 
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