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Autore: Raven626    29/09/2014    2 recensioni
In questa storia non vedremo i Teen Titans, ma ciò che erano e come sono diventati quelli che conosciamo oggi, colpi di scena, avventura e suspance nel passato dei nostri eroi.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Beast Boy, Cyborg, Raven, Robin, Starfire
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Victore era un ragazzo come gli altri, b'è forse non proprio come gli altri, era un piccolo genio, in camera sua aveva un laboratorio dove faceva esperimenti e non solo, era anche un esperto di meccanica a solo 13 anni. I suoi genitori avevano fiducia in lui e lo lasciavano fare, specialmente il padre, infatti era stato lui a insegnargli tutto ciò che sapeva, era orgoglioso di suo figlio.

Era un giorno come gli altri, Victore era nel suo laboratorio i genitori in salone, stava lavorando a un medicinale capace di curare qualsiasi malattia, doveva solo aggiungere una polvere blu, il caso volle che nella sua camera lui avesse due polveri blu, una era quella che gli serviva e l'altra era esplosivo (non chiedetemi perché aveva dell'esplosivo in camera) lui prese quella sbagliata e la versò, fu un attimo, un esplosione spazzò via la sua casa e gli cambiò la vita per sempre.

Aprì gli occhi, era in un ospedale, in realtà non riusciva ad aprire l'occhio sinistro, ma dopo quello che era successo era il minimo, aveva la gola secca, sul comodino accanto al letto c'era un bicchiere, lui allungò la mano per prenderlo e quasi gli venne un infarto, quella che aveva allungato non era la sua mano, era un pezzo di metallo! Urlò per lo spavento e dopo pochi secondi arrivò un medico

 

-Vedo che ti sei svegliato- disse lui

-cosa mi è successo!?-

-dopo l'esplosione avvenuta per circostanze misteriose- cominciò il medico e vide che Victore indietreggiava e arrossiva, ma decise di andare avanti -sei svenuto, ti abbiamo trovato accanto a tuo padre, disse che aveva fatto il possibile per tenerti in vita, poi... morì-

-No! E mia madre?- il dottore guardò in basso e Victore capì che era morta anche lei

-Da quanto dormo?-

-un mese-

-e la mia casa?-

-distrutta-

-dove andrò a vivere?-

-andrai da tua nonna, vive in periferia-

 

Un ora dopo era lì nella sua nuova casa, era già stato dalla nonna, ma c'erano sempre i suoi genitori con lui, giorno dopo giorno imparava nuove cose sul suo corpo, ma ce n'era ancora una che mai avrebbe immaginato...

Era notte e lui tornava a casa dopo essere stato da un amico quando vide 3 uomini intorno a un anziana che cercavano di prenderle la borsa, lui senza pensarci corse in suo aiuto

 

-Vattene, non sono affari che ti riguardano- disse uno di loro

-lasciatela in pace o...-

-o...- disse il secondo

 

Victore gli puntò contro il braccio e prima che se ne rendesse conto il braccio meccanico era diventato un enorme cannone e per giunta carico “Grazie papà” pensò “Hai pensato a tutto”

 

-Scappiamo!- urlò il primo correndo via e gli altri al seguito

-Grazie- disse l'anziana -come posso ringraziarti?-

-niente, davvero-

-sei un bravo ragazzo- disse lei allontanandosi

 

“Ragazzo”, da molto tempo nessuno lo chiamava così, da quella sera capì qual'era il suo posto, non un garage o un laboratorio come pensava un mese fa, ma per le strade, la notte pronto ad aiutare la gente in pericolo, era un Cyborg e ora ne andava fiero, era un supereroe.

   
 
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