Film > La Bella e la Bestia
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Autore: telesette    28/09/2014    4 recensioni
Furiosa per il rifiuto di Adam, la perfida principessa Madeleine del casato dei Bleaux ha dato vita ad una nuova maledizione che ha condannato il principe a riassumere le sembianze di una grossa orribile bestia...
Riuscirà Belle a trovare il modo di aiutare il suo amato?
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adam, Belle, Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Adam/Belle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'In memoria di un'amica'
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Man mano che Belle e Adam si addentravano sempre più nei possedimenti della malvagia Madeleine, le difficoltà per loro aumentavano notevolmente.
L'aria pareva intrisa di sangue mentre, dalle pozze d'acqua sulfurea che affioravano qua e là  sul terreno spoglio ed essiccato, salivano miasmi nauseabondi che rendevano quasi impossibile respirare. Ben presto, proprio come aveva detto loro la fata, entrambi videro stuoli di sterpi rampicanti e grumi vegetali mostruosi di proporzioni gigantesche... i quali altro non erano che orride piante carnivore, modificate dalla magia, che gocciolavano acidi corrosivi dalle fauci.
Ogni passo era disseminato da insidie.
Più volte, per evitare le avversità naturali di quel territorio infido, i due dovettero ricorrere alle loro "bestiali" abilità. Sia Belle che Adam si fecero strada a fatica, mordendo e strappando selvaggiamente gli arbusti che pure continuavano senza tregua ad avviluppàrglisi addosso. Benché inizialmente restìa ad abituarsi alla presenza di quelle unghie e dei denti spropositatamente grandi, Belle ringraziò in cuor suo la fata per aver operato in lei quella utilissima trasformazione provvisoria. Anche se non era forte e potente quanto il Beast originale di Adam, la fanciulla poteva sempre contare sui sensi sviluppati e sulle capacità derivanti dal suo nuovo aspetto.
Purtroppo però, dall'alto della sua fortezza resa inaccessibile dalla magia, Madeleine poteva osservare tutto a loro insaputa.

- Bene, vedo che abbiamo visite - commentò cinica, osservando i due intrusi nell'immagine riflessa attraverso un grosso specchio lucido di argento. - Il caro Principe-Bestia e la sua dolce tenera principessin... Ops, mi correggo: cagnolina da compagnia, a giudicare dalle orecchie... ma non vorrei che gli animalisti, leggendo questa storia, mi denunciassero per diffamazione!

Madeleine ridacchiò sommessamente.
Tutto stava andando come previsto: l'aver sottratto la preziosa bacchetta alla fata le permetteva infatti di decidere sulla vita e sul destino degli altri a suo piacimento; poteva fare qualsiasi cosa desiderasse, semplicemente pensandola, e lo strumento faceva in modo di tradurre i suoi pensieri in incantesimi veri e propri.

- Che illusi - disse tra sé, carezzando la superficie liscia e lucida della bacchetta. - Pensano davvero di riuscire a sottrarmela così facilmente? Sarà già un miracolo, se riusciranno ad arrivare fin qui vivi...

Ciò detto, tracciò un elegante cerchio nell'aria.
La punta della bacchetta si illuminò di una fioca tinta scarlatta, quasi sottolineando la crudeltà dei pensieri di quella principessa malvagia, e Madeleine indirizzò la magica luce attraverso lo specchio. Nello stesso momento, interrompendo bruscamente la loro corsa, sia Bestia che Belle si ritrovarono alle prese con una nuova minaccia ancor più letale.
Gli arbusti si fecero ad un tratto più duri e robusti, tanto che gli artigli riuscivano appena ad intaccarli, e uno di questi si strense attorno alla gola di Belle rischiando quasi di soffocarla.
Subito Adam fece per soccorrerla, malgrado altri due rami si allungarono tanto da serrargli le sue poderose zampe anteriori. Belle emise un gemito soffocato, cercando in tutti i modi di liberarsi, ma quelle piante magiche erano troppo forti e resistenti per lei.

- Belle - urlò Bestia disperato.

Il rosso rivolo di sangue lungo la bocca della fanciulla, segno che la stretta del ramo si stava già facendo mortale, fece impazzire il principe di rabbia e dolore assieme. 
Decuplicando al massimo le forze, Adam serrò i polsi e le piante si fecero ancor più dure e taglienti di un filo di ferro saldamente attorcigliato lungo le sue carni. Ruggendo in modo terrificante, tanto da scuotere persino la terra sotto le zampe, Bestia si liberò con uno sforzo sovrumano e addentò con un morso a tenaglia il ramo che stava uccidendo Belle.
La pianta aveva come la consistenza di un forte intreccio metallico, impossibile da spezzare, e tuttavia Bestia recise quel tralcio ignorando il sapore amarognolo del sangue sulle proprie gengive graffiate.
Belle crollò a terra, quasi del tutto priva di sensi ma ancora viva, allorché l'altro se la caricò sulle spalle per allontanarsi con lei a passo di carica lontano da quel groviglio di piante assassine ed affamate.

***

- Ostinati, devo ammetterlo - fece Madeleine contrariata. - Dovrò andarci più pesante, la prossima volta... Oh beh, in fondo, devono ancora vedersela coi miei bravi cucciolotti da guardia!

La principessa smise di prestare attenzione allo specchio, ritenendolo un inutile perdita di tempo, e prese a versarsi invece una coppa di buon vino rosso.

- Hm, che sciocco - commentò sarcasticamente, sorseggiando appena il denso liquido corroborante. - Potevi avere tutto, sposando me, ma hai preferito dare un calcio all'opportunità che ti ho offerto!

Madeleine fece oscillare la coppa, in modo che il vino rimasto creasse un piccolo vortice sul fondo del recipiente, e l'ombra di un sorriso perfido le apparve all'angolo della bocca.

- Sei veramente uno stupido, Adam - osservò. - Non mi meraviglia che quella sciocca fata abbia fatto di te quello che pure voleva fare con me: sei sempre stato un po' idiota, un ricco privilegiato sbruffone, e potevi anche tornarmi utile come marito... Peccato!

Una volta mandato giù il vino tutto d'un sorso, Madeleine tornò dinanzi allo specchio ma solo per rimirare la propria immagine riflessa.

- Ho come il vago sospetto che il tuo patetico regno avrà presto un nuovo sovrano da salutare - disse, sistemandosi elegantemente alcune ciocche di capelli lungo la fronte. - Ops, mi correggo, volevo dire... una Regina!

Mentre pronunciava queste parole, la bacchetta prese a vibrare minacciosamente per un istante, prima di ritornare quieta ed immobile senza che lei si accorgesse di nulla.

***

Nel frattempo, una volta in salvo dalle grinfie mortali dei rampicanti e della vegetazione ostile, Belle stava già riprendendo conoscenza.
Bestia le sollevò la testa, cingendola con la grossa zampa pelosa, per permetterle di respirare meglio.

- Stai bene? - domandò.

La fanciulla annuì.
Pure se rassicurato, Bestia non riuscì a nascondere la propria evidente preoccupazione. Belle stava spingendosi troppo oltre: gli effetti dell'incantesimo in lei stavano infatti cominciando a svanire, dal momento che le gambe e le braccia avevano già recuperato parte della forma umana, e questo aumentava il rischio di pericolo per lei; i suoi arti non avevano più la stessa potenza animale di inizio viaggio, il respiro le si faceva sempre più affannoso ed irregolare, ed entrambi erano ormai troppo lontani per poter tornare indietro.

- Ascolta, Belle - mormorò debolmente. - Capisco che tu voglia aiutarmi, ma non puoi continuare a seguirmi... Non in questo momento, è troppo pericoloso!
- Cosa vuoi dire?
- Guarda - fece lui, sollevandole piano il braccio per far sì che lei vedesse coi propri occhi quanto le stava appunto accadendo. - L'incantesimo sta già perdendo il suo effetto, stai tornando ad essere umana, e tu sai bene cosa questo significa!

Belle deglutì.
Certo, ovviamente, lo sapeva benissimo.
Nessun essere umano poteva sopravvivere in quell'inferno: il fatto di essere appena scampata alla morte, solo grazie all'aiuto di Bestia, dimostrava quanto questi avesse ragione. Mancava meno di un giorno, secondo il tempo previsto dalla fata, e ancora non erano giunti nemmeno in vista del castello di Madeleine.

- Dobbiamo sbrigarci, allora - esclamò.
- Ma hai capito cosa ti ho detto? - scattò dunque Adam preoccupato. - Dobbiamo trovare un posto sicuro, farti tornare indietro, non puoi rischiare la tua vita in questo modo!
- So solo che io vengo comunque avanti con te - ribatté decisa.
- No, Belle, non devi farlo!
- Io non ti lascio - si oppose rabbiosamente lei, stringendo furiosa i grossi ciuffi di pelliccia che coprivano interamente il petto dell'altro. - Amore, io non ti lascio... Non ti lascio!

Di fronte alle sue lacrime, Adam non seppe più cosa replicare.
Poteva anche avere l'aspetto del mostro che tutti vedevano ma, a giudicare dai sottili fili luccicanti lungo le palpebre, le sue lacrime erano le stesse di colei che amava.
Non poteva proseguire e nemmeno tornare indietro.
Poteva solo andare avanti, ma ad un prezzo altissimo, e non riusciva ad accettare che Belle potesse morire per lui.
Perché?
Perché stava succedendo tutto questo?
Perché non potevano vivere il loro amore in pace, lontano da ogni pericolo, godendo l'un l'altra di una rispettiva felicità assieme e della gioia assoluta di vivere?
Che senso aveva, per loro, morire lì in mezzo al nulla?

- Perdonami - sussurrò Bestia abbracciandola. - Ti prego, perdonami, è tutta colpa mia... solo colpa mia!
- L'amore non è una colpa - lo corresse Belle, singhiozzando sommessamente. - Ti giuro che, per me, l'unica cosa importante sei tu!
- Anche tu, amore mio - disse Adam solenne, carezzandola e stringendola a sé come la cosa più preziosa del mondo. - Anche tu!

In quella Belle, volgendo distrattamente lo sguardo oltre le spalle di Bestia, sgranò gli occhi per lo stupore.

- Amore, guarda - esclamò eccitata. - Guarda, hai visto... Ce l'abbiamo fatta, lo vedi, lo abbiamo raggiunto!

Il castello di Madeleine...
Non se n'erano accorti prima, a causa della foschìa e dei vapori mefìtici della palude circostante. Ma ora che la nebbia cominciava a diradarsi, rivelando i misteri in essa nascosti, le torri e le mura dell'imponente costruzione apparivano chiaramente al centro di quel fetido suolo nauseabondo.
Entrambi guardarono quella sinistra sagoma davanti a loro, con un misto di trepidazione ed ansia assieme. Non potevano sapere ciò che li attendeva, anche se potevano immaginarlo, e il solo pensiero non faceva che accrescere in loro l'ansia.
Ormai, erano ad un passo dal loro obiettivo.
Entrare nel castello, sconfiggere Madeleine, recuperare la bacchetta e tornare a casa...
Certo, detto così, sembrava tutto molto più semplice di quanto non fosse realmente.
Adam esitò.
Sapeva qual'era il compito che lo attendeva, ed era ovviamente pronto ad affrontarlo, ma come poteva esporre Belle ad un pericolo così tanto più grande di lei e della sua coraggiosa incoscienza?
In quella però, come lei gli strinse la grossa zampa pelosa con la sua molto più esile e minuta, Bestia vide svanire in un attimo le proprie esitazioni.

- Non preoccuparti - sorrise lei. - Non sei solo, ricordalo... io sono con te!

Bestia la guardò un attimo perplesso, ricambiando d'istinto la stretta affettuosa della sua amata, dopodiché annuì con un lieve cenno del capo. Entrambi si scambiarono dunque uno sguardo d'intesa, promettendosi di fare attenzione, ed insieme si avviarono verso il destino che li attendeva in quell'oscuro maniero.

( continua )...

   
 
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