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Autore: MissYandere    29/09/2014    0 recensioni
[Vampiri]
[Vampiri]Ah,i vampiri. Creature di cui gli umani si fanno beffe, girando film e commedie romantiche. Se solo queste creature della notte fossero veramente così… ma Lei non è crudele. Lei non uccide per alleviare la sete che le stringe la gola, minacciandola ogni istante di portarla via in una lenta agonia. Lei ama davvero. Ma quella cascata di capelli rosa bagnati dalla pioggia cambierà tutto.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccola richiesta: cari lettori, vorrei chiedervi un piccolo favore. Se avete tempo e voglia, vi dispiacerebbe lasciare una piccola recensione? Voglio migliorare, impegnarmi per garantirvi una lettura piacevole. Ditemi cosa pensate. Grazie a tutti. **************************** Tic. Tic. Tic. Uno. Due. Tre. Nero. Bianco. Nero.E’ ormai tarda notte, e tutt’intorno a me non vedo altro che la spaventosa oscurità. La fredda panchina di legno scricchiola pericolosamente, ma ciò che mi importa sono solo le sensazioni che sto provando ora, inspiegabili, ma che cercano in ogni modo di far risuonare un campanello d’allarme nella mia testa. La gola rifiuta ostinatamente di ingoiare la saliva, le gambe non rispondono ai miei comandi. Ho freddo. Per pochi secondi un lampo illumina il parco giochi vuoto che di giorno deve essere pieno di deliziosi… bambini. Ma cosa vado a pensare? Deliziosi? Uno..Due…Tre… Il tuono squarcia il monotono ticchettio della pioggia, facendomi sobbalzare. O almeno, credo che sobbalzai. Di solito quando ho paura, contando dopo un lampo mi tranquillizza, ma ora no. Ora mi fa solamente sentire più triste. La pioggia bagna la mia divisa scolastica, i miei capelli rosa, il mio viso. Delle campane in lontananza suonano lo scoccare delle due, facendo da sottofondo al rumore di passi che viene verso di me. A quest’ora gli umani dovrebbero dormire… chi mai andrebbe in giro adesso, con un temporale in pieno svolgimento? Mi passa per la testa una sola parola: vampiri. Una voce maschile mi riempie il cuore di gioia, almeno sarà l’unica cosa che sentirò prima che la mia agonia mi soffochi:” Hey, sei sveglia?” che voce dolce… non riesco a vedere bene il volto del ragazzo, ma scorgo la sua mano stretta sul manico di un ombrello. Raccolgo le mie ultime forze ed emetto un flebile:” Si” Il ragazzo si china verso di me e mi appoggia una mano sulla fronte. Quel contatto mi provoca un brivido lungo la schiena, ma appena ci sfioriamo lui ritira la mano facendo cadere l’ombrello:” Scotti! Devo portarti subito alla base! Puoi muoverti?” sbatto due volte le palpebre, cercando di fargli capire che sto morendo, che mi lasci in pace, che la mia inutile vita deve finire proprio qui, proprio adesso, ma lui non ci bada e mi prende in braccio, cominciando a correre. Ad ogni sobbalzo il dolore mi pervade, ma non è tempo di lamentarsi. Perché questo ragazzo sta cercando di salvarmi? Nemmeno mi conosce… Non so dove mi stia portando, ma il tempo sembra non passare mai. Una lacrima scende lungo la mia guancia, cadendo a terra confondendosi con le gocce di pioggia. Con le lacrime del cielo. Quel cielo che non vedrò mai più. *******************************************


 “Anne… Anne…svegliati...” una voce profonda mi chiama. Apro gli occhi, ma intorno a me non vedo nulla. Solo bianco… solo vuoto. “Anne… perché vuoi morire?” ancora quella voce. Sto impazzendo? O forse sono morta, finalmente? “Voglio morire.” mi accorgo di aver pronunciato quelle parole solo dopo averle dette. Una risata pericolosamente vicina mi spaventa, allora mi volto. Scorgo per qualche secondo una nube nera davanti a me, ma essa scompare quasi subito. “Anne.” Di nuovo. Quella voce continua a dire il mio nome, continua a sussurrarmelo nell’ orecchio. Sto impazzendo. Mi porto le ginocchia al petto, tappandomi le orecchie, ma quella voce continua, ancora, ancora… “NOOO!!” urlo, mi divincolo, ma quando apro gli occhi non sono immersa nel nulla. Sono sdraiata in un letto, le coperte profumano di lavanda. Ci sono un armadio e un comodino davanti al letto, e una finestra aperta dà su un piccolo giardinetto ben curato, mentre le tende bianche ondeggiano lentamente, mosse dall’ arietta mattutina. Qualcuno bussa alla porta, ma quando faccio per tirarmi su mi accorgo che sto stringendo le coperte in pugno, e che al mio braccio è collegata una flebo di… sangue. Con rabbia strappo via il tubicino dal mio polso, macchiando il letto, mescolando l’odore del sangue con quello della lavanda. La porta si apre, ed entra una ragazza alta e magra vestita con una semplice divisa da maid. I corti capelli a caschetto neri portano un adorabile coroncina di pizzo, mentre i suoi incantevoli occhi sembrano cristalli di ghiaccio. “M…mi scusi Signorina! Non volevo disturbarla!” dice facendo un leggero inchino, impacciata “Figurati… hem… sapresti dirmi dove mi trovo?” le chiedo, guardandomi attorno. La ragazza abbassa lo sguardo sulla coperta, poi sul mio polso arrossato e, in silenzio, prende la flebo afferrandomi il polso:” No, lasci stare!” le dico, quasi supplicandola. Lei non molla, ha una presa davvero forte per essere una maid. Agguanta la sacca, ma prima di infilare l’ago nel mio braccio…” Christine, cosa stai facendo nella camera della nostra ospite?” una voce a me familiare la blocca, facendole cadere la sacca di mano. Un ragazzo compare nella stanza. Alto, magro. I suoi capelli neri hanno lo stesso colore del cielo della sera prima, quel cielo privo di stelle che pensavo non avrei mai più rivisto. I sui occhi sono di un verde incantevole, quasi ipnotico. Subito Christine si gira, sul viso un espressione di puro terrore:” Mi scusi! Non volevo, stavo solo facendo quello che il Signor Alucard mi ha ordinato, cioè prendermi cura della signorina!” il ragazzo si avvicina alla maid con un espressione seria, si china su di lei e le sussurra qualcosa. Non so cosa le abbia detto, ma a giudicare dal pallore di Christine direi che non era nulla di bello:” Ora vai.” Le ordina il ragazzo. La ragazza, con un inchino, corre via. “Perdonala, è nuova. Comunque… piacere, io sono Simon.” Mi dice lui, sedendosi sul bordo del letto, tendendomi la mano. Non ho mai parlato con un ragazzo, e non ho la più pallida idea di come comportarmi! “Piacere…” rispondo, stringendogli la mano. Lui mi sorride, scoprendo una fila di denti bianchissimi, insieme a un paio di canini… appuntiti. Ritiro la mano di scatto e mi alzo in piedi, barcollando:” Hey cosa fai? Non puoi ancora camminare da sola, stavi morendo disidratata! Sei un vampiro, se non bevi non puoi andare avanti!”esclama lui, mettendomi seduta. il mio cervello si blocca un istante, mentre il mio cuore salta un battito. Io non voglio andare avanti, non voglio bere. “Vuoi fare una passeggiata magari nel giardino?” mi chiede, guardandomi con un espressione indecifrabile, un misto fra dolcezza e compassione. Ma io non so che farmene della compassione altrui se sono un mostro. “Si, mi piacerebbe.” Rispondo, giocando con la gonna della mia divisa scolastica. La scuola… non ci andrò mai più. Non in questo stato almeno. Se mai tornerò normale, potrei proseguire gli studi e diventare medico, come ho sempre sognato… Simon mi aiuta ad alzarmi tenendomi per mano. La sua mano… così fredda… Lui mi sorride e io ricambio. Credo che piano piano imparerò come comportarmi coi ragazzi.

Spazio autrice Salve lord e lady! Ho cominciato questa ff così, una mattina mi sono alzata e mi ronzavano delle idee in testa… devo ringraziare la mia migliore amica A, che mi ha aiutata in alcune scelte cruciali (Simon esiste grazie a lei). Spero vi piaccia. Alla prossima!
   
 
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